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Dossier sugli Stati Uniti: A scuola di Terrorismo, allievi e cattivi maestri
- Subject: Dossier sugli Stati Uniti: A scuola di Terrorismo, allievi e cattivi maestri
- From: "ednran" <ednran at tin.it>
- Date: Wed, 13 Feb 2002 09:30:56 +0100
La rivista Missione Oggi, dei Saveriani di Brescia, ha pubblicato, sul numero di Febbraio, un interessantissimo dossier sugli Stati Uniti. Ve lo allego: è da leggere a tutti o costi. Leggete e fate leggere: è bene che la gente sappia! Una saluto Aldo ------------------------------------------------- A SCUOLA DI TERRORISMO: ALLIEVI E CATTIVI MAESTRI Il giorno stesso in cui gli aerei statunitensi e britannici cominciavano a bombardare l'Afghanistan, il presidente Bush affermava che "qualsiasi governo, se sponsorizza fuorilegge e assassini di innocenti, diventa esso stesso fuori legge e assassino". Una posizione che non si può che condividere. Basta che valga per tutti. Da 55 anni, Washington ospita un campo di addestramento dal quale sono usciti diplomati, ufficiali che nella loro carriera hanno certamente ucciso molte più persone di quelle sepolte dal crollo delle Torri Gemelle. Fino al gennaio del 2001, si chiamava "Scuola delle Americhe". Si trova a Fort Benning, in Georgia. E' il centro d'addestramento americano più noto. Altri 150 sono sparsi sul territorio degli Stati Uniti e all'estero. Dalla Scuola delle Americhe sono stati licenziati 60mila poliziotti, ufficiali e soldati provenienti dai vari paesi dell'America latina. Dalle sue aule sono usciti a pieni voti torturatori, omicidi, dittatori e terroristi di stato che hanno attraversato la storia di quel continente (vedi box n.3). Ora la Scuola è stata chiusa per essere immediatamente riaperta sotto altro nome. Vi si insegna la pianificazione per le operazioni civili-militari, di pace e antidroga, i soccorsi in caso di disastri, varie iniziative "a favore dei diritti umani". Insomma, le stesse materie che venivano offerte ai corsisti dalla vecchia Scuola delle Americhe. Non è tutto. Nel '93, alcuni miliziani arabi della jihad erano stati addestrati all'uso delle armi presso un'associazione di tiro a segno nello stato del Connecticut. Tuttavia l'istruzione ufficiale e formale negli Stati Uniti era stata avviata già dal 1980, sotto l'amministrazione Carter, un anno dopo l'inizio della guerra degli afgani contro le truppe sovietiche, che avevano invaso il paese. Alcuni ufficiali scelti dei Berretti Verdi, veterani del Vietnam, diedero così inizio alle attività di preparazione per la nuova guerra in Asia meridionale. A questo scopo, esistevano alcuni centri di addestramento paramilitare: uno gestito direttamente dalla Cia, a Camp Peary, che avrebbe svolto un ruolo fondamentale nell'addestramento degli specialisti in terrorismo. Ce n'erano poi altri, come Harvey Point, in North Carolina o Fort A.P. Hill, in Virginia. In quest'ultimo, come anche a Camp Picket, sempre in Virginia, i Berretti Verdi e la Marina statunitense prepararono gli ufficiali dei servizi segreti pachistani e talvolta direttamente i mujaheddin. In diversi casi, le tecniche lì acquisite sarebbero state utilizzate dai fondamentalisti islamici egiziani e algerini dopo il ritorno nei loro paesi dei veterani della guerra contro i sovietici, tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90. Così come alcuni degli allievi egiziani dei centri di Camp Peary, Camp Pickett e Fort Hill, avrebbero a loro volta addestrato i volontari in partenza per la jihad afgana. Due pesi, due misure Girato il vento della storia, le 'forze del male ", preparate scrupolosamente sul territorio americano, avrebbero utilizzato le loro conoscenze per colpire i loro vecchi maestri. Tuttavia Fort Berming o Fort Bregg, Camp Peary o Camp Hill non sono campi di addestramento di al-Oaeda, anche se ci assomigliano molto. Quindi nessun governo occidentale democratico, coinvolto nella campagna "Libertà duratura", penserà mai di far chiudere queste autentiche Università del terrorismo di stato internazionale. Il terrorismo esiste solo quando è rivolto contro di noi, e non quando è da noi utilizzato contro gli altri. Così i miliziani dell'Uck quando si battevano contro i serbi, erano "combattenti per la libertà"; quando invece rivolsero le loro armi per le stesse ragioni contro la Macedonia, alleata degli Usa, diventarono da un momento all'altro terroristi assassini. L'Anc (African National Congress) era per Washington un'organizzazione terroristica, quando si batteva contro l'apartheid in Sudafrica; poi il suo leader, Nelson Mandela, è diventato un Nobel per la pace e un capo di stato. Per gli inglesi, terroristi erano quelli dell'Irgun, gruppo armato ebraico; Begin, il comandante dell'organizzazione, in seguito è diventato primo ministro israeliano. Ora, per Tel Aviv, i terroristi sono quelli dell'intifada... Basta che cambi la contingenza storica e l'interesse politico di parte, che uno si può trovare sulla lista nera e subito dopo elevato a stimato statista. Eppure basterebbe così poco per fare chiarezza: applicare anche per gli atti di guerra compiuti da Washington la definizione che di terrorismo ne hanno dato i documenti statunitensi: "L'impiego calcolato della violenza o della minaccia di violenza per conseguire obiettivi di natura politica, religiosa o ideologica. Il tutto compiuto per mezzo dell'intimidazione, della coercizione o con la diffusione della paura". Se usassimo questa definizione, non potremmo non denunciare come azioni terroristiche molte di quelle portate avanti dal grande fratello d'oltreoceano. E' improbabile però che ciò avvenga. Oggi l'imperativo è un altro: si deve dimenticare, anzi si deve far dimenticare. Allora non fa scandalo, non suscita quella giusta indignazione morale e politica che ci si potrebbe aspettare dall'opinione pubblica, la proposta di legittimare la tortura, nel senso di inserirla come strumento di indagine poliziesca, ovviamente contro i presunti terroristi. Legittimarla, cioè dare veste legale ad una pratica che è stata e continua ad essere ampiamente praticata da polizie di stato anche di governi "democratici", forze armate paramilitari e gruppi criminali. Opinionisti, avvocati, docenti universitari, ex agenti della Cia, politici americani - dopo l'11 settembre - non hanno usato mezze parole. "E' ora di pensare alla tortura"; ",La tortura è brutta, ma in certe circostanze può essere il male minore". Su alcuni organi di stampa, si è ventilata l'ipotesi di poter ricorrere a "misure di pressione", appunto fino alla tortura, nei casi in cui si debbano avere informazioni utili a impedire nuovi attentati. Basta seminare. Qualcosa si raccoglierà. DIPLOMA DI PERFETTI ASSASSINI Alcuni famosi diplomati della Scuola delle Americhe: il colonnello Lima Estrada, responsabile dell'assassinio di Juan Gerardi, vescovo di Città del Guatemala; Roberto D'Abuísson che a capo dei suoi squadroni della morte, uccise il vescovo Oscar Romero; 19 dei 26 soldati che nel '89 massacrarono i gesuiti di San Salvador; istruttori cileni della polizia segreta di Pinochet; i dittatori argentini Viola e Galtieri, i panamensi Noriega e Torríjos, il peruviano Alvarado e l'ecuadoregno Rodriguez, il capo di uno squadrone della morte nel Perù; quattro dei cinque ufficiali che comandavano un battaglione in Honduras che controllava le truppe paramilitari; l'ufficiale comandante del massacro di Ocosigo, avvenuto in Messico nel '94, agli inizi della rivolta zapatista. Gli uomini istruiti alla Scuola delle Americhe sono oggi impegnati nella guerra in atto in Colombia. Human Rights Watch, due anni fa, rivelò che sette uomini provenienti sempre da Fort Benning, attualmente a capo di gruppi paramilitari colombiani, hanno organizzato e diretto rapimenti, sparizioni, omicidi e massacri. Nel febbraio del 2001, un altro militare addestrato là è stato condannato per complicità nelle torture e uccisioni di trenta contadini compiute dalle forze speciali di Bogotà.
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