18/02 Genova: un'ora in silenzio per la pace



Agli organi di informazione - con preghiera di pubblicazione e diffusione

Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

La scorsa settimana, all'avvio della discussione parlamentare sulla missione
italiana in Iraq,  aderenti alla rete e ad Emergency hanno presidiato la
sede genovese dei democratici di sinistra per chiedere al maggior partito di
opposizione di votare no.
La prima votazione su su questo argomento si terrà domani in senato: vedremo
in quell'occasione se i partiti del centro sinistra rappresentano davvero
un'opposizione credibile a questo governo militarista e guerrafondaio.
Purtroppo le dichiarazioni rilasciate finora non inducono all'ottimismo.
Abbiamo distribuito ai passanti e a funzionari ed impiegati DS la lettera
che qui di seguito incolliamo; la distribuiremo nuovamente domani,  durante
la centosettesima ora in silenzio per la pace, che si terrà come ogni
mercoledì dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova
Info:
Norma Bertullacelli 010 5704871 - 347 3204042

Graziella Gaggero 010 594796 - 347 4197646

Pino Parisi 339 2179295

Sergio Tedeschi 010 460483

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Ai partiti dell'opposizione


Compagne, compagni, amiche, amici

In questi giorni siete chiamati a votare in parlamento per convertire in
legge il decreto con cui il governo proroga la missione dei soldati italiani
in Iraq.

Voi non ignorate che la guerra in corso in Iraq è inutile a combattere il
terrorismo, come mille episodi quotidiani dimostrano; la guerra moltiplica i
lutti ed alimenta i rancori; la guerra è illegale per l'Italia, in quanto
esplicitamente vietata dalla Costituzione.

Quella che viene ipocritamente chiamata "missione di pace" e " missione
umanitaria" è una vera e propria spedizione coloniale, al fianco di
britannici e statunitensi responsabili di massacri e distruzioni; infatti le
organizzazioni non governative italiane hanno rifiutato ogni rapporto con i
militari. Ma un dato più di altri rende evidente la realtà della "missione":
la spesa prevista per la spedizione per i prossimi sei mesi è di 222
milioni di euro, di cui solo 11,5 per «aiuti umanitari».

Sappiamo bene che a Nassirya hanno perso la vita 19 persone, e comprendiamo
il dolore dei loro familiari; ma nessun "senso dell'onore" deve indurre a
prorogare una spedizione moralmente ingiustificabile. Ci indigna leggere o
ascoltare che in questa guerra l'Italia è al terzo posto per numero di
caduti, dopo statunitensi ed inglesi: nessuno conta mai i morti iracheni. E
tra essi, come ormai in ogni conflitto da quasi cento anni, la maggioranza è
rappresentata da civili.

Vi chiediamo di non rendervi complici di questo governo militarista e
guerrafondaio, e di non ricorrere ad espedienti quali l'astensione o l'
uscita dall'aula del senato. Vi chiediamo di VOTARE NO alla proroga della
missione militare italiana in Iraq .

Rete controg8

Per la globalizzazione dei diritti