R: LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, ALPENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.



Ottimo. Condivido. Ma perché non firmi leggibile?
Enrico Peyretti
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Sent: Monday, April 14, 2003 10:33 AM
Subject: LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, ALPENSIERO:
Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.


> LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, AL PENSIERO:
> Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.
>
>
>
> La campagna d'Iraq non è ancora del tutto conclusa che già si apre il vaso
> di Pandora della guerra politica: quello che deve servire da preparazione
> alle campagne successive, alla guerra infinita.
> La rivoluzione culturale inaugurata della banda dei quattro di Washington
> deve dispiegarsi velocemente, adesso, ai quattro angoli dell'impero.
>
> Passiamo in rassegna brevemente alcune delle argomentazioni già in campo,
> soprattutto nella Provincia Italiae:
>
> 1. - Chi ha manifestato contro la guerra è stato sconfitto perché la
guerra
> è stata vinta, per giunta velocemente, e con solo poche migliaia di
vittime
> civili; non serve il dettaglio del caos di Bagdad e delle altre cittá, non
> serve dubitare sulle reali possibilitá di approdo democratico in Iraq, né
> dei rischi di destabilizzazione nel medio oriente e nello stesso
occidente;
> tantomeno è ammesso il rischio di crescente terrorismo.
> 2. - Chi continua a rompere le scatole con il pacifismo è essenzialmente
un
> fottuto antiamericano, e non si rende conto che, invece, gli USA hanno
> inaugurato la nuova stagione di interventismo rivoluzionario che
> ridisegnerà totalmente la carta del mondo, secondo i principi di
democrazia
> e libero mercato.
> 3. - Una delle conferme del grande cambiamento a cui stiamo assistendo è
il
> fatto che gli eventi succedutisi con incalzante rapidità hanno demolito in
> quattro e quattr'otto categorie obsolete che servono solo a nostalgici
> fuori dal mondo, a partire delle categoria di "destra" e "sinistra"; ma se
> ne aggiungeranno altre a cui siamo affezionati.
>
> Dal che si possono dedurre alcune cose di un certo rilievo:
>
> La guerra non aveva come obiettivo il disarmo dell'Iraq, o meglio delle
> armi di distruzione di massa, ma l'occupazione militare e culturale del
> Medio Oriente, di cui questa campagna è solo il primo passo.
> La guerra risponde ad un disegno strategico che assomiglia molto alla
> teoria della rivoluzione in ogni paese. La banda dei quattro non è tanto
> ispirata da Mao quindi, piuttosto da Trotsky; ma siccome è intimamente
> capitalista e crede fondamentalmente nel libero mercato sciolto da vincoli
> e lacciuoli, la sua prassi assomiglia di più ad un neocolonialismo globale
> che si dispiegherà militarmente sul terzo mondo (e chissà se solo sul
> terzo), ogniqualvolta le libere leggi del mercato troveranno un ostacolo
> fastidioso sul proprio cammino.
> Per inciso, il libero mercato che la banda dei quattro ha in mente è
quello
> per il quale gli USA possono continuare a prosperare sul debito finanziato
> da tutto il resto del mondo, attualmente pari al 22.5% del loro PIL, che
> diventerà il 50% nel 2010 e il 100% nel 2020. Mercato dunque poco libero e
> invece molto costretto, contrariamente alle indicazioni che l'FMI dà a
> tutti i paesi del sud a cui suggerisce comportamenti del tutto diversi.
> E´chiaro che per ottenere questi trend risultano indispensabili due
> condizioni: la supremazia esclusiva del dollaro e quella delle tecnologie
> militari. Non da ultimo -almeno finché la categoria del "consenso" sarà
> ancora ritenuta costitutiva del tipo di democrazia che i nuovi profeti
> hanno in mente- risulterà essenziale il controllo dei media e
> dell'industria culturale, anche per il pericoloso calo di audience che
> negli ultimi anni ha subito la teologia neoliberista -e le sue succursali
> FMI e WTO in testa- a causa dei crolli del Messico, delle cosiddette tigri
> asiatiche (Corea, Taiwan, ecc.), e in rapida successione di Brasile,
> Russia, Argentina e Turchia.
>
> E sembra quindi evidente che il disegno di Unificazione Europea, nel
quadro
> descritto, appare a questi esegeti di inizio millennio come il fumo negli
> occhi, poiché il loro obiettivo è, per loro stessa ammissione, quello di
> impedire che altri paesi o gruppi di paesi possano diventare concorrenti
> strategici degli USA.
>
> Ora, se le cose stanno in questo modo, non si vede il motivo per cui si
> debba riconoscere (dentro quella parte politica che continuiamo a chiamare
> "sinistra") qualche potere di orientamento o di condizionamento del
> dibattito politico italiano ai vari Ferrara, Vespa, ecc.; ma anche il
> Direttore del "Riformista", Polito, non ci sembra il riferimento
auspicato;
> lo vedremo, (Polito) sempre più spesso nei vari talk-show, ma questo
> rientra nelle "normalità" del paese globale nei tempi che corrono.
>
> Piú serio sarebbe sostenere alcune evidenze:
>
> 1)- siamo contro la guerra.
> 2)- siamo contro questi U.S.A.
> 3)- auspichiamo vivamente che alle prossime elezioni Bush sia sconfitto
> (auspicheremmo anche che gli elettori statunitensi si recassero in massa
> alle elezioni, anziché quel misero 23-24% che rende come minimo asfittica
> la loro democrazia).
> 4)- dobbiamo operare per questo risultato, anche facendo comprendere agli
> elettori americani, che procedendo così non vanno incontro ad un futuro
> migliore; (visto che i circa 40 milioni di loro concittadini sotto la
> soglia di povertà potrebbero diventare 50 o 60); inoltre non gioca a loro
> favore questo insistere nell'obesità agli ormoni o al transgenico
> multinazionale, ancora più se dall'altra parte si muore letteralmente di
> fame.
> 5)- il popolo americano dovrebbe comprendere che nella maggior parte delle
> aree del pianeta gli USA sono vissuti come potenza negativa, che sì,
incute
> timore, ma che di certo non hanno molto a che fare con una
rappresentazione
> aurea della democrazia.
> 6)- l'immagine di democrazia che emana dagli USA, anzi, rischia di
> distruggerne il valore (della democrazia); un'altra categoria che se ne va
!
> 7)- gli USA devono finirla con la prassi di creare dittatori in giro per
il
> mondo, sostenerli e poi abbatterli quando la congiuntura economica lo
> richiede: sta diventando un gioco troppo evidente!
> 8)- gli USA vanno condannati per questa pratica, prima ancora che per le
> successive periodiche guerre che scatena. Vanno condannati per non aver
> sottoscritto l'accordo relativo al Tribunale Penale Internazionale, per
> quello di Kyoto sulle emissioni inquinanti, per la protervia con cui si
> oppongono alla liberalizzazione della produzione dei farmaci anti AIDS e
> contro le malattie più diffuse sul pianeta, per la unilateralità con cui
> hanno scatenato una guerra di aggressione, per il fatto di possedere ben
> oltre il 90% di tutte le armi di sterminio di massa del pianeta.
> 9)- l'Europa deve diventare potenza politica.
> 10)- l'Europa deve costruire un asse strategico con il sud del mondo.
> 11)- l'Europa deve esportare il suo modello di economia sociale di
mercato,
> un'idea di welfare-globale progressivo, di multilateralità e solidarietà
> tipicamente occidentale; questo modello può essere accettato dalla grande
> maggioranza dei paesi.
> 12)-al popolo europeo va detto che in gioco c'è un futuro possibile la cui
> condizione è quella di far crescere il benessere di tutti, anche dei non
> europei; oppure un futuro possibile in cui le 457 famiglie più potenti del
> pianeta avranno tra breve un "loro PIL" equivalente a quello di 3 o 4
> miliardi di persone (mentre già oggi equivale a quello dei 2 miliardi di
> persone più povere).
> 13)-al popolo europeo va detto che non va sostenuto nessun politico che
> metta in discussione l'unità europea o che assuma un comportamento ambiguo
> come ha fatto il nostro Presidente del Consiglio. Il 12 aprile,
finalmente,
> egli (Berlusconi) ha sostenuto con estrema chiarezza che è a favore della
> banda dei quattro e che bisogna procedere rapidamente con la rivoluzione
> anche in Italia, modificando innanzitutto la Costituzione Italiana di
> ispirazione sovietica: gli interessava in particolare l'Art.41 della
> Costituzione, alla cui lettura rimandiamo affinché non ci siano equivoci
> sulle sue idee ed aspirazioni.
> 14)-le energie migliori per raggiungere questi obiettivi di multipolarità,
> di multilateralità, di equilibrio e diritto internazionale, di pace, sono
> essenzialmente di natura culturale e vanno ricercati in quel luogo in
> movimento di cui le giovani generazioni sono i migliori interpreti;
siccome
> la guerra sarà lunga (più che decennale) e questi giovani diventeranno
loro
> malgrado nel frattempo adulti, è su di loro che ci si deve concentrare.
> Papa Woytila lo ha compreso perfettamente, come lo ha compreso l'On.
> Adornato (Forza Italia, ex deputato di centro sinistra) che prefigura una
> campagna di acculturazione sui valori dell'occidente (come lui se li
> immagina) fatta a partire dalle scuole; sono suoi accompagnatori in questo
> progetto, generali, ex generali, giuristi che tutti insieme ricordano il
> piano di rinascita nazionale dell'emerito Licio Gelli, grande amico di
> dittatori ed aspiranti tali a oriente ed occidente.
> 15)-in mezzo alla guerra ci sono infinite battaglie: non ci resta che
> imparare a combatterle tutte, coerentemente e direi ludicamente, dalla più
> piccola alla più grande, dal villaggio, alla provincia, alla metropoli,
> dentro ogni contesto, dentro ogni categoria presente e futura: destino
> degli uomini e delle donne è avere una testa, non una testata.
>
>