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Re: [pace] Re: [pace] Perché i laboratori della "guerra umani =?iso-8859-1?Q?taria=22_sono___p_ reoccupati_della_controinformazione_sul?= Darfur?
- Subject: Re: [pace] Re: [pace] Perché i laboratori della "guerra umani =?iso-8859-1?Q?taria=22_sono___p_ reoccupati_della_controinformazione_sul?= Darfur?
- From: Roberto Vignoli <rvignoli at gmail.com>
- Date: Sun, 05 Nov 2006 23:38:12 +0100
Caro Peyretti, il senso è chiarissimo, i compagni di Contropiano si
definiscono non "pacifisti" ma "contro la guerra" richiamandosi a
quanto detto giorni fa da Gino Strada: "Non chiamatemi più pacifista.
Si tratta di creare un movimento di
coscienza per buttare la guerra fuori dalla storia. Ormai si dà per
scontato che dove c’è un problema si mandano i militari. Poi, sotto
quale egida e con quali regole d’ingaggio, sono questioni marginali. Mi
preoccupa che questa tendenza sia stata assunta da organizzazioni che
fanno parte del movimento per la pace. Organizzazioni che, quando erano
gli avversari politici a fare le guerre, avevano una posizione, mentre
se sono gli amici politici a fare le guerre, come oggi, hanno una
posizione diversa" http://www.nigrizia.it/doc.asp?ID=8762 Ed anche da Enrico Euli: "Il pacifismo è morto e sepolto. Il movimento è morto con la marcia di Roma del 2003. Movimento che non è stato neppure capace di proporre la pace in tempo di pace. La missione in Libano è la conferma della crisi del pacifismo: essere andati con queste istituzioni internazionali, nell’attuale contesto storico e con l’attuale governo, significa infilarsi in una trappola ulteriore rispetto all’Iraq. Quelli di Assisi sono i mistificatori supremi. La cupola politico-televisiva. Credono in un qualcosa che, a mio parere, sta perfettamente dentro questa trappola. Alcuni sono in buona fede. Altri meno" http://www.nigrizia.it/doc.asp?ID=8763 Tutto il resto è professionismo di pace pacifinto. Roberto Vignoli Information Guerrilla Enrico Peyretti ha scritto: "Contropiano non è un sito pacifista ma è contro la guerra" Vorrei sapere, per favore, qual è il senso di questa frase. Grazie! Vorrei sapere cosa si intende per pacifismo. Io ritengo il pacifismo insufficiente senza la nonviolenza positiva. Ma, se capisco, qui non si vuole essere nemmeno pacifisti. In quale senso? Grato di un chiarimento. Enrico Peyretti, Torino ----- Original Message ----- From: "CONTROPIANO" <cpiano at tiscali.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Saturday, November 04, 2006 1:02 PM Subject: [pace] Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono p reoccupati della controinformazione sul Darfur?Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono preoccupati dellenostracontroinformazione sul caso del Darfur? Alcune settimane fa, avevamo scoperto che un importante sito specializzato vicino al complesso militare-industriale italiano e alla NATO (<http://www.paginedidifesa.it>www.paginedidifesa.it) , con un articolo di Franco Londei che riproduciamo nel nostro dossier, si stava preoccupando delle denunce e della documentazione che Contropiano da tempo sta producendo sulla preparazione di una nuova "guerra umanitaria" nel Darfur, regione occidentale del Sudan (con le esatte e medesime caratteristiche, fonti, soggetti, ragionamenti di quella in Kossovo). Avevamo annunciatochestavamo preparando un altro dossier ancora più corposo e significativo sul Darfur e sulla preparazione di una nuova "guerra umanitaria" in questa importante regione africana. In un successivo articolo su un altro sito (<http://inpolitica.net),/>http://inpolitica.net), Franco Londei tornavaacontestare il nostro impianto di analisi sulla situazione in Darfur dichiarandosi amareggiato di come un sito "pacifista" (Contropiano non èunsito pacifista ma è contro la guerra, la differenza, come ha detto Gino Strada a luglio, è ormai discriminante, NdR) potesse opporsiall'interventodell'ONU per risolvere una emergenza umanitaria come quella in Darfur. Il ricorso a luoghi comuni e ai ricatti morali ("è facile parlare e dire dinoquando si sta comodi nelle proprie case" etc. etc.), cerca di confonderelecarte con il buonismo. In discussione infatti non è l'emergenza umanitaria per i profughi del Darfur (dovuta però non solo alla guerra ma anche a fenomeni climatici di cui non si parla mai) ma la manipolazione di questa emergenza umanitaria ai fini di un intervento politico-militare da parte degli Stati Uniti e della NATO in questa area del mondo. Non dovrebbero essere sfuggiti alcuni particolari come la preoccupazione di Washingtonperil recente vertice tra Cina e paesi africani (a cavallo tra ottobre e novembre) e per la penetrazione della Cina in una regione come quella africana che Stati Uniti e Francia ritengono loro esclusiva riserva di caccia. Il Sudan, in questo scenario, è paradigmatico. Le preoccupazioni umanitarie di Washington e di Parigi le abbiamo già viste all'opera in Jugoslavia, in Iraq, in Afghanistan, in Costa d'Avorio. Si chiamano colonialismo, tant'è che i sostenitori dell'intervento umanitario inDarfurcontestano anche la capacità dell'Unione Africana di poter gestire la crisi.in fondo sono.africani, quindi dobbiamo mandare i soldati e gli esperti umanitari delle potenze occidentali a risolvere la crisi. Non deve sorprendere che l'intervento militare colonial-umanitario si faccia spianare la strada da denunce e documenti di organizzazioni internazionali. Ma queste organizzazioni sono legate a doppio filo con l'establishment statunitense (dall'International Crisis Group di Gorge Soros ed Emma Bonino a Human Rights Watch). Li abbiamo già visti all'opera con falsità, manipolazioni e denunce in Kosovo (smentite poi dalla realtà come le fosse comuni) per preparare l'opinione pubblica a legittimare i bombardamenti e gli interventi militari sul campo. Ce li siamo studiati da vicino, abbiamo radiografato il loro modus operandi, il tono e la costruzione delle notizie e delle denunce. Quelle sul Darfur sono praticamente la fotocopia di quelle che avevamo già visto e sentito sulla Jugoslavia. Diciamo solo che di costoro non ci fidiamo perché non sono degni di fiducia. Si schierano con i più deboli ma lavorano per i piùforti.E' bene dunque che le forze democratiche e contro la guerra, sappiano che cosa si sta preparando per il Darfur e non si facciano cogliere impreparate. Noi cerchiamo di fornire documentazione e chiavi di lettura che consentano di non cadere nella trappola di quello che Giulietto Chiesa ha definito giustamente lo "tsunami mediatico" al quale è difficile resistere se non si è ben saldi nelle proprie analisi. A questo scopo, da lunedi 6 novembre sul nostro sito (<http://www.contropiano.org>www.contropiano.org ) mettiamo a disposizione il nostro dossier. Qui di seguito il sommario dei documenti e dei contributi ospitati nel dossier. La redazione di Contropiano Darfur. Come i laboratori della guerra umanitaria stanno preparando l'intervento militare contro il Sudan Un dossier di Contropiano ******** Sommario: Premessa della redazione di Contropiano 1. I laboratori della guerra umanitaria tornano all'opera 2. Cronologia degli avvenimenti nel 2006 3. La vera posta in gioco in Sudan e Darfur. Dieci interventi che smascherano l'ambiguità della guerra "umanitaria" e chiariscono gli obiettivi degli Stati Uniti - Perché il Sudan rifiuta le truppe dell'ONU (di Sara Flounders) - Il ruolo degli Stati Uniti nel Darfur (di Sara Flounders) - Dopo l'Iraq, il Sudan? (di Luca Galassi) - Fuori dall'Iraq, ora nel Darfur (di Gery Leupp) - Sudan. Verso una nuova guerra contro un paese arabo? (diMohamedHassan) - Le potenze occidentali orchestrano la disintegrazione del Sudan (di Uwe Frieseke) - Come la propaganda umanitaria prepara una nuova "guerra umanitaria" (di Claudio Moffa) - E' umanitario l'interventismo umanitario? La cortina di fumonelDarfur (di Carl G. Estabrook) - Gli affari dei trafficanti di armi israeliani (anche in Sudan) (di Luca Airoldi) - Non si aiuta il Darfur con le minacce al governo sudanese (di Adrian Hamilton) 4. Stati Uniti e NATO puntano a intervenire militarmente contro il Sudan - Per Bush necessario un maggiore impegno della Nato nel Darfur(diM. Brugnara) - La Nato scalda i motori per la " guerra umanitaria " in Darfur (agenzia ANSA) - Sudan, la Nato pronta a intervenire nel Darfur se l'Onu chiama (agenzia ANSA) - Nato - Afghanistan e Darfur. L'Alleanza pensa globale (Quadrante Europa) 5. Come i laboratori della guerra umanitaria e i neocons italiani preparano il terreno all'intervento militare - Emma Bonino "Darfur: Il peggio deve venire" (Emma Bonino) - La mancata protezione del Darfur (International Crisis Group) - La crisi del Darfur arriva alla Camera (la posizione dei DS) - La marcia dell'Iran sul Darfur (Massimo Introvigne) - Una tragedia inevitabile? (di Carlo Calia) -- Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. 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