21/06 Genova: duecentoventunesima ora in silenzio per la pace



Durante la duecentoventunesima ora in silenzio per la pace, che si terrà
come al solito mercoledì 21 giugno, sui gradini del palazzo ducale di
genova, verrà distribuito il seguente

Appello ai/alle parlamentari

di Gino Strada, Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Tonio Dell’Olio

"Ritiriamo le truppe italiane dall'Iraq e dall'Afghanistan"


Onorevoli deputate e deputati, Onorevoli senatrici e senatori,
questo appello, scritto nell'ora tragica in cui le vittime di guerra
italiane dei due teatri di guerra Iraq e Afghanistan, tornano in Italia per
ricevere i funerali di Stato, cade anche nel momento in cui il nuovo
Parlamento della Repubblica inizia i suoi lavori. Vorremmo che fosse un
nuovo inizio o meglio una svolta. Una decisa svolta in politica estera con
scelte coraggiose per una vera politica di disarmo, per attuare con scelte
concrete l'art.11 della nostra Costituzione. Poiché, secondo l'art.11, non
è possibile usare la guerra come mezzo per risolvere le crisi
internazionali, la prima scelta che si impone, che chiediamo al nuovo
Parlamento, è quella di interrompere le missioni militari in teatri di
guerra e ritirare le truppe italiane dall'Iraq e dall'Afghanistan.

L'unica verità della guerra sono le sue vittime. Purtroppo in tanti ci
accorgiamo di questa verità solo quando le vittime sono i soldati italiani
e fatichiamo a realizzare questa stessa verità quando le vittime non le
vediamo, sono "altre", anche se abbiamo saputo in modo indiretto che
migliaia di persone sono state trucidate a Falluja, a Ramadi, torturate ad
Abu Graib, bombardate nei villaggi afgani o saltate in aria e mutilate
dalle clusters bombs sia in Afghanistan che in Iraq. Ma se è vero che
l'unica verità della guerra sono le sue vittime, se è vero che in nome di
questa verità migliaia di persone sono scese in piazza con la bandiera
arcobaleno nel nostro paese, reclamando una politica di pace, allora Vi
chiediamo, facendo appello alla libertà di coscienza, ed al rispetto
dell'art.11 della nostra Costituzione, di porre fine alla presenza militare
italiana in Iraq e in Afghanistan, decidendo di non rifinanziare queste
missioni di guerra. Le missioni di pace devono tendere alla pacificazione e
alla ricostruzione, pertanto dovrebbero essere senza armi, a nostro parere,
senza eserciti, fondate sulla cooperazione con gli altri popoli, sulla
diplomazia, sul dialogo e la solidarietà. L'intero sistema di intervento va
ripensato all'insegna di una nuova politica estera. Ma per l'immediato, per
salvare vite umane, per interrompere la spirale di morte, per operare una
pressione internazionale che provochi la fine delle occupazioni militari,
chiediamo che il Parlamento italiano dia un segnale forte di discontinuità,
immediatamente e senza ambiguità. Il nostro saluto sia con le parole di
Gandhi: "Non c'è una strada che porta alla pace, la pace è la strada"

I primi firmatari di questo appello sollecitano l'adesione di tutte le
persone e le associazioni che si sentono impegnate per la pace e la difesa
dell'art.11 della Costituzione per rendere visibile l'ampia unità del
popolo della pace. Le adesioni si raccolgono presso:
<mailto:parlamentodipace at gmail.com>parlamentodipace at gmail.com