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31/05 Genova: duecentodiciottesima ora in silenzio per la pace
- Subject: 31/05 Genova: duecentodiciottesima ora in silenzio per la pace
- From: "norma" <norma.b at libero.it>
- Date: Thu, 1 Jun 2006 11:24:59 +0200
Rete contro g8 per la globalizzazione dei diritti Mercoledì 31 maggio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova, duecentodiciottesima ora in silenzio per la pace Dal Manifesto del 28 maggio "La tragica verità sull'uccisione per rappresaglia di 24 civili iracheni, tra i quali undici donne e bambini, avvenuta lo scorso 19 novembre nella cittadina irachena di Haditha ad opera dei marines, è arrivata sulle colonne del "Times" con le parole di una testimone diretta dell'eccidio: una bimba miracolosamente sopravvissuta alla strage .La bimba racconta come la mattina del 19 novembre scorso, poco dopo le sette del mattino, una potente mina esplose nella strada in cui abitava con la sua famiglia, ad Haditha, al passaggio di un mezzo militare Usa uccidendo un giovane marines, (….). Un'ora dopo l'esplosione della mina al passaggio del convoglio americano l'intera famiglia di Iman era stata sterminata. La bambina era riuscita a sopravvivere perché ferita, immobile, era stata creduta morta(…). Appena entrati i soldati tirarono una bomba a mano nella stanza dei nonni uccidendoli e ferendo a morte anche sua madre. La zia a questo punto prese uno dei bambini più piccoli e si buttò fuori dall'abitazione facendo perdere le sue tracce. Pochi secondo dopo i soldati, racconta Iman, aprirono poi il fuoco nel soggiorno, dove la maggior parte della famiglia era riunita. Suo zio Rashid tentò di fuggire ma fu raggiunto sulla soglia e ucciso. "Tutti quelli che si trovavano nella casa furono uccisi dagli americani, eccetto mio fratello Abdul-Rahman ed io. Eravamo troppo terrorizzati per muoverci ... Per due ore non osammo muoverci." Dal Manifesto del 30 maggio: " Rivolta a Kabul – spari sulla folla- Un incidente d'auto causato dai militari Usa fa strage di civili e scatena l’esasperazione.Coprifuoco nella capitale Molte le vittime, ma un bilancio non è ancora possibile. Solo nell'ospedale di Emergency, 65 persone ricoverate per colpi d'arma da fuoco. Quattro sono morte subito, altre sono gravissime. I soldati italiani sono impegnati in guerra in Iraq e in Afganistan nonostante l’esplicito divieto della Costituzione (ART.11: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risopluzione delle controversie internazionali). Guerre che non hanno risolto il problema del terrorismo ma hanno provocato oltre centomila morti, soprattutto civili afgani ed iracheni Si tratta di due guerre giustificate dagli Stai Uniti con spudorate menzogne ormai smascherate: la caccia a Bin Laden e le armi di distruzione di massa attribuite a Saddam Hussein Per soccorrere i civili non sono necessarie armi, autoblindo e stellette: e gli ospedali di Gino Stada in zone di guerra lo dimostrano in modo inequivocabile L’ONU raccomanda da tempo ai paesi industrializzati di destinare almeno lo 0,7% del proprio bilancio ad aiuti internazionali e che l’Italia non raggiunge neppure lo 0,4. Come può un paese così avaro spiegare l’ansia di "aiutare" proprio gli afgani e gli iracheni? Alla luce di tutto questo, è’ opportuno continuare a celebrare proprio con una parata militare la festa della Repubblica? Ci associamo a quanti in questi giorni stanno duramente criticando la parata militare del prossimo due giugno, costosa ed inquinante ostentazione di forza. Esprimiamo il nostro dissenso dalla sempre più invadente presenza dei militari nelle più varie occasioni sportive e culturali Ricordiamo gli impegni presi dal centro sinistra durante la campagna elettorale, ed ancora una volta ripetiamo al governo: VIA SUBITO DALL’IRAQ E DALL’AFGANISTAN. E SENZA CHIEDERE IL PERMESSO A BUSH.
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