Action For Palestina



50 attivisti della Rete NoGlobal insieme a quelli di altre associazioni
costituiranno la componente napoletana di una carovana che dal 28 marzo al
4 aprile vede scendere in Palestina circa 400 persone da tutta Italia e
altre 200 dal resto d'Europa. Malgrado le oggettive difficoltà della
situazione la presenza di osservatori del movimento non è mai mancata in
questi mesi, ma questa carovana rappresenta sicuramente un'esperienza
importante e nuova. "Nuova" perché mai finora, dall'inizio della seconda
Intifadah, si era costruita una delegazione numericamente così impegnativa.
"Importante"  perché rappresenta un primo tentativo di restituire alla
solidarietà internazionalista un carattere attivo e di massa che si misura
coi grandi problemi del mondo globalizzato. Il movimento cosiddetto
"NoGlobal", nato in Occiente dopo la rottura di Seattle, ha sperimentato
forme nuove di resistenza ai disastri della globalizzazione neoliberista.
Si è sviluppata una pratica che ha imparato ad accorciare il tempo e lo
spazio prima nelle reti telematiche e poi fisicamente, superando la
dimensione angusta degli stati nazione. Oggi questo movimento prova a
ritessere i fili di una relazione di massa anche in quelle  aree del mondo
in cui più drammatici appaiono gli effetti del neoliberismo e l'arroganza
dei potenti, in cui questo tipo di globalizzazione appare davvero
incompatibile perfino col minimo e fondamentale diritto democratico
all'autodeterminazione.
Tanti ci hanno chiesto il perché di questo viaggio. Noi non abbiamo una
sola risposta:

Saremo in Palestina per essere vicini a quanti sostengono che con la fine
dell'occupazione militare dei Territori, il diritto al ritorno dei profughi
e l'applicazione delle risoluzioni Onu è possibile costruire le condizioni
per una pace giusta.

Saremo in Palestina per testimoniare gli effetti di un regime di apartheid
che la seconda Intifada ha posto all'attenzione del mondo, ma che non si è
mai veramente interrotto neanche con gli accordi di Oslo. Milioni di
persone vivono private del diritto alla mobilità e all'autodeterminazione,
non controllano risorse fondamentali come l'acqua e vengono quotidianamente
espropriate della terra e delle case. Nessuno, pur nel dramma di notizie
durissime che ogni giorno si susseguono, può giudicare l'Intifada e la
ribellione di migliaia di donne e uomini se dimentica o rimuove questo
punto. In tal senso il sostegno all'Intifada non può che essere il punto di
partenza di ogni speranza di cambiamento nella regione.

Saremo in Palestina per documentare in maniera indipendente la resistenza
di un popolo alla segregazione. Una resistenza che si vede anche nella
determinazione con cui  progetti per lo studio e la salute sono portati
avanti dai comitati popolari malgrado l'occupazione militare. La resistenza
- come ci dice Ocalan dal carcere turco di Imrali -  è "rispetto di sé ".

Saremo in Palestina per essere vicini a tutte quelle componenti della
società israeliana che sempre più rifiutano le ragioni di un'esistenza
militarizzata e desiderano un futuro di libertà per tutti gli uomini e le
donne che abitano la regione indipendentemente dalla loro identità
confessionale e storica

Saremo in Palestina per sostenere iniziative concrete di cooperazione, come
quelle sulla "formazione" che verranno finanziate da un cd prodotto dalla
Rete NoGlobal in cooperazione con la 99Posse. (la 99Posse sarà con noi in
questo viaggio insieme ad una delegazione della Regione Campania per
promuovere un progetto sulla comunicazione).

Saremo in Palestina per dimostrare ancora una volta che il movimento non è
rimasto sepolto dalle macerie dell'11 Settembre, che non ha ceduto alla
retorica guerrafondaia che porterà presto al bombardamento dell'Iraq, che
non si riconosce nella crociata di Bush e sa sostenere, anche mettendosi
duramente in gioco, che  "un altro mondo è possibile".

Saremo in Palestina perché dire oggi che "il mondo ci riguarda" è
un'affermazione di assoluto realismo che aspetta solo di diventare realtà
quotidiana.

Rete NoGlobal Campana

Info quotidiane sulla carovana in Palestina si potranno leggere sul sito
www.noglobal.org