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Il COS in rete
- Subject: Il COS in rete
- From: "Associazione nazionale Amici di Aldo Capitini" <capitini at tiscalinet.it>
- Date: Wed, 29 Oct 2003 11:32:24 +0100
da www.cosinrete.it L’IRA DEI NEO CON I nonviolenti si muovono da sempre con la prospettiva di una società mondiale, federale e unita, fondata sulla pace e la nonviolenza. Tutto il contrario della visione imperiale del governo neo conservatore, "neo-con", alla guida attuale degli USA, che vede i suoi naturali ostacoli nei movimenti new global, nell’Europa unita, nella Russia e nella Cina, cui potrebbero aggregarsi, come è successo a Cancun, i paesi del terzo mondo. Da molti anni denunciamo la politica antieuropea degli USA, alla luce di questa strategia, che non viene nascosta dai suoi attori. E’ chiaro che abbiamo l’interesse a difendere tutti i paesi e tutte le forze attaccate dagli USA nel loro cammino imperiale. Il nostro governo e i suoi giornalisti, schierati con gli USA, vanno in senso contrario agli interessi del mondo. Chi non difende i movimenti e i paesi che ostacolano gli USA va in senso contrario agli interessi del mondo. I nonviolenti vorrebbero che questo confronto avvenisse sempre usando le tecniche della nonviolenza, anche contro la violenza degli USA, cosa che purtroppo non sempre avviene. In Europa è possibile farlo, e non dobbiamo stancarci di ricordare qual'è la posta in gioco. Il compito sarebbe più agevole se tutti leggessero i giornali, dove il 19 settembre 2003 era presente la posizione pubblica dei "neo con" uscita sulla loro rivista Weekly Standard. Noi la riprendiamo dal servizio di Raffaella Menichini in "Repubblica": "…E' questa la tesi che comincia a circolare tra i teorici repubblicani, e ad esprimerla arriva il settimanale diretto da William Kristol, con il suo articolo di copertina (firmato dal columnist del Financial Times Gerard Baker) dall'esplicito titolo "Contro l'Europa unita". … "C'è una dinamica potente al cuore della Ue - scrive Baker - E' il patto tra Germania e Francia. Essi non intendono orientare la politica post-irachena verso la cooperazione atlantica". A guidarli invece "l'idea di Chirac di un nuovo Mondo in cui l'Europa bilanci gli Usa". Il progetto di Europa unita è serio, "un'unica nazione, con un potere reale". E seri sono i rischi: "Immaginate un'Europa unita che persegua aggressivamente un'unica linea contro gli Usa alla Nato. O che rovesci il suo peso economico in America Latina o in Africa". Il concetto di un'Europa bene armata come tutela contro le minacce dell'Est oggi non solo è obsoleto: è pericoloso. Cosa fare allora? I "neo-con" americani qualche consiglio lo danno: rafforzare i legami politici e militari con l'Est europeo; opporsi ai tentativi della Ue di presentarsi come un unico soggetto in organismi internazionali come l'Onu, il G8, o la Nato; impedire che la Gran Bretagna adotti l'Euro. E, soprattutto, far leva sul malcontento dei cittadini europei, che si vedrebbero imporre il nuovo ordine quasi con la forza: "Non è troppo tardi: gli Usa possono impedire che questo superstato diventi realtà".
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