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No ai cpt
- Subject: No ai cpt
- From: heelens <heelens at yahoo.it>
- Date: Fri, 22 Apr 2005 11:54:35 +0200
25 aprile a Milano: per chiudere Corelli Se non ora, quando? ³Tra un po¹ sarà il 25 aprile. Noi, detenuti ed ex-detenuti del Centro di detenzione per immigrati di via Corelli non dobbiamo chiedere a voi italiani se conoscete il fascismo. Perché sappiamo che l¹avete conosciuto. Vi chiediamo, però, se l¹Italia è un paese democratico o un paese fascista. Perché noi che siamo qui dentro e noi che siamo usciti vi diciamo che in un paese che si definisce democratico non possono esistere luoghi come Corelli e tutti gli altri Centri di detenzione in Italia, nuovi Lager. Perché Corelli e democrazia sono due cose contrarie, così come due cose contrarie sono la democrazia e tutte le ingiustizie che noi immigrati dobbiamo subire in Italia. Se l¹Italia si definisce fascista, allora Corelli può esistere, ma in questo caso siamo noi per primi a volere andare via dall¹Italia di nostra spontanea volontà. Se invece non è così e vi definite democratici, a questo punto Corelli non deve esistere. I detenuti e alcuni ex-detenuti del Centro di detenzione di via Corelli, a Milano² E¹ questo che ci chiedono i detenuti e gli ex-detenuti del Centro di detenzione di via Corelli, a Milano. Sapremo rispondere? Dall¹8 aprile, la sera in cui la polizia è entrata nelle loro camerate in tenuta antisommossa, praticando varie forme di violenza, i detenuti di Corelli hanno iniziato dapprima uno sciopero della fame, poi hanno trovato forme di protesta meno autolesioniste, continuando, però, a rifiutare il cibo della Croce rossa, gestore del Centro. E¹ la prima volta, in Italia, da quando esistono i Centri di detenzione, luoghi di non dritto, di continui soprusi e violenze, istituiti nel 1998 dalla legge Turco-Napolitano, che i detenuti di un Centro riescono a trovare una capacità di organizzazione così compatta e a diventare soggetti politici. Nel frattempo, anche dal Centro di detenzione di Bologna è arrivato all¹esterno un comunicato che raccontava la protesta di coloro che sono rinchiusi lì dentro e faceva conoscere le loro rivendicazioni. Nel giorno del sessantesimo anniversario della liberazione dell¹Italia dal fascismo facciamo appello a tutte le forze democratiche perché, proprio in questa giornata, si rinnovi nel presente un¹azione di liberazione, per portare a compimento quello che i detenuti di Corelli hanno appena iniziato e che non riguarda soltanto gli immigrati che arrivano in questo paese. Chiudere via Corelli, e tutti gli altri Centri disseminati sul territorio italiano e europeo, significa infatti cancellare una delle continuità con un passato che ci ha consegnato per sempre la domanda di Primo Levi: ³se questo è un uomo², ³se questa è una donna². Una domanda che dobbiamo porci, oggi, in modi diversi, di fronte a tutte le forme di detenzione, deportazione, repressione, guerra messe in atto dai governi europei contro uomini, donne, bambini, che esercitano unicamente il loro diritto a migrare. Comitato di appoggio alla lotta dei detenuti di Corelli Dopo la manifestazione del 25 aprile, alla fine degli interventi in piazza Duomo, saremo in tanti davanti al Centro di via Corelli, a partire dalle ore 18 fino a notte.
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