LA CIVETTA



Malgrado gli enormi dubbi e timori a livello internazionale ed europeo, non è possibile fare a meno di scorrere le notizie nazionali e la potenza evocatrice della parola mi "prende" sempre. Ad esempio stamattina leggo delle nomine e candidature per le prossime elezioni: gli articoli in rete trattano delle preoccupazioni (come è diventato ombroso questo apparentemente pacifico zio Prodi)dei Ds e Rifondazione, per far largo ad altri fiori di plastica, fiori artificiali e Bertinotti, tira fuori dalla memoria recente la storia delle liste CIVETTA. Continuo dalla mia visuale di donnapersona, a rendermi conto sempre più di quale abissale distanza si metta tra le cittadine e i loro mercanti di voti.E quanto ci lascino sole nella vita quotidiana. Continuano i nostri affanni nel far tintinnare pochi euro nel borsellino,nello sperare di vedere apparire il ciclo e non essere rimaste incinta, nello sperare che la nostra meno-pausa sia un sereno futuro di pause lunghe e non de-pressione perchè nessuno ti cura, nel credere che una tinta casalinga ci ridia un nuovo aspetto per tuffarci in lavoretti precari dove arrotondare un 27 che non esiste più,vecchie menzogne di diete a base di verdura e frutta che sono avvelenate come la carne e il pesce e il grano, di storie miserevoli in tv che non hanno più niente di fiabesco se non le coreografie pacchiane profumatamente pagate. E poi, poi ti vedi scodellare l'alternativa:" se non mi voti, e guarda che dentro al mio simbolo ce n'è per tutti i gusti, sei fottuta, capito?" Allora rintontita mentre te ne torni a casa, " chissà chi ci trovo- oddio ho scordato di comprare il latte", senti che le sirene, quelle vere, suonano e ti dicono chiuditi dentro che arriva il bombardamento. Una gragnuola di notizie e parole invece entrano anche in casa, nel tuo privato e pensi magari a tua figlia, chissà perchè ritarda e hai timore, sempre più timore, oltretutto non hai neanche una pistola per difendere quelle quattro cose lì nel cassetto che se dovesse succedere neanche ti mettono più dentro, ma ti rendi conto che ti si strozza in gola quel basta lasciatemi, lasciatemi capire dove sono arrivata, dove voglio arrivare, chi voglio votare se mai vorrò votare. E allora mi riviene in mente la CIVETTA, quella che mi dicevano da bambina portare sfortuna, che da più grandicella mi dicevano non fare la civetta, quella che invece sull'antenna mi piaceva ascoltare a Monte Mario, quella che oggi nel bosco addormentato di questo paese della Tuscia ci abita ancora e va in giro, dicono animale notturno, come quelle donne che di notte fanno le lavatrici,l'amore, i pasti per il giorno dopo, le stirate, le ninnenanne, le badanti, le mignotte, quelle civette, invece scopro che sono attente anche di giorno, certo ci sono gli sparvieri. Basta conoscerli, riconoscerli...

Troviamo il tempo per conoscerci e riconoscerci l'11 febbraio a Roma , a Napoli, dove possiamo...

 La CIVETTA  femmina è leggermente più grande del maschio,
le ali brevi di cui è dotata le permettono di volare rapidamente ma solo in linea retta. Quando si posa si rannicchia ma si drizza subito se disturbata.E' un uccello allegro e spigliato anche di giorno, non teme l'uomo e non dorme mai così profondamente da lasciarsi sorprendere, il minimo rumore la sveglia, e vede benissimo anche di giorno.

Nemici delle civette sono gli astori e gli sparvieri, che se riescono a catturarne una la strangolano. Diverso è il discorso per la donnola che ne divora le uova.

Doriana Goracci