No War News




Il movimento No War scalda i motori in previsione del voto sulle missioni
militari in Iraq e Afganistan.

Il 27 giugno manifestazione a Palazzo Chigi



(RCA).Roma – Il fermento e la tensione sono palpabili ormai in tutte le
riunione e gli incontri. Il voto sul rifinanziamento del decreto sulle
missioni militari in Iraq e Afganistan, che scade il prossimo 30 giugno ma
che verrà probabilmente votato dai due rami del Parlamento verso la metà di
luglio – sta mettendo a dura prova le relazioni tra il movimento pacifista,
i gruppi parlamentari della sinistra e il governo Prodi.

Da tutte le riunioni dei No War il messaggio che arriva ai parlamentari è
netto: “dovete votare contro il decreto senza se e senza ma”. Si sentono
ovviamente accenti e accentuazioni diverse. C’è chi si lascia prendere la
mano dalla polemica a tiro corto con i parlamentari del PRC, del PdCI, dei
Verdi e della Sinistra DS gi piuttosto sulle corde, c’è chi mira al
bersaglio grosso di quello che definiscono il “nucleo duro” del governo
cioè Margherita e DS più compromessi con i vincoli della NATO e
dell’alleanza strategica con gli USA e c’è chi – in crescente difficoltà –
cerca di giustificare il governo e la riluttanza dei parlamentari della
sinistra a”farlo ballare” sulla questione dell’Afganistan.

Nel frattempo in tutta Italia si susseguono assemblee e dibattiti infuocati
e fioccano le richieste di incontro ai gruppi parlamentari per
“chiarimenti. Mercoledì 21 giugno è la volta del PRC che incontrerà una
delegazione dell’anima “radicale” del movimento riunita nel “Comitato per
il ritiro dei militari italiani” e sempre a Roma una riunione tenutasi alla
Casa delle Culture ha convocato una manifestazione sotto Palazzo Chigi per
martedì 27 giugno sulle parole d’ordine storiche del movimento: “via subito
le truppe da Iraq e Afganistan, no alla guerra senza se e senza ma”. Non
c’è dubbio che nelle prossime settimane saranno molti dentro il governo e
dentro il parlamento a dover camminare sui vetri (RCA).