Siria: Amnesty International chiede la fine delle violazioni dei diritti umani dei curdi



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COMUNICATO STAMPA
CS29-2005

SIRIA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE LA FINE DELLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI
UMANI DEI CURDI

Il governo di Damasco deve porre immediatamente fine alle violazioni dei
diritti umani ai danni dei curdi siriani e aprire un'indagine sulle
denunce
di uccisioni illegali, decessi sotto tortura e maltrattamenti in carcere
emerse a partire dal marzo 2004.

Le richieste sono contenute in un rapporto di Amnesty International sulla
Siria, pubblicato oggi, in cui sono esaminate le violazioni dei diritti
umani commesse contro i curdi all'indomani degli incidenti scoppiati, nel
marzo 2004, durante un incontro di calcio tra una squadra curda e una
araba
a Qamishli, nel nordest della Siria. Quell'episodio diede vita a una serie
di manifestazioni e rivolte in tutto il paese, in cui vennero uccisi oltre
30 curdi e furono arrestate piu' di 2000 persone, quasi tutte appartenenti
alla minoranza curda. Molti detenuti ? compresi bambini di 12 anni,
ragazze, donne e anziani ? furono sottoposti a maltrattamenti e torture.
Decine di studenti vennero espulsi dalle universita' e dagli ostelli, solo
per aver preso parte a manifestazioni pacifiche.

Negli ultimi dodici mesi Amnesty International ha constatato un
significativo aumento del numero dei curdi morti sotto tortura: cinque
delle nove vittime accertate dal marzo 2004 alla fine dell'anno erano
curde. Nello stesso periodo c'e' stato anche un incremento sospetto delle
morti di curdi in servizio di leva: almeno sei soldati sono stati uccisi
con percosse o colpi d'arma da fuoco da parte di commilitoni o ufficiali.
Negli uni come negli altri casi, le autorita' non hanno aperto alcuna
indagine.

Il rapporto denuncia inoltre la sistematica discriminazione cui sono
sottoposti i curdi siriani a causa della propria identita' e descrive i
casi di difensori dei diritti umani arrestati, processati in modo iniquo e
torturati per aver cercato di promuovere la loro causa. Amnesty
International chiede al governo di Damasco di porre fine al divieto di
usare e praticare la lingua e la cultura curda.

'Le autorita' siriane devono aprire un'inchiesta sulla reazione
sproporzionata delle forze di sicurezza all'indomani degli incidenti del
marzo 2004' ? ha dichiarato Amnesty International. 'Devono indagare sulle
uccisioni illegali, sul massiccio ricorso alla tortura e sulle morti che
ne
sono scaturite. E' infine necessario introdurre modifiche legislative per
porre fine alla discriminazione sistematica ai danni dei curdi e alle
altre
violazioni dei diritti umani che possono aver contribuito ad esacerbare la
tensione e a far divampare la violenza'.

Ulteriori informazioni
I curdi ? da un milione e mezzo a due milioni ? costituiscono, dopo gli
arabi, il secondo gruppo etnico della Siria. Subiscono discriminazioni a
causa della propria identita', come il divieto di usare la lingua curda
nell'istruzione, nei luoghi di lavoro, nelle celebrazioni private e negli
uffici dell'amministrazione pubblica. Sia i bambini che le imprese,
inoltre, non possono portare nomi curdi.

Diverse centinaia di migliaia di curdi risultano a tutti gli effetti
apolidi e questa circostanza fa si' che venga loro negato il pieno accesso
all'istruzione, al lavoro, alla salute e ad altri diritti garantiti ai
cittadini siriani, come quello ad avere una nazionalita' e a possedere un
passaporto. Amnesty International chiede al governo siriano di modificare
la legislazione vigente e trovare una rapida soluzione al problema
dell'assenza di cittadinanza dei curdi nati in Siria e della
discriminazione derivante da questa situazione.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 10 marzo 2005

Il rapporto e' disponibile all'indirizzo http://www.amnesty.org e presso
l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia ? Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it


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