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Resistere. Considerazioni sulla vicenda dal Molin
- Subject: Resistere. Considerazioni sulla vicenda dal Molin
- From: Francesco Lauria <francescollauria at yahoo.it>
- Date: Wed, 17 Jan 2007 00:52:24 +0100 (CET)
Resistere. Considerazioni sulla vicenda dal Molin Da poche ore il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato l'assenso del governo italiano al raddoppio della base militare americana di Vicenza. Lo ha fatto, credo, nel peggiore dei modi e cioè dichiarando che si tratta semplicemente di un "problema urbanistico". Lo ha fatto dopo alcuni giorni in cui si sono succeduti sterili e strumentali dibattiti sui tassi di americanismo ed antiamericanismo e in cui la politica italiana ha dimostrato ancora una volta un grado di superficialità e subalternità imbarazzante. Lo ha fatto dopo una mobilitazione senza precedenti che ha coinvolto nell'opposizione al progetto una importante, ampia, consapevole fetta dell'opinione pubblica vicentina e nazionale. Il problema originato dalla base Dal Molin riguarda certamente Vicenza e i comuni limitrofi, riguarda certamente i lavoratori italiani e non occupati nella base, ma pone un orizzonte di prospettiva ben più ampio. Faccio mie questa recente dichiarazione di Savino Pezzotta: "mentre parliamo della produzione e del commercio delle armi non possiamo non ampliare la nostra riflessione e chiederci se è possibile e come è possibile costruire un impegno che porti verso la pace e l'abbandono della violenza. Mi domando se siamo in grado oggi di costruire delle piste di vita che siano quotidianamente in resistenza verso l'aggressività, l'affermazione di sé, la conquista del miglior posto, la voglia di potere, l'attivismo frenetico, il consumismo e il predominio di genere." Ma soprattutto aggiungo che siamo tutti chiamati a non separare le scelte ideali dall’agire quotidiano. Le guerre e il terrorismo, la logica di potenza e la retorica militarista spingono in alto le spese militari e il commercio internazionale di armi e in questo senso non si può, non si deve dimenticare il ruolo e la funzione della caserma Ederle nel tempo dell'amministrazione Bush. Nè va dimenticato l'aumento dell'11 per cento delle spese militari della prima finanziaria del governo di centrosinistra. Ciò che occorre oggi è il recupero globale di una coscienza collettiva di luogo e di una promozione autentica e continuativa di una democrazia reale. La vicenda Ederle-Dal Molin è infatti una grande occasione per un impegno serio e deciso di resistenza nonviolenta in cui la riconversione delle basi militari verso il civile non è una battaglia ideologica, ma una scelta di campo. Costruire la pace ha dei costi e questi costi incrociano le nostre responsabilità verso le nostre comunità, l'intera umanità ed il pianeta. Per questo non ci si può che opporre e resistere pacificamente al via libera ad un raddoppio di una base militare strumento della guerra preventiva e permanente; scelta tutt'altro che urbanistica e meramente amministrativa. Francesco Lauria Presidente Associazione Europa Plurale http://www.europaplurale.org ___________________________________ Vinci i biglietti per FIFA World Cup in Germania! yahoo.it/concorso_messenger
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