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Re: scelte di pace indeboliscono la pace
- Subject: Re: scelte di pace indeboliscono la pace
- From: "Franco Borghi" <franco.borghi at fbitc.it>
- Date: Mon, 3 Jul 2006 06:59:39 +0200
...condivido ! Come ho scritto nelle precedenti risposte, non possiamo tagliare il ramo sul quale siamo seduti. Occorre valutare il "dopo" dell' azione degli 8 senatori. Quale sarebbe o potrebbe essere quel "dopo". E' così difficile immaginarne le difficoltà enormi? E' difficile immaginare che la posizione dell' Italia in Afganistan peggiorebbe anzichè migliorare ? Contruiamo la Pace giorno per giorno nel nostro ambiente, facciamola crescere e dilatarsi, allora sarà più facile imporre ai nostri governanti soluzioni di Pace. Perchè non riprendiamo fuori le lezioni di Dom Milani a proposito della coscientizzazione ? Franco ----------------------------------------------------- FB-Franco BORGHI Intern.Trading & Consulting Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO - Italy Ph. +39.051.6859231 - Fax +39.051.6836715 Mob.Ph. +39.348.3802633 Skype address: consultfb Reply to: franco.borghi at fbitc.it ----- Original Message ----- From: <alfonsonavarra at virgilio.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Sunday, July 02, 2006 10:11 PM Subject: scelte di pace indeboliscono la pace > > Alberto Cacopardo scrive: > Caro Angelo, cara Nella, caro Alfonso e cari > tutti, > ho apprezzato molto di quello che dite. Sapete bene quanto > condivida la radicale condanna della missione ISAF, complice della > colpevolissima Enduring Freedom, e quanto sia forte la mia indignazione > per l'odiosissima politica estera USA. (E quanto mi senta lontano da > chi, come fa il buon Padellaro sull'Unita' di oggi, rimastica beoti > stereotipi sulla minaccia talebana). > Non condivido pero' le vostre > conclusioni. Ritengo che in questo momento anche noi, come pacifisti e > come sinistra critica, abbiamo il compito di partecipare all'impresa di > tenere insieme un governo che va da Dini-Mastella-Bonino a Bertinotti- > Diliberto-Malabarba. Non possiamo dimenticare che qualsiasi senatore ha > il potere di far cadere il governo se decide di impuntarsi: non > possiamo essere noi a dare questo esempio a chi potrebbe seguirlo per > tutt'altri fini. > Il compromesso che e' stato raggiunto, senza invio di > caccia e senza aumento di truppe, e' decisamente sbilanciato a nostro > favore e rappresenta comunque una netta svolta nella politica estera > italiana. > I nostri otto senatori hanno fatto un gesto nobile e utile. > E' un gesto che puo' contribuire ad avviare la nostra politica estera > su binari migliori. Adesso mi auguro che, davanti al rischio di una > maggioranza ad hoc con Casini, si ricredano. Se lo fanno (nei modi > opportuni), avranno voce in capitolo per impedire ulteriori > deragliamenti futuri. DUNQUE CI FARANNO PIU' FORTI. Se non lo fanno, > D'Alema andra' per la sua strada e la causa della pace sara' piu' > debole. > Un abbraccio, > Alberto Cacopardo - Gruppo Scint, Firenze > > > Alfonso Navarra risponde: > > Caro Alberto, > > dopo un periodo di > intorpidimento intellettuale all'interno della concezione della storia > e della politica come "scienze materialistiche", fondate sulla analisi > e la previsione dei "rapporti di forza", ora sono arrivato alle > seguenti conclusioni, che ritengo essenziali per una "rivoluzione > intellettuale e morale" nonviolenta: > > - non esiste possibilita' di > previsione "scientistica" delle conseguenze delle nostre azioni, in una > realta' sociale dominata dalla complessita' e dal caos; > > - ragion per > cui possiamo metterci il cuore in pace: oltre che giusto e' anche > intelligente seguire il motto : "FA QUEL CHE DEVI, ACCADA QUEL CHE > PUO'" > > - questo motto, di Ernesto Rossi, significa che perseguiamo una > politica che tende all'omogeneita' mezzi-fini, quindi non separata > dall'etica: cio' che si accorda con la nostra coscienza "persuasa", > maturato in profondita', va sempre portato avanti; > > - diciamo che, come > regola generale, a buone azioni seguono buoni effetti a catena; a > cattive azioni, pur commesse con buone intenzioni, seguono cattivi > effetti; > > - nello specifico, i ragionamenti "machiavellici" sul governo > mi entusiasmano molto poco. Ma, seguendoti sul tuo piano scivoloso, > constato, ad esempio, che il "compromesso" che tu apprezzi e' stato per > l'appunto dovuto alla "obiezione" degli otto senatori: senza di essa > avremmo inviato, come Italia, i caccia AMX in Afghanistan; > > - cio' che > tu paventi come ipotesi peggiore, ammesso che si realizzi, potrebbe > essere meno spaventoso di quanto credi. Una maggioranza che arriva a > porre la fiducia per partecipare alla GUERRA UNICA, GLOBALE, PREVENTIVA > E PERMANENTE proclamata da Bush (ufficialmente contro il terrorismo, > praticamente per il petrolio), forse e' bene che imbarchi l'UDC e perda > pezzi della sinistra radicale; > > - se l'UDC viene annesso alla > maggioranza sarebbe la disgregazione della Casa delle liberta' e la > fine del berlusconismo: non mi sembra poi un gran male, anzi. A me > invece sembra proprio un incubo assoluto che, dopo una campagna > elettorale che l'Unione ha condotto con sventolio ossessivo di bandiere > e slogan arcobaleno, si arrivi all'unanimita' parlamentare per i > "crediti di guerra"! > > - il tuo quadro politico "peggiore" in realta' > potrebbe essere migliore di quanto pensi. Ed io insisto affinche' i > deputati ed i senatori obiettori continuino a puntare i piedi. Ti > assicuro che faro' grande pressing in questo senso. Essi debbono dire > chiaramente e pubblicamente all'attuale maggioranza: nessuno ci provi a > farsi beffe del popolo italiano. Nessuno ci provi a chiedere voti di > fiducia su guerre, manomissioni di costituzione, grandi opere che > violentano comunita' locali (come la TAV), tasse e salassi ai soliti > noti - il popolo del lavoro dipendente, che suda e che soffre. La > responsabilita' di violare gli impegni che avete preso con il popolo, > nel vostro stesso programma, sarebbe tutta vostra e noi non la > avalleremmo; > > - che cosa succederebbe dopo questa dichiarazione > pubblica di deputati e senatori dalla schiena dritta? > Ipotesi a: la > maggioranza degli inciucisti abbozzerebbe. Molto bene, no? L'asse del > governo sarebbe spostato in direzione degli autentici bisogni della > gente. > Ipotesi b- la maggioranza degli inciucisti imbarca l'UDC che > spasima per questo. Il centro-destra si disarticolerebbe. I > "renitenti" espulsi diventerebbero il punto di riferimento per una > autentica opposizione popolare al neoliberismo e alla guerra. Credi > che sarebbe un male assoluto? Ne sei proprio convinto? > Ripeto che per > me il male assoluto e' che non ci sia NESSUNA rappresentanza per, ad > es., l'istanza della pace. Non un voto - che so - per dire no al una > guerra che e' unica anche se articolata su piu' fronti. Deficit > democratico da incubo, appunto. > > A me sembra che la vecchia cultura > delle fumosita' simboliche e del politicismo non faccia vedere a tante > persone di spessore morale ed intellettuale, come te, il pericolo che > stiamo correndo nella realta', non nel mondo delle rappresentazioni: > non c'e' una guerra iraqena ed una guerra afghana, ma un'unica guerra > che, grazie anche all'acquiescenza del nostro governo, sta per > diventare anche iraniana e israeliana: un unico, tragico, devastante, > conflitto mondiale di civilta'. > > Mi dispiace, ma stavolta non possiamo > essere per la mezza pace e per la mezza guerra: la natura delle cose ci > dice che oggi o si e' per la pace o per la guerra. Leggi il direttore > di Limes: la NATO deve togliere la castagne dal fuoco per gli americani > in crisi in Afghanistan nella loro strategia bellica globale. > Se > avalliamo la "guerra unica al terrorismo" non abbiamo la "riduzione del > danno" (questa e' una vera invenzione retorica da Telegatto!), conceto > che non puo riguardare gli equilibri politici ma deve essere misurato > sulle vittime. > La "guerra unica al terrorismo" che, nei fatti, > avalleremo produrra' danni concreti e maggiori ai bambini iraqeni, > afghani, palestinesi, iraniani, eccetera (muiono in stragrande > maggioranza sempre i dimenticati civili, specie se poveracci) , e ci > precipitera' in un terrificante scontro di civilita'. Se non invertiamo > la rotta. > > Carissimo, avro' torto, ma ti prego di credere che la mia > posizione nasce da lunghe analisi realistiche e sofisticate (anche se > ora sommariamente espresse) e soprattutto da una revisione radicale, > molto sofferta, degli schemi mentali con cui mi approccio alla realta' > politica e sociale. > Ripeto il mio consiglio: prova a sospendere il > giudizio e a riflettere su questo semplicissimo quesito: perche' la mia > cultura attuale mi porta a credere che agire in modo lineare per la > pace, "senza se e senza ma", possa portare a rendere piu' debole la > causa della pace? > C'e' o non c'e' qualcosa che non quadra? A te l'ardua > risposta. > > Un saluto e un abbraccio, > Alfonso Navarra > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > >
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