Monitor Palestina 19/2002: Marwan; Dati Intifada; Monitoraggio Corriere, Musica Araba



MONITOR PALESTINA: newsletter n. 19 del 16 DICEMBRE   2002
monitorpalestina at gaza.net
http://www.arcipelago.org
il sito di forum Palestina
per una solidarietà senza sè e senza ma col popolo palestinese

Dopo una lunga interruzione, Vi proponiamo nuovamente alcuni utili documenti
sulla questione palestinese.
I troppi impegni rendono difficile a volte fare tutto quel che si dovrebbe e
potrebbe, ma l'ispirazione che spinge nella giusta direzione arriva, prima o
poi.
Ed è sempre l'esempio la guida principale dell'azione: una persona italiana
che ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità, e anche più, per le
ragioni del popolo palestinese, spinge anche chi non ha un minuto libero, a
fare qualcosa, a mettere il suo granellino di sabbia nel meccanismo
dell'oppressione sionista sul popolo palestinese.
Vi segnaliamo anche due musicisti arabi di grande valore, con i quali è
possibile prendere contatto per feste, concerti (interessante sarebbe
organizzare le cose anche a livello di amministrazioni comunali, l'esempio
di Ziad Trabelsi, un amico, con la provincia di Bolzano è esemplare e
sarebbe magnifico ripeterlo altrove).
Una migliore comprensione della cultura araba non può non favorire anche la
causa del popolo martire per definizione, il popolo araba che più ha
sofferto e soffre l'occupazione brutale di tipo coloniale ultramoderno.
Ma prima di tutti va ricordata la condizione dei prigionieri politici
palestinesi nelle carceri israeliane, tra i quali il grande diregente
politico e deputato palestinese, rapito con metodo
terroristico-delinquenziali  dal governo israeliano. Ecco il sito che parla
di libertà per tutte le migliaia di Marwan palestinesi detenuti illegalmente
dall'occupante israeliano:
http://www.freebarghouti.org/

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INDICE
1) I DATI DELL'INTIFADA PALESTINESE 28/9/2000 - 1/12/2002
2) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA DI NOVEMBRE 2002
3) GRANDE MUSICA ARABA IN ITALIA: MUSICISTI DI GRANDE QUALITÀ DISPONIBILI
PER CONCERTI E MANIFESTAZIONI CANORE-INTERCULTURALI
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1) I DATI DELL'INTIFADA PALESTINESE 28/9/2000 - 1/12/2002
[da www.palestinemonitor.org]
Palestinesi uccisi (1) 2.056 morti , inclusi 182 attacchi
assassini/esecuzioni extragiudiziali (violazione grave della 4° Convenzione
di Ginevra e come tali considerati crimini di guerra); 389 pari al 19%
minori (= 17 anni); almeno 85% civili; 433 uccisi da armi pesanti; 1199
uccisi da munizioni leggere. Non sono state effettuate indagini , concedendo
immunità agli israeliani e permettendo loro di agire al di fuori della
legge.(2)

Palestinesi feriti: 41.000 (3) Cisgiordania (4): 35,7% minori; 32,4% da
munizioni leggere; 64,9% nella parte superiore del corpo; 39% di grado
moderato-severo (16673 casi al 28-02-02).
Striscia di Gaza (5): 20% minori; 37% da munizioni leggere; 60% alla parte
superiore del corpo (circa 6000 casi al 6-03-02); più di 7.000 minori
feriti.(6)

Disabilità permanenti una stima di 2.500 (7) fra cui 500 minori.(8)

Attacchi al perso-nale medico e a ser-vizi di emergenza 15
medici/infermieri/autisti uccisi nel compimento del loro dovere (di cui 1
tedesco) in conseguenza dell'apertura del fuoco contro ambulanze o
bombardamenti di aree residenziali.(10)
180 tecnici dell'emergenza medica del PRCS feriti.
95 operatori di prima assistenza dell'UPMRC feriti (compresi due medici).
25 ambulanze del PRCS distrutte;
197 attacchi a ambulanze del PRCS con munizioni leggere, pallottole di gomma
e/o pietre scagliate da coloni israeliani.
432 casi di accesso vietato alle ambulanze del PRCS all'altezza dei blocchi
stradali.
70 operatori e volontari d'll'emergenza arrestati dalla data del 29 marzo.
Durante la lunga invasione nel marzo-aprile del 2002,(11) gli operatori
dell'UPMRC furono fermati, detenuti, e bloccati almeno tre volte al giorno,
fin dall'aprile del 2002 le cliniche mobili sono state fortemente
ostacolate.
71 palestinesi sono morti a causa dell'impedimento all'accesso alle cure
sanitarie di emergenza o ai trattamenti di disturbi cronici .
Attacchi agli ospe-dali Bombardamento dell'ospedale francese (Bethlehem),
danni stimati in $ 25.000,(12) Ospedale Al Hussein (Behtlehem) .(13)
Munizioni leggere sparate agli ospedali di Beit-Jala, A-Dibs, Ospedale
francese di Bethlehem.(14)
Ospedale Al Alia di Hebron in tre occasioni,(15)
Ospedale Al Yamama di Bethlehem, bombardamento dell'Ospedale Maternità del
PRCS a Ramallah e dell'Ostedale generale di Ramallah; (16)
accesso vietato all'Ospedale Khalid di Ramallah per diversi giorni; (17)
attacco di coloni all'Augusta Vittoria di Gerusalemme, colpi di arma da
fuoco contro il personale di sicurezza (fucili automatici).(18)
Durante la lunga invasione nel periodo marzo-aprile del 2002 un grande
numero di ospedali e di cliniche mediche sono state attaccate in tutta la
Cisgiordania.
Giornalisti 7 reporters palestinesi uccisi, 1 giornalista italiano ucciso,
75 giornalisti feriti.
167 giornalisti aggrediti dai soldati israeliani, bastonati, arrestati,
equipaggiamenti confiscati o distrutti, 5 giornalisti palestinesi arrestati
e attualmente in detenzione amministrativa.
Almeno 20 centri stampa bombardati, vandalizzati o danneggiati.(19)
31 Marzo 2002: Ramallah e El Bireh dichiarati aree militari chiuse per
impedire l'entrata dei giornalisti e per costringere i giornalisti presenti
ad abbandonare immediatamente l'area.

Aprile 2002: l'Associazione internazionale della stampa dichiara la
Cisgiordania il secondo posto a più alto rischio per il lavoro dei
giornalisti dopo l'Afghanistan.
Tipo di munizioni utilizzato proiettili: da 5.56 mm (calibro 223), da 7,02
mm, da 9 mm, calibro 50, 500 mm, 800 mm, proiettili di acciaio ricoperti di
gomma, di plastica. Missili, carri armati, jets F-16

Rioccupazione e incursioni. Rioccupazione delle aree A (prima della grande
operazione militare israeliana nel marzo-aprile e giugno 2002): casi più
gravi: Bethlehem (10 giorni), Jenin (40 giorni), Ramallah e El Bireh (20
giorni) , Tulkarem, Qalqilya.

Invasioni nelle aree A: Beit Rima, Deir Ghassana, Beit Lahia.
Febbraio-marzo 2002: Sharon lancia attacchi contro i campi dei rifugiati
palestinesi in Cisgiordania. Campo Balata (Nablus) viene attaccato con
particolare violenza. 180 palestinesi , in prevalenza rifugiati, uccisi
nell'arco di due settimane (28 febbraio-12 marzo)? Gravi distruzioni e
danneggiamenti alle proprietà private.

29 marzo- 1 maggio 2002: tanks israeliani invadono tutte le maggiori città
in Cisgiordania ad eccezione di Hebron e Gerico. Le città sono sottoposte al
coprifuoco 24 ore su 24 , il personale medico e le ambulanze
sistematicamente attaccate, atti di vandalismo e gravi distruzioni a
infrastrutture civili, almeno 260 palestinesi uccisi. Proteste
internazionali, il delegato speciale UN dichiara che gli avvenimenti in
Jenin sono stati "orrendi oltre ogni immaginazione" e "moralmente
ripugnanti".(21)

19 giugno : il governo israeliano lancia una seconda invasione su larga
scala in tutte le città e villaggi della Cisgiordania (ad esclusione di
Gerico). Completa rioccupazione della Cisgiordania. Negli ultimi due mesi 2
milioni di palestinesi sono stati sottoposti a ccoprifuoco 24 ore su 24

Blocchi e coprifuo-co Blocchi e assedi interni: 120 check points israeliani
in Cisgiordania e a Gaza. Questi, insieme ai blocchi stradali dividono la
Cisgiordania in 300 zone separate e la striscia di Gaza in 3 zone separate.

Blocchi interni di grado severo: Cisgiordania 66% dei giorni; blocchi
interni parziali : Cisgiordania : 34%, Gaza 94% dei giorni.(22)

I blocchi causano problemi umanitari come scarsità di acqua e di gas. Altri
esempi: I residenti di Al Mawasi contrassegnati con un numero, in modo che
l'esercito israeliano possa permettere loro solo minimi movimenti entro e
fuori l'area. Porte elettriche erette a al Sifa , per permettere ai
residenti il passaggio solo dalle 7 alle 9 am e dalle 3 alle 5 pm.

Maggio 2002: Il governo di Israele introduce un nuovo regime di permessi
personali e rende impossibile il movimento fra le città palestinesi della
Cisgiordania Inizio della costruzione di palizzate fra Israele e la
Cisgiordania.

Blocchi esterni: Cisgiordania e Gaza isolate dal resto del mondo.
L'aeroporto internazionale di Gaza chiuso fin dal febbraio del 2001;
passaggi protetti fra Gaza e Cisgiordania chiusi fin dall'ottobre 2000 (gli
accordi di Oslo vietavano tali chiusure); frequenti chiusure del ponte sul
Giordano, dei confini con l'Egitto (ingresso di Rafah), ingressi in Israele
(attraversamenti di Al-Mintar e Beit Hanoun). Fin dall'inizio di marzo del
2002 l'esercito israeliano ha ripetutamente invaso aree sotto il controllo
palestinese e sottoposto città e villaggi a prolungati coprifuoco.

Palestinesi arrestati e detenuti da parte dell'autorità israe-liana Si stima
che a cominciare dal 29 marzo 2002, 15.000 palestinesi siano stati
imprigionati,
di questi 6.000 sono tutt'ora detenuti.
Di questi 1.700 sono sotto detenzione amministrativa,(23) il che significa
che essi non hanno subito un processo e che sono imprigionati senza che nei
loro confronti sia stata elevata un' accusa.
350 minori trattenuti nelle prigioni e nei centri di detenzione di Israele e
della Cisgiordania.
Di questi, circa 30 sono in detenzione amministrativa.(24) Molti dei
prigionieri sono sottoposti a tortura e non ricevono un' adeguata assistenza
medica.

Danni a proprietà
Attacchi ad aree residenziali (punizioni collettive)
Durante i primi 15 mesi dell'intifada i danni materiali ammontavano a 305
milioni di US$.(25) Durante l'invasione in marzo-aprile l'esercito
israeliano ha distrutto e saccheggiato proprietà per un valore di 361
milioni di US$.(26)
Dall'inizio dell'intifada fino al febbraio 2002:
i bombardamenti e le demolizioni hanno distrutto 720 case completamente, ne
hanno danneggiate 11.553.
Cittadini coinvolti 73.600.(27)
30 moschee,
12 chiese,(28)
134 pozzi,(29) cimiteri,.
34.606 alberi di olivo e di frutta sradicati,(30) 1162.4 dunums di terreno
confiscate, (31) 14,339 dunums di terreno bulldozed o bruciate.(32)
Durante l'invasione di marzo-aprile: 881 case distrutte, 2.883 case nei
campi di rifugiati danneggiate , popolazione coinvolta 22.500 cittadini che
abitavano nelle loro case.(33)

Striscia di Gaza: più di 601 case completamente demolite,
approssima-tivamente 16.000 dunums /16 milioni di metri quadrati di terreno,
in prevalenza a uso agricolo spianati dall'esercito israeliano.(34)

Servizi scolastici (punizioni collettive) 850 scuole temporaneamente chiuse,
8 scuole trasformate in acquartieramenti militari,
185 scuole bombardate e incendiate;
11 scuole completamente distrutte,
9 vandalizzate,
15 utilizzate come centri di detenzione o baraccamenti militari.
132 studenti palestinesi uccisi e 2.500 feriti negli spostamenti da e per le
scuole.
1.135 giorni di scuola perduti a causa degli attacchi israeliani.(35)
Durante la lunga invasione nel Marzo-Aprile 2002 54.730 sessioni di
insegnamento al giorno perdute per la completa chiusura delle classi.
Condizioni economiche
(punizioni collettive) Perdite complessive di reddito dell'economia
palestinese fra i 3.3 e i 10 miliardi di US $ (solo reddito, non sono
compresi i costi della distruzione di proprietà pubbliche e private).
Perdite giornaliere domestiche: 6,0-8,6 milioni di US $ per giornata per
giornate lavorative.
Totale delle perdite di reddito da salario : 59,4 milioni di $
Disoccupazione: Gaza 67%; Cisgiordania 48%
75% dei palestinesi vive sotto la soglia di povertà (meno di 2$ al giorno):
84,6% a Gaza e 57,8% in Cisgiordania.(36)

Le perdite economiche costringono il 69% delle aziende palestinesi o a
chiudere o a ridurre la produzione.(37)

51% di riduzione nel GNP ( PIL?).(38)
Israele impedisce a 125.000 palestinesi di andare a lavorare.(39) La Banca
mondiale stima che nel caso di una soluzione del conflitto e della
abolizione del coprifuoco occorreranno almeno due anni all'economia
palestinese per riportare il livenno di reddito pro capite ai valori di
prima dell'intifada.(40)

Risoluzioni e rapporti dell'UN:
che condannano Israele per l'uso  sproporzionato ed ecces-sivo della forza
contro civili palestinesi e rifiuto di aderire alle leggi internazionali
(per dettagli consultare www.on.org)

7 maggio 2002: Assemblea Generale UN, 10° Sessione Speciale su Emergenza.
Risoluzione ES-10/10 : condanna gli attacchi commessi da Israele contro il
popolo palestinese, particolarmente nel campo rifugiati di Jenin e condanna
anche il rifiuto di Israele di cooperare con il gruppo di accertatori dei
fatti del Segretario Generale al CR di Jenin.Richiesta a Israele di
rimuovere tutti gli ostacoli al lavoro delle organizzazioni umanitarie e
delle agenzie UN nei Territori palestinesi occupati.

19 aprile 2002 : risoluzione del Consiglio di Sicurezza n° 1402: richiesta a
Israele di ritirare le sue truppe dalle città palestinesi

30 marzo 2002: Commissione UN per i Diritti Umani condanna Israele per le
uccisioni di massa di palestinesi, biasima Israele per le "gravi violazioni"
delle leggi umanitarie e afferma il legittimo diritto del popolo palestinese
a resistere all'occupazione israeliana.
20 dicembre 2001: Assemblea Generale chiede di fermare le violenze ,
l'applicazione del Rapporto Mitchell, riafferma l'applicabilità della 4°
Convenzione di Ginevra;
6 dicembre 2001: 114 firmatari alla IV Convenzione di Ginevra, rilasciano
una dichiarazione di condanna di Israele per l'uso indiscriminato e
sproporzionato della violenza e chiede a Israele di rispettare le leggi
internazionali umanitarie
3 dicembre 2001: Assemblea Generale vota 6 risoluzioni che criticano Israele
su "stato di Gerusalemme, insediamenti israeliani illegali, diritti
inalienabili del popolo palestinese all'autodeterminazione.
23 novembre 2001: Commissione UN contro la tortura, condanna le pratiche
israeliane
7-13 novembre 2000: Mary Robinson, Commissaria Un per i diritti umani visita
i territori palestinesi occupati . In seguito a ciò raccomanda di istituoire
una presenza di monitoraggio internazionale nei Teritori palestinesi
occupati.
20 ottobre 2000: Assemblea generale UN , 10° sessione speciale su
Governi esteri: commenti su Israele Emergenza
19 ottobre 2000: UN Commissione sui diritti umani, 5° sessione speciale
11-15 ottobre 2000: Rapporto speciale alla Commissione sui diritti umani nei
territori palestinesi occupati.
7 ottobre 2000: Risoluzione del Consiglio di Sicurezza UN n° 1322: deplora
la provocazione messa in atto a Al-Haram Al Sharif in Gerusalemme il 28
settembre 2000, invita Iisraele a attenersi ai suoi obblighi legali e
responsabilità secondo la 4° Convenzione di Ginevra
Altri commenti internazionali, varie agenzie internazionali che condannano
Israele o chiedono l'arresto delle violenze
Medici per i diritti umani (USA e Israele)
Rete Euro-Mediterranea dei diritti umani (EMHRH) -Danimarca
Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH) - Parigi
Comitato Internazionale Giuristi (ICJ) - Svezia
Human Rights Watch - New York
Amnesty International
Comitato internazionale della Croce Rossa
Leggi internazionali e Risoluzioni
violate Risoluzioni 242 e 338 UN, 4° Convenzione di Ginevra; Hague
Regulations

Note
1 Health, Development, Information, and Policy Institute (HDIP)statistics
based on infomation available at time of calculation
2 B'Tselem report: Illusions of restraint: Human Rights Violations During
the Events in the Occupied Territories 29th September - 2nd December, 2000
3 Statistics can only account for those who went to health centers
4 Ministry of Health
5 Palestinian Center for Human Rights
6 UN Special Rapporteur of Commission on Human Rights, report March 2002,
reported in DCI-PAL press release, 19th March, 2002
7 General Union of Disabled Palestinians
8 UN Special Rapporteur of Commission on Human Rights, report March 2002,
reported in DCI-PAL press release, 19th March, 2002
9 Palestinian Red Crescent Society, 27th October 2001
Union of Palestinian Medical Relief Committees
10 Palestinian Center for Human Rights: 28th June, 2002
11 Palestinian Red Crescent Society 10th July,, 2002,
12 Director, Holy Family Hospital, Bethlehem
13 During Israeli occupation of Bethlehem 19th - 29th October, 2001
14 Al- Ayyam newspaper, 19th Oct, 2000
15 LAW Society, Nov 4th and 8th 2000
16 During 3 day invasion and occupation of Ramallah, (12th-15th March, 2002)
17 During Israeli occupation of Ramallah, October 2001
18 LAW Society, Oct 29th 2000
19 Information from the Palestinian Journalists Syndicate, Ramallah
20 Al-Haq
21 Terje Rød Larsen in BBC interview, 19 April 2002
22 UNSCO: "The Impact on the Palestinian economy of confrontation, border
closures and mobility restrictions', (Oct 2000 -30th Sept, 2001)
23 LAW Society (press release), 17th July, 2002
24 DCI information received August, 2002
25 UNSCO
26 Does not include income losses and social and humanitarian costs.
Assessment made by international donors
27 Palestinian Humanitarian Disaster, U.S. Agency for International
Development, July 10, 2002
28 Palestinian Council for Justice and Peace
29 Al-Mezan 2001
30 LAW Society, 29th Nov 2001 (figure from beginning of 2000)
31 LAW Society, 29th Nov 2001, (figure from beginning of 2000)
32 LAW Society, 29th Nov 2001, (figure from beginning of 2000)
33 Palestinian Center for Human Rights, 3rdJune, 2002
34 Ibid
35 Ministry of Education, 17 Jan 2002, information for Ministry of Education
schools only, (from 28th Sept, 2000)
36 PCBS, April 2002
37 All above stats: UNSCO: 'The Impact on the Palestinian Economy of
Confrontation, Border Closures and Mobility Restrictions', Oct 2000 - 30th
Sept, 2001
38 Report by the Ministry of Planning and International Cooperation
39 Associated Press, 29th Oct, 2000
40 World Bank report, March 2002



2) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA DI NOVEMBRE 2002
A cura di Renzo di FE
renzodife at inwind.it

DOM 10 PAG 15 (un trafiletto non firmato)
Titolo: Netaniahu chiede aiuto a Berlusconi - Israele vuole entrare in
Europa
il neoministro degli esteri israeliano, beniamin netaniahu, ha telefonato a
silvio berlusconi per chiedergli di facilitare l'ingresso d'israele
nell'unione europea. lo stato ebraico è legato all'ue da un accordo di
associazione che prevede il libero scambio e la libera circolazione dei
capitali fra i due partner commerciali.

Commento critico
tutto vero, non c'è dubbio, ma quello che correttamente si sarebbe potuto
aggiungere manca clamorosamente:
israele vende i propri prodotti col marchio "made in israel" anche quando
tali prodotti vengono dai territori occupati e cioè da colonie illegali in
cisgiordania e nella striscia di gaza.
colonie illegali che, voglio sottolineare, non fanno parte del territorio
nazionale dello stato israeliano secondo la giurisdizione internazionale
vigente.
quindi, in un quasi assoluto silenzio, l'europa, importando tale merce,
accetta un'annessione di fatto.
quindi israele esporta merce prodotta al di fuori del proprio territorio
godendo delle facilitazioni che l'accordo di libero scambio prevede.
da tempo parlamentari italiani ed europei, tra cui spicca luisa morgantini,
chiedono all'ue, a romano prodi, di prendere posizione su questo argomento.

LUN 11 PAG 15 GUIDO OLIMPIO
(...) l'opinione pubblica tende a credere nell'uomo della provvidenza, sia
che si tratti di fare la pace - vedi ehud barak - che la guerra - vedi ariel
sharon -. d'altra parte in tempi come questi c'è poco spazio per gli
esperimenti. l'incertezza del futuro è tale che si preferisce ripiegare
sulle poche cose sicure. per questo c'è grande attesa per le primarie del
likud, fissate il 28 novembre. (...)

Commento critico
ancora una volta si dipinge ehud barak come uomo di pace.
ancora una volta si vuol far credere ai propri lettori che tale governo,
quello dei falliti accordi di camp david nel luglio del 2000, avesse
lavorato per la pace.
un esempio: dal 93, anno degli accordi di oslo, al 2000, i vari governi
israeliani (rabin-peres, peres, netanyahu, barak)hanno raddoppiato il numero
dei coloni presenti all'interno dei territori occupati, allargando le
colonie già esistenti o costruendone di nuove (oggi i coloni sono più di
400.000).
il governo barak fece costruire il 61% delle colonie rispetto ai 3 governi
precedenti.
gli accordi di oslo chiedevano il blocco della costruzione di nuove colonie.
nuove colonie (o l'allargamento di colonie preesistenti) significano: nuove
infrastrutture (strade ad uso esclusivo dei coloni, tubazioni, tralicci, ...
che vanno a spezzettare ulteriormente i territori palesinesi), nuovi e più
massicci controlli militari israeliani in difesa dell'incolumità dei coloni.
andate su www.gush-shalom.org e cliccate su "barak's generous offer", ne
vedrete delle belle.

MAR 12 PAG 12 GUIDO OLIMPIO
(...) per far fronte al pericolo (dei "kamikaze", ndr) israele ha avviato la
costruzione del famigerato muro, un vallo che dal settore nord della
cisgiordania scende verso sud. sono le esigenze della sicurezza a guidare la
mano dei cartografi dell'esercito. un giro di compasso, un tratto di matita
e un altro pezzo di terra palestinese viene inglobato. (...)

Commento critico
questa non è nient'altro che la versione israeliana.
una versione ed un modo di porre la questione che vuole far credere:
- che la costruzione di tale muro sia dettata da "esigenze di sicurezza";
- che detti "cartografi dell'esercito" (!) agiscano a fin di bene;
- che inglobare pezzi di terra palestinese sia solamente il risultato
indiretto di tale bisogno di sicurezza.
a tutt'oggi sono stati "inglobati" 11.000 palestinesi che da un momento
all'altro si trovano tagliati fuori dalla cisgiordania.
... e dall'altra parte alcune colonie israeliane nei pressi della linea
verde (confini di israele riconosciuti dalla comunità internazionale)
all'interno della cisgiordania, diventano cittadine all'interno dello stato
d'israele.
la IV convenzione di ginevra, firmata e ratificata da israele, vieta
l'annessione di territori occupati militarmente, la ris onu 242 del 67, che
dichiara l'inammissibilità dell'annessione di territori occupati in guerra,
chiede ad israele di evacuare detti territori.
tutto ciò non viene fatto notare ai lettori di questo quotidiano in questo
articolo.

SAB 16 PAG 13 GUIDO OLIMPIO
titolo: imboscata ai coloni ebrei, dodici uccisi
sottotitolo: erano andati a pregare alla tomba dei patriarchi di hebron. i
palestinesi hanno sparato nel mucchio
nell'articolo: (...) dalla tomba dei patriarchi, luogo santo ad ebrei e
musulmani, incastonato nel quartiere palestinese, escono i coloni venuti a
pregare per lo shabbat. si dirigono a piedi verso l'insediamento di kiryat
arba, bastione dell'occupazione e della destra. una processione che si
ripete ogni venerdi sera e alla quale partecipano fedeli venuti da fuori.
(...)

Commento critico
l'imboscata è stata tesa a militari. ne sono morti nove, altri tre facevano
parte di un corpo di sicurezza armato.
altro sottotitolo: a gaza la gente è scesa in strada nella notte a
festeggiare la strage
nell'articolo: a gaza, decine di attivisti della jihad sono scesi in strada
a festeggiare il nuovo massacro. (...)
si nota una certa differenza nel riportare l'accaduto.
ancora nell'articolo: (...) gli israeliani sono impegnati nella campagna
elettorale dominata dalla questione sicurezza e si può dire che i
palestinesi vogliano parteciparvi con le pallottole. (...)

Commento critico
quindi, ripartendo dall'affermazione precedente nel secondo sottotitolo, "la
gente è scesa ... " e ora con quel "i palestinesi vogliano parteciparvi ...
" si massificano i palestinesi in blocco.
non "tutti" scendono in strada, non "tutti" partecipano con le pallottole.
attenzione al linguaggio.

LUN 18 PAG 14 GUIDO OLIMPIO
(...) venerdi sera sono caduti in una imboscata nove soldati israeliani e
tre membri della sicurezza dell'insediamento. (...)
due giorni dopo viene riportata la vera identità dei morti, ma non compare
nessuna errata corrige.
(...) i soldati hanno distrutto sei case ed arrestato dozzine di sospetti.
(...)

Commento critico
ancora una volta si riportano demolizioni ed arresti compiuti in flagrante
violazione delle leggi internazionali che regolano i conflitti, senza alcun
commento o condanna.
IV convenzione di ginevra art 33: "nessuna persona sotto protezione può
essere punita per un reato che non abbia commesso personalmente. sono
vietate sia le punizioni collettive che tutte le misure di intimidazione o
di terrorismo. sono vietate le rappresaglie contro le persone sotto
protezione e contro le loro proprietà."

LUN 18 PAG 12 (compare una scheda con fotografi e giornalisti morti nelle
zone di guerra negli ultimi 12 mesi)
13-3-2002 RAFFAELE CIRIELLO (italia)
fotoreporter per il corriere della sera ucciso da proiettili israeliani
durante un conflitto a ramallah.

Commento critico
francesco battistini a questo proposito su questo quotidiano il 14.03.02 nei
suoi due articoli a pag 3 riporta le dichiarazioni di amedeo ricucci,
giornalista rai e di norberto sanna, operatore, che si trovavano in
compagnia dello sfortunato fotografo:
"altri colleghi americani stavano in giro e la situazione pareva piuttosto
tranquilla. abbiamo deciso di
seguire alcuni palestinesi. è successo tutto in un attimo".
"chi dice che i palestinesi stavano sparando, mente. hanno aperto il fuoco
su di noi senza ragione. sono disposto a testimoniarlo davanti a un
tribunale internazionale".
"no, i tre palestinesi erano armati, come lo sono tutti in questi giorni a
ramallah, ma non sparavano. quei colpi sono partiti a freddo. sono giorni
che l'esercito spara sui giornalisti".
quindi mi sembra di capire che non ci fosse un conflitto in corso ...
... interessante quel "ucciso da proiettili israeliani", si toglie il
soggetto, si toglie il colpevole ... attenzione al linguaggio.
ciliegina finale: compaiono quattro foto di giornalisti morti con una
scritta sotto.
DANIEL PEARL - ucciso in pakistan
STROMBERG - trucidato in afghanistan
TIM LOPES - assassinato in brasile
RAFFAELE CIRIELLO - caduto a ramallah
stupendo, ciriello è "caduto".

MAR 26 PAG 14 (un trafiletto non firmato)
(...) tensione ieri a nablus dove i militari israeliani hanno ucciso un
bimbo palestinese di 8 anni durante una sassaiola. (...)

Commento critico
michele giorgio su "il manifesto" così commenta l'accaduto:
(...) pur di imporre il coprifuoco, i carristi non hanno esitato a sparare.
avevano davanti solo dei bambini. jihad, colpito mortalmente dai proiettili
di grosso calibro sparati da un tank, è spirato in pochi secondi. altri due
bambini sono rimasti feriti gravemente. (...)
punti di vista.

DOM 24
michele giorgio su "il manifesto"
(...) ieri la radio militare israeliana ha ammesso che è stato un soldato ad
uccidere il funzionario dell'unrwa ian hook. secondo l'emittente, un
militare ha aperto il fuoco perchè ha scambiato il telefono cellulare che
hook ha estratto dalla tasca della giacca per una "bomba a mano". (...)

Commento critico
oggi questa notizia sul corriere della sera non compare.

MER 27 PAG 14 GUIDO OLIMPIO (si pubblica un "bilancio" degli ultimi due
anni)
titolo: intifada, 145 kamikaze in due anni
sottotitolo: dal settembre 2000 uccisi 1936 palestinesi e 678 israeliani,
309 per mano di uomini-bomba
(...) gli alberi - l'autorità palestinese sostiene che in due anni gli
israeliani o i coloni hanno tagliato 160 mila alberi, in gran parte ulivi,
appartenenti a palestinesi. gli israeliani spiegano la misura con la
necessità di impedire che uomini armati li potessero usare come riparo per
sparare. (...)

Commento critico
questa è la versione israeliana che lascia nell'ignoranza il lettore.
siamo di fronte alla versione di una forza militare che occupa e colonizza
un territorio non facente parte del proprio stato.
vengono, appunto, occultate le tecniche di occupazione e colonizzazione.
sradicare alberi significa:
- liberare altri territori per nuove strade, nuove postazioni militari,
nuovi insediamenti (che diventeranno colonie);
- continuare a distruggere l'agricoltura, e di conseguenza l'economia, dei
contadini palestinesi e di tutto l'indotto
(trasporti, negozi, ecc...);
- ridurre l'approvvigionamento di cibo nelle zone più isolate;
- contribuire a demolire la speranza in un futuro migliore. vi lascio
immaginare la senzazione di impotenza che tanti
palestinesi coinvolti in questi sradicamenti provano ... per spingerli o
all'odio verso il nemico o ad abbandonare la zona
in cui vivono per cercarne un altra dove poter ricominciare a vivere.



3) GRANDE MUSICA ARABA IN ITALIA: MUSICISTI DI GRANDE QUALITÀ DISPONIBILI
PER CONCERTI E MANIFESTAZIONI CANORE-INTERCULTURALI

3a) Ziad Trabelsi, un virtuoso del liuto dalla gran bella voce
Ziad Trabelsi nasce a Tunisi nel 1974, in una famiglia di artisti.
Il padre è compositore e direttore dell'Orchestra Nazionale Tunisina.
Fin dall'età di quattro anni studia musica e canto orientale.
Suona, oltre allo Ud (liuto) - strumento principale della musica araba -
anche il pianoforte, il violino, le percussioni e la chitarra.
Si diploma al Conservatorio di Tunisi nel 1994 e partecipa a concerti in
Italia e all'estero, a spettacoli in diversi teatri romani e alle
trasmissioni dell'emittente satellitare internazionale Arte.

Nel corso di un recente e importantissimo evento culturale a Bolzano, dal 4
al 7 dicembre 2002, "Afaq: scenari di lingua e cultura araba", come
componente del gruppo musicale al-Jawaqah [un gruppo di cantanti musicisti
provenienti dalla Tunisia che ripropongono al pubblico italiano la forza
dell'incanto del loro ambiente tradizionale e la bellezza della musica
tunisina andalusa (al malouf Andalousi)], ha suonato il liuto ed eseguito
brani cantati all'interno di diversi spazi della manifestazione.
Oltre che in "Canto delle parole" il 4-12, si è esibito il 5 e 6 dicembre in
"Tarab" e il 7 con il suo gruppo in un concerto di musica arabo-andalusa:
"Aswat min al Turath". Io ho avuto occasione di ascoltarlo in un locale di
Roma, Alì Babaà e i 40 piatti (via Flaminia 9/11, Roma, tel. 06 3610907) ed
è veramente un artista di una intensità musicale notevole, virtuoso del
liuto, e padrone della voce. I ritmi sono trascinanti, molto ballabili, e ho
pure avuto la fortuna di vedere un paio di danzatrici arabe, di cui una
siriana veramente brava.
Tra l'altro, come a Bolzano, era accompagnato dall'eccellente Welid Jelidi,
piano arabo, che vive in Svizzera, e che può essere contattato tramite Ziad.
Un mistico mussulmano, Ibn Arabi, diceva: "I volti degli altri sono degli
specchi. Nello specchio ognuno riconosce se stesso ma anche gli altri. Guai
a rompere gli altri specchi".
Questo il senso dell'ascolto partecipe di una musica ricca di fascino.

Per contatti diretti (concerti, manifestazioni interculturali ecc.):
Ziad 348 7925118
Fatma: Scrivi a Fatma fatmabibo at hotmail.com

vedi anche:
http://guide.supereva.it/musica_celtica_/interventi/2002/12/127502.shtml


3b) Ahmad Adaweia in Italia a fine dicembre !
Il cantante più popolare in Egitto e nel mondo arabo, il grande artista
Ahmed Adaweia, sarà in Italia dal 24 al 31 dicembre!
Ahmad Adaweya è un grande cantante egiziano che ha avuto una notevole
influenza sul movimento musicale shaa'bi degli anni settanta e tutt'ora si
esibisce e realizza dischi tra i più venduti.
Egli è menzionato dal cantante egiziano Hakeem (nella sua biografia a
www.globalvillageidiot.net/hakim ) come uno di quelli che ha maggiormente
influito su di lui, ed è anche menzionato dal percussionista di San
Francisco Reda Darwish.
Nei links la traduzione inglese di una sua canzone di successo, contenuta
nel CD title "Best of Ya Salaam", and CD title "Best of Ahmed Adaweya".
Ahmad Adaweya sarà a Roma il 24-25-26 e 31 dicembre 2002, al locale Le Mille
e una Notte, via O. Malagodi, 2 - 00157 Roma - 064393115 - 3471340219
Per altre date, informazioni, richieste altri concerti [tra il 27 e il
30-12]:
Scrivi a Fatma fatmabibo at hotmail.com

vedi anche:
http://guide.supereva.it/musica_celtica_/interventi/2002/12/127503.shtml

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