Yanun, Itamar e la nuova frontiera



Yanun e' un piccolissimo villaggio situato 15 km a sud-est di Nablus, in direzione della valle del Giordano.
Fondato dai Cananeei, durante la dominazione romana prese il nome di Yano.
Nel 1875 fu in parte ripopolato da 50 musulmani provenienti dalla Bosnia Herzegovina, che intanto era stata conquistata dall'impero Austro-Ungarico. All'inizio del ventesimo secolo contava all'incirca 120 abitanti. nel 1996 gli abitanti erano 350, il 18 Ottobre del 2002 a Yanun erano rimasti solo due anziani, che si rifiutavano di lasciare le loro case; oggi ci sono circa 90 abitanti.

Itamar e' uno dei tanti insediamenti israeliani construiti illegalmente dopo l'occupazione del west bank e della striscia di Gaza alla fine della guerra del 1967. Itamar e' stata fondata alla fine degli anni ottanta, e conta oggi piu' di 1000 abitanti. I coloni di Itamar sono seguaci del rabbino Meir Kahane animatore di un movimento nazional-religioso di estrema destra (Kach) dichiarato illegale dallo stato di Israele nel 1998 per "incitamento al razzismo"; Rabbi Meir Kahane e' uno dei principali fautori della necessita' di "trasferire" la popolazione palestinese altrove.

Le poche case di Yanun sono sparse sulle pendici di una collina circondata da vette piu' alte, l'unico collegamento con il resto del mondo e' una strada (asfaltata l'anno scorso) che porta al centro abitato piu' vicino (5 km), non c'e' telefono, la rete elettrica e' arrivata nel 2003 grazie all'aiuto delle Nazioni Unite. Le sedici famiglie che vi abitano vivono essenzialmente di pastorizia e di agricoltura, e naturalmente, degli olivi che coprono le colline circostanti. Gente semplice e pacifica, avezza alle avversita' dell'isolamento, che da un paio di anni grazie all'aiuto internazionale ha un piccolo bus che porta i/le bambin* a scuola nel vicino villaggio di Akraba e al rientro rifornisce il paese del necessario (cioe' quello che non riescono a produrre da soli, a Yanun non ci sono negozi).

Tra Itamar e Yanun ci sono 10 Km, tutta l'area e' zona C, cioe' secondo gli accordi di Oslo sotto totale controllo israeliano, dal 1998 (quindi negli anni di Oslo) sulle colline che dominano Yanun sono cominciati a spuntare come funghi decine di "outpost" (avamposti) quelli che con un surreale senso dell'umorismo in Israele (e in occidente) sono chiamati "insediameni illegali": gruppi di roulotte, camper e baracche di legno e metallo, ognuno con la propria torretta e il prorpio recinto di filo spinato.

E' la nuova frontiera del colonialismo sionista.
Prima una roulotte, poi il filo spinato e le torri d'osservazione, le armi per difendersi, ovviamente, quelle non mancano mai (i coloni israeliani girano quasi sempre armati, dovunque si trovino, e indipendentemente dall'eta' che hanno), poi lentamente si cominciano a coltivare le terre palestinesi, a sradicare olivi, a costruire strutture in muratura; e in pochi anni un avamposto diventa una citta' di medie dimensioni come i grandi insediamenti di Ariel o Ma'ale Adumin.

E cosi' il secolare isolamento di Yanun e' svanito, ora le colline circostanti sono piene di propaggini di Itamar, propaggini aggressive e pericolose, per gli uomini e le donne, per le piante e per gli animali. I palestinesi e le palestinesi che abitano queste terre da secoli sono un'ostacolo alla nuova frontiera, non possono essere cancellati, non possono essere uccisi tutti, ma si possono dissuadere dal vivere in quel posto.

Ed e' esattamente quello che i coloni stanno cercando di fare da anni a Yanun. Terrorizzando gli abitanti con ronde di coloni armati a bordo di pick up o motociclette, dannegggiando olivi e campi, ferendo gli animali e a volte i loro pastori. Con lo scoppio della seconda intifada la situazione e' precipitata, Itamar e' stata attaccata piu' volte da commando palestinesi, 11 persone sono morte in seguito a questi attacchi, nessuno di questi attacchi e' partito da Yanun, che e' stato invece l'obiettivo della rappresaglia.

Nei primi anni di intifada molti hanno abbandonato le loro case, nell'autunno del 2002 gli episodi piu' gravi: il generatore di corrente distrutto, gli olivi bruciati e il ferimento di due persone che hanno convinto gli ultimi ad andarsene. E arriviamo cosi' al 18 Ottobre 2002, giorno in cui un gruppo pacifisti israeliani di Ta'yush, su richiesta del sindaco, arriva a Yanun per dissuadere i coloni, proteggere i due ostinati anziani rimasti e convincere gli altri e le altre a tornare. Da allora e fino ad oggi, notte e giorno, c'e' sempre stata una presenza internazionale (almeno due persone) a Yanun, lentamente gli abitanti sono tornati, oggi sono in 90. Un coordinamento di associazioni ha sostituito Ta'yush (che non riusciva a garantire una presenza permanente), di questo coordinamento fanno parte l'Ecumenical Accompaniment Programme in Palestine-Israel (EAPPI), l'International Women Peace Service (IPWS), la Campagne Civile Internationale pour la Protection du Peuple Palestinien (CCIPPP), l'Operazione Colomba e l' International Solidarity Movement (ISM). Abbiamo passato gli ultimi due giorni a Yunun, su richiesta dei/lle volontari/e dell'EAPPI che avevano bisogno di allontanarsi per qualche giorno, abbiamo ovviamente accettato di dare una mano e oggi abbiamo passato il testimone a Operazione Colomba che garantira' una presenza per i prossimi due giorni. Torniamo a Nablus garantendo la nostra disponibilita' per il futuro, con la consapevolezza che anche in questi luoghi c'e' ancora uno spazio per la non violenza; che non sempre la forza, l'ingiustizia e la prepotenza vincono sull'ostinata volonta' di chi ha scelto di stare vicino ai piu' deboli.

Nathan Never
Presidio di pace a Nablus  - http://assopace.blog.tiscali.it/
Associazione per la Pace  - www.assopace.org