[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[no subject]
- Subject:
- From: "Comitato Paul Rougeau (RM)" <prougeau at tin.it>
- Date: Thu, 08 Nov 2001 14:28:19 +0100
Messaggio da me inviato a Piero Ostellino ( postellino at corriere.it ) in risposta la suo articolo di oggi http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=PRIMA_PAGINA&doc=OSTELLINO Saluti Giuseppe Lodoli ******************* Tra quanto lei dice, mi da sollievo il concetto che non è da giustificare "la delegittimazione di chi ha votato contro [la presa delle armi da parte dell'Italia]." Anzi spero e credo che lei intenda che non si debba delegittimare o vietare l'espressione del dissenso da parte dei cittadini in genere. Prendiamoci quanto di libertà ancora ci resta per cercare di ragionare e di parlare nell'interesse di tutti. Concordo solo al 30% con quanto lei scrive nel pezzo "Scelta sofferta ma responsabile" apparso sul Corriere della sera oggi 8 novembre 2001 e quindi è difficile sperare che si possa arrivare ad intenderci. Ma la gravità del momento è tale che tutti dobbiamo fare un sia pur faticoso e doloroso sforzo per cercare di comprenderci. Provo perciò a scriverle un e-mail. Nel suo articolo lei afferma in sostanza (mi perdoni la brutalità della sintesi) che l'unico a non volere la pace in questo momento è Bin Laden, insieme ai talebani e alle loro forze armate, e quindi, magari a costo di dar fuoco al mondo, occorre eliminare questo signore nemico della pace. Dopo, la pace agognata oltre a volerla la avremo. Allora è forse sul concetto di pace che dovremmo discutere. C'è la pace del "Day after", c'è la pace della dittatura, c'è la pace di chi, con i granai colmi e con la pancia piena, dice "lasciatemi in pace", c'è la pace di Gandhi, c'è la pace dei "Beati i costruttori di pace!" e così via. Credo che a noi dell'Occidente ricco interessino soprattutto la pace e la stabilità necessarie allo sviluppo dei traffici e all'aumento della nostra ricchezza. Tutto il resto, un mondo inquieto e tormentato che ci assedia, deve essere solo contenuto. Gli strumenti di un tale contenimento possono essere di volta in volta le leggi economiche dettate dalle multinazionali, dittature efferate da appoggiare fino al momento in cui dimostrano una notevole deferenza nei riguardi dei ricchi, e, come ultima ratio, le guerre umanitarie e le guerre al terrorismo fatte direttamente da noi. L'attuale ordine mondiale, lo sappiamo tutti, potrebbe durare, se tutto andasse come sperano gli ottimisti, per alcuni decenni. Questo ingiusto ordine mondiale, se non verrà radicalmente cambiato, ha come sbocco necessario una qualche catastrofe globale che porterà tutti, ricchi e poveri, insieme alla rovina. La pace che dovremmo perseguire invece è quella imposta: 1) dalla maturità etica raggiunta dall'umanità (mai prima d'ora ci è stato dato così chiaramente un imperativo etico universale come quello contenuto nella Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo"), 2) dalla capacità distruttiva raggiunta dai mezzi di offesa bellica, 3) dalla crescente instabilità del sistema globale, sempre meno governabile sia pure con gli strumenti della più efferata 'guerra infinita' lanciata dai potenti. L'etica dei diritti umani dice ad esempio che tutti hanno diritto alla vita, gli americani come gli straccioni afgani. Dice che uccidere 300 o 30.000 afgani non ripara alla violazione del diritto alla vita che avevano 3.000 americani, ma aggiunge violazioni a violazione… La capacità distruttiva dei mezzi di difesa bellica, coniugata alla crescente ed incontrollabile instabilità del sistema globale, forma una miscela esplosiva che può anticipare anziché scongiurare la catastrofe prossima ventura. La pace che dovremmo perseguire consiste in una rapida inversione di tendenza che porti a sostituire, nella regolazione dei rapporti tra gli esseri umani, i mezzi di offesa bellica con strumenti giuridici basati sul rispetto dei diritti umani e sulla solidarietà universale. Utopia? Ingenuità ? Direi necessità non ulteriormente dilazionabile. Se, ad esempio, si usassero le risorse immense sperperate in questa guerra per aiutare i popoli che soffrono, si farebbe troppo poco, ma si farebbe di più per ridurre realmente le 'minacce di terrorismo'. Con amicizia Giuseppe Lodoli
- Prev by Date: Re: 08/11 Roma: Medici Senza Frontiere "VOCI DALL'AFGANISTAN"
- Next by Date: Scelta responsabile ?
- Previous by thread: l'Universita' per la pace
- Next by thread: Scelta responsabile ?
- Indice: