Sito su Turchia, prossimam. europea: 'Per una Turchia Democratica'



Sito su Turchia, prossimam. europea: 'Per una Turchia Democratica'

"Per una Turchia Democratica"
(nuovo Sito Web) :
http://www.ranchdeiviandanti.it/TurDem.html

Le decisioni che in questi ultimi giorni
sono state prese dall'Unione Europea
sul processo di ingresso della Turchia in Europa
(sessione plenaria del Parlamento europeo del 15 XII
e Vertice di Capi di Stato e di governo del 16 XII)
rivestono una importanza storica
sia per il futuro dell'Europa,
sia per il futuro della Turchia.

Il nuovo Sito Web :
"Per una Turchia Democratica"
propone, nella sua Sezione :
"Turchia in Europa ?"
una rassegna sintetica ma esaustiva
delle decisioni e del dibattito sino ad oggi,
ma propone anche
uno sguardo più ampio sulla Turchia,
con le sue Sezioni :
= Diritti umani
= Legislazione
= Questione kurda
= Leyla Zana
= Cultura
= Links

Nelle recenti decisioni dell'Unione Europea
sono state fissate le grandi linee
di un processo di ingresso
che potrà durare ancora una decina di anni,
e del quale, come da più parti si è sottolineato,
gli esiti non sono affatto scontati.
Le componenti più responsabili del Parlamento Europeo
hanno saputo far prevalere,
accanto ad un orientamento favorevole all'ingresso
(vincendo le resistenze dei non pochi "contrari"),
anche il rifiuto di un ingresso "a scatola chiusa",
ed hanno vincolato il "si" ad un effettivo riscontro,
nel corso del prossimo decennio,
di un reale adeguamento della Turchia
ai criteri richiesti,
tra cui quelli dei diritti umani, delle libertà democratiche,
della soluzione della questione kurda.

A ben vedere, ciò che non è affatto "scontato"
non è solo se la Turchia entrerà oppure no,
ma anche il significato reale dell'eventuale ingresso turco:
al di là delle tesi sia dei sostenitori che degli avversari
di tale ingresso, tesi talvolta alquanto unilaterali,
è tutto aperto il problema
se tale ingresso significherà una democratizzazione della Turchia
oppure una legittimazione di facciata ad un Paese
che democratico ancora non è.
Questo problema (fondamentale ovviamente non solo
per il futuro turco ma anche per quello europeo)
è tutto da giocarsi, ed è fondamentale
che non venga giocato solo sui tavoli delle diplomazie,
ma nell'incontro e nella cooperazione effettiva
tra le componenti democratiche di entrambe le realtà.

Primo gradino da salire, a tale scopo,
è lo sviluppo della conoscenza reciproca,
e della reciproca frequentazione,
da parte di entrambe le realtà,
dei rispettivi cittadini, associazioni, movimenti.
Solo ciò potrà radicare il processo diplomatico dell'ingresso
in un processo di incontro tra popoli.

Il nuovo Sito Web qui proposto,
"Per una Turchia Democratica"
http://www.ranchdeiviandanti.it/TurDem.html
vuole dunque essere finalizzato a tale scopo:
non solo una informazione sugli esiti dei negoziati,
ma una finestra più ampia aperta su di un mondo
che in Italia è familiare ancora solo a pochi,
con anche una pagina di links per accedere
ad altre occasioni di incontro presenti su Internet.

Segue qui la "Presentazione" di tale Sito :

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'Per una Turchia democratica' :
http://www.ranchdeiviandanti.it/TurDem.html

INDICE di questa "Presentazione"  :

=) Perche' un Sito sulla Turchia ?
=) Ingresso di "quale" Turchia in "quale" Europa...
=) La questione identitaria e l'Europa
=) La questione identitaria e la Turchia
=) Questo Sito ed i suoi utenti

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=) Perche' un Sito sulla Turchia ?

Questo Sito Internet vuole offrire spunti
all'Internauta italiano
per uno sguardo introduttivo
sulla ricchezza di fermenti vivi
di cui sono intrisi la società turca,
il suo popolo, i "suoi" popoli, la sua cultura,
i suoi movimenti sociali, il suo associazionismo,
e sullo sforzo, difficile ed aspramente contrastato,
di far nascere da tali fermenti sociali
una Turchia finalmente democratica,
nonostante il peso di un apparato statale
nato all'insegna del militarismo nazionalista,
ed ancora pesantemente connotato in tal senso.

Il rapporto reciproco
sia con "questa" societa' turca,
così "altra" rispetto a quella
prevalentemente presentata dai "media",
sia con i suoi tentativi di esprimere progetti politici,
diventa un appuntamento irrinunciabile,
con il proseguire dell'ingresso turco in Europa,
per tutti quanti vogliono
costruire una "altra" Europa.

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=) Ingresso di "quale" Turchia in "quale" Europa...

Inevitabile, quindi, in questo Sito,
anche la presenza di molto materiale informativo
sull'ingresso della Turchia in Europa.
Tuttavia ci si è voluti tenere un po' distanti
dalla 'querelle' che sta ora infiammando
il panorama politico europeo:
"si" oppure "no" all'ingresso turco?
Il problema, infatti, pare mal posto,
sia da parte dei fautori del "si" che da quelli del "no",
proprio perchè troppo sovente
l'interrogativo "Turchia in Europa?"
prescinde dal suo stesso presupposto:
l'interrogativo:
"Quale Europa? Quale Turchia?".

E, se ci si pone fino in fondo l'interrogativo:
"Quale Europa? Quale Turchia?"
ci si accorge, a ben vedere,
che il punto prioritario
non sta nel promuovere od ostacolare
l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea,
ma nel creare una solidarietà reale
tra Europa democratica e Turchia democratica
sulle questioni più importanti:
diritti umani, libertà democratiche,
muticuturalità, questione kurda...

A partire da tale solidarietà,
e solo a partire da essa,
la questione dell'ingresso in Europa
potrà essere posta in modo corretto:
come cioè null'altro che...
un "corollario" di tale solidarietà:
"sì" all'ingresso, nella misura in cui tale processo
favorisce concretamente (non solo nella 'facciata')
la democratizzazione della Turchia;
"no" all'ingresso, nella misura in cui
la Turchia resta... quella di ieri.
Non l'alternativa secca e statica
tra un "si" o un "no", quindi,
ma un processo "in fieri", dagli esiti tutti da costruire,
teso tra un "si" ed un "no" motivati,
ma aperto ad una costante verifica, passo dopo passo,
delle dinamiche in corso.
Aperto alla verifica, ma, soprattutto,
aperto ad una continua azione ed iniziativa
per incidere operativamente su tali dinamiche,
per cogliere ogni occasione atta a rafforzare
il rinnovamento della società turca,
e la sua collaborazione con la società civile europea,
con i suoi movimenti, il suo associazionismo, la sua cultura.
A tale scopo, è auspicabile la proliferazione
dei momenti di incontro, ed anche di reciproca conoscenza;
questo Sito vuole essere uno strumento finalizzato a ciò.

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=) La questione identitaria e l'Europa

Uno dei temi della problematica "Turchia / Europa"
è quello dell'identità culturale, e della multiculturalità.
Uno degli argomenti polemici
degli avversari europei dell'ingresso della Turchia nell'Unione
è l'insistenza sulla diversità delle due culture
e l'argomentazione che un'ibridazione danneggerebbe entrambe.
Talvolta tale tesi è sostenuta con i toni
del fondamentalismo culturale,
dello sciovinismo mono-culturale e mono-identitario,
del rifiuto dell' "altro".
Altre volte invece tale tesi
sembra essere sostenuta con altro approccio:
si parla di dialogo e rispetto tra le culture
nella loro distinzione e diversità,
ipotizzando una configurazione delle relazioni internazionali
che si fondi sulle diverse identità,
come definite dai fattori geografici, storici, culturali,
sottolineando l'aspetto della "distinzione",
ma in funzione non del rifuto e della contrapposizione,
ma del mutuo rispetto e della reciproca cooperazione.

Effettivamente un ingresso della Turchia in Europa
pare connesso a problemi identitari
non solo sul versante europeo:
la dialettica tra "modernizzazione"
ed "occidentalizzazione omologatrice"
è una delle questioni più ardue e spinose
del mondo turco, che vede coesistere
le meraviglie della tradizione asiatica
con le più avanzate acquisizioni dell'Occidente,
ma che vede pure coesistere
la barbarie feudal-tribale
di pratiche quali (per fare solo un esempio)
gli omicidi 'd'onore' contro le donne,
con l'assorbimento ebete dei modelli
proposti ed imposti dal consumismo
della "civiltà del benessere".
Una problematica che non è solo interna
a quella dell'ingresso nell'Europa politica
(anzi, l'omologazione passa soprattutto
tramite il mercato ed i media,
che travalicano ogni frontiera politica),
ma che vi è comunque assai connessa.

Inoltre, un ingresso della Turchia in Europa
pare connesso a problemi identitari
non solo sul versante europeo,
e neppure solo su quello turco:
troppo spesso dimentichiamo,
quando parliamo di "Europa",
che al mondo esistono altre aree
che hanno una loro geografia, storia, etc.,
assai differenziate al loro interno,
ma anche assai fitte di intrecci e coesioni:
Asia, Africa...
Gioca la presunzione degli apologeti
della "civiltà cristiana"
quanto quella degli apologeti
(di ascendenza illuminista o positivista)
della "modernità laica",
ma gioca anche la presunzione di tanti
democratici e "progressisti" di sinistra
(moderata od estrema)
che sanno ipotizzare un solo modello
di libertà, uguaglianza, fraternità,
di socialismo, di "nuovo mondo possibile":
quello "europeo" (o "made in Europe").

Riflettendo su questi aspetti,
potrebbe forse apparire più auspicabile
una formula di relazioni internazionali
che al tempo stesso valorizzi
l'appartenenza asiatica della Turchia,
e, contemporaneamente,
la sua funzione di ponte privilegiato
tra Oriente ('Medio Oriente' in particolare)
ed Occidente.
Una formula, tuttavia,
assolutamente impraticabile
nell'attuale assetto politico mediorientale,
nonche' turco.
Forse, quindi, non resta altra soluzione
che quella di assumere quanto di positivo
(sulla questione identitaria)
si legge nelle considerazioni
di alcuni degli avversari dell'"ingresso",
per farne tesoro all'interno di un processo
"non incondizionato" di ingresso.

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=) La questione identitaria e la Turchia

Ma la questione identitaria
è anche uno degli aspetti più 'roventi'
DENTRO la Turchia.
La Turchia è nata dalla dissoluzione
di quel gigantesco mosaico di nazioni
che era l'Impero ottomano,
e dalla resistenza nazionale
contro l'occupazione e lo smembramento
da parte delle potenze vincitrici
della 1. Guerra mondiale.
All'interno dei confini dello Stato turco
si sono trovate ad esistere diverse popolazioni,
assai eterogenee per origini, storia, cultura
e soprattutto lingua:
principale tra esse (ma non unica) quella kurda,
la cui popolazione è di numero assai vicino
a quello dell'etnia turca.
Ma il nuovo Stato ataturkiano è nato all'insegna
del nazionalismo sciovinista turco
e del rifiuto delle altre identità.
Le quali hanno sovente reagito dapprima
con il separatismo:
separatismo che, almeno per i kurdi,
ha avuto anche un altro significato:
l'aspirazione alla ricomposizione nazionale
con i loro fratelli di Irak, Iran, Siria.
Oggi la situazione è mutata.
Al sogno della separazione
e della creazione di un nuovo Stato nazionale,
si è sostituita la mèta della coesistenza
democratica e multiculturale.
Una mèta, purtroppo,
solo "unilaterale",
nel senso che, pur se assiduamente proposta
da molti anni da parte kurda,
essa viene sistematicamente ignorata
o respinta da parte statale.

Cosa significa
"coesistenza democratica e multiculturale"
di diverse "identità"
all'interno di un medesimo Stato?
Il "quadro" è quello del rispetto e mantenimento
dei confini degli Stati esistenti.
Ma non pare invece possibile che il "quadro"
possa essere quello del mantenimento
dell'assetto politico degli Stati esistenti:
un modello di "coesistenza democratica
e multiculturale"
è possibie solo all'interno di Stati
la cui costituzione ed i cui equilibri politici
siano realmente
"democratici e multiculturali",
e quindi anche aperti ad una ottica "multi-nazionale"
(problematica, quest'ultima, irrisolta nella stessa Europa).
In particolare, in questo senso, resta di totale attualità
il messaggio scaturito unanimemente
della Conferenza Interparlamentare :

"L'adesione della Turchia all'Unione Europea :
Democrazia, Diritti umani, Questione kurda"
(Roma, 16 febbraio 2001)
organizzata dal
"Comitato interparlamentare
per la prevenzione dei conflitti
e il dialogo tra i popoli":

la richiesta "alle istituzioni, a tutte le forze politiche,
economiche  e sociali della Turchia di avviare, finalmente,
un dialogo con il popolo kurdo e le sue rappresentanze
per affrontare insieme i nodi delle riforme costituzionali
e le garanzie per un nuovo sistema politico-istituzionale
pluralistico e democratico
che riconosca l'identità culturale e politica del popolo kurdo,
garantisca il rispetto dei diritti umani,
avvii una pacificazione del sud-est del Paese".

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=) Questo Sito ed i suoi utenti

Lo "sguardo" che questo Sito propone
vorrebbe solo essere uno sguardo "introduttivo",
e rinviare, per una conoscenza piu' approfondita,
ad altre frequentazioni
(viene fornita anche una raccolta di "Links",
sia nella pagina apposita,
di cui si raccomanda vivamente l'uso,
sia sparpagliati nel Sito),
ma invece purtroppo talvolta appare
come una sorta di 'vicolo cieco',
per di più ancora... striminzito,
data la scarsita' di documentazione informativa
che attualmente si riscontra in Itaia sulla Turchia
(e non solo su Internet).
Un limite che ci si auspica di superare in futuro:
ci si ripromette un periodico aggiornamento del Sito,
basato sia sull'esplorazione delle fonti attinenti,
sia - si spera - sulla collaborazione attiva dei lettori:
il cui contributo viene qui esplicitamente sollecitato,
e sarà ampiamente valorizzato:
ogni invio di osservazioni sul Sito,
di segnalazioni di altri Siti,
o di nuovi libri, film, CD, etc.
o di iniziative ed incontri d'attualità
sarà prezioso per l'aggiornamento del Sito;
l'indirizzo e-mail a cui inviarli è:

a at ranchdeiviandanti.it

Allo stesso indirizzo si può inviare
la richiesta di ricevere saltuariamente,
tramite e-mail, messaggi informativi
sulle novità di rilievo concernenti la Turchia.

Per gli aspetti "tecnici" della consultazione del Sito
(da non trascurare, viste le sgradite sorprese
che talvolta Internet propina ai suoi utenti)
si rinvia alla pagina apposita:
"Come consultare il Sito..."

Dunque, bussola (e Mouse) alla mano,
rotta di "navigazione" (Web) orientata verso Est, e...
Buona navigazione !