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Re: Ghandi for ever
- Subject: Re: Ghandi for ever
- From: "Fulvio Grimaldi" <bassottovic at tiscalinet.it>
- Date: Fri, 9 Nov 2001 01:13:59 +0100
Non ne so nulla, di Arkan, come non ne sa nulla nessuno fuori dalla Jugoslavia. Può darsi che fosse un bruto, o forse un patriota, o forse uno speculatore. Una cosa è certa, non credo a una parola delle costruzioni di mostri realizzate dal tipo di media al cui interno ho lavorato per molti anni. Vedrò di approfondire l'argomento la prossima volta che vado a Belgrado. Comunque, è possibile che ci si debba attaccare sempre a miti negativi o a miti positivi, sempre miti, perlopiù confezionati a educarti il pupo? Un'arkanata erano anche i 3000 stupri dei serbi denunciati a promuovere la guerra e sui quali ancora si scalda l'ineffabile Carla del Ponte (come i 200.000 albanesi kosovari uccisi dai serbi, poi scesi a 40.000, poi diventati, per lo stesso Tribunale dell'Aja e l'FBI, 2800 di tutte le parti e dopo 78 giorni di bombardamenti, senza neanche una fossa comune fatta dai serbi in tutta la provincia). Ebbene, gli investigatori ONU e altri hanno dimostrato che era una bufala. Di stupri in tre anni di guerra ce ne sono stati 300, da parte di tutte le parti in conflitto. Solo che in Jugoslavia sono stati processati per questi centinaia di militari serbi. In Croazia, Bosnia e Kosovo, nessuno. Chiudo, meravigliandomi come, con tanta prova di maturità che costantemente dai, tu possa dire che uno non è bravo se non va a stare nei tuguri o nei centri di raccolta. Non è come quando l'eterno borghese commentava acido: "Quello ci ha la macchina e fa l'ambientalista", o "quello ha un appartamento di proprietà e fa il comunista"? E, infine, guarda che per essere davvero più comunista di me devi proprio tornare alla vecchia distinzione tra sinistra e destra, che è poi la stessa di basso e alto. Non per nulla mi accompagno da una vita a bassotti. Una distinzione, quella tra destra e sinistra, che personcine sopra le parti come Berlusconi e Bush hanno ben presente, tant che la lotta di classe, anzi la guerra di classe, pare che ormai la facciano solo loro. Ciao, buon lavoro. Fulvio. ----- Original Message ----- From: "Carlo Gubitosa" <c.gubitosa at peacelink.it> To: <pck-pace at peacelink.it> Sent: Thursday, November 08, 2001 12:04 PM Subject: Re: Ghandi for ever > At 23.51 07/11/01 +0100, you wrote: > >Caro Carlo, non assolutizziamo i concetti con termini come "criminale" e > >"brava persona". > > Era un esempio semplificativo, giusto per capirsi... :-) > > >E sei proprio convinto che il pacifismo e l'antimilitarismo > >di tutti gli abbonati a questa lista sia di puro stampo ghandiano? > > Non lo so e nemmeno mi interessa, dal momento che a nessuno e' stata mai > richiesta la patente di "pacifista" DOC :-))) comunque e' vero che (anche > grazie ad una certa sinistra a cui ha fatto comodo essere pacifista fino a > quando e' servito) le categorie degli antimilitaristi, dei pacifisti e dei > nonviolenti spesso si sono confuse. > > >Se sono > >capitato in un club di calvi, non ho urlato che non hanno capito nulla, ma > >forse gli ho detto che la lozione per capelli adoperata non era la più > >efficace. > > Secondo me la "lozione" dei pacifisti, o meglio dei nonviolenti, ancora non > e' stata impiegata su nessuna testa (in nessun conflitto). Le tecniche > della nonviolenza (ti invito a sfogliare, se non proprio a leggere > l'omonimo libro di Aldo Capitini) non sono ancora patrimonio di un ampio > settore della societa', ma solamente "arti marziali" del pacifismo in mano > ad un ristretto gruppo di "ninja". Questi piccoli gruppetti, pero', quando > si attivano sanno essere molto efficaci, come a Genova, dove in Piazza del > Portello (li' c'era la mia ragazza e te lo puo' confermare) l'unico gruppo > organizzato per un blocco nonviolento ha effettivamente raggiunto il suo > obiettivo, facendo persino amicizia con i poliziotti in puro stile > nonviolento, e suscitando negli agenti il piu' naturale sentimento di > noncollaborazione con chi gli aveva detto che i manifestanti erano tutti > dei nemici ostili da combattere. Questa e' una goccia nel mare, ma > immaginiamo per un attimo che questo stile fosse stato adottato anche dai > 30mila del corteo dei disobbedienti anziche' dai 300 di Piazza del > Portello. Quello che e' poi successo (carica a freddo del corteo dei > disobbedienti e successivi sviluppi) ha fatto saltare tutte le carte in > tavola, ma io non mi convincero' dell'inutilita' delle tecniche della > nonviolenza fino a quando non le vedro' applicate scientificamente da un > numero significativo di persone, cosa che in italia non e' mai stata fatta. > > > > >Quanto > >alla tua ossessione "criminale", credo che i compagni ti risponderebbero con > >l'invito a essere meno moralista, prevenuto, disinformato sulla fattispecie, > >e più rispettoso di sempre possibili verità alternative. > > Io ho cercato di essere rispettosissimo, e mi scuso se ho dato l'opinione > del contrario. Il problema e' che sono effettivamente prevenuto, ma non e' > un pregiudizio che uso solo nei confronti di milosevic. Io ormai non divido > piu' il mondo in "destra" e "sinistra" ma in "alto" e "basso", in chi > comanda e in chi viene mandato al fronte, in chi sta al caldo nei palazzi e > chi invece al freddo ad assediare cio' che gli hanno comandato di > assediare, ha chi ha potere sulle vite di altre persone e a chi non ha > nemmeno il potere di decidere per la propria vita. Sono quindi naturalmente > diffidente e prevenuto verso TUTTI i potenti, e la lista include > sicuramente Milosevic, ma anche tanti altri personaggi italiani per i quali > qualcuno potrebbe ravvisare il reato di concorso in strage e vilipendio > della costituzione. Per cui forse sono un po' piu' comunista di te :-) nel > non fare distinzione tra i vari tipi di "potenti" e di "padroni". > > >Non credo che > >Lenin, o Mazzini, o Lincoln, o Mao, o San Pietro, per il fatto che non si > >siano messi a sparare o a farsi sparare siano stati meno amici della povera > >gente e delle vittime. C'è bisogno di mettersi un elmetto per difendere la > >propria gente? > > No, pero' bisogna condividerne la sofferenza, la poverta', i disagi. In > Italia ci sono tanti politici che difendono gli immigrati, ma per me e' > solo una difesa di facciata fino a quando esisteranno gli obbrobri dei > centri di detenzione temporanea, e se qualcuno di quelli che stanno in > "alto" venisse sbattuto per 2 giorni in uno di quei posti, vedresti che > sparirebbero immediatamente al terzo giorno. > > >Forse basta farsi democraticamente dimettere da un pugno di > >mafiosi rinnegati e comprati, e aspettare che ti ammazzino o ti sbattino in > >isolamento a vita sotto un magistrato che si fa pagare da una delle parti in > >causa. Quanto al "ricco Milosevic", quando la smetterai di leggere > >Panebianco, Wesley Clark, o Emma Bonino? > > Mi hai fatto venire i brividi sulla schiena, perche' non ho mai letto una > riga di nessuno dei tre, in quanto anche nei loro confronti sono un po' > prevenuto :-))) questa volta non ci hai preso, le mie letture sono piu' > orientate verso rumiz, rastello, chomsky. . Comunque, visto che una persona > si giudica anche dai propri amici e consiglieri, vorrei sapere quale pensi > che sia stato il ruolo della tigre Arkan nella parabola politica di > Milosevic. Questo senza intenti provocatori, ma con la voglia di capire meglio. > > Grazie per la chiacchierata > >
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