Forum contro guerra - Appello finale



APPELLO FINALE

DEL FORUM DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA





Ci siamo trovati a Firenze in questi giorni - con Giuliana nel cuore.

Ci siamo incontrati per riflettere, approfondire, analizzare i temi, le
ragioni, i contenuti di un movimento contro la guerra che in questi 3 anni
ha mobilitato milioni di donne e uomini in Italia, come in tutto il mondo.

Moltissimi sono stati i temi di questa discussione, nelle sessioni
tematiche
e nelle assemblee plenarie, i cui resoconti saranno a disposizione per la
socializzazione e la valorizzazione dei contenuti emersi:

-        la guerra come strumento di dominio e come mezzo per favorire e
imporre le politiche economiche neoliberiste

-        la guerra come espropriazione della democrazia e la
partecipazione - fino alla distruzione delle stesse istituzioni
democratiche
nazionali ed internazionali

-        le conseguenze sociali, umane, politiche delle guerre e degli
interventi militari

-        la testimonianza e l'analisi dei tanti conflitti - dal
Medioriente
all'Africa, all'America Latina

-        le politiche di riarmo, di produzione e commercio degli
armamenti,
le basi militari, le alleanze e le strategie di intervento e aggressione

-        le politiche di esclusione e di negazione dei diritti di profughi
e
migranti

-        il ruolo dell'informazione  e della censura informativa che si
apre
sui conflitti e sulle guerre



Ma ancora di più si è discusso delle proposte, delle campagne, delle
iniziative di un movimento che vuole opporsi al sistema delle guerre e
vuole
costruire l'ALTERNATIVA DI PACE E DI GIUSTIZIA

-        per un'economia alternativa e solidale

-        per un ordinamento internazionale democratico - che si basi sul
rispetto ed il consolidamento del diritto internazionale e dei diritti
umani
dei popoli

-        per la costruzione di rapporti più forti tra movimenti, comunità,
popoli e per una presenza forte delle società civili dentro/contro i
conflitti armati

-        per politiche di DISARMO e di conversione del sistema
industriale/militare

-        per un'alternativa di neutralità e di uscita dalla logica delle
alleanze militari

-        per il diritto di cittadinanza di profughi e migranti

-        per il consolidamento della democrazia e della partecipazione

-        per un'informazione non embedded



LIBERARE LA PACE!

"Siamo tutti ostaggi" dicevano le migliaia di donne e uomini il 19
febbraio
a Roma

Vogliamo ancora oggi rilanciare le iniziative per la liberazione di
Giuliana, Florence, Hussein - e di tutto il popolo iracheno.

Molte iniziative si stanno organizzando, come lo sciopero della fame
promosso da Don Santoro, dall'Imam di Colle Val d'Elsa e dal presidente
della comunità islamica di Firenze, come le iniziative di presidio e
presenza nelle città in costruzione in questi giorni. Lanciamo un appello
perché queste iniziative si moltiplichino, si consolidino e siano
partecipate.

Siamo consapevoli della centralità dell'iniziativa contro la guerra e
l'occupazione
dell'Iraq - occupazione che le elezioni del gennaio, non democratiche
perché
tenute sotto occupazione militare e senza osservatori internazionali, non
modificano di segno.

La nostra iniziativa vuole mettere al centro

-        la richiesta di sospensione immediata dei bombardamenti su Ramadi
e
sulle altre città irachene

-        il ritiro immediato delle truppe perché solo da questo ritiro può
crescere l'autodeterminazione e la democrazia

-        la costruzione di "ponti di pace" per consolidare le nostre
relazioni con la società civile e la resistenza quotidiana del popolo
iracheno

-        una proposta di una conferenza nazionale pace - che metta a
disposizione di tutti i soggetti politici e sociali iracheni un luogo in
cui
avviare e consolidare le proprie relazioni



Queste proposte devono essere portate avanti a partire da alcune
iniziative:

-        un appello alle/ai Parlamentari affinché richiedano e votino il
ritiro immediato delle truppe e la dissociazione dall'occupazione e a
tutte
le forze politiche perché si esprimano chiaramente per il ritiro delle
truppe

-        una campagna contro il ruolo italiano nella guerra - non solo con
la presenza delle truppe ma anche con i molti accordi militari che sta
firmando (come quello con Israele - in discussione nelle prossime
settimane
alla Camera e che non deve essere ratificato) che rilanciano una presenza
militare ed anche economica

-        una presenza visibile e costante in Italia dell'opposizione alla
guerra per il ritiro delle truppe

-        una campagna per la liberazione di tutte le prigioniere e i
prigionieri politici iracheni

-        il 19 marzo, giornata mondiale contro la guerra - quando si
manifesterà in molte città europee ed in Italia: a Bruxelles (contro
l'Europa
liberista e la guerra), a Roma, a Cagliari e in altre città. Facciamo
appello perché queste manifestazioni crescano e vedano una partecipazione
di
massa



OLTRE L'IRAQ

Siamo consapevoli che la nostra iniziativa contro la guerra non può
fermarsi
all'Iraq o al Medioriente ma deve essere un'iniziativa complessiva contro
la
guerra globale, preventiva e permanente. Per questo ci impegniamo a
costruire insieme alcune campagne e iniziative collettive e condivise -
che
naturalmente non possono ne vogliono rappresentare tutta l'agenda di un
movimento contro la guerra - valorizzando e riprendendo le sperimentazioni
di azioni dirette non-violente contro il sistema della guerra

a)     tematizzare ed approfondire la costruzione di un'economia
alternativa
e solidale, a partire dalla difesa dei beni comuni e del patrimonio
culturale dell'umanità

b)     una campagna per un nuovo ordinamento internazionale democratico
basato sui principi del costituzionalismo

c)     un'iniziativa per imporre il rispetto del diritto internazionale e
dei diritti umani e dei popoli - attraverso pressioni dal basso e sanzioni
verso i governi, e un ruolo positivo degli enti locali affinché non
finanzino istituzioni di paesi che violano il diritto internazionale e i
diritti umani

d)      una presenza della società civile nei conflitti attraverso quella
"diplomazia dal basso"  e popolare, strumento per la gestione nonviolenta
dei conflitti stessi - chiedendo che questa presenza sia riconosciuta e
valorizzata dalla comunità internazionale

e)     una campagna per il disarmo - a partire dall'estensione delle
esperienze per la riconversione della produzione bellica, per il controllo
del commercio degli armamenti e dal sostegno all'obiezione di coscienza
alle
spese militari

f)      il consolidamento della campagna "Via le basi", che avrà un primo
appuntamento il 16 aprile a Brescia durante l'iniziativa di ExPa

g)     il diritto di asilo e cittadinanza per migranti e profughi

h)     una campagna per fermare la censura preventiva sulle guerre e sul
movimento per la pace

i)      per una maggiore diffusione dell'informazione sui conflitti e
sulle
alternative di pace



COME CONSOLIDARE ED ALLARGARE IL FORUM

Il movimento per la pace e contro la guerra ha bisogno di luoghi
condivisi,
di maggiore scambio di esperienze, di organizzazione comune. Questi tre
giorni sono stati molto importanti in questa direzione: vogliamo allora
consolidare, rilanciare, allargare questa esperienza. Per questo ci
impegniamo a:

-        rendere questo Forum un appuntamento annuale permanente

-        organizzare Forum tematici durante l'anno per approfondire i temi
e
le iniziative sviluppati in questi giorni

-        costituire un coordinamento operativo che dia continuità a questa
esperienza e che valorizzi i contributi locali









Firenze, 27 febbraio 2005