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Tanks no thanks
- Subject: Tanks no thanks
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Mon, 16 Dec 2002 16:23:49 +0100
UNO. Il diritto all'educazione DUE. Tanks no thanks TRE. www.palestinemonitor.org QUATTRO. Lettera da Betlemme CINQUE. Campagna per la vendita dell'olio palestinese UNO. Il diritto all'educazione Il diritto allo studio per tutti e' stato sancito dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 217 A (III) del 10 dicembre 1948 (Convenzione di Ginevra). Dal '48 in poi il diritto allo studio dei palestinesi e' stato quotidianamente violato, violentato. Alle 8.30 del 14 dicembre i militari israeliani hanno invaso l'Universita' Nazionale An-Najah di Nablus. Erano 15 anni che non si verificava una simile violenza; gli studenti che a quell'ora erano arrivati all'universita' (passando per i campi per evitare i check point) sono stati fatti allontanare e il Rettore ha ufficialmente sospeso le attivita' didattiche. DUE. Carri armati? No grazie. Foto e un sito da vedere http://www.tanksnothanks.tk/ TRE. Sito www.palestinemonitor.org Su questo sito si puo' trovare una sezione con i seguenti fact sheets tradotti in italiano: L’intifada palestinese Insediamenti israeliani nei territori occupati della Palestina I territori palestinesi sono ancora sotto occupazione: la realta' dopo Oslo Effetti del Blocco sull’assistenza sanitaria in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Children la traduzione e' stata fatta da vincenzo tradardi v.tradardi at libero.it. i fact sheets del palestine monitor sono una documentazione preziosa, sistematicamente aggiornata. la disponibilita' in italiano ne permette l'utilizzo in ogni occasione come base della attivita' di controinformazione sempre piu' necessaria a fronte della sistematica manipolazione dei media sulla situazione palestinese. (da alfredo tradardi) a.tradardi at flashnet.it QUATTRO. Lettera da Betlemme, tristemente attuale betlhem Thu, 7 Feb 2002 18:49 Ascolto il telegiornale tutti i giorni, con tristezza. I politici e i mezzi d’informazione mondiali riassumono il nostro conflitto con una parola: “terrore”. Tutta la storia de e dell’isolamento, gli ordini militari, sono atti umani e molto democratici. Prima che voi mi fraintendiate, vorrei riconfermare la mia condanna di tutti i tipi di violenza contro i civili e contro qualsiasi persona di qualsiasi razza, religione o nazionalita’. Mi oppongo a tutti i tipi di violenza, diretta e indiretta, e vorrei ricordare a tutti i nostri amici nel mondo, a tutti gli attivisti per la pace, a tutti gli amanti della pace e addirittura a tutti gli esseri umani che non e’ umano vivere in uno stato di occupazione per piu’ di 40 anni ed essere sottoposti all’isolamento e al coprifuoco per anni. Noi viviamo in uno stato di occupazione militare in cui vigono le leggi d’emergenza britanniche utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1945, e alcuni di voi non lo sanno, altri non lo vogliono sapere e altri ancora non vogliono fare nulla. Il mondo sta dimenticando che siamo noi Palestinesi a vivere in una situazione di occupazione …?!!!. Il mondo sta dimenticando che siamo rifugiati da 50 anni? Il mondo sta dimenticando che siamo esseri umani, che abbiamo esigenze umane, di lavorare, di vivere e di bere acqua come chiunque altro. Lo ripeto, sono contraria a qualsiasi tipo di violenza, ma la risposta non saranno mai i carri armati, i caccia F16, la distruzione di centinaia di case e gettare i bambini in strada. Questo portera’ maggiore violenza e maggiore sofferenza ai civili di entrambe le parti. Portera’ ulteriori reazioni e azioni di violenza, omicidi, ecc. L’unica soluzione e’ solo ed esclusivamente la pace, la giustizia, la riconciliazione. Io sto insegnando la pace, i diritti umani e l’educazione alla pace ai bambini palestinesi e mi trovo di fronte a un’ondata di domande su come reagire in queste situazioni. Trovo il mio lavoro piu’ difficile di qualsiasi altro: come convincere bambini piccoli e adolescenti a non reagire e a mantenere i valori della pace e del rispetto nel loro comportamento. Vi prego di aiutarci ad ottenere la liberta’, i diritti umani e l’indipe l’unico modo per costruire la pace e vivere nel rispetto. Come pacifista e sostenitrice della non-violenza, non credo che alcun pacifista potrebbe pensare che i diritti umani sono condizionati all’accettazione dell’occupazione e all’esecuzione degli ordini militari.... !!! Dobbiamo unirci per fermare il circolo di violenza, per dialogare e parlare finche’ non raggiungiamo una situazione di diritti umani incondizionati, di giustizia, di pace e di passi avanti verso una riconciliazione. Noah Salameh The Center for Conflict Resolution & Reconciliation-CCRR (Centro per la risoluzione dei conflitti e la riconciliazione) P.O.Box. 861 Bethlehem - Palestine Tel. +972-2-2767745 Telefax. +972-2-2745475 E-mail: ccrr at palnet.com or salamehn at hotmail.com CINQUE. Campagna per la vendita dell'olio palestinese L'organizzazione della campagna per la vendita dell'olio palestinese sta richiedendo piu' del previsto. sara' lanciata di massima nel mese di marzo 2003. intanto vi invitiamo ad acquistare, anche per farne un dono natalizio, il cous cous palestinese (maftoul) che viene commercializzato in Italia da CTM Altromercato. il sito di ctm altromercato e' http://www.altromercato.it. in questa pagina potete trovare l'elenco delle botteghe o negozi in italia: http://www.altromercato.it/botteghe/index.html. in questa pagina informazioni sul cous cous palestinese: http://www.altromercato.it/produtto/parc.html (da alfredo tradardi)
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