Re: [pace] "L'inferno israeliano sul Libano, le responsabil ità del governo Olmert - di Patrizia Viglino"



Ma cosa fa il glorioso governo dell'Unione votato in
massa dal fior fiore della sinistra italiana ora che
il cattivo Berlusconi ed il cattivissimo Fini, amici
di Israele sono atati cacciati ed una nuova era di
politica estera e di difesa del popolo palestinese è
stata aperta da un ministero degli esteri nelle mani
dei DS e sotto il vigile controllo di Rifondazione
Comunista e del Presidente della Camera, udite udite,
niente popò di meno che il valoroso difensore della
Palestina l'esimio supercompagno Fausto
Bertinotti???!!!
Tutti in ginocchio a "comprendere" Israele ed a
difendere il suo diritto di uccidere i bambini, meglio
se in braccio alle madri!! E Prodi addirittura
"facilita" le richieste di Olmert!!! Ed è pronto,
naturalmente solo a sterminio avvenuto, a vigilare i
morti nell'eventualità che resuscitando, (non si sa
mai, è accaduto una volta ed il governo fariseo di
Olmert è ancora preoccupato), si ribellino e
pretendano la loro terra!! E la sinistra di cartone,
innocua e folkloristica? 

--- Information Guerrilla
<informationguerrilla at gmail.com> ha scritto: 

> Segnaliamo due nuovi articoli nella rubrica
> "Minority Report. Tracce di
> news dal Medio Oriente" su Information Guerrilla
>
http://www.informationguerrilla.org/cat/minority-report
> 
> IL GOVERNO OLMERT di Patrizia Viglino (Information
> Guerrilla)
> 
> Oltre 250 civili libanesi sono stati uccisi,
> compresi donne e bambini
> mentre è incalcolabile il numero dei feriti. Oltre
> 100 palestinesi sono
> stati massacrati a Gaza durante attacchi portati con
> navi, carri armati e
> soprattutto con caccia F-16, elicotteri da
> combattimento, droni senza
> pilota.
> Questa volta si respira un clima da resa dei conti e
> anche sul fronte
> israeliano molte cose sono cambiate. Nel sondaggio
> dell'ultima ora
> riportato da The Guardian, solo il 17% degli
> israeliani pensa che la
> prossima mossa del governo debba essere basata sul
> cessate-il-fuoco e i
> negoziati, rompendo la tradizionale forza di
> opposizione che la sinistra
> israeliana aveva sempre avuto nei momenti peggiori.
> Fin dall'inizio della campagna militare Summer Rain
> a Gaza, la stampa
> internazionale ha sottostimato la gravità degli
> attacchi contro i civili e,
> questa volta, anche la stampa israeliana è stata
> costretta a schierarsi con
> il governo in modo acritico.
> 
> Dietro il governo Olmert ci sono i generali, quelli
> che, per dirla con Ilan
> Pappe, non aspettavano altro che di trasformare il
> conflitto "a bassa
> intensità" in una guerra "vera".
> Il governo Olmert è stata la vera calamità di
> Israele. Il partito Kadima è
> nato a tavolino per sponsorizzare il progetto di
> Ariel Sharon di acquisire
> e mantenere il controllo dei territori palestinesi
> una volta per sempre,
> relegando quelli che certi "intellettuali" di destra
> teocon chiama "gli
> arabi", all'interno di un sistema di apartheid o
> condannandoli alla fuga
> come rifugiati. Purtroppo il marketing che ha
> caratterizzato il così detto
> piano di "disimpegno" da Gaza (estate del 2005) ha
> funzionato bene con la
> maggioranza della stampa che ha preferito a quel
> tempo non porsi le due
> domande cui ha dato risposta Tanya Reinhart in un
> suo articolo. Le domande
> erano: Israele ha davvero lasciato la Striscia? E,
> cosa significa,
> "disimpegno"? No, Israele non ha mai avuto
> l'intenzione di lasciare la
> Striscia di Gaza, ha solo preferito controllarla
> dall'esterno e impiegare
> soldi e truppe (che usava per proteggere un pugno di
> coloni) per rafforzare
> la colonizzazione della Cisgiordania.
> Olmert è diventato presto l'ideale erede di Sharon,
> del falco Sharon. L'ha
> voluto emulare prima con la presa della prigione di
> Gerico quando ha fatto
> carta straccia degli accordi internazionali
> stipulati nel 2002 tra Israele
> e Palestina e mediati da Stati Uniti e Inghilterra.
> A Gerico Olmert ha
> usato per la prima volta il pugno di ferro,
> comportandosi da generale, lui
> che non era andato oltre una propaganda di
> incitamento all'espulsione dei
> palestinesi da Gerusalemme est, negli anni che era
> stato sindaco di
> Gerusalemme Ovest.
> Con esternazioni sui futuri progetti di Israele in
> Cisgiordania,
> riguardanti il piano di "disimpegno 2" e
> l'acquisizione con la forza di
> tutti i più importanti blocchi colonici della
> Cisgiordania (importanti per
> grandezza e posizione strategica di controllo delle
> risorse naturali),
> Olmert aveva iniziato la sua campagna elettorale, ma
> è solo a Gerico che
> l'ha vinta, attirandosi le stime dell'elettorato di
> destra tanto da
> riuscire a rubare voti persino a Nethanyau che della
> destra israeliana era
> stato uno dei padri.
> 
> Impressionante l'appoggio che il governo Olmert ha
> ricevuto non solo dai
> governi occidentali, prevedibile del resto,
> trattandosi di un governo
> liberamente eletto, ma anche dalla stampa, che si è
> presentata al cospetto
> del nuovo re di Tel Aviv con devozione e soggezione.
> Si sarà trattato di un
> abbaglio? Per il giornalismo del nostro paese può
> essersi trattato solo e
> sempre di autocensura, di mancanza di spirito
> critico, di pochezza nel
> comprendere per tempo dove Olmert stava andando. Dal
> nostro punto di vista
> era necessario criticare apertamente sia il piano di
> annessione in
> Cisgiordania, che l'espulsione dei palestinesi da
> Gerusalemme Est. Lì si
> trovava il calderone, lì stava ribollendo la
> terribile piega che i fatti
> hanno assunto poi a Gaza e infine in Libano.
> Olmert è stato l'uomo giusto per una parte cospicua
> di Israele che anelava
> chiudere una volta per sempre la partita con la
> rivolta palestinese. Ad
> approfittarne sono stati gli Stati Uniti che hanno
> soffiato a lungo sul
> fuoco della prossima guerra. Olmert è l'uomo del
> disastro, è l'uomo che sta
> distruggendo Israele, minando ogni possibile
> negoziato futuro. Con il suo
> unilateralismo a oltranza basato sulla legge del più
> forte sta portando
> israeliani e palestinesi sull'orlo di una catastrofe
> dove a dominare sarà
> la legge della jungla. D'ora innanzi, a cadere nel
> baratro saranno in molti.
> 
> Ilan Pappe, il più importante storico vivente, ha
> scritto di una pulizia
> etnica in corso ai danni dei palestinesi.
> Questo 2006 è per i palestinesi una nuova Nakba, una
> catastrofe e delle
> peggiori. La comunità internazionale, in particolare
> l'Europa, li ha
> abbandonati al loro destino di sofferenza e di morte
> e non ha mosso un dito
> quando la Striscia di Gaza è precipitata in una
> complice catastrofe
> umanitaria. In Cisgiordania i raid militari e gli
> arresti di massa sono
> compiuti all'ordine del giorno. Donne e bambini, ma
> anche lavoratori in
> fila, in attesa di ricevere il permesso di lavoro
> per Israele, vengono
> raccolti in massa e sequestrati da Israele, senza
> nemmeno un capo di
> accusa, solo perché palestinesi. Misure sempre più
> restrittive impediscono
> ai palestinesi con passaporto straniero di tornare a
> casa in Cisgiordania e
> migliaia di persone sono state allontanate con la
> forza da Gerusalemme Est
> sempre più occupata militarmente.
> La quotidianità palestinese è una realtà di
> reclusione grazie anche alla
> illegalità del Muro. Un sistema di carcerazioni è il
> futuro che Israele
> vuole per i palestinesi. Le città o ampie porzioni
> di territorio come la
> Striscia di Gaza si sono trasformati in una serie
> non contigua di prigioni
> a cielo aperto, la gente vive in aree chiuse come
> bantustan, in campi
> profughi e villaggi tagliati fuori dal resto del
> mondo; i prigionieri
> politici sono stipati in tende militari
> sovraffollate e passano il tempo
> seduti e legati sotto il tiro delle armi, senza
> neanche lo spazio per tutti
> per potersi sdraiare; in Israele prigioni più
> sofisticate sono vietate ad
> avvocati e familiari, ma munite di torturatori
> altrettanto sofisticati,
> come e quanto quelli dei campi di prigionia della
> Cisgiordania. Rifiutarsi
> di prendere in considerazione questa realtà è un
> atto criminale.
> Nel frattempo continuano gli espropri delle terre,
> sia private che
> municipali, continua la distruzione delle
> coltivazioni (tra cui il vigneto
> secolare di Betlemme, dove i monaci cristiani
> producevano il pregiato vino
> Cremisan), e si fa più dura la repressione delle
> manifestazioni pacifiche
> cui partecipano civili disarmati, dispersi con gas,
> bombe sonore e armi da
> fuoco.
> 
> Intanto il coro dei "tifosi" di Olmert, giornalisti,
> politici, opinionisti,
> non si chiede cosa significhi e che esiti possa
> avere bombardare un paese,
> una capitale del mediterraneo nel XXI secolo, con il
> vago pretesto di
> liberare tre soldati fatti prigionieri. Uccidere con
> la più potente
> tecnologia di guerra donne e bambini, sterminare
> intere famiglie, per
> questi "tifosi" si giustifica sempre attraverso la
> precisazione che Israele
> ha "il diritto di difendersi" e "di esistere". Bene,
> tutti infatti hanno il
> diritto di esistere e di difendersi. Esattamente il
> diritto che i
> palestinesi stanno esercitando da anni. Ma questo
> diritto a loro non è
> riconosciuto perché il diritto di Israele "a
> esistere", che i "tifosi"
> stanno propagandando, è il diritto ad "esistere
> uccidendo gli altri", il
> diritto a difendersi con un uso sproporzionato della
> forza nel momento in
> cui qualcuno si oppone all'occupazione militare e al
> fatto che oltre un
> milione di persone nella Striscia di Gaza siano
> ridotte alla fame e
> rinchiuse.
> 
> "Israele ha il diritto di esistere", è un eufemismo.
> Israele esiste e
> chiunque esista ha il diritto di esistere, anche i
> palestinesi hanno questo
> diritto. Il fatto è che Israele ha anche il diritto
> ad avere una democrazia
> "vera" che non sia messa al servizio degli interessi
> dei generali o delle
> corporazioni nordamericane che producono armi. Gli
> israeliani, come i
> palestinesi hanno diritto ognuno a uno stato vero
> che possa avere relazioni
> positive e costruttive con il resto del mondo.
> Quello che Olmert ha fatto
> in pochi mesi di Israele non l'aveva fatto neppure
> Sharon dopo i massacri
> dell'82 in Libano. Olmert ha distrutto un'immagine
> internazionale di
> Israele. Bush ha spinto Olmert dove voleva che
> questi si trovasse, con le
> spalle al muro e "in pericolo". La fanta-politica
> sta diventando politica,
> la guerra che non c'era sta montando di ora in ora.
> Se nessun governo
> davvero amico di Israele non fa presente a Olmert
> che è meglio fermarsi
> qui, allora non è un governo amico, è solo un altro
> governo che spera di
> avere guadagni dalla guerra, non importa quanti
> civili verranno uccisi.
> 
> 19 luglio 2006
> 
> L'INFERNO SUL LIBANO
> di Patrizia Viglino
> 
> Il Libano è in ginocchio. Otto giorni di
> ininterrotti raid militari
> israeliani hanno distrutto il paese e massacrato la
> popolazione civile. Il
> bilancio delle vittime sale di ora in ora: 280
> persone uccise la maggior
> parte delle quali civili inermi. Tutto il Libano è
> sotto il fuoco massiccio
> dei caccia F-16 israeliani e delle navi da guerra
> che sparano verso le
> città, verso Beirut dove è stata colpita la zona di
> Asharafiya nel centro
> cittadino. Nei sobborghi est della capitale sono
> state uccise oggi 29
> persone. A Beirut colpita anche una caserma
> dell'esercito libanese dove
> sono rimasti uccisi 11 soldati. Un'intera famiglia
> di 9 civili annientata
> nel villaggio di Aitarun mentre a Nabatya una donna
> e i suoi tre figli sono
> stati uccisi quando un missile ha colpito la loro
> casa. Il ministro
> dell'Informazione libanese Ghazi Aridi accusa
> Israele di usare armi
> incendiare al fosforo sui civili che stanno
> provocando il crollo repentino
> degli edifici civili bombardati. Le armi incendiare
> sono bandite dal 1980 e
> sono state usate ampiamente dalle truppe USA in
> Iraq. Già il Ministero
> palestinese della Sanità aveva chiesto un ispezione
> internazionale per
> monitorare l'uso di armi proibite sui civili a Gaza,
> dopo aver riscontrato
> che molti cadaveri e feriti presentavano segni di
> bruciature e giungevano
> negli ospedali con gravi mutilazioni.
> Il sindaco del villaggio di Srifa, Afif Najdi ha
> parlato di un massacro di
> civili, quindici case sono state distrutte, 12
> civili uccisi tra cui molti
> bambini e oltre 30 feriti. In tutto il paese è
> difficile operare i soccorsi
> e molti cadaveri non sono stati recuperati, molti
> restano sepolti nel
> macerie dopo il crollo delle case.
> Un nuovo comunicato del governo libanese ha
> dichiarato che Israele ha
> distrutto le principali infrastrutture del paese
> bombardando porti e
> aeroporti, 38 strade di collegamento, 42 ponti,
> centrali elettriche,
> idriche e stazioni di rifornimento di gasolio
> insieme a sedi televisive e
> delle telecomunicazioni in violazione della
> Convenzione di Ginevra.
> L'autostrada Beirut-Damasco sulla valle della Beka'a
> è stata distrutta
> chiudendo la via di fuga dei civili che in tanti
> stanno scappando dalle
> bombe e dalla distruzione. Si stima che 100.000
> civili abbiano già lasciato
> il paese fuggendo in Siria ma è proprio durante la
> fuga che molti sono
> stati uccisi. Domenica un minibus è stato colpito a
> Shamaa nel sud del
> Libano e 18 persone sono rimaste uccise, altre tre
> erano state uccise
> mentre scappavano verso la Siria nella loro auto. Ci
> sono moltissimi
> bambini tra le vittime ma la stampa occidentale non
> divulga le immagini. Un
> altro minibus di civili in fuga era stato colpito
> nel sul del Libano dopo
> che erano stati rimandati indietro dalla UNIFIL che
> secondo quanto
> dichiarato da un loro portavoce non avrebbero potuto
> assicurarne
> l'incolumità. Sono morti tra le fiamme, tra loro
> uomini, donne e bambini.
> Si parla di 900.000 rifugiati per lo più dal sud del
> paese dove più intensi
> sono stati i raid aerei. Famiglie rimaste senza casa
> si stanno radunando
> nelle scuole o negli uffici pubblici e persino nei
> parcheggi pubblici di
> Beirut, in una città che si è trasformata in un
> inferno.
> A essere colpite anche le città costiere come
> Byblos, la principale città
> cristiana di Zahle nel centro del paese e la città
> di Ba'albek, nella Valle
> della Beka'a di grande importanza storica e
> archeologica. La missione ONU
> della UNIFIL denuncia di non poter operare soccorsi
> perché i bombardamenti
> non garantiscono la sicurezza dei suoi reparti di
> soccorso. Ad essere
> colpita anche un ambulanza della Red Crescent
> libanese e una sede della
> Croce Rossa ad Ansariya, ferendo personale medico,
> secondo quanto riportato
> da al Jazeera. I feriti restano sepolti sotto le
> macerie e i soccorsi non
> riescono a operare per la difficoltà del personale
> medico di raggiungere
> gli ospedali. Anche l'evacuazione dei civili dalle
> aree maggiormente
> colpite è impossibile.
> Il primo ministro Fouad Siniora aveva dichiarato che
> "Ora Israele è uno
> stato terrorista che sta commettendo atti
> terroristici ogni giorno. Quello
> che Israele sta facendo è tagliare il Libano in
> pezzi", secondo quanto
> riportato dal quotidiano Ha'aretz qualche giorno fa.
> Di fatto il Libano è tagliato fuori dal resto del
> mondo e, intanto che non
> si arresta il bagno di sangue, nelle ultime 48 ore i
> governi stranieri
> hanno rimandato per ben due volte la decisone di
> intervenire per fermare
> gli attacchi israeliani contro la popolazione. Il
> potere del veto USA va
> ben oltre il raggio di azione al Consiglio di
> Sicurezza delle Nazioni
> Unite. Bush ordina i massacri, Tel Aviv esegue e i
> governi dell'Occidente
> tacciono. Intanto che i civili libanesi sono
> intrappolati senza aiuti, i
> paesi occidentali evacuano profughi di serie A, i
> cittadini americani,
> inglesi, italiani, francesi che stanno lasciando il
> paese a bordo delle
> navi. Una vergogna.
> 
> 19 Luglio 2006
> 
> http://www.informationguerrilla.org
> 
> --
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