Re: [pace] Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono p reoccupati della controinformazione sul Darfur?



"Contropiano non è un sito pacifista ma è contro la guerra"
Vorrei sapere, per favore, qual è il senso di questa frase. Grazie!
Vorrei sapere cosa si intende per pacifismo.
Io ritengo il pacifismo insufficiente senza la nonviolenza positiva.
Ma, se capisco, qui non si vuole essere nemmeno pacifisti. In quale senso?
Grato di un chiarimento.
Enrico Peyretti, Torino



----- Original Message ----- 
From: "CONTROPIANO" <cpiano at tiscali.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Saturday, November 04, 2006 1:02 PM
Subject: [pace] Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono p
reoccupati della controinformazione sul Darfur?


>
>
> Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono preoccupati delle
nostra
> controinformazione sul caso del Darfur?
>
> Alcune settimane fa, avevamo scoperto che un importante sito specializzato
> vicino al complesso militare-industriale italiano e alla NATO
> (<http://www.paginedidifesa.it>www.paginedidifesa.it) , con un articolo di
> Franco Londei che riproduciamo nel nostro dossier, si stava preoccupando
> delle denunce e della documentazione che Contropiano da tempo sta
> producendo sulla preparazione di una nuova "guerra umanitaria" nel Darfur,
> regione occidentale del Sudan (con le esatte e medesime caratteristiche,
> fonti, soggetti, ragionamenti di quella in Kossovo). Avevamo annunciato
che
> stavamo preparando un altro dossier ancora più corposo e significativo sul
> Darfur e sulla preparazione di una nuova "guerra umanitaria" in questa
> importante regione africana.
>
> In un successivo articolo su un altro sito
> (<http://inpolitica.net),/>http://inpolitica.net),  Franco Londei tornava
a
> contestare il nostro impianto di analisi sulla situazione in Darfur
> dichiarandosi amareggiato di come un sito "pacifista" (Contropiano non è
un
> sito pacifista ma è contro la guerra, la differenza, come ha detto Gino
> Strada a luglio, è ormai discriminante, NdR) potesse opporsi
all'intervento
> dell'ONU per risolvere una emergenza umanitaria come quella in Darfur. Il
> ricorso a luoghi comuni e ai ricatti morali ("è facile parlare e dire di
no
> quando si sta comodi nelle proprie case" etc. etc.), cerca di confondere
le
> carte con il buonismo. In discussione infatti non è l'emergenza umanitaria
> per i profughi del Darfur (dovuta però non solo alla guerra ma anche a
> fenomeni climatici di cui non si parla mai) ma la manipolazione di questa
> emergenza umanitaria ai fini di un intervento politico-militare da parte
> degli Stati Uniti e della NATO in questa area del mondo. Non dovrebbero
> essere sfuggiti alcuni particolari come la preoccupazione di Washington
per
> il recente vertice tra Cina e paesi africani (a cavallo tra ottobre e
> novembre) e per la penetrazione della Cina in una regione come quella
> africana che Stati Uniti e Francia ritengono loro esclusiva riserva di
> caccia. Il Sudan, in questo scenario, è paradigmatico. Le preoccupazioni
> umanitarie di Washington e di Parigi le abbiamo già viste all'opera in
> Jugoslavia, in Iraq, in Afghanistan, in Costa d'Avorio. Si chiamano
> colonialismo, tant'è che i sostenitori dell'intervento umanitario in
Darfur
> contestano anche la capacità dell'Unione Africana di poter gestire la
> crisi.in fondo sono.africani, quindi dobbiamo mandare i soldati e gli
> esperti umanitari delle potenze occidentali a risolvere la crisi.
>
> Non deve sorprendere che l'intervento militare colonial-umanitario si
> faccia spianare la strada da denunce e documenti di organizzazioni
> internazionali. Ma queste organizzazioni sono legate a doppio filo con
> l'establishment statunitense (dall'International Crisis Group di  Gorge
> Soros ed Emma Bonino a Human Rights Watch). Li abbiamo già visti all'opera
> con falsità, manipolazioni e denunce in Kosovo (smentite poi dalla realtà
> come le fosse comuni) per preparare l'opinione pubblica a legittimare i
> bombardamenti e gli interventi militari sul campo. Ce li siamo studiati da
> vicino, abbiamo radiografato il loro modus operandi, il tono e la
> costruzione delle notizie e delle denunce. Quelle sul Darfur sono
> praticamente la fotocopia di quelle che avevamo già visto e sentito sulla
> Jugoslavia. Diciamo solo che di costoro non ci fidiamo perché non sono
> degni di fiducia. Si schierano con i più deboli ma lavorano per i più
forti.
>
> E' bene dunque che le forze democratiche e contro la guerra, sappiano che
> cosa si sta preparando per il Darfur e non si facciano cogliere
> impreparate. Noi cerchiamo di fornire documentazione e chiavi di lettura
> che consentano di non cadere nella trappola di quello che Giulietto Chiesa
> ha definito giustamente lo "tsunami mediatico" al quale è difficile
> resistere se non si è ben saldi nelle proprie analisi. A questo scopo, da
> lunedi 6 novembre sul nostro sito
> (<http://www.contropiano.org>www.contropiano.org ) mettiamo a disposizione
> il nostro dossier. Qui di seguito il sommario dei documenti e dei
> contributi ospitati nel dossier.
>
> La redazione di Contropiano
>
> Darfur.
>
> Come i laboratori della guerra umanitaria
>
> stanno preparando l'intervento militare contro il Sudan
>
>
>
> Un dossier di Contropiano
>
>
>
> ********
>
> Sommario:
>
>
>
>             Premessa della redazione di Contropiano
>
>
>
> 1. I laboratori della guerra umanitaria tornano all'opera
>
>
>
> 2. Cronologia degli avvenimenti nel 2006
>
>
>
>
>
> 3. La vera posta in gioco in Sudan e Darfur. Dieci interventi che
> smascherano l'ambiguità della guerra "umanitaria" e chiariscono gli
> obiettivi degli Stati Uniti
>
> -          Perché il Sudan rifiuta le truppe dell'ONU (di Sara Flounders)
>
> -          Il ruolo degli Stati Uniti nel Darfur (di Sara Flounders)
>
> -          Dopo l'Iraq, il Sudan? (di Luca Galassi)
>
> -          Fuori dall'Iraq, ora nel Darfur (di Gery Leupp)
>
> -          Sudan. Verso una nuova guerra contro un paese arabo? (di
Mohamed
> Hassan)
>
> -          Le potenze occidentali orchestrano la disintegrazione del Sudan
> (di Uwe Frieseke)
>
> -          Come la propaganda umanitaria prepara una nuova "guerra
> umanitaria" (di Claudio Moffa)
>
> -          E' umanitario l'interventismo umanitario? La cortina di fumo
nel
> Darfur (di Carl G. Estabrook)
>
> -          Gli affari dei trafficanti di armi israeliani (anche in Sudan)
> (di Luca Airoldi)
>
> -         Non si aiuta il Darfur con le minacce al governo sudanese (di
> Adrian Hamilton)
>
>
>
> 4. Stati Uniti e NATO puntano a intervenire militarmente contro il Sudan
>
> -         Per Bush necessario un maggiore impegno della Nato nel Darfur
(di
> M. Brugnara)
>
> -         La Nato scalda i motori per la " guerra umanitaria " in Darfur
> (agenzia ANSA)
>
> -         Sudan, la Nato pronta a intervenire nel Darfur se l'Onu chiama
> (agenzia ANSA)
>
> -         Nato - Afghanistan e Darfur. L'Alleanza pensa globale (Quadrante
> Europa)
>
>
>
> 5. Come i laboratori della guerra umanitaria e i neocons italiani
> preparano il terreno all'intervento militare
>
> -         Emma Bonino "Darfur: Il peggio deve venire"  (Emma Bonino)
>
> -         La mancata protezione del Darfur (International Crisis Group)
>
> -         La crisi del Darfur arriva alla Camera (la posizione dei DS)
>
> -         La marcia dell'Iran sul Darfur (Massimo Introvigne)
>
> -         Una tragedia inevitabile? (di Carlo Calia)
>
>
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