MOSAICO DI PACE LUGLIO-AGOSTO



MOSAICO DI PACE LUGLIO-AGOSTO

 

CHIESA/Intervista ad Alberto Melloni

Lunga e articolata la conversazione di Fulvio Fania con lo storico Alberto Melloni, pubblicata nel numero di luglio-agosto di Mosaico di pace.

Il papato di Benedetto XVI si è inaugurato con un giudizio severo nei confronti della modernità e del relativismo di cui è impregnata la società contemporanea: “È un punto fondamentale del suo pensiero, non può ridursi a tattica” – commenta Melloni. “A Subiaco Ratzinger era stato durissimo sulla mancata citazione nel Trattato europeo delle radici cristiane e di Dio, una richiesta quest’ultima che Wojtyla aveva lasciato cadere. Da Papa, Benedetto XVI non ha speso una parola sulla questione ma resta convinto che i cristiani hanno da svolgere un ruolo nella società per tutti testimoniando il radicalismo ultimo di Dio. Questo è un bel problema, non tanto per la modernità occidentale – al di là degli opportunismi politici – quanto perché presuppone che il modo occidentale di organizzare il rapporto tra legge ed etica sia l’unico possibile e con questo rende incomunicabili gli altri universi religiosi e sociali”. Duro il giudizio dello storico sul rapporto dell’Occidente con gli altri mondi. Alla domanda se l’Occidente corra il rischio di non comunicare con il resto del mondo”, Melloni risponde: “Non parlerei di rischio, si tratta di una concentrazione voluta di interesse. […] Un esempio del suo approccio? Benedetto XVI ha parlato ai vescovi sudafricani della famiglia tradizionale ma anziché a quella tradizionale africana stava riferendosi a una famiglia europea”.

Dalla modernità al rapporto con le altre Chiese, dalla riconciliazione all’Europa: l’intervista spazia e affronta i nodi cruciali del ministero petrino e dei rapporti con le culture e le religioni.

http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_11949.html

 

 

DOSSIER/L’ONU oltre l’ONU

Ripensare le istituzioni internazionali è possibile. Anzi si deve. Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, cura il dossier di questo numero della rivista promossa da Pax Christi: “È necessario definire nuove regole per le istituzioni internazionali, in un mondo scosso da un processo di globalizzazione che va a vantaggio di pochi e che mina alla base il funzionamento dello Stato nazionale. Nuove regole che disciplinino i rapporti tra i governi e tra le varie aree regionali oggi emergenti (per il momento più economiche che politiche)”. “Che tipo di sovranità locale, nazionale e regionale si vuol difendere nella ridefinizione di nuove funzioni ed eventualmente istituzioni? Nelle rispettive sfere di azione, che tipo di interferenza si può e si vuole accettare nelle diverse realtà locali, nazionali e regionali?”

Quale riforma dell’Onu chiediamo? Questi gli interrogativi a cui provano a rispondere, oltre ad Antonio Tricarico, Bruno Amoroso, Nanni Salio e Ugo Biggeri.

Governo Globale, Beni Pubblici Globali, trasformazione nonviolenta dei conflitti e utilizzo sostenibile degli ecosistemi: un nuovo vocabolario per chi vuole cimentarsi nella costruzione di questo nuovo mondo e di questa nuova Onu. E lo vuol fare con competenza.

http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_11960.html

 

 

CONCILIO/A colloquio con Dom Demetrio Valentini

Dom Demetrio Valentini è vescovo di Jales in Brasile e presidente della Caritas brasiliana, uno tra i promotori e firmatari dell’appello “Pro Concil” che chiedeva a Giovanni Paolo II la convocazione di un nuovo Concilio. Lo incontra Tonio Dell’Olio per parlare di una proposta tuttora valida: La proposta “non esige la convocazione immediata di un nuovo Concilio, ma che si riprenda il processo conciliare per preparare le condizioni per una sua realizzazione al momento opportuno. Non si è mai pensato di far pressione sul Papa perché convochi subito un Concilio. Molto meno ora, all’inizio di un nuovo pontificato. Tutti attendiamo con speranza le iniziative di Benedetto XVI perché si rafforzi lo spirito di fiducia all’interno della Chiesa cattolica. Questa stesso spirito è una componente rilevante del processo conciliare auspicato. L’importante è riprendere le grandi intuizioni del Vaticano II e ricreare l’ambiente di fiducia e coraggio per realizzarle. La missione della Chiesa nella realtà attuale presenta sfide molto vaste che possono trovare soluzione adeguata solo nell’orizzonte di un Concilio ecumenico”.

http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_11952.html

 

L’indice del numero all’indirizzo:

http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_1084.html

 

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15/07/05

13,00

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