[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
R: LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, ALPENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.
- Subject: R: LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, ALPENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
- Date: Mon, 14 Apr 2003 14:28:50 +0200
Ottimo. Condivido. Ma perché non firmi leggibile? Enrico Peyretti http://www.arpnet.it/regis www.ilfoglio.org ----- Original Message ----- From: filefit <filefit at tin.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Monday, April 14, 2003 10:33 AM Subject: LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, ALPENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza. > LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, AL PENSIERO: > Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza. > > > > La campagna d'Iraq non è ancora del tutto conclusa che già si apre il vaso > di Pandora della guerra politica: quello che deve servire da preparazione > alle campagne successive, alla guerra infinita. > La rivoluzione culturale inaugurata della banda dei quattro di Washington > deve dispiegarsi velocemente, adesso, ai quattro angoli dell'impero. > > Passiamo in rassegna brevemente alcune delle argomentazioni già in campo, > soprattutto nella Provincia Italiae: > > 1. - Chi ha manifestato contro la guerra è stato sconfitto perché la guerra > è stata vinta, per giunta velocemente, e con solo poche migliaia di vittime > civili; non serve il dettaglio del caos di Bagdad e delle altre cittá, non > serve dubitare sulle reali possibilitá di approdo democratico in Iraq, né > dei rischi di destabilizzazione nel medio oriente e nello stesso occidente; > tantomeno è ammesso il rischio di crescente terrorismo. > 2. - Chi continua a rompere le scatole con il pacifismo è essenzialmente un > fottuto antiamericano, e non si rende conto che, invece, gli USA hanno > inaugurato la nuova stagione di interventismo rivoluzionario che > ridisegnerà totalmente la carta del mondo, secondo i principi di democrazia > e libero mercato. > 3. - Una delle conferme del grande cambiamento a cui stiamo assistendo è il > fatto che gli eventi succedutisi con incalzante rapidità hanno demolito in > quattro e quattr'otto categorie obsolete che servono solo a nostalgici > fuori dal mondo, a partire delle categoria di "destra" e "sinistra"; ma se > ne aggiungeranno altre a cui siamo affezionati. > > Dal che si possono dedurre alcune cose di un certo rilievo: > > La guerra non aveva come obiettivo il disarmo dell'Iraq, o meglio delle > armi di distruzione di massa, ma l'occupazione militare e culturale del > Medio Oriente, di cui questa campagna è solo il primo passo. > La guerra risponde ad un disegno strategico che assomiglia molto alla > teoria della rivoluzione in ogni paese. La banda dei quattro non è tanto > ispirata da Mao quindi, piuttosto da Trotsky; ma siccome è intimamente > capitalista e crede fondamentalmente nel libero mercato sciolto da vincoli > e lacciuoli, la sua prassi assomiglia di più ad un neocolonialismo globale > che si dispiegherà militarmente sul terzo mondo (e chissà se solo sul > terzo), ogniqualvolta le libere leggi del mercato troveranno un ostacolo > fastidioso sul proprio cammino. > Per inciso, il libero mercato che la banda dei quattro ha in mente è quello > per il quale gli USA possono continuare a prosperare sul debito finanziato > da tutto il resto del mondo, attualmente pari al 22.5% del loro PIL, che > diventerà il 50% nel 2010 e il 100% nel 2020. Mercato dunque poco libero e > invece molto costretto, contrariamente alle indicazioni che l'FMI dà a > tutti i paesi del sud a cui suggerisce comportamenti del tutto diversi. > E´chiaro che per ottenere questi trend risultano indispensabili due > condizioni: la supremazia esclusiva del dollaro e quella delle tecnologie > militari. Non da ultimo -almeno finché la categoria del "consenso" sarà > ancora ritenuta costitutiva del tipo di democrazia che i nuovi profeti > hanno in mente- risulterà essenziale il controllo dei media e > dell'industria culturale, anche per il pericoloso calo di audience che > negli ultimi anni ha subito la teologia neoliberista -e le sue succursali > FMI e WTO in testa- a causa dei crolli del Messico, delle cosiddette tigri > asiatiche (Corea, Taiwan, ecc.), e in rapida successione di Brasile, > Russia, Argentina e Turchia. > > E sembra quindi evidente che il disegno di Unificazione Europea, nel quadro > descritto, appare a questi esegeti di inizio millennio come il fumo negli > occhi, poiché il loro obiettivo è, per loro stessa ammissione, quello di > impedire che altri paesi o gruppi di paesi possano diventare concorrenti > strategici degli USA. > > Ora, se le cose stanno in questo modo, non si vede il motivo per cui si > debba riconoscere (dentro quella parte politica che continuiamo a chiamare > "sinistra") qualche potere di orientamento o di condizionamento del > dibattito politico italiano ai vari Ferrara, Vespa, ecc.; ma anche il > Direttore del "Riformista", Polito, non ci sembra il riferimento auspicato; > lo vedremo, (Polito) sempre più spesso nei vari talk-show, ma questo > rientra nelle "normalità" del paese globale nei tempi che corrono. > > Piú serio sarebbe sostenere alcune evidenze: > > 1)- siamo contro la guerra. > 2)- siamo contro questi U.S.A. > 3)- auspichiamo vivamente che alle prossime elezioni Bush sia sconfitto > (auspicheremmo anche che gli elettori statunitensi si recassero in massa > alle elezioni, anziché quel misero 23-24% che rende come minimo asfittica > la loro democrazia). > 4)- dobbiamo operare per questo risultato, anche facendo comprendere agli > elettori americani, che procedendo così non vanno incontro ad un futuro > migliore; (visto che i circa 40 milioni di loro concittadini sotto la > soglia di povertà potrebbero diventare 50 o 60); inoltre non gioca a loro > favore questo insistere nell'obesità agli ormoni o al transgenico > multinazionale, ancora più se dall'altra parte si muore letteralmente di > fame. > 5)- il popolo americano dovrebbe comprendere che nella maggior parte delle > aree del pianeta gli USA sono vissuti come potenza negativa, che sì, incute > timore, ma che di certo non hanno molto a che fare con una rappresentazione > aurea della democrazia. > 6)- l'immagine di democrazia che emana dagli USA, anzi, rischia di > distruggerne il valore (della democrazia); un'altra categoria che se ne va ! > 7)- gli USA devono finirla con la prassi di creare dittatori in giro per il > mondo, sostenerli e poi abbatterli quando la congiuntura economica lo > richiede: sta diventando un gioco troppo evidente! > 8)- gli USA vanno condannati per questa pratica, prima ancora che per le > successive periodiche guerre che scatena. Vanno condannati per non aver > sottoscritto l'accordo relativo al Tribunale Penale Internazionale, per > quello di Kyoto sulle emissioni inquinanti, per la protervia con cui si > oppongono alla liberalizzazione della produzione dei farmaci anti AIDS e > contro le malattie più diffuse sul pianeta, per la unilateralità con cui > hanno scatenato una guerra di aggressione, per il fatto di possedere ben > oltre il 90% di tutte le armi di sterminio di massa del pianeta. > 9)- l'Europa deve diventare potenza politica. > 10)- l'Europa deve costruire un asse strategico con il sud del mondo. > 11)- l'Europa deve esportare il suo modello di economia sociale di mercato, > un'idea di welfare-globale progressivo, di multilateralità e solidarietà > tipicamente occidentale; questo modello può essere accettato dalla grande > maggioranza dei paesi. > 12)-al popolo europeo va detto che in gioco c'è un futuro possibile la cui > condizione è quella di far crescere il benessere di tutti, anche dei non > europei; oppure un futuro possibile in cui le 457 famiglie più potenti del > pianeta avranno tra breve un "loro PIL" equivalente a quello di 3 o 4 > miliardi di persone (mentre già oggi equivale a quello dei 2 miliardi di > persone più povere). > 13)-al popolo europeo va detto che non va sostenuto nessun politico che > metta in discussione l'unità europea o che assuma un comportamento ambiguo > come ha fatto il nostro Presidente del Consiglio. Il 12 aprile, finalmente, > egli (Berlusconi) ha sostenuto con estrema chiarezza che è a favore della > banda dei quattro e che bisogna procedere rapidamente con la rivoluzione > anche in Italia, modificando innanzitutto la Costituzione Italiana di > ispirazione sovietica: gli interessava in particolare l'Art.41 della > Costituzione, alla cui lettura rimandiamo affinché non ci siano equivoci > sulle sue idee ed aspirazioni. > 14)-le energie migliori per raggiungere questi obiettivi di multipolarità, > di multilateralità, di equilibrio e diritto internazionale, di pace, sono > essenzialmente di natura culturale e vanno ricercati in quel luogo in > movimento di cui le giovani generazioni sono i migliori interpreti; siccome > la guerra sarà lunga (più che decennale) e questi giovani diventeranno loro > malgrado nel frattempo adulti, è su di loro che ci si deve concentrare. > Papa Woytila lo ha compreso perfettamente, come lo ha compreso l'On. > Adornato (Forza Italia, ex deputato di centro sinistra) che prefigura una > campagna di acculturazione sui valori dell'occidente (come lui se li > immagina) fatta a partire dalle scuole; sono suoi accompagnatori in questo > progetto, generali, ex generali, giuristi che tutti insieme ricordano il > piano di rinascita nazionale dell'emerito Licio Gelli, grande amico di > dittatori ed aspiranti tali a oriente ed occidente. > 15)-in mezzo alla guerra ci sono infinite battaglie: non ci resta che > imparare a combatterle tutte, coerentemente e direi ludicamente, dalla più > piccola alla più grande, dal villaggio, alla provincia, alla metropoli, > dentro ogni contesto, dentro ogni categoria presente e futura: destino > degli uomini e delle donne è avere una testa, non una testata. > >
- References:
- LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, AL PENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.
- From: "filefit" <filefit at tin.it>
- LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, AL PENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.
- Prev by Date: un altro calendario per la Costituzione europea
- Next by Date: primi profughi iracheni in Siria
- Previous by thread: LA GUERRA ALL'IRAQ, ALL'INFORMAZIONE, ALLE CATEGORIE, AL PENSIERO: Combatterle tutte, una per una, con critica intelligenza.
- Next by thread: MICHAEL MOORE
- Indice: