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Re: Forum contro guerra - Appello finale
- Subject: Re: Forum contro guerra - Appello finale
- From: "norma" <norma.b at libero.it>
- Date: Mon, 28 Feb 2005 18:49:33 +0100
Vedo con dispiacere che nel documento finale del forum non compare un appello ai sindacati italiani affinchè si impegnino a lavorare per la proclamazione di uno sciopero generale contro la guerra. Eppure mi era sembrato che questo punto fosse condiviso dall'assemblea. A chi ritenesse improponibile uno sciopero "politico" vorrei far notare che siamo in presenza di una palese violazione della costituzione, che vieta la partecipazione dell'Italia ad una guerra; questa considerazione dovrebbe indurre ad eliminare ogni possibile indugio e distinguo. Peraltro l'impegno a "fermare l'Italia alle prime bombe" era stato espicitamente assunto da Epifani pochi giorni prima dello scoppio della guerra, se non erro durante un'iniziativa a Milano. Che dire? Sarà per un'altra volta?..........? Norma Bertullacelli - Genova ----- Original Message ----- From: "antonello" <bypgca at tin.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Monday, February 28, 2005 3:30 PM Subject: Forum contro guerra - Appello finale > APPELLO FINALE > > DEL FORUM DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA > > > > > > Ci siamo trovati a Firenze in questi giorni - con Giuliana nel cuore. > > Ci siamo incontrati per riflettere, approfondire, analizzare i temi, le > ragioni, i contenuti di un movimento contro la guerra che in questi 3 anni > ha mobilitato milioni di donne e uomini in Italia, come in tutto il mondo. > > Moltissimi sono stati i temi di questa discussione, nelle sessioni > tematiche > e nelle assemblee plenarie, i cui resoconti saranno a disposizione per la > socializzazione e la valorizzazione dei contenuti emersi: > > - la guerra come strumento di dominio e come mezzo per favorire e > imporre le politiche economiche neoliberiste > > - la guerra come espropriazione della democrazia e la > partecipazione - fino alla distruzione delle stesse istituzioni > democratiche > nazionali ed internazionali > > - le conseguenze sociali, umane, politiche delle guerre e degli > interventi militari > > - la testimonianza e l'analisi dei tanti conflitti - dal > Medioriente > all'Africa, all'America Latina > > - le politiche di riarmo, di produzione e commercio degli > armamenti, > le basi militari, le alleanze e le strategie di intervento e aggressione > > - le politiche di esclusione e di negazione dei diritti di profughi > e > migranti > > - il ruolo dell'informazione e della censura informativa che si > apre > sui conflitti e sulle guerre > > > > Ma ancora di più si è discusso delle proposte, delle campagne, delle > iniziative di un movimento che vuole opporsi al sistema delle guerre e > vuole > costruire l'ALTERNATIVA DI PACE E DI GIUSTIZIA > > - per un'economia alternativa e solidale > > - per un ordinamento internazionale democratico - che si basi sul > rispetto ed il consolidamento del diritto internazionale e dei diritti > umani > dei popoli > > - per la costruzione di rapporti più forti tra movimenti, comunità, > popoli e per una presenza forte delle società civili dentro/contro i > conflitti armati > > - per politiche di DISARMO e di conversione del sistema > industriale/militare > > - per un'alternativa di neutralità e di uscita dalla logica delle > alleanze militari > > - per il diritto di cittadinanza di profughi e migranti > > - per il consolidamento della democrazia e della partecipazione > > - per un'informazione non embedded > > > > LIBERARE LA PACE! > > "Siamo tutti ostaggi" dicevano le migliaia di donne e uomini il 19 > febbraio > a Roma > > Vogliamo ancora oggi rilanciare le iniziative per la liberazione di > Giuliana, Florence, Hussein - e di tutto il popolo iracheno. > > Molte iniziative si stanno organizzando, come lo sciopero della fame > promosso da Don Santoro, dall'Imam di Colle Val d'Elsa e dal presidente > della comunità islamica di Firenze, come le iniziative di presidio e > presenza nelle città in costruzione in questi giorni. Lanciamo un appello > perché queste iniziative si moltiplichino, si consolidino e siano > partecipate. > > Siamo consapevoli della centralità dell'iniziativa contro la guerra e > l'occupazione > dell'Iraq - occupazione che le elezioni del gennaio, non democratiche > perché > tenute sotto occupazione militare e senza osservatori internazionali, non > modificano di segno. > > La nostra iniziativa vuole mettere al centro > > - la richiesta di sospensione immediata dei bombardamenti su Ramadi > e > sulle altre città irachene > > - il ritiro immediato delle truppe perché solo da questo ritiro può > crescere l'autodeterminazione e la democrazia > > - la costruzione di "ponti di pace" per consolidare le nostre > relazioni con la società civile e la resistenza quotidiana del popolo > iracheno > > - una proposta di una conferenza nazionale pace - che metta a > disposizione di tutti i soggetti politici e sociali iracheni un luogo in > cui > avviare e consolidare le proprie relazioni > > > > Queste proposte devono essere portate avanti a partire da alcune > iniziative: > > - un appello alle/ai Parlamentari affinché richiedano e votino il > ritiro immediato delle truppe e la dissociazione dall'occupazione e a > tutte > le forze politiche perché si esprimano chiaramente per il ritiro delle > truppe > > - una campagna contro il ruolo italiano nella guerra - non solo con > la presenza delle truppe ma anche con i molti accordi militari che sta > firmando (come quello con Israele - in discussione nelle prossime > settimane > alla Camera e che non deve essere ratificato) che rilanciano una presenza > militare ed anche economica > > - una presenza visibile e costante in Italia dell'opposizione alla > guerra per il ritiro delle truppe > > - una campagna per la liberazione di tutte le prigioniere e i > prigionieri politici iracheni > > - il 19 marzo, giornata mondiale contro la guerra - quando si > manifesterà in molte città europee ed in Italia: a Bruxelles (contro > l'Europa > liberista e la guerra), a Roma, a Cagliari e in altre città. Facciamo > appello perché queste manifestazioni crescano e vedano una partecipazione > di > massa > > > > OLTRE L'IRAQ > > Siamo consapevoli che la nostra iniziativa contro la guerra non può > fermarsi > all'Iraq o al Medioriente ma deve essere un'iniziativa complessiva contro > la > guerra globale, preventiva e permanente. Per questo ci impegniamo a > costruire insieme alcune campagne e iniziative collettive e condivise - > che > naturalmente non possono ne vogliono rappresentare tutta l'agenda di un > movimento contro la guerra - valorizzando e riprendendo le sperimentazioni > di azioni dirette non-violente contro il sistema della guerra > > a) tematizzare ed approfondire la costruzione di un'economia > alternativa > e solidale, a partire dalla difesa dei beni comuni e del patrimonio > culturale dell'umanità > > b) una campagna per un nuovo ordinamento internazionale democratico > basato sui principi del costituzionalismo > > c) un'iniziativa per imporre il rispetto del diritto internazionale e > dei diritti umani e dei popoli - attraverso pressioni dal basso e sanzioni > verso i governi, e un ruolo positivo degli enti locali affinché non > finanzino istituzioni di paesi che violano il diritto internazionale e i > diritti umani > > d) una presenza della società civile nei conflitti attraverso quella > "diplomazia dal basso" e popolare, strumento per la gestione nonviolenta > dei conflitti stessi - chiedendo che questa presenza sia riconosciuta e > valorizzata dalla comunità internazionale > > e) una campagna per il disarmo - a partire dall'estensione delle > esperienze per la riconversione della produzione bellica, per il controllo > del commercio degli armamenti e dal sostegno all'obiezione di coscienza > alle > spese militari > > f) il consolidamento della campagna "Via le basi", che avrà un primo > appuntamento il 16 aprile a Brescia durante l'iniziativa di ExPa > > g) il diritto di asilo e cittadinanza per migranti e profughi > > h) una campagna per fermare la censura preventiva sulle guerre e sul > movimento per la pace > > i) per una maggiore diffusione dell'informazione sui conflitti e > sulle > alternative di pace > > > > COME CONSOLIDARE ED ALLARGARE IL FORUM > > Il movimento per la pace e contro la guerra ha bisogno di luoghi > condivisi, > di maggiore scambio di esperienze, di organizzazione comune. Questi tre > giorni sono stati molto importanti in questa direzione: vogliamo allora > consolidare, rilanciare, allargare questa esperienza. Per questo ci > impegniamo a: > > - rendere questo Forum un appuntamento annuale permanente > > - organizzare Forum tematici durante l'anno per approfondire i temi > e > le iniziative sviluppati in questi giorni > > - costituire un coordinamento operativo che dia continuità a questa > esperienza e che valorizzi i contributi locali > > > > > > > > > > Firenze, 27 febbraio 2005 > > > > > > > > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > >
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- Forum contro guerra - Appello finale
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