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Zona demilitarizzata sud, Iraq.
- Subject: Zona demilitarizzata sud, Iraq.
- From: "Luca Facta" <lfacta at etabeta.it>
- Date: Mon, 25 Nov 2002 10:18:22 +0100
Vi inoltro questo articolo del Seattle Post-Intelligencer (Martedi' 12 novembre 2002) che è giunto tradotto alcuni giorni fa. Luca Facta (Consigliere Provincia di Torino: 011/8612130) L'uranio impoverito USA ritenuto responsabile di casi di cancro e malformazioni congenite in Iraq. di Larry Johnson Corrispondente estero del Seattle Post-Intelligencer ____________________________ Zona demilitarizzata sud, Iraq. Sulla "autostrada della morte", 17 km. a nord del confine col Kuwait, una collezione di carri armati, autoblindo e altri veicoli militari si arrugginisce nel deserto. E irradia energia nucleare. Nel 1991, gli Stati Uniti e i loro alleati nella Guerra del Golfo Persico hanno colpito quei veicoli con ogive anticorazza fatte di uranio impoverito - la prima volta che tali armi sono state usate in una guerra - mentre gli Iracheni si ritiravano dal Kuwait. I risultati devastanti hanno dato il nome alla strada. Oggi, quasi 12 anni dopo che all'uso delle armi super-dure e' stato dato il merito di aver portato la guerra ad una conclusione rapida, il campo di battaglia rimane un deserto tossico radioattivo - e le armi all'uranio impoverito rimangono un mistero. Sebbene il Pentagono abbia mandato segnali contrastanti sugli effetti dell'uranio impoverito, i medici iracheni credono che sia responsabile di un significativo aumento di casi di cancro e malformazioni congenite nella regione. Molti ricercatori al di fuori dell'Iraq, e diverse organizzazioni di veterani USA, sono d'accordo; e sospettano che l'uranio impoverito abbia un ruolo nella "sindrome della guerra del Golfo", la malattia ancora non spiegata che ha colpito centinaia di migliaia di veterani della guerra del Golfo. L'uranio impoverito e' un problema anche in altre ex zone di guerra. Ieri, esperti ONU hanno dichiarato di aver trovato zone ad alta radioattivita' in Bosnia, risultate dall'uso di uranio impoverito durante i bombardamenti NATO del 1995. [vedi caso dei soldati italiani in Bosnia che si sono ammalati di leucemia, n.d.t.] Con un'altra guerra in Iraq forse imminente, gli scienziati ed altri sono preoccupati che gli effetti collaterali delle munizioni all'uranio impoverito - ancora oggi parte consistente dell'arsenale USA - possano includere malattie gravi e morte in una nuova generazione di soldati sia USA che iracheni. I pericoli L'uranio impoverito e' un metallo molto denso che risulta dal processo con cui l'uranio fissile usato per bombe nucleari e combustibile atomico viene separato dall'uranio naturale. L'uranio impoverito rimane radioattivo per 4,5 miliardi di anni. L'uranio, un elemento debolmente radioattivo, si trova naturalmente nel suolo e nell'acqua dovunque sulla Terra, ma per lo piu' in quantita' trascurabili. Gli esseri umani ne ingeriscono quantita' minuscole ogni giorno. I fori nei veicoli abbandonati sull'autostrada della morte, cuasati dalle ogive all'uranio impoverito, sono 1000 volte piu' radioattivi della radiazione di fondo, secondo le letture con contatore Geiger fatte per il Seattle Post-Intelligencer dal Dott. Khajak Vartaanian, esperto di medicina nucleare del Dipartimento di Protezione dalle Radiazioni di Bassora, e dal colonnello Amal Kassim della marina irachena. Il deserto intorno ai veicoli era 100 volte piu' radiattivo della radiazione di fondo; Bassora, una citta' di 1 milione di persone, a circa 200 km di distanza, registrava valori di radiattivita' appena superiori alla radiazione di fondo. Ma la radiattivita' e' solo uno dei problemi delle munizioni all'uranio impoverito. Un secondo problema, potenzialmente piu' grave, si crea quando una testata all'uranio impoverito colpisce il suo obiettivo. Fino al 70 per cento del proiettile puo' bruciare all'impatto, creando una tempesta di particelle ceramiche all'ossido di uranio impoverito. Il risultato e' una polvere ceramica all'uranio estremamente fine che puo' essere diffusa dal vento, inalata e assorbita nel corpo umano e assorbita da piante e animali, diventando parte della catena alimentare. Una volta nel suolo, le munizioni possono contaminare l'ambiente e creare un aumento di fino a cento volte del contenuto di uranio nelle falde acquifere, secondo il Programma Ambientale dell'ONU. Degli studi hanno dimostrato che puo' restare negli organi umani per anni. L'esercito USA ha ammesso i rischi in un manuale di istruzione, nel quale richiede che chiunque si sia trovi a meno di 25 metri da un oggetto o un terreno contaminato con uranio impoverito indossi una protezione per la pelle e le vie respiratorie, e afferma che "la contaminazione rendera' il cibo e l'acqua non adatti al consumo". Appena sei mesi prima dell'inizio della guerra nel Golfo l'esercito produsse un rapporto sull'uranio impoverito, nel quale prediceva che una gran quantita' di uranio impoverito sarebbe potuta essere inalata dai soldati durante e dopo il combattimento. La fanteria venne identificata come il gruppo che sarebbe stato piu' esposto, e i risultati clinici previsti comprendevano cancro e problemi ai reni. Il rapporto avvertiva anche che la diffusione al pubblico delle informazioni sulle conseguenze mediche e ambientali dell'uranio impoverito avrebbe portato a iniziative per bandire le armi all'uranio impoverito. Ma oggi il Pentagono sminuisce tali conseguenze. Gli ufficiali rimandano chi chiede delle munizioni all'uranio impoverito agli studi governativi piu' recenti sull'argomento, aggiornati al 13 dicembre 2000, che affermano che "l'uranio impoverito e' il 40% meno radiattivo dell'uranio naturale". Tale rapporto dice anche: "l'esposizione all'uranio impoverito relativo alla guerra del Golfo non ha prodotto, fino a oggi, effetti nagativi osservabili sulla salute che potessero essere attribuiti alla tossicita' o al basso livello di radiazioni". In risposta a richieste scritte, il Ministero della Difesa ha dichiarato: "i servizi militari USA fanno uso di munizioni all'uranio impoverito per la maggiore letalita' contro mezzi corazzati ed altri oggetti duri". E ha detto che le munizioni all'uranio impoverito sono "munizioni di riserva di guerra; cioe', usate in combattimento e non per esercitazioni", ad eccezione delle munizioni che possono essere sparate in mare per calibrazione dei sistemi d'arma. Oltre che in Iraq e in Bosnia, le munizioni all'uranio impoverito sono state usate in Kossovo e in Serbia nel 1999. Sempre nel 1999, una sottocommissione dell'ONU considero' l'uranio impoverito pericoloso abbastanza da lanciare un'iniziativa per bandirne l'uso in tutto il mondo. L'iniziativa e' rimasta in comitato, bloccata in primo luogo dagli Stati Uniti, afferma Karen Parker, avvocato del Progetto di Legislazione Umanitaria di Sviluppo Educativo Internazionale, che ha ruolo consultivo all'ONU. Parker, che per prima ha sollevato la questione dell'uranio impoverito all'ONU nel 1996, obietta che l'uranio impoverito "viola le leggi e gli usi di guerra esistenti". Ella ha affermato che ci sono quattro principi tratti dalla legge umanitaria che riguardano le armi: - Le armi possono essere usate solo nel campo di battaglia, definito come obiettivi militari legittimi del nemico in guerra. Le armi non possono avere un effetto negativo al di fuori del campo di battaglia cosi' definito. - Le armi possono essere usate solo per la durata del conflitto armato. Un'arma che viene usata o che continua a operare dopo la fine della guerra viola questo criterio. - Le armi non possono essere eccessivamente inumane. - Le armi non possono avere un effetto eccessivamente negativo sull'ambiente naturale. "L'uranio impoverito contravviene a tutte e quattro queste regole", Prker ha detto la settimana scorsa. Il 17 ottobre 2001 l'onorevole Cynthia McKinney, democratica della Georgia, ha introdotto un disegno di legge per "la sospensione dell'uso, vendita, sviluppo, produzione, testing ed esportazione di munizioni all'uranio impoverito, fino alla conclusione di certi studi sugli effetti sulla salute di tali munizioni..." Piu' di un anno dopo, la legge - appoggiata ufficialmente dagli onorevoli Anibal Acevedo-Vila, Porto Rico; Tammy Baldwin, democratico, del Wisconsin; Dennis Kucinich, democratico, dell'Ohio; Barbara Lee, democratica, della California; e Jim McDermott, democratico, del Washington - rimane in comitato, in attesa di commento dal Ministero della Difesa. Gli studi I veteranid ella guerra del Golfo sono entrati in contatto con una vasta gamma di materiali tossici durante la guerra: fumi di incendi di petrolio e agenti chimici, insetticidi, pesticidi, vaccinazioni, e uranio impoverito. Dei 696778 soldati che hanno prestato servizio durante la fase del conflitto ufficialmente riconosciuta (1990-1991), almeno 206861 hanno fatto domanda di pensione di invalidita' di guerra. A tutto maggio 2002, 159238 veterani hanno avuta riconosciuta l'invalidita' per causa di servizio dal Ministero per i Veterani per danni alla salute noti collettivamente col nome di "sindrome della guerra del Golfo". Ci sono stati molti studi sulla sindrome della guerra del Golfo in questi anni, come pure sui rischi per la salute delle armi all'uranio impoverito. La maggior parte non hanno mostrato risultati conclusivi. Ma alcuni ricercatori ritengono che gli studi precedenti, da parte di organismi come l'Organizzazione Mondiale per la Sanita', Rand Corporation, o il braccio investigativo del Congresso, non siano andati a cercare nel posto giusto - agli effetti dell'uranio impoverito inalato. Il dott. Asaf Durakovic, direttore del centro di ricerca privato no-profit Uranium Medical Research Center presente in Canada e negli Stati Uniti, e i ricercatori associati Patricia Horan e Leonard Dietz, hanno pubblicato uno studio unico nel suo genere nel numero di agosto del Military Medicine Medical Journal. Lo studio e' ritenuto essere il primo a guardare gli effetti dell'uranio impoverito tra i veterani della guerra del Golfo, usando la tecnica ultrasensibile della spettrometria di massa a ionizzazione termica, che ha reso loro possibile distinguere tra uranio naturale e uranio impoverito. Lo studio, che ha esaminato pazienti britannici, canadesi e statunitensi, ognuno dei quali soffiva dei sintomi tipici della sindrome della guerra del Golfo, ha rivelato che, nove anni dopo la guerra, 14 dei 27 veterani in osservazione aveva uranio impoverito nelle urine. Dell'uranio impoverito e' stato anche trovato nei polmoni e nelle ossa di un veterano deceduto. Il fatto che non sia stato ancora condotto uno studio a cura del governo sull'uranio impoverito inalato "equivale a un caso di malasanita' di massa", Dietz ha detto in una intervista la settimana scorsa. L'attivista Il dott. Doug Rokke era un medico militare, assegnato nel 1991 al reparto comando del 12° Comando di Medicina Preventiva e al quartier generale del 3° Comando Medico dell'Esercito USA. Rokke fu richiamato in servizio attivo 20 anni dopo aver prestato servizio in Vietnam, dal suo lavoro di ricerca al Dipartimento di Fisica dell'Universita' dell'Illinois, e spedito nel Golfo a coordinare l'operazione di pulizia dall'uranio impoverito. Oggi, malfermo in salute, e' diventato un aperto oppositore delle munizioni all'uranio impoverito. "Di uranio impoverito sono fatti gli incubi" dice Rokke, che dichiara di avere malattia reattiva delle vie respiratorie, danni neurologici, cataratte e problemi ai reni, e riceve una pensione di invalidita' al 40 per cento riconosciutagli dal governo. Egli attribuisce la causa dei suoi rpoblemi di salute all'esposizione all'uranio impoverito. Rokke e la sua squadra di circa 100 uomini hanno svolto il lavoro di pulizia a loro assegnato senza istruzione specializzata e senza equipaggiamento di protezione. Oggi, Rokke ha detto, almeno 30 membri della squadra sono morti, e la maggior parte degli altri - incluso Rokke - hanno seri problemi di salute. Dice Rokke: "Gli effetti negativi sulla salute dall'esperienza personale, da medici e da cartelle cliniche di individui esposti a uranio impoverito includono malattia reattiva delle vie respiratorie, anomalie neurologiche, calcoli renali e dolore cronico ai reni, irritazioni della pelle, degradazione della visione e perdita della visione notturna, linfomi, varie forme di tumore alla pelle e agli organi interni, disordini neuropsicologici, presenza di uranio nello sperma, disfunzioni sessuali e deformazioni congenite nella prole." "Tutta questa roba e' un crimine contro Dio e contro l'umanita'". Dalla sua casa a Rantoul, Illinois, dove lavora come insegnante supplente di scuola superiore, Rokke ha detto: "Quando siamo partiti per il Golfo avevamo tutti ottima salute, e ora siamo rottami". Rokke, maggiore della riserva dell'esercito che si descrive "patriota a destra di Rush Limbaugh" [un po' come stare a destra di Storace in Italia, n.d.t.] ha dichiarato che ascoltare le ultime affermazioni del Pentagono sull'uranio impoverito e' ancora piu' frustrante ora che un'altra guerra contro l'Iraq appare probabile. "Dal 1991, numerosi rapporti del Ministero della Difesa hanno detto che le conseguenze dell'uranio impoverito erano sconosciute", ha detto Rokke. "Questa e' una menzogna. Noi li abbiamo avvertiti nel 1991 dopo la guerra del Golfo, ma per problemi di responsabilita' legale, hanno continuato ad ignorare il problema". Rokke ha lavorato fino al 1996 per i militari, sviluppando procedure di addestramento e gestione dell'uranio impoverito. Le procedure, ha detto, sono state ignorate. "La loro arroganza e' incomprensibile", ha detto. "Abbiamo sparso rifiuti radioattivi in tutta la zona e abbiamo rifiutato cure mediche alle persone... e' tutta arroganza". "L'uranio impoverito e' un'istantanea della tecnologia quando impazzisce". Difetti di nascita in Iraq All'ospedale universitario Saddam a Bassora, il dott. Jawad Al-Ali, un oncologo che ha studiato nel Regno Unito, mostra, in quattro album fotografici a colori vivaci, quello che lui chiama vere e proprie istantanee di incubi. Le foto rappresentano un aumento delle deformazioni congenite in Iraq - nel 1989 ve ne erano 11 su 100000 nati; nel 2001, 116 su 100000 nati - che anche prima di aver sentito parlare di uranio impoverito, hanno portato i medici del sud dell'Iraq a fare confronti con i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki nella seconda guerra mondiale. Alcune delle foto sono di bambini nati senza cervello, o con gli organi interni al di fuori del corpo, o senza organi sessuali, senza colonna vertebrale, e la lista delle deformita' continua per un bel po'. Vi sono anche foto di pazienti con il cancro. Il cancro e' aumentato drammaticamente nell'Iraq meridionale. Nel 1988, 34 persone sono morte di cancro; nel 2001 le morti per cancro sono state 603. Girando per una delle corsie dell'ospedale, i dottori hanno mostrato ragazzi e ragazze che soffrivano di leucemia. Gran parte dei bambini muore, hanno detto i dottori, per insufficienza dei medicinali richiesti per la cura. C'era una eccezione notevole, un ragazzino la cui famiglia ha potuto permettersi di comprare i farmaci al mercato nero. Al-Ali dice che e' contro la logica l'assolvere l'uranio impoverito quando i veterani della guerra del Golfo e dei Balcani hanno le stesse malattie dei bambini dell'Iraq meridionale. "La causa di tutti questi cancri e queste deformita' rimane teorica perche' non possiamo confermare la presenza di uranio nei tessuti o nelle urine con le attrezzature che abbiamo", dice Al-Ali. "E per via delle sanzioni, non possiamo procurarci le attrezzature di cui abbiamo bisogno". NEWS LETTER A CURA DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE LUCA FACTA* Tel. 011/861.2130 Fax. 011/814.2909 e-mail lfacta at etabeta.it NEWS N.4 DEL 23 NOVEMBRE 2002 LE INIZIATIVE POLITICHE IN PROVINCIA DI TORINO SULLA CRISI FIAT A seguire viene presentato l'ordine del giorno predisposto dai componenti della Commissione Provinciale Lavoro - Formazione Professionale e votato dal Consiglio Provinciale. CONSIGLIO PROVINCIALE DI TORINO All. N. 373 al punto f bis) dell'o.d.g. ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE AVENTE QUALE OGGETTO: "CRISI FIAT". N. Protocollo: 281603/2002 Il Consiglio Provinciale esprime profonda preoccupazione per la situazione economica e occupazionale determinata dalla crisi della FIAT. In particolare, e' allarmato per le sue ricadute sul territorio torinese che non deve pagare le conseguenze di errori strategici compiuti negli ultimi anni dalla dirigenza FIAT. Il Consiglio valuta negativamente il piano industriale presentato da FIAT: 1) perché non garantisce gli attuali volumi produttivi e rende incerto il futuro del settore auto nel sistema produttivo nazionale; 2) perché non garantisce gli attuali livelli occupazionali e introduce attraverso gli esuberi una frattura sociale inaccettabile. Il Consiglio esprime il proprio sostegno ai lavoratori metalmeccanici che venerdí 15 novembre sciopereranno unitariamente per difendere il proprio posto di lavoro e per richiedere un nuovo piano industriale. Il Consiglio sottolinea la gravità delle ricadute territoriali e locali del piano, tanto in termini produttivi, quanto in termini occupazionali. Per questa ragione, il Consiglio richiede che al tavolo governativo siano presenti i rappresentanti delle Regioni e degli EE.LL. interessati alla crisi, per elaborare e valutare diverse ipotesi di soluzione tra le quali anche l'eventuale intervento pubblico pur nei limiti previsti dall'Unione Europea. In merito alla specifica situazione torinese, il Consiglio Provinciale ritiene che l'Ente debba svolgere un ruolo attivo nel governo delle conseguenze locali della crisi, a partire dalla valutazione delle proprie competenze, dei propri strumenti di intervento e delle proprie risorse. Il Consiglio Provinciale ritiene che la Provincia debba individuare nell` INDOTTO AUTO e nel sostegno al tessuto delle PMI il terreno fondamentale del proprio intervento. Le numerose audizioni svolte dalla Commissione Lavoro hanno evidenziato che quel settore produttivo e' afflitto da particolari e specifici problemi, tra cui emergono principalmente - in questa situazione di crisi - l'assenza degli ammortizzatori sociali e la drammatica carenza di liquidita' dovuta al dilazionamento dei pagamenti. Per questo, il Consiglio Provinciale RICHIEDE al governo nazionale: a) l'estensione degli ammortizzatori sociali alle imprese al di sotto dei 15 dipendenti e alle imprese artigiane coinvolte dalla crisi FIAT; b) un intervento per la creazione di un fondo di garanzia a sostegno della posizione debitoria delle PMI e delle imprese artigiane verso il sistema creditizio; alla Regione Piemonte: a) la creazione del Distretto dell'auto nell'area torinese, ai sensi della L. 317/1991. IMPEGNA la Presidente M. Bresso e gli Assessori competenti 1) a favorire l'integrazione tra ammortizzatori sociali e interventi formativi, e a riqualificare l'offerta di lavoro nel nostro territorio, anche attraverso la predisposizione di progetti speciali di riorientamento e ricollocazione rivolti ai lavoratori in CIGS e comunque dichiarati eccedenti; 2) a promuovere la nascita di società consortili tra le piccole imprese della subfornitura auto che rendano possibili piu' forti investimenti in ricerca e sviluppo, altrimenti impraticabili e la diversificazione del mercato verso altri settori di produzione industriale; 3) richiedere un tavolo regionale di concertazione per studiare la ricaduta sui comuni sedi di imprese dell'indotto auto attraverso una puntuale mappatura delle aziende nelle aree interessate dai Patti Territoriali. Torino, 13 novembre 2002 VI SEGNALO .... ... Un articolo del Seattle Post-Intelligencer tradotto da un amico Californiano di un Consigliere Comunale della Margherita. Martedi' 12 novembre 2002 L'uranio impoverito USA ritenuto responsabile di casi di cancro e malformazioni congenite in Iraq. di Larry Johnson Corrispondente estero del Seattle Post-Intelligencer ____________________________ Zona demilitarizzata sud, Iraq. Sulla "autostrada della morte", 17 km. a nord del confine col Kuwait, una collezione di carri armati, autoblindo e altri veicoli militari si arrugginisce nel deserto. E irradia energia nucleare. Nel 1991, gli Stati Uniti e i loro alleati nella Guerra del Golfo Persico hanno colpito quei veicoli con ogive anticorazza fatte di uranio impoverito - la prima volta che tali armi sono state usate in una guerra - mentre gli Iracheni si ritiravano dal Kuwait. I risultati devastanti hanno dato il nome alla strada. Oggi, quasi 12 anni dopo che all'uso delle armi super-dure e' stato dato il merito di aver portato la guerra ad una conclusione rapida, il campo di battaglia rimane un deserto tossico radioattivo - e le armi all'uranio impoverito rimangono un mistero. Sebbene il Pentagono abbia mandato segnali contrastanti sugli effetti dell'uranio impoverito, i medici iracheni credono che sia responsabile di un significativo aumento di casi di cancro e malformazioni congenite nella regione. Molti ricercatori al di fuori dell'Iraq, e diverse organizzazioni di veterani USA, sono d'accordo; e sospettano che l'uranio impoverito abbia un ruolo nella "sindrome della guerra del Golfo", la malattia ancora non spiegata che ha colpito centinaia di migliaia di veterani della guerra del Golfo. L'uranio impoverito e' un problema anche in altre ex zone di guerra. Ieri, esperti ONU hanno dichiarato di aver trovato zone ad alta radioattivita' in Bosnia, risultate dall'uso di uranio impoverito durante i bombardamenti NATO del 1995. [vedi caso dei soldati italiani in Bosnia che si sono ammalati di leucemia, n.d.t.] Con un'altra guerra in Iraq forse imminente, gli scienziati ed altri sono preoccupati che gli effetti collaterali delle munizioni all'uranio impoverito - ancora oggi parte consistente dell'arsenale USA - possano includere malattie gravi e morte in una nuova generazione di soldati sia USA che iracheni. I pericoli L'uranio impoverito e' un metallo molto denso che risulta dal processo con cui l'uranio fissile usato per bombe nucleari e combustibile atomico viene separato dall'uranio naturale. L'uranio impoverito rimane radioattivo per 4,5 miliardi di anni. L'uranio, un elemento debolmente radioattivo, si trova naturalmente nel suolo e nell'acqua dovunque sulla Terra, ma per lo piu' in quantita' trascurabili. Gli esseri umani ne ingeriscono quantita' minuscole ogni giorno. I fori nei veicoli abbandonati sull'autostrada della morte, cuasati dalle ogive all'uranio impoverito, sono 1000 volte piu' radioattivi della radiazione di fondo, secondo le letture con contatore Geiger fatte per il Seattle Post-Intelligencer dal Dott. Khajak Vartaanian, esperto di medicina nucleare del Dipartimento di Protezione dalle Radiazioni di Bassora, e dal colonnello Amal Kassim della marina irachena. Il deserto intorno ai veicoli era 100 volte piu' radiattivo della radiazione di fondo; Bassora, una citta' di 1 milione di persone, a circa 200 km di distanza, registrava valori di radiattivita' appena superiori alla radiazione di fondo. Ma la radiattivita' e' solo uno dei problemi delle munizioni all'uranio impoverito. Un secondo problema, potenzialmente piu' grave, si crea quando una testata all'uranio impoverito colpisce il suo obiettivo. Fino al 70 per cento del proiettile puo' bruciare all'impatto, creando una tempesta di particelle ceramiche all'ossido di uranio impoverito. Il risultato e' una polvere ceramica all'uranio estremamente fine che puo' essere diffusa dal vento, inalata e assorbita nel corpo umano e assorbita da piante e animali, diventando parte della catena alimentare. Una volta nel suolo, le munizioni possono contaminare l'ambiente e creare un aumento di fino a cento volte del contenuto di uranio nelle falde acquifere, secondo il Programma Ambientale dell'ONU. Degli studi hanno dimostrato che puo' restare negli organi umani per anni. L'esercito USA ha ammesso i rischi in un manuale di istruzione, nel quale richiede che chiunque si sia trovi a meno di 25 metri da un oggetto o un terreno contaminato con uranio impoverito indossi una protezione per la pelle e le vie respiratorie, e afferma che "la contaminazione rendera' il cibo e l'acqua non adatti al consumo". Appena sei mesi prima dell'inizio della guerra nel Golfo l'esercito produsse un rapporto sull'uranio impoverito, nel quale prediceva che una gran quantita' di uranio impoverito sarebbe potuta essere inalata dai soldati durante e dopo il combattimento. La fanteria venne identificata come il gruppo che sarebbe stato piu' esposto, e i risultati clinici previsti comprendevano cancro e problemi ai reni. Il rapporto avvertiva anche che la diffusione al pubblico delle informazioni sulle conseguenze mediche e ambientali dell'uranio impoverito avrebbe portato a iniziative per bandire le armi all'uranio impoverito. Ma oggi il Pentagono sminuisce tali conseguenze. Gli ufficiali rimandano chi chiede delle munizioni all'uranio impoverito agli studi governativi piu' recenti sull'argomento, aggiornati al 13 dicembre 2000, che affermano che "l'uranio impoverito e' il 40% meno radiattivo dell'uranio naturale". Tale rapporto dice anche: "l'esposizione all'uranio impoverito relativo alla guerra del Golfo non ha prodotto, fino a oggi, effetti nagativi osservabili sulla salute che potessero essere attribuiti alla tossicita' o al basso livello di radiazioni". In risposta a richieste scritte, il Ministero della Difesa ha dichiarato: "i servizi militari USA fanno uso di munizioni all'uranio impoverito per la maggiore letalita' contro mezzi corazzati ed altri oggetti duri". E ha detto che le munizioni all'uranio impoverito sono "munizioni di riserva di guerra; cioe', usate in combattimento e non per esercitazioni", ad eccezione delle munizioni che possono essere sparate in mare per calibrazione dei sistemi d'arma. Oltre che in Iraq e in Bosnia, le munizioni all'uranio impoverito sono state usate in Kossovo e in Serbia nel 1999. Sempre nel 1999, una sottocommissione dell'ONU considero' l'uranio impoverito pericoloso abbastanza da lanciare un'iniziativa per bandirne l'uso in tutto il mondo. L'iniziativa e' rimasta in comitato, bloccata in primo luogo dagli Stati Uniti, afferma Karen Parker, avvocato del Progetto di Legislazione Umanitaria di Sviluppo Educativo Internazionale, che ha ruolo consultivo all'ONU. Parker, che per prima ha sollevato la questione dell'uranio impoverito all'ONU nel 1996, obietta che l'uranio impoverito "viola le leggi e gli usi di guerra esistenti". Ella ha affermato che ci sono quattro principi tratti dalla legge umanitaria che riguardano le armi: - Le armi possono essere usate solo nel campo di battaglia, definito come obiettivi militari legittimi del nemico in guerra. Le armi non possono avere un effetto negativo al di fuori del campo di battaglia cosi' definito. - Le armi possono essere usate solo per la durata del conflitto armato. Un'arma che viene usata o che continua a operare dopo la fine della guerra viola questo criterio. - Le armi non possono essere eccessivamente inumane. - Le armi non possono avere un effetto eccessivamente negativo sull'ambiente naturale. "L'uranio impoverito contravviene a tutte e quattro queste regole", Prker ha detto la settimana scorsa. Il 17 ottobre 2001 l'onorevole Cynthia McKinney, democratica della Georgia, ha introdotto un disegno di legge per "la sospensione dell'uso, vendita, sviluppo, produzione, testing ed esportazione di munizioni all'uranio impoverito, fino alla conclusione di certi studi sugli effetti sulla salute di tali munizioni..." Piu' di un anno dopo, la legge - appoggiata ufficialmente dagli onorevoli Anibal Acevedo-Vila, Porto Rico; Tammy Baldwin, democratico, del Wisconsin; Dennis Kucinich, democratico, dell'Ohio; Barbara Lee, democratica, della California; e Jim McDermott, democratico, del Washington - rimane in comitato, in attesa di commento dal Ministero della Difesa. Gli studi I veteranid ella guerra del Golfo sono entrati in contatto con una vasta gamma di materiali tossici durante la guerra: fumi di incendi di petrolio e agenti chimici, insetticidi, pesticidi, vaccinazioni, e uranio impoverito. Dei 696778 soldati che hanno prestato servizio durante la fase del conflitto ufficialmente riconosciuta (1990-1991), almeno 206861 hanno fatto domanda di pensione di invalidita' di guerra. A tutto maggio 2002, 159238 veterani hanno avuta riconosciuta l'invalidita' per causa di servizio dal Ministero per i Veterani per danni alla salute noti collettivamente col nome di "sindrome della guerra del Golfo". Ci sono stati molti studi sulla sindrome della guerra del Golfo in questi anni, come pure sui rischi per la salute delle armi all'uranio impoverito. La maggior parte non hanno mostrato risultati conclusivi. Ma alcuni ricercatori ritengono che gli studi precedenti, da parte di organismi come l'Organizzazione Mondiale per la Sanita', Rand Corporation, o il braccio investigativo del Congresso, non siano andati a cercare nel posto giusto - agli effetti dell'uranio impoverito inalato. Il dott. Asaf Durakovic, direttore del centro di ricerca privato no-profit Uranium Medical Research Center presente in Canada e negli Stati Uniti, e i ricercatori associati Patricia Horan e Leonard Dietz, hanno pubblicato uno studio unico nel suo genere nel numero di agosto del Military Medicine Medical Journal. Lo studio e' ritenuto essere il primo a guardare gli effetti dell'uranio impoverito tra i veterani della guerra del Golfo, usando la tecnica ultrasensibile della spettrometria di massa a ionizzazione termica, che ha reso loro possibile distinguere tra uranio naturale e uranio impoverito. Lo studio, che ha esaminato pazienti britannici, canadesi e statunitensi, ognuno dei quali soffiva dei sintomi tipici della sindrome della guerra del Golfo, ha rivelato che, nove anni dopo la guerra, 14 dei 27 veterani in osservazione aveva uranio impoverito nelle urine. Dell'uranio impoverito e' stato anche trovato nei polmoni e nelle ossa di un veterano deceduto. Il fatto che non sia stato ancora condotto uno studio a cura del governo sull'uranio impoverito inalato "equivale a un caso di malasanita' di massa", Dietz ha detto in una intervista la settimana scorsa. L'attivista Il dott. Doug Rokke era un medico militare, assegnato nel 1991 al reparto comando del 12° Comando di Medicina Preventiva e al quartier generale del 3° Comando Medico dell'Esercito USA. Rokke fu richiamato in servizio attivo 20 anni dopo aver prestato servizio in Vietnam, dal suo lavoro di ricerca al Dipartimento di Fisica dell'Universita' dell'Illinois, e spedito nel Golfo a coordinare l'operazione di pulizia dall'uranio impoverito. Oggi, malfermo in salute, e' diventato un aperto oppositore delle munizioni all'uranio impoverito. "Di uranio impoverito sono fatti gli incubi" dice Rokke, che dichiara di avere malattia reattiva delle vie respiratorie, danni neurologici, cataratte e problemi ai reni, e riceve una pensione di invalidita' al 40 per cento riconosciutagli dal governo. Egli attribuisce la causa dei suoi rpoblemi di salute all'esposizione all'uranio impoverito. Rokke e la sua squadra di circa 100 uomini hanno svolto il lavoro di pulizia a loro assegnato senza istruzione specializzata e senza equipaggiamento di protezione. Oggi, Rokke ha detto, almeno 30 membri della squadra sono morti, e la maggior parte degli altri - incluso Rokke - hanno seri problemi di salute. Dice Rokke: "Gli effetti negativi sulla salute dall'esperienza personale, da medici e da cartelle cliniche di individui esposti a uranio impoverito includono malattia reattiva delle vie respiratorie, anomalie neurologiche, calcoli renali e dolore cronico ai reni, irritazioni della pelle, degradazione della visione e perdita della visione notturna, linfomi, varie forme di tumore alla pelle e agli organi interni, disordini neuropsicologici, presenza di uranio nello sperma, disfunzioni sessuali e deformazioni congenite nella prole." "Tutta questa roba e' un crimine contro Dio e contro l'umanita'". Dalla sua casa a Rantoul, Illinois, dove lavora come insegnante supplente di scuola superiore, Rokke ha detto: "Quando siamo partiti per il Golfo avevamo tutti ottima salute, e ora siamo rottami". Rokke, maggiore della riserva dell'esercito che si descrive "patriota a destra di Rush Limbaugh" [un po' come stare a destra di Storace in Italia, n.d.t.] ha dichiarato che ascoltare le ultime affermazioni del Pentagono sull'uranio impoverito e' ancora piu' frustrante ora che un'altra guerra contro l'Iraq appare probabile. "Dal 1991, numerosi rapporti del Ministero della Difesa hanno detto che le conseguenze dell'uranio impoverito erano sconosciute", ha detto Rokke. "Questa e' una menzogna. Noi li abbiamo avvertiti nel 1991 dopo la guerra del Golfo, ma per problemi di responsabilita' legale, hanno continuato ad ignorare il problema". Rokke ha lavorato fino al 1996 per i militari, sviluppando procedure di addestramento e gestione dell'uranio impoverito. Le procedure, ha detto, sono state ignorate. "La loro arroganza e' incomprensibile", ha detto. "Abbiamo sparso rifiuti radioattivi in tutta la zona e abbiamo rifiutato cure mediche alle persone... e' tutta arroganza". "L'uranio impoverito e' un'istantanea della tecnologia quando impazzisce". Difetti di nascita in Iraq All'ospedale universitario Saddam a Bassora, il dott. Jawad Al-Ali, un oncologo che ha studiato nel Regno Unito, mostra, in quattro album fotografici a colori vivaci, quello che lui chiama vere e proprie istantanee di incubi. Le foto rappresentano un aumento delle deformazioni congenite in Iraq - nel 1989 ve ne erano 11 su 100000 nati; nel 2001, 116 su 100000 nati - che anche prima di aver sentito parlare di uranio impoverito, hanno portato i medici del sud dell'Iraq a fare confronti con i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki nella seconda guerra mondiale. Alcune delle foto sono di bambini nati senza cervello, o con gli organi interni al di fuori del corpo, o senza organi sessuali, senza colonna vertebrale, e la lista delle deformita' continua per un bel po'. Vi sono anche foto di pazienti con il cancro. Il cancro e' aumentato drammaticamente nell'Iraq meridionale. Nel 1988, 34 persone sono morte di cancro; nel 2001 le morti per cancro sono state 603. Girando per una delle corsie dell'ospedale, i dottori hanno mostrato ragazzi e ragazze che soffrivano di leucemia. Gran parte dei bambini muore, hanno detto i dottori, per insufficienza dei medicinali richiesti per la cura. C'era una eccezione notevole, un ragazzino la cui famiglia ha potuto permettersi di comprare i farmaci al mercato nero. Al-Ali dice che e' contro la logica l'assolvere l'uranio impoverito quando i veterani della guerra del Golfo e dei Balcani hanno le stesse malattie dei bambini dell'Iraq meridionale. "La causa di tutti questi cancri e queste deformita' rimane teorica perche' non possiamo confermare la presenza di uranio nei tessuti o nelle urine con le attrezzature che abbiamo", dice Al-Ali. "E per via delle sanzioni, non possiamo procurarci le attrezzature di cui abbiamo bisogno". RASSEGNA STAMPA DELLA MARGHERITA Devolution 11 ORE PER SFASCIARE L'ITALIA 20-11-2002 "Undici ore per sfasciare l'Italia: questo è il tempo contingentato per discutere in Senato del disegno di legge sulla devolution". Willer Bordon commenta così la decisione della maggioranza di proseguire nella discussione del ddl sulla devolution prevedendo l'approvazione a dicembre, prima della Finanziaria. "Questo - osserva il capogruppo della Margherita al Senato - è il tempo per maggioranza e opposizione per esaminare una proposta che, nella più gentile delle considerazioni, disfa in malo modo l'ordinamento unitario del nostro paese creando presupposti di disuguaglianza e di spinte centrifughe che sarà problematico controllare". "Il tutto avviene - aggiunge Bordon - in una condizione che non ha precedenti perché si introduce una discussione di questo tipo mentre si deve esaminare la manovra economica del governo". Il capogruppo della Margherita al Senato, peraltro, fa anche una stima dei costi della devolution voluta dalla Lega in 42 miliardi di euro, cioè oltre 80 mila miliardi di vecchie lire. "Qualcuno sa dirci - chiede Bordon - con quali coperture, e in una situazione dove stiamo sfondando i limiti che ci eravamo posti all'interno del disavanzo dello stato, si troveranno questi 42 miliardi di euro?". Ai giornalisti che hanno chiesto di rispondere al capogruppo di An al Senato Domenico Nania che aveva ricordato come l'Ulivo approvò nella passata legislatura il federalismo "senza nessun confronto con l'opposizione", Bordon dice: "Non è vero che approvammo quella riforma senza una discussione con l'opposizione. Intanto la nostra riforma non era paragonabile ad una tale rivoluzione copernicana, in negativo, come questa. Si trattava di un rafforzamento delle autonomie e non lo facemmo in dieci ore ma, se non ricordo male, al Senato la discussione durò mesi e il testo riprendeva un confronto in Bicamerale dove sul federalismo si confrontarono maggioranza e opposizione". * Presidente della 3^ Commissione Consigliare - Sanità, Politiche Sociali e Giovanili, Sport, Cultura, Istruzione-. Membro della Commissione Lavoro, Controllo e Pari Opportunità 1
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