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Buone feste a tutti
- Subject: Buone feste a tutti
- From: "marco\.bazzato\@libero\.it" <marco.bazzato at libero.it>
- Date: Mon, 20 Dec 2004 16:45:17 +0100
Multiculuralità tra sogno e realtà Nel grande disegno d'un unico mondo unito sotto il valore della multiculturalità e della globalizzazione, ci si imbatte tra il divario del sogno utopico e la realtà del vivere quotidiano. L'uomo è pronto per la società multietnica? A parole e nel bisogno contretizzare i sogni si, ma la meta è ancora un punto indistinto nell'orizzionte. Lo scolgio più grande consiste nel superare le barriere dei pregiudizi, che rappresentano il nocciolo più profondo e demonizzatante presente nell'animo umano, che porta a dissapori famigliari, locali, sociali, fino a sfociare troppo spesso a scontri di civiltà per antiche ruggini che con fatica si riesce ad estirpare. La multiculturalità, tranni pochissimi casi è un elemento che allo stato attuale, può essere raggiunto solo nell'ambito personale, o nell'innocenza dei bambini che vista la tenera età non soffrono dei pregiudizi e degli stereotipi del mondo degli adulti, basta osservare una normale scuola Elementare Italiana dove in alcuni casi la presenza di stranieri o figli di genitori immigrati in alcune zone raggiunge e supera il 15% degli alunni, e sanno crescere in armonia con i loro coetanei Italiani, nonostante le enormi difficoltà e disagi che spesso gli insegnati incontrano. Di diverso tenore l'adulto, dove le esperienze tramandate dall'ambiente, dalla famiglia d'appartenenza, dalle condizione culturali e sociali trovano maggior difficoltà a superare lo scoglio del pregiudizio. Ma chiedersi come si fa a superare i propri pregiudizi questo diventa un punto focale per poter procedere oltre nella conoscenza e nell'accettazione dello "Straniero". In primo luogo l'informazione, sovente inadeguata, deve essere cercata nelle nei modi più disparati, il problema non riguarda i paesi dell'Unione Europea o della gran parte del continente Americano, ma i paesi extraeuropei, dell'Est, o dell'Africa, dove testi, libri e le notizie dei media, che possono dare un panorama ampio e diverso rispetto a quello degli stereotipi con qui si è abituati a conoscere, si trovano con estrema difficoltà, vista anche la scarsa o la totale mancanza di disponibilità economica di molti paesi per farsi conoscere nel panorama Mondiale, pubblicizzando adeguatamente le virtù umane, sociali, culturali e naturali della propria terra. Scendendo nel dettaglio della visione multiculturale, è interessante osservare come può essere definito un Italiano che sceglie per motivazioni personali vivere fuori dalla patria d'orgine in una nuova patria: immigrato, emigrato, esule, rifugiato, scappato dalla natia terra, valoroso, aduace, clandestino se non in regola con le leggi del paese ospitante, vigliacco perché sceglie un altro approdo, molteplici definizioni, alcune d'uso comune, altre speregievoli, dipende sempre dalla molteplicità delle opinioni personali, sociali politiche dell'esprimente, ma che possono dare l'idea dei diversi modi con qui una singola persona può essere privatamente o pubblicamente catalogato. O come può essere visto il cittadino straniero che sceglie l'Italia come spiaggia d'approdo alle sue aspirazioni, anche qui gli aggettivi cambiano in modo sostanziale in ragione dei paesi di provenienza, se Statunitense o proveninte da uno dei Paesi dell'Unione Europea (a patto che non faccia parte degli ultimi ammessi) l'opinione appare subito un vanto perché lo straniero ha scelto una patria diversa dalla propria per vivere la vita privata e di lavoro, mentre se è costretto a fuggire da zone di guerra, o dove le persecuzioni religiose od etiniche sono all'ordine del giorno e raggiungono le coste Italiane in condizioni disumane, sono visti come approfittatori della bontà Italiana, perchè cercano d'uscire dalla loro condizione di miseria, paura e guerra, anch'essi hanno l'umano desiderio di migliorare il loro tenore di vita, ma vengono rispediti ai paesi di partenza o provenienza come clandestini indesiderati, a discapito dell'umanità, nel rispetto delle leggi del Trattato di Scenghen. Ma se un paese canditato all'ingresso nell'Unione Europea applica alla lettera i trattati per rispettare i parametri imposti dall'Unione, i cittadini Europei che vivono all'interno di questi Paesi, e sono fuori dalla legge dello stato ospitante imposta come adeguamento al Trattato, e vedono applicate alla loro persona le stesse leggi Italiane ed Europee, anche con l'imbarco forzoso verso i paesi di provenienza, chiedono d'intavolare tavoli di trattative con le Autorità affinchè si applichi un regime di tolleranza, come viene chiesto in Italia da alcuni partiti politici a favore degli immigrati privi dei regolari permessi di soggiorno (il riferimento è ad esclusivo beneficio delle realtà migratorie che hanno la piena volontà di integrarsi nel nuovo stato ospitante, rispettando in toto le leggi del Paese), accendendo nell'Emiciclo parlamentare lo scontro politico all'arma bianca, facendo poco onore al Parlamento ed alla dignità dei suoi rappresentati Istituzionali, qualunque sia la parte politica d'apparteneza. La multiculturalià e l'integrazione è una realtà che si ciba di esperienze di vita, conoscenze personali avvenute tramite la possibilità di viaggiare, lasciar viaggiare, incontrare persone diverse anche in modo radicale rispetto alla cultura d'appartenenza, ma che per essere compresa e capita nella profondità dei valori, deve essere vissuta con la consapevolezza che è valore formante ed arrichente personale e sociale, perché consente di comprendere che tutti abbiamo la nostre diversità rispetto all'"Altro", dove la diversità ci contraddistingue proprio per l'"Unicità" presente in ogni essere umano. Marco.Bazzato Sofia, 18.12.2004 Marco.bazzato at libero.it © tutti i diritti dell'autore. ____________________________________________________________Regala e regalati Libero ADSL: 3 mesi gratis e navighi veloce. 1.2 Mega di musica, film, video e sport. Abbonati subito senza costi di attivazione su http://www.libero.it
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