IRAQ: CONSIGLIO SICUREZZA, "POSIZIONE COMUNE DI PACE" PER GLI INCERTI



IRAQ: CONSIGLIO SICUREZZA, "POSIZIONE COMUNE DI PACE"
PER GLI INCERTI

ROMA, 14 MAR 2003 - I sei paesi ancora incerti stanno
lavorando per una posizione comune di pace al
Consiglio di sicurezza. E' quanto hanno dichiarato gli
ambasciatori messicano e cileno, Rafael Tovar e Jose'
Goni, questa mattina ai delegati del Ministero-ombra
della Pace, composto da Rete Lilliput Roma e Comitato
Fermiamo la guerra.

La visita fa parte di un giro di consultazioni con le
ambasciate dei paesi membri del consiglio di sicurezza
che oggi ha toccato anche le sedi di Francia e
Inghilterra. "Tutte le Ambasciate - ha dichiarato
Luigi Pirelli del nodo di Roma della Rete Lilliput -
hanno mostrato interesse per la vastita' e la natura
del movimento, hanno apprezzato e valorizzato la
capacita' del movimento di lavorare dal basso, di
dialogare e costruire insieme una realtà di pace e
di economia solidale, esprimendo profondo rispetto per
le posizioni espresse".

Ai delegati incontrati e' stata consegnata una
bandiera di Pace. Gli unici a chiedere di non averla
sono stati gli inglesi che hanno esplicitamente
chiesto che gli fosse "risparmiato" l'imbarazzo di
rifiutarla.

Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate dai
rappresentanti incontrati.
Ambasciata del Cile
Ambasciatore Jose' Goni
"Anche noi abbiamo gia' la bandiera della Pace in
ambasciata
La posizione del governo del Cile e' di votare no alla
seconda risoluzione.
Stiamo lavorando con i sei paesi incerti del consiglio
di sicurezza, in particolare il Messico, per una
proposta di mediazione all'interno del Consiglio
stesso".

Ambasciata del Messico
Ambasciatore Rafael Tovar
"Agiremo di concerto con il Cile e con gli altri
membri ancora incerti del Consiglio di sicurezza
dell'Onu e cercheremo pertanto di tener fede alla
tradizione di pace che ci consegna la storia del
nostro paese".

Ambasciata della Francia
Secondo Consigliere Marc Fonbaustier
"La Francia ha da sempre una posizione ferma e
coerente verso la questione dell'Iraq: no ad una
guerra poiche' il disarmo sta dando i suoi effetti e
sta ottenendo buoni risultati, è una strada da
continuare a perseguire con fermezza e coraggio.
Una guerra potrebbe avere ripercussioni impensabili
per quel che concerne il terrorismo.
La Francia non e' contro gli Stati Uniti, ma contro
una guerra preventiva.
In passato la Francia ha utilizzato poche volte, in
confronto alla Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti, il
diritto di veto e nel 72percento delle volte in
accordo con gli Stati Uniti.
La Francia non ha una posizione di pacifismo, per cui
non e' contro una soluzione armata dei conflitti, ma
non e' in accordo con una inopportunità dell'utilizzo
della forza e delle armi".

Ambasciata della Gran Bretagna
Vice capo missione Ministro Scott Whiteman
"La stampa internazionale e nazionale non ci dipinge
correttamente.
La nostra posizione e' di ottenere il disarmo
effettivo attraverso una pressione militare per
rimediare ai 12 anni di tolleranza avuti verso il
regime iraqueno.
Siamo per un approccio multilaterale alla soluzione
del conflitto ma l'Onu deve dimostrare verso tutti i
regimi la sua autorita'.
Ci tengo a chiarire che quello che ci muove non sono
gli interessi economici ma un imperativo morale in
difesa dei nostri cittadini dal problema del
terrorismo dopo l'11 settembre e dalle armi di
distruzione di massa".


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Ufficio stampa nodo di Roma Rete di Lilliput
http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm

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