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Re: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione/ Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili
- Subject: Re: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione/ Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili
- From: "UNAP" <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Tue, 8 Apr 2003 11:37:53 +0200
Ciao, per esigenze di uficio preferiremmo che non ci inviaste la vostra posta a questo indirizzo ma a: info at assopace.org E' possibile? Grazie e un saluto. Ufficio Nazionale Associazione per la Pace ----- Original Message ----- From: "Ufficio Stampa Amnesty" <press at amnesty.it> To: <pace at peacelink.it>; <news at peacelink.it> Sent: Thursday, April 03, 2003 6:19 PM Subject: IRAQ: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione/ Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili > Gent.mi tutti, > > vi trasmettiamo i comunicati stampa della Sezione Italiana di > Amnesty International: > > IRAQ: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione civile > > GUERRA IN IRAQ: Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili > > > > Grazie per la cortese attenzione > > > Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: > > Ufficio Stampa > Amnesty International > Tel. 06 44.90.224 > cell. 348-6974361 > e-mail: press at amnesty.it > > http://www.amnesty.it/crisi/iraq > > > > > COMUNICATO STAMPA > CS46-2003 > > IRAQ: I SOLDATI CHE SI FINGONO CIVILI METTONO A RISCHIO LA POPOLAZIONE > > Amnesty International ha chiesto alle autorità irachene di ordinare la fine > degli atti di perfidia mediante i quali i soldati iracheni si fingono > civili per arrivare abbastanza vicino da attaccare le forze nemiche. > > L'organizzazione è particolarmente preoccupata per le affermazioni > rilasciate dalle autorità irachene a seguito dell'attentato suicida del 29 > marzo contro un posto di blocco militare che ha causato la morte di quattro > soldati statunitensi. Il vicepresidente Taha Yassin Ramadan, nel corso di > una conferenza stampa ha affermato: "Questo è solo l'inizio e voi sentirete > notizie migliori nei giorni seguenti. Useremo ogni mezzo per uccidere il > nostro nemico nella nostra terra e lo seguiremo nella sua terra." > > "Un'azione in cui i militari si fingono civili per portare avanti un > attacco contro i soldati nemici è chiaramente illegale" ha sottolineato > Amnesty International. > > "Rendendo confusa la distinzione tra combattenti e civili, questi attacchi > mettono a rischio tutti i civili iracheni. Tali azioni sono classificate > come atti di perfidia e, secondo quanto prevede lo Statuto della Corte > penale internazionale, si tratta di crimini di guerra. Chiediamo alle > autorità irachene di condannare pubblicamente questi attacchi e di rendere > noto a tutti coloro che prendono parte ai combattimenti che queste > violazioni sono inaccettabili." > > Ulteriori informazioni > L'Articolo 37 del I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra, > relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, > stabilisce che: > > 1. È vietato uccidere, ferire o catturare un avversario ricorrendo alla > perfidia. Costituiscono perfidia gli atti che fanno appello, con > l'intenzione di tradirla, alla buona fede di un avversario per fargli > credere che ha il diritto di ricevere o il dovere di accordare la > protezione prevista dalle regole del diritto internazionale applicabile nei > conflitti armati. Sono esempi di perfidia gli atti seguenti: > . simulare di voler negoziare sotto una bandiera di armistizio o di resa > . simulare una incapacità per ferite o malattia > . simulare di avere lo status di civile e di non combattente > . simulare di avere uno status protetto facendo uso di segni, emblemi o > uniformi delle Nazioni Unite, di uno Stato neutrale o di altri Stati non > Parti in conflitto. > > 2. Gli stratagemmi di guerra non sono vietati. Tali stratagemmi sono atti > che intendono indurre in errore un avversario o di fargli commettere > imprudenze, ma che non violano alcuna regola del diritto internazionale > applicabile nei conflitti armati e che, non facendo appello alla protezione > dell'avversario circa la protezione prevista da detto diritto, non sono > perfidi. Sono esempi di stratagemmi di guerra gli atti seguenti: > mascheramenti, inganni, operazioni simulate e false informazioni. > FINE DEL COMUNICATO > Roma, 1 aprile 2003 > > Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: > Amnesty International - Ufficio stampa > Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it > www.amnesty.it/crisi/iraq > > > > > > > > > COMUNICATO STAMPA > CS47-2003 > > GUERRA IN IRAQ: GLI USA DEVONO INVESTIGARE SULLE UCCISIONI DI CIVILI > > Amnesty International ha espresso la propria preoccupazione per il > crescente numero di episodi che, nel corso della guerra in Iraq, stanno > causando la morte di civili. > > "Le autorità statunitensi devono avviare un'indagine indipendente ed > esauriente sull'attacco del 31 marzo nei confronti di un veicolo civile che > ha causato la morte di sette fra donne e bambini", ha dichiarato > l'organizzazione per i diritti umani. > > "Chiunque sia sospettato di aver compiuto uccisioni illegali di civili deve > essere consegnato alla giustizia", ha sottolineato Amnesty International, > ribadendo che le forze statunitensi e britanniche devono assumere tutti i > provvedimenti necessari a proteggere i civili, indipendentemente dalle > violazioni commesse dagli iracheni. > > "Il dovere di proteggere I propri soldati non può giustificare alcuna > violazione del diritto internazionale umanitario. I comandi militari devono > adottare misure che tutelino le vite dei civili e di altri non combattenti > e assicurare che episodi come questo non si ripetano mai più". > > Secondo il Washington Post, il 31 marzo soldati della III divisione della > Fanteria statunitense hanno aperto il fuoco su un veicolo non identificato > che si stava avvicinando a un posto di blocco nei pressi di al-Najaf. > > Il quotidiano ha riferito che un comandante ha dapprima ordinato ai soldati > di esplodere dei colpi di avvertimento; quando il veicolo si è > ulteriormente avvicinato al posto di blocco, egli ha ordinato ai soldati di > fermarlo. Non è chiaro se i soldati abbiano esploso uno o più colpi di > avvertimento prima di uccidere a colpi di artiglieria sette dei 15 passeggeri. > > Il dipartimento della Difesa statunitense ha affermato che i colpi sono > stati esplosi dopo che l'autista del veicolo aveva ignorato grida e colpi > di avvertimento. Questa ricostruzione appare diversa da quella riportata > dal Washington Post. > > FINE DEL COMUNICATO > Roma, 2 aprile 2003 > > Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: > Amnesty International - Ufficio stampa > Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it > www.amnesty.it/crisi/iraq > > >
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- IRAQ: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione/ Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili
- From: "Ufficio Stampa Amnesty" <press at amnesty.it>
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