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18/02 Genova: un'ora in silenzio per la pace
- Subject: 18/02 Genova: un'ora in silenzio per la pace
- From: "norma" <norma.b at libero.it>
- Date: Tue, 17 Feb 2004 09:17:53 +0100
Agli organi di informazione - con preghiera di pubblicazione e diffusione Rete controg8 per la globalizzazione dei diritti La scorsa settimana, all'avvio della discussione parlamentare sulla missione italiana in Iraq, aderenti alla rete e ad Emergency hanno presidiato la sede genovese dei democratici di sinistra per chiedere al maggior partito di opposizione di votare no. La prima votazione su su questo argomento si terrà domani in senato: vedremo in quell'occasione se i partiti del centro sinistra rappresentano davvero un'opposizione credibile a questo governo militarista e guerrafondaio. Purtroppo le dichiarazioni rilasciate finora non inducono all'ottimismo. Abbiamo distribuito ai passanti e a funzionari ed impiegati DS la lettera che qui di seguito incolliamo; la distribuiremo nuovamente domani, durante la centosettesima ora in silenzio per la pace, che si terrà come ogni mercoledì dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova Info: Norma Bertullacelli 010 5704871 - 347 3204042 Graziella Gaggero 010 594796 - 347 4197646 Pino Parisi 339 2179295 Sergio Tedeschi 010 460483 ---------------------------------------------------------------------------- ---------- Ai partiti dell'opposizione Compagne, compagni, amiche, amici In questi giorni siete chiamati a votare in parlamento per convertire in legge il decreto con cui il governo proroga la missione dei soldati italiani in Iraq. Voi non ignorate che la guerra in corso in Iraq è inutile a combattere il terrorismo, come mille episodi quotidiani dimostrano; la guerra moltiplica i lutti ed alimenta i rancori; la guerra è illegale per l'Italia, in quanto esplicitamente vietata dalla Costituzione. Quella che viene ipocritamente chiamata "missione di pace" e " missione umanitaria" è una vera e propria spedizione coloniale, al fianco di britannici e statunitensi responsabili di massacri e distruzioni; infatti le organizzazioni non governative italiane hanno rifiutato ogni rapporto con i militari. Ma un dato più di altri rende evidente la realtà della "missione": la spesa prevista per la spedizione per i prossimi sei mesi è di 222 milioni di euro, di cui solo 11,5 per «aiuti umanitari». Sappiamo bene che a Nassirya hanno perso la vita 19 persone, e comprendiamo il dolore dei loro familiari; ma nessun "senso dell'onore" deve indurre a prorogare una spedizione moralmente ingiustificabile. Ci indigna leggere o ascoltare che in questa guerra l'Italia è al terzo posto per numero di caduti, dopo statunitensi ed inglesi: nessuno conta mai i morti iracheni. E tra essi, come ormai in ogni conflitto da quasi cento anni, la maggioranza è rappresentata da civili. Vi chiediamo di non rendervi complici di questo governo militarista e guerrafondaio, e di non ricorrere ad espedienti quali l'astensione o l' uscita dall'aula del senato. Vi chiediamo di VOTARE NO alla proroga della missione militare italiana in Iraq . Rete controg8 Per la globalizzazione dei diritti
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