QUELLA BENEDIZIONE E' UNA BESTEMMIA!! (di don Tonio Dell'Olio-Pax Christi)



 Bologna 20 luglio 2004

Leggo dal sito Internet di PAX CHRISTI
(<http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_6143.html>http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_6143.html)
questo scritto di don Tonio Dell'Olio.

È una vera propria "invettiva" (che condivido in toto) rivolta contro tutti
coloro (ecclesiastici o laici, a cominciare naturalmente dal sottoscritto)
che si definiscono "cristiani" eppoi benedicono o dicono bene della guerra,
e soprattutto non accettano in modo radicale l'evangelico  "TU NON UCCIDERE
"Š    Cosa ne pensate?

Shalom-salaam a tutti, ma proprio a tuttiŠanche naturalmente a quei
cardinali che benedicono le portaereiŠ 

Domenico Manaresi

Mitt. Domenico Manaresi - via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax
051-6233923 - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it

Quella benedizione è una bestemmia!

Questa mattina, 20 luglio 2004, viene varata la portaerei Cavour, la più
grande della flotta militare italiana. Ma il Card. Bertone la benedice.

Tonio Dell'Olio  - 20 luglio 2004


Con in testa il Presidente della Repubblica, e a seguire il Ministro della
Difesa e il Capo di Stato Maggiore della Marina, oggi a Genova inaugurano
la nuova e più grande portaerei della Marina Militare italiana. La presenza
del Presidente della Repubblica dice da sola della solennità che si vuole
conferire al momento. Dice anche dell'importanza e del significato di
questa scelta che farà spendere all'Italia un bel mucchio di soldi: 900
milioni di euro solo per il momento. La portaerei infatti viene varata ma
non ancora consegnata alla Marina Militare. La consegna avverrà nel 2007
allorquando la nave sarà attrezzata di tutto punto dei suoi temibili
strumenti di morte e potrà solcare i mari per "essere impiegata in
importanti missioni all'estero" dice laconicamente il dispaccio del
Ministero. D'ora in poi anche la Marina Italiana potrà vantarsi di "poter
finalmente puntare a missioni internazionali a largo raggio". Aggiungendo
poco dopo che la portaerei "sarà in grado di ospitare anche i velivoli a
decollo orizzontale, come i nuovissimi Joint strike fighters (Š) e un
sottosistema missilistico Saam-It Aster 15, due cannoni 76/62 "Davide" per
difesa a corto raggio, tre mitragliere da 25 millimetri Oto-Breda (Š)".
Come si vede si tratta di armamenti che sono molto lontani persino dal
normale impiego nelle cosiddette "missioni di pace" e che non potrebbero in
nessun modo essere considerate armi di difesa del territorio, quanto di
attacco. Il "pregio" di una portaerei infatti consiste proprio nella
possibilità di avvicinarsi all'obiettivo permettendo l'operatività degli
strumenti aeronautici giudicati insostituibili per le guerre moderne e
quelle del futuro. Il Capo di Stato Maggiore della Marina, l'ammiraglio
Sergio Braghi, dopo aver descritto le particolari tecnologie
ultrasofisticate dell'imbarcazione (velocità, capacità di alloggio,
adattabilità alle diverse condizioniŠ) ha esemplificato dicendo che "può
raggiungere velocemente le coste del Golfo Persico senza bisogno di
rifornimento lungo il tragitto e spendendo solo il 50% del carburante a sua
disposizione". Ma tutto questo rientra nella più classica della retorica
militare. Se rivedessimo oggi i filmati del Duce che inaugura i "temibili"
armamenti dell'epoca in dotazione al nostro esercito, rideremmo. Noi
speriamo sinceramente che anche i nostri nipoti un giorno potranno ridere
amaramente di noi commiserandoci.

Fin qui la retorica che speravamo definitivamente superata e che invece
ritroviamo puntuale e aggiornata. Una grande bandiera tricolore da record
avvolgerà lo scafo al momento del varo che vedrà come madrina di eccezione
una nobildonna discendente di Cavour.

Ma al di là della retorica il cerimoniale compassato prevede anche la
presenza dell'Arcivescovo di Genova, il Cardinal Tarcisio Bertone, già
Presidente della Commissione CEI Giustizia e Pace. Avrei sperato fosse lì
costretto esclusivamente dal dovere istituzionale dell'ospitalità nei
confronti del Presidente della Repubblica e invece, ancora il rigido
cerimoniale prevede la benedizione della portaerei.

Ho il vantaggio di scrivere quando l'evento non si è ancora consumato e per
questo lasciate che per un attimo mi lasci andare al sogno, al desiderio di
vedere finalmente i segni tangibili di una Chiesa che vive per intero la
profezia della pace.

Lasciate che pensi che il presule possa avere uno scatto di fierezza
evangelica e rifiutarsi di compiere quel gesto perché non si benedicono mai
gli strumenti di morte in nome del Dio vivente.

Il varo di una portaerei che sarà armata di tutto punto non è un segno di
fiducia e di speranza nel domani. E' una minaccia verso i popoli del
Mediterraneo e verso tutte le nazioni alle quali dovremmo piuttosto aprirci
con fiducia e senso di amicizia.

Non si benedice una portaerei perché è destinata a portare distruzione e
morte esattamente come Sua Eminenza si rifiuterebbe certo di benedire la
sala ospedaliera in cui si praticheranno le interruzioni di gravidanza. Il
comandamento: Tu non uccidere, non ammette deroghe o cedimenti perché
sarebbe la negazione stessa della vita in cui splende la presenza di Dio.
In questo caso quella benedizione suonerebbe come una bestemmia!

Non si benedice uno strumento di morte che ha già ucciso tutti coloro che
sarebbero stati salvati dalla morte per fame o malattia se quei 900 milioni
di euro fossero stati investiti in programmi di sviluppo.

La benedizione cristiana poi in questo senso sarebbe di certo una
contraddizione più grande di una portaerei.

Nel nome del Padre che è il creatore si benedirebbe forse un simbolo tanto
potente della de-creazione?

Nel nome del Figlio che ci salva dalla morte offrendo se stesso alla morte
e perdonando i suoi uccisori, si benedice uno strumento che pretende di
salvarci arrecando la morte agli altri?

Nel nome dello Spirito Santo che vivifica e sostiene il mondo intero, si
può mai benedire ciò che sopprime ogni alito di vita?

Per queste ragioni voglio continuare a sperare e a pregare affinché il
Card. Bertone scelga piuttosto di pronunciare un discorso e una preghiera a
favore della pace, della comprensione tra i popoli, del rispetto dei
diritti e della giustizia, della promozione e del riconoscimento della
dignità di ciascuna donna e ciascun uomo che abitano questo pianeta. Questa
vita, delle donne e degli uomini che lavorano, sperano, si affaticano,
amano, sorridono, danzano e cadono il Signore si degna ancora di ricolmare
di benedizioni.

Don Tonio Dell'Olio - PAX CHRISTI




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