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Re: W il governo - no alla guerra
- Subject: Re: W il governo - no alla guerra
- From: "Franco Borghi" <franco.borghi at fbitc.it>
- Date: Sun, 2 Jul 2006 21:59:26 +0200
...è una domanda retorica ? Non mi pare difficile trovare la risposta. Franco ----------------------------------------------------- FB-Franco BORGHI Intern.Trading & Consulting Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO - Italy Ph. +39.051.6859231 - Fax +39.051.6836715 Mob.Ph. +39.348.3802633 Skype address: consultfb Reply to: franco.borghi at fbitc.it ----- Original Message ----- From: <alfonsonavarra at virgilio.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Sunday, July 02, 2006 9:35 PM Subject: W il governo - no alla guerra > Perche' mai il governo Prodi dovrebbe cadere su Kabul? > Perche' mai > dovremmo bollare come "sfascisti" gli otto senatori "obiettori" > dell'Unione che hanno annunciato il loro NO a chi vorrebbe spacciare > per "operazione di pace" il disastro provocato dall'ennesima guerra? > > Sganciarsi da ISAF ovviamente non e' robetta. Significherebbe affermare > non una semplice "discontinuita'" ma una vera INVERSIONE DI ROTTA nella > nostra politica internazionale. > Ritirare le truppe dall'Afghanistan > attesterebbe, in concreto, che: > 1- l'Italia "diserta" dall'UNICA, > PREVENTIVA e PERMANENTE "guerra" al terrorismo internazionale > dichiarata, dopo l'11 settembre 2001, dall'America di Bush; > 2- l'Italia > non combatte "guerre" contro il terrorismo ma intende contrastarlo solo > come "fenomeno criminale", con interventi di polizia internazionale (in > senso proprio ed effettivo) e con il sostegno ai movimenti democratici > di base, ovunque nel mondo: l'Italia "ripudia la guerra" e - di > conseguenza - ripudia anche la guerra al terrorismo; > 3- l'Italia, che > con il governo Berlusconi si e' fatta trascinare nelle avventure > belliche afghana ed iraqena, non si fara' in alcun modo trascinare > nella nuova avventura bellica iraniana, che l'Amministrazione Bush sta > fomentando; > 4- il governo italiano intende rispettare la nostra > Costituzione pacifista, fresca di recente conferma popolare con la > vittoria del NO al referendum del 25-26 giugno; ed intende rispettare > il suo stesso programma, che si pone come rappresentante della > "vocazione pacifica" del popolo italiano; > 5- il governo Prodi e' stato > votato da un popolo che non intende essere coinvolto in nessuna impresa > bellica: non sara' tanto stupido - il governo - da pensare di poter > sopravvivere raggirando e disprezzando la volonta' popolare. Le bugie, > comunque camuffate, hanno le gambe corte. Si potrà straparlare della > missione in Afghanistan come di un "intervento umanitario": la verita' > prima o poi verra' a galla, questo e' certo. > > Qual'e' la verita' > sulla situazione dell'Afghanistan si incarica oggi di ricordarcelo > Lucio Caracciolo, il direttore di "LIMES", nell'editoriale pubblicato > in prima pagina su "Repubblica". > > > "Gli americani hammo capito che > l'Afghanistan non sara' una success story. L'obiettivo e' di impedire > che il fallimento diventi totale e soprattutto visibile. Sul piano > militare, occorre riportare a casa il maggior numero di soldati > possibile. E caricare sulle forze NATO, guidate dai britannici, una > parte crescente del fardello della campagna anti-taliban e della > repressione delle insorgenze locali... > La coalizione di "Enduring > Freedom" (a guida americana - ndr) non riesce a sfondare. Sicche' la > NATO dovrebbe installarsi in province tutt'altro che bonificate (nel > Sud in luglio, all'Est in ottobre), anche perche' sono tra le piu' > ricche di oppio (e di taliban). La differenza tra "Enduring Freedom" - > la campagna antiterroristica di marca USA - e ISAF - la missione di > stabilizzazione NATO con copertura ONU cui partecipiamo anche noi - > rischia di evaporare"... > > A questo punto la domanda sorge spontanea: > sta forse scritto da qualche parte nel programma dell'Unione che > dobbiamo togliere le castagne dal fuoco agli americani buttandoci a > capo fitto nel disastroso conflitto perseguito da Bush? > > Ammettiamolo. Sull'Afghanistan sono oggi in tanti a sbagliare, tutti > quelli, incluso Zapatero, che non hanno il coraggio di richiamare la > prepotente ed arrogante America a piu' miti consigli. > In fondo a questo > precipizio di connivenza e di vigliaccheria con la strategia di Bush > c'e' la guerra contro l'Iran, che forse sara' combattuta anche con > microatomiche, e quindi la deflagrazione dello "scontro di civilta'". > Vogliamo l'israelizzazione del mondo, quando ognuno, entrando in un > qualsiasi bar, dovra' chiedersi: sara' visitato oggi dal kamikaze > islamico di turno? > Se si', non abbiamo che da rispettare "impegni" > internazionali sbagliati, chiamare pace le guerre, operazioni > umanitarie i bombardamenti dei civili, seminare "giacimenti d'odio", > spacciare per "esportazione della democrazia" le mire delle > multinazionali petrolifere. > Avanti tutta cosi' verso il precipizio! > > > Il governo dovrebbe cadere per via delle "eretiche" posizioni di > Bulgarelli, di Malabarba e degli altri senatori "obiettori"? > Suvvia, > conosciamo bene i nostri polli dell'Unione! > La classe dirigente del > centro-sinistra (comunque migliore di Berlusconi e soci) e' furba e > scafatissima, addestrata da decenni di inciucismo: cultura del > compromesso senza principi e della mediazione parolaia ed > opportunistica. > Per come ho imparato a vederla ragionare e muoversi, > sono convinto che sapra' inventarsi l'escamotage piu' "ossimorico" pur > di restare abbarbicata alle poltrone conquistate con fatica e a caro > prezzo (nostri, non loro). > Dal suo punto di vista, la posta in gioco e' > quella di ridimensionare il peso politico della sinistra radicale: se > quest'ultima trangugia il rospo "missioni di guerra", vuol dire che e' > proprio disposta a far passare di tutto e di piu'... > In ogni caso, > visto che, per l'Unione, si tratta di venire incontro alle istanze dei > "poteri forti" e non dei bisogni popolari, nel centro-destra stesso si > troveranno subito i sostituti dei recalcitranti "antiamericani". > La > classe politica in blocco e' piu' di la' (con Montezemolo) che di qua > (con Cipputi). > Quanto a Fausto Bertinotti, quello che temo e' che > ripeta la "sceneggiata" del 1998: sopporta, sopporta, trangugia, > trangugia le travi, alla fine rompe con Prodi su una "stronzata" che la > sua gente, il suo elettorato non puo', a ragione, capire. > Osservandolo > cosi' beatamente preso dal suo ruolo istituzionale, cui sacrifica la > sostanza delle cose (vedi la spilletta alla parata militare), propendo > per credere che e' proprio destinato a fare una fine paradossale: > verra' ricordato con gratitudine nei salotti vespiani come colui che ha > portato a conclusione la parabola del comunismo italiano.... > > Questo > governo comunque teniamocelo ben stretto. Al momento, e' il peggiore di > tutti ... tranne gli eventuali altri (a cominciare da quelli della Casa > delle Liberta')! > > Ai nostri deputati "pacifisti", Menapace in testa, > consiglierei - si parva licet - di soprassedere sui ricatti dalemiani: > calma e gesso, sta bluffando! > In questo poker perde la mano chi ha la > maggiore preoccupazione per il proprio cadreghino... > > Alfonso navarra - > cell. 349-5211837 > > (Ultima ora dal sito di Repubblica: a conferma di > quanto scrivevo, ecco che sulle cose che contano per il potere "vero" > sta arrivando il soccorso di Berlusconi a D'Alema...) > > > > ESTERI > D'Alema a Mosca per una riunione dei ministri degli Esteri del G8 > esprime "il più grande rispetto" per il 'no' di alcuni senatori > D'Alema: "Sull'Afghanistan si gioca > la credibilità della maggioranza" > Berlusconi propone una mozione della Cdl per appoggiare la missione > L'Udc: "Noi siamo d'accordo ma a quel punto si voti anche il decreto" > > > Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema > MOSCA - Continuano le > fibrillazioni della maggioranza sul rifinanziamento della missione in > Afghanistan, mentre Berlusconi parla di una mozione parlamentare della > Cdl su cui potrebbero convergere i voti del centrosinistra. > > "E' in > gioco la credibilità di una maggioranza politica che non può che > contare su una maggioranza parlamentare anche nelle scelte di politica > estera", ha detto Massimo D'Alema, in una conferenza stampa a Mosca, > dove oggi ha partecipato alla riunione dei ministri degli Esteri del > G8. > > Il Consiglio dei ministri domani approverà il decreto legge sul > rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, necessario per far > fronte alle immediate esigenze di copertura finanziaria, e > contemporaneamente esaminerà un disegno di legge sulla medesima materia > che dovrebbe permettere, una volta convertito in legge dal Parlamento, > di non dover tornare sull'argomento con la presentazione periodica di > decreti ad hoc. > > Secondo D'Alema la maggioranza "deve essere in grado > di sostenere la politica estera del governo" anche perché "non è > pensabile" una maggioranza di governo che non ha la capacità di > sostenere i provvedimenti di politica estera del governo". Verso i > senatori della maggioranza che hanno annunciato un voto contrario, il > ministro degli Esteri, ha espresso "il più grande rispetto" per > posizioni che nascono da "ragioni di coscienza". Ma ha osservato che se > queste posizioni dovessero venire portate "fino all'estremo" il governo > al Senato "non avrebbe una maggioranza per sostenere un provvedimento > importante ed equilibrato di politica estera". > > Per quanto riguarda, > invece, la possibilità che parlamentari dell'opposizione, in > particolare dell'Udc, votino con la maggioranza, D'Alema ha spiegato di > considerarlo "normale" perché un parlamentare deve votare per i > provvedimenti che ritiene giusti. "Ho votato sempre a favore delle > missioni, salvo quella in Iraq, quando ero all'opposizione", ha detto > D'Alema. > > "Il governo deve avere una maggioranza propria - ha ripetuto > il titolare della Farnesina - dopo di che tutti i voti che sostengono > scelte così delicate e impegnative come quelle contenute nel > provvedimento che il Consiglio dei ministri approverà sono benvenuti". > Insomma "un consenso parlamentare più ampio sarà un fatto certamente > positivo. Non riuscirei a capire - ha concluso D'Alema - il voto > contrario di chi condividesse i contenuti del provvedimento". > > E > Berlusconi con una mossa a sorpresa rilancia e annuncia che "la Casa > delle Libertà sarà unita nel proporre una mozione parlamentare che > ribadisca la continuità del nostro impegno nell'ambito della missione > Onu". Mozione sulla quale, dice l'ex premier, "ci aspettiamo che > possano convergere i senatori e i deputati di maggioranza che in > passato hanno sostenuto il diritto-dovere dell'Italia di essere > presente, quando un intervento di pace si svolge sotto l'egida delle > Nazioni Unite". > > Insomma il Cavaliere si prepara a dare battaglia: > "Non permetteremo certo che i nostri soldati in Afghanistan vengano > abbandonati a se stessi - dice - né che si determinino le condizioni > per un altro vergognoso disimpegno come quello annunciato per l'Iraq". > Ma l'Udc lo incalza. "Bene la mozione comune - ha detto Michele Vietti > portavoce del partito - però penso che le > altre forze del > centrodestra, con lo stesso spirito, non avranno alcuna contrarietà a > sostenere i nostri militari votando il decreto che presenterà il > governo". > > (29 giugno 2006) > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > >
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