Il COS in rete



  
Ass.naz.Amici di A.Capitini

Vi segnaliamo nell'ultimo aggiornamento di ottobre 2003 del C.O.S. in rete, www.cosinrete.it, una selezione critica di alcuni riferimenti trovati sulla stampa italiana ai temi capitiniani: nonviolenza, difesa della pace, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso, religione aperta, educazione aperta, antifascismo, 
tra cui: L'onore riparato; Torture for ever; La Svezia e le tasse; Petrarca e Battisti; Le due torri e Cancun; Lee e la sinistra; I poveracci; Il mestiere delle armi; Totalitarismo imperfetto; La protesta laureata; Quello strano cristiano; Lo squinternato; Muri e cancelli; Il signore fa i suoi comodi; ecc., più scritti di e su Capitini utili secondo noi alla riflessione attuale sugli stessi temi.
Ricordiamo che sui temi capitiniani sopra citati la partecipazione al C.O.S. in rete è libera e aperta a tutti




da www.cosinrete.it




L’8 SETTEMBRE, ONORE RIPARATO



Al ricordo dell’8 settembre 1943 offerto da RAI 3 agli italiani, testimoniavano il vecchio socialista Vassalli, lo storico cattolico Scoppola, il giornalista Mieli, il ministro Tremaglia e altri.

Tremaglia, unico fascista non pentito dei presenti, ha ribadito la fedeltà alla sua scelta di essere rimasto al fianco di Hitler.

La motivazione era quella nota di averlo fatto per salvare l’onore della patria.

Onore oscurato dal cambio di alleanza compiuto dal re e dai suoi amici, che, sperando di non perdere il loro piccolo trono, avevano scaricato Mussolini, dopo averlo fatto duce e sostenuto per vent’anni.

Nessuno degli illustri antifascisti presenti ha ricordato a lui e agli italiani in ascolto almeno le motivazioni della condanna ai nazisti scritte dal Tribunale di Norimberga.

Ce le ricorda Domenico Losurdo, docente della Università di Urbino:

"…i dirigenti del Terzo Reich vennero condannati a Norimberga per aver formulato, a partire dalla fondazione del partito nazista, un programma di conquiste coloniali in nome del superiore diritto della "razza dei signori", e per aver sviluppato, nel corso del secondo conflitto mondiale, un gigantesco sistema per il drenaggio e lo sfruttamento su larga scala del lavoro coatto, come "ai tempi più bui della tratta degli schiavi". 

Il Terzo Reich si configura qui come una paurosa ondata controrivoluzionaria rispetto a quella rivoluzione abolizionista iniziata col decreto della Convenzione giacobina che pone fine alla schiavitù nelle colonie francesi. 

E tale configurazione finisce col gettare ancora una volta una luce almeno oggettivamente favorevole sull'ottobre bolscevico e sull'appello da Lenin rivolto agli "schiavi delle colonie" a spezzare le loro catene…" 

L’onore della patria era stato offeso il 10 giugno 1940, quando un governo dittatoriale, non scelto da libere elezioni, affiancò l’Italia a Hitler nella più grande guerra coloniale della storia, provocando milioni di morti in nome della superiorità razziale.

Quindi lasciare al suo destino un simile alleato, anche se tardivo, era un atto di riparazione per l’onore dell’Italia.

E come tale fu sentito da milioni di italiani in quei giorni, dai costituenti poi nello scrivere insieme la Costituzione più civile del mondo, dal presidente Ciampi oggi che ci ricorda di difenderla sempre.

A sessanta anni da quel giorno, la presenza di un ministro fascista ha paralizzato la lingua di tre antifascisti e ha impedito a molti italiani di riflettere sul grande valore dell’8 settembre.