R: Come Grimaldi parla di Gandhi



Signor Grimaldi,
io non La conosco. Ma leggendo che mette insieme Gandhi e il Dalai Lama con
Marco Pannella, il quale non somiglia neppure lontanissimamente ai primi
due, ma ne abusa (e Lei cade nell'effetto di quell'abuso), e soprattutto che
mette tra i "fasulloni"  (vuol dire figure molto false?) un uomo come
Gandhi, la cui opera darà ancora frutti a beneficio dell'umanità quando noi
saremo da secoli nell'oblio degli uomini (non di Dio), allora capisco che
Lei non sa di cosa parla, e ciò mi fa dubitare fortemente di tutti gli altri
Suoi argomenti.
Rispettosi saluti
Enrico Peyretti
P. S. - E perché non si firma col Suo nome?
----------------

----- Original Message -----
From: Fulvio Grimaldi <bassottovic at libero.it>
To: <pck-pace at peacelink.it>
Sent: Wednesday, October 31, 2001 10:33 PM
Subject: Re: Grimaldi che ci dici di Telecom Serbia non Bombardata?


> Telekom è stata risparmiata per la parte gestita da Telecom Italia...
Quanto
> agli arricchimenti del patriota, non cadere nella trappola degli sterotipi
> applicati a tutti i nemici dell'imperialismo. Nessuno ha potuto provare o
> trovare il "tesoro" di Milosevic. La famiglia Milosevic possiede una casa
in
> costruzione a Belgrado e, nel frattempo, sta in una residenza assegnatale
> dal governo. Il tesoro di Milosevic sta nella Jugoslavia ricostruita in un
> anno dopo 78 giorni di bombardamenti e in pieno embargo. L'uomo non ha mai
> avuto altro che il suo stipendio di uomo di Stato, lo hanno ammesso gli
> stessi quisling oggi messi al potere dai dollari USA.
> Quanto alle milizie serbe, erano l'estrema, inevitabile difesa delle
> comunità serbe cui il complotto spartitorio imperialista e il nazionalismo
> etnico di croati, bosniaci , sloveni e albanesi aveva riservato un futuro
di
> minoranze emarginate e perseguitate in nuovi stati non da loro scelti. Con
> la loro difesa, Milosevic finanziava la difesa dello stato più tollerante,
> multietnico, multiregioso e democratico d'Europa. Il resto sono balle come
> quelle che dovrebbero oggi inquietarti sugli scopi della "guerra al
> terrorismo".
> Infine, per il tuo sbigottimento, ritengo con te che Milosevic non meriti
> per nulla la definzione di non-violento, come non la merito e non
l'apprezzo
> io che mi irrito a sentire disarmare i partigiani antichi e futuri. C'è
una
> bella differenza tra non-violento (solitamente psicologicamente
> violentissimo) e anti-violenza. Lascia la nonviolenza a fasulloni come
> Ghandi,  Dalai Lama e  Marco Panella.
> iao, Bassotto.
> ----- Original Message -----
> From: "Pietro Reynaud" <reynaud at inwind.it>
> To: <pck-pace at peacelink.it>
> Sent: Tuesday, October 30, 2001 10:49 AM
> Subject: Grimaldi che ci dici di Telecom Serbia non Bombardata?
>
>
> > Caro Grimaldi,
> > ho sempre apprezzato il tuo modo di fare giornalismo di trincea, e ho
> > sempre provato simpatia per la modalità con cui presentavi i tuoi
servizi,
> > sempre graffianti ma velati dall'ironia, aiutato in questo dalla
presenza
> > del tuo fido bassotto , penso perciò che anche la tua ultima debba
essere
> > letta attraverso le lenti dell'ironia.
> > Capisco benissimo che tu parli in prima persona, per esperienze e
persone
> > conosciute personalmente, e come sia difficile provare con documenti
cose
> > successe in periodi di guerra in cui si badava poco a documentare gli
> > "orrori", (solo i nazisti, forse, sono arrivati a raggiungere livelli
così
> > bassi, di documentare, cioè, tutti gli orrori).
> > Io, personalmente, ho conosciuto molti "Rom Kossovari" rifugiati in
> Italia,
> > e qualche cosa ho potuto capire parlando con loro.
> > Che Milosevich non fosse il nuovo Hitler lo possono capire tutti, che
però
> > sia un eroe della democrazia, un partigiano della pace ed un martire
della
> > nonviolenza (questultima non l'ha detta nemmeno tu) ... è difficile da
> > credere.
> > Si potrebbe allora dire che sia stato un patriota?
> > Mi rimane difficile credere che un patriota finanzi miliziani della sua
> > etnia per combattere altri suoi compatrioti (di altre etnie), invece di
> > utilizzare la polizia, le leggi, i parlamenti e le varie istituzioni
> > democratiche che, bene o male, in Yugoslavia esistevano.
> > Mi rimane difficile credere che un patriota accumuli ricchezze
personali,
> > approfittando della sua posizione politica.
> > Che poi l'UCK sia formato da farabutti, che hanno approfittato
> > dell'appoggio americano per fare i loro sporchi comodi, e non abbiano
mai,
> > dico mai, difeso il loro popolo, quello di cui si dichiaravano i
> > liberatori,  è un'altra sacro santa verità ... ma le guerre, si sa, sono
> > sempre roba sporca ed i ratti ci sguazzano nella Merda! I
> >
> > Se sei arrivato fino a qua senza inc... troppo, vorrei farti una
domanda.
> > Nell'ultimo numero di Mosaico di Pace, Gianni Novelli racconta del suo
> > ultimo viaggio nei Balcani e dice che il grattacielo della Telecom Serba
> > non ha mai cessato di funzionare durante i Bombardamenti, e che è ancora
> > intatto. In effetti anche io mi ricordo il bombardamento alla torre
della
> > TV, la fuga dei giornalisti e la morte dei tecnici, ma non ricordo che
si
> > sia mai parlato della Telecom Serba.
> > Le questioni che ti pongo sono quindi due: I Bombardamenti non erano
stati
> > utilizzati anche per  interrompere le comunicazioni (tra cui le
> > telefoniche, suppongo) in Serbia? Qualcuno ha mai scritto a proposito di
> > Telecom Serbia e Bombardamenti?
> >
> > paceebene Pietro
> >
> >
> > At 20:53 2001.10.29., you wrote:
> > >Rispondo con la brevità che la lettera richiede. Capisco il fascino che
> un
> > >predicatore della non-violenza  suscita nei seguaci nel momento in cui
i
> > >suoi amici si apprestano e portano a termine la più brutale e
sanguinosa
> > >frantumazione di una nazione multiculturale effettuata dopo la seconda
> > >guerra mondiale e programmata, pianificata, organizzata e armata da un
> > >feroce nazionalismo imperialista.
> > >Vedi questi per me sono dati "oggettivi", e lo sono proprio, per
> > >riconoscimento degli stessi autori dei delitti. Avere perplessità e poi
> > >"simpatie umane" per l'UCK quando queste soldataglie delle grandi
> famiglie
> > >mafiose schipetare, già allora narcotrafficanti agli occhi di chiunque
> > >volesse vedere,  fin dagli anni '80 perpetravano pogrom e "assassini
> mirati"
> > >di magistrati, professori, medici, poliziotti serbi, riportati da tutta
> la
> > >stampa mondiale,  indica un davvero intens pcifismo, anche etico.
Passare
> > >con disinvoltura sulla costituzione violentissima di uno Stato leghista
> > >paralello, senza legittimazione democratica, etnicamente pulito ( a
> > >sabotaggio di strutture pubbliche plurietniche), finanziato dal bandito
> > >internazionale della speculazione finanziaria George Soros e
organizzato
> > >dalla signora Maria Teresa di Calcutta, nota per i tuguri in cui
> ricoverava
> > >i malati indiani, "fortunati perchè poveri", per le amicizie con i
> dittatori
> > >centroamericani finan ziatori delle sue campagne antiabortiste, è
> un'altra
> > >grossa prova di non-violenza, etica.
> > >Tutto questo è oggettivo.
> > >Oggettiva sarà anche la tua buonafede nel ritenere innocente chi si
> impegna
> > >a fondo a sostenere i prodromi di una guerra civile funzionale ai
> > >bombardamenti Nato.
> > >Ma sicuramente non è verità oggettiva il tuo racconto del
Kosovo-Methoja-
> > >E non è per niente oggettiva la definizione di Milosevic come
> "criminale".
> > >Tanto che metà del mondo non a guida USA ritiene il presidente
jugoslavo
> un
> > >difensore della Patria e della democrazia (oggi scomparsa), un nemico
> > >dell'imperialismo, una persona onesta. Tanto che oggi si trova, non in
> cima
> > >a una cattedra, ma nel carcere di un tribunale la cui procuratrice ha
> > >affettuosamente inneggiato a Madeleine Albright come "madre del
Tribunale
> > >dell'Aja".
> > >Che le tue verità possano essere equilibrate come il tuo stile.
> > >Fulvio.
> > >----- Original Message -----
> > >From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
> > >To: <pck-pace at peacelink.it>
> > >Sent: Monday, October 29, 2001 10:41 AM
> > >Subject: R: Incontro con il Prof. Alberto l'Abate
> > >
> > >
> > > > Bravo Paolo! Hai scritto cose giuste in difesa di un uomo giusto
come
> > > > Alberto. Mi associo.
> > > > E' inspiegabile e sconcertante che una persona come Grimaldi, che
> vorrebbe
> > > > agire per la pace, calunni un uomo di pace e gli attribuisca
simpatie
> per
> > >la
> > > > violenza.
> > > > Enrico Peyretti
> > > > peyretti at tiscalinet.it
> > > > enrico.peyretti at tin.it
> > > >
> > > > ----- Original Message -----
> > > > From: paolo nerozzi <di14907 at iperbole.bologna.it>
> > > > To: <pck-pace at peacelink.it>
> > > > Sent: Sunday, October 28, 2001 6:09 PM
> > > > Subject: Re: Incontro con il Prof. Alberto l'Abate
> > > >
> > > >
> > > > > Cara lista,
> > > > > credo che sarebbe stato più giusto inviare questa lettera
> direttamente a
> > > > Fulvio Grimandi senza dover intasare la mailing-list con una
> discussione
> > > > povera e senza senso. Quindi se vedete tutta questa storia molto
> puerile
> > > > (non dico solo per Fulvio, ma credo anche per me che non riesco a
non
> > > > > scrivergli), vi consiglio di non perdere tempo a leggerla e
> cancellatela
> > > > direttamente.
> > > > > La invio in mailing list per quelli che magari sono stati toccati
> dai
> > > > discorsi di Fulvio e si chiedono se tutto quello che lui ha scritto
> sia
> > > > vero.
> > > > > Ciao, paolo.
> > > > > ---------------------------------------------------
> > > > >
> > > > > Ciao Fulvio,
> > > > >
> > > > > > Piuttosto che esprimere il tuo leggittimo, per quanto un po'
> mistico
> > > > > > attaccamento a L'Abate, avresti potuto confutare quanto ho
> scritto. Ma
> > > > so
> > > > > > che non puoi. E dunque ti tappi gli occhi, le orecchie e il
naso.
> > > > >
> > > > > non riesco a capire perché ho dato l'impressione della mala fede.
> > > > > Se ci conoscessimo e ci fossero stati tra noi delle esperienze di
> > >sfiducia
> > > > reciproca allora capirei maggiormente la tua diffidenza, ma perché
sei
> > >così
> > > > convinto che le mie parole scritte siano per tapparmi gli occhi?
> perché
> > >dato
> > > > che io ho un pensiero diverso dal tuo, sono per te in mala fede?
> > > > > C'é da dire poi che non stiamo parlando di una divergenza di idee
ma
> di
> > > > considerazioni su una persona!
> > > > > Ciò che scrivi sono accuse pesanti. é come se io ora che non ti
> conosco
> > > > dicessi che tu sei un seguace della Nato e dell'Uck. Un tuo amico mi
> > > > risponde (non accusandomi a sua volta di essere un calunniatore)
> dicendomi
> > > > che lui ti vede diversamente, che lui ti conosce da amico e che
quello
> che
> > > > sto
> > > > > dicendo é sbagliato. Ora io alla risposta del tuo amico gli dico
che
> lui
> > >é
> > > > in mala fede. La cosa bella é che direi queste cose di te e al tuo
> amico
> > > > senza conoscere bene nessuna delle due persone. Allora da che cosa
mi
> sto
> > > > facendo questo mio castello di carta? Da quale congettura strana
> > >particolare
> > > > > riuscirei a pensare che avrei due persone davanti da me losche e a
> dir
> > > > poco mafiose?
> > > > >
> > > > > Le cose che scrivi sono molto pesanti, sono cose che diffamano una
> > > > persona. sarebbe per me troppo facile ora riaccusare te di
> un'operazione
> > >di
> > > > diffamazione, di distruggere l'onestà di una persona e denigrarti
allo
> > > > stesso modo, (anche se ciò che hai scritto sembra che vada più in
> questa
> > > > direzione che
> > > > > in altre). Voglio invece cercare di capire perché hai questa idea
> > > > distruttiva nei confronti di Alberto. Ti confesso che non é semplice
> > >andare
> > > > avanti su questo piano. Sarebbe più facile confrontarci su un
pensiero
> che
> > > > non coinvolga una persona quasi come se fosse la pallina del ping
> pong. E'
> > > > per
> > > > > questo motivo che per me questa sarà l'ultima lettera
> sull'argomento.
> > >Dopo
> > > > puoi rispondermi come vuoi, ma se il confronto non si sposta dalla
> persona
> > >a
> > > > quello che é sucesso in Kossovo, non risponderò più. Per me (e penso
e
> > >spero
> > > > anche per te) le persone non sono palline da ping pong!
> > > > >
> > > > > La prenderò un po' larga perché penso che dobbiamo fare uno sforzo
> per
> > > > conoscerci un po'.
> > > > > Fino allo scoppiare del cft in jugoslavia avevo idee sulla pace
> tutte
> > > > dirette verso la Nato, contro i "comunisti che mangiano bambini", .
le
> > > > "sante" armi che servono per difenderci, ecc.
> > > > > C'é chi con la guerra in jugoslavia ha perso il suo pensiero e
> azione
> > > > pacifista e chi come me l'ha invece incominciato a trovare. In
quegli
> anni
> > > > mi ritrovai a leggere un libro che spiegava che cosa stava
succedendo
> in
> > > > Kossovo. Pensai subito che quello era il luogo dove dovevo
impegnarmi:
> la
> > > > guerra
> > > > > in jugoslavia é nata in Kossovo, ma la guerra si combatteva in
> Croazia e
> > > > Bosnia, mentre in Kossovo la gente resisteva con la lotta non
armata.
> poi
> > > > per alcuni quella era nonviolenza. In quel periodo ritenevo
importante
> > > > impegnarmi per il Kossovo appunto per aiutare un fronte dove la
gente
> > >stava
> > > > > cercando di lottare senza le armi. Poteva essere un segnale
diverso
> in
> > > > tutta la crisi Jugoslava.
> > > > > Quindi entrai all'interno della campagna Kossovo dove trovai tra
gli
> > >altri
> > > > Alberto L'Abate. Io ero quello più esterno che stavo ad ascoltare,
non
> > >avevo
> > > > alcuna esperienza in merito, mentre dentro al gruppo c'erano persone
> che
> > > > avevano già fatto dei viaggi in Kossovo che avevano esperienze in
zone
> di
> > > > > guerre, in altre passate campagne.
> > > > > La campagna nacque nel '93, quindi in tutto questo tempo si é
> cercato di
> > > > lavorare tanto. Dico cercato, perché non penso che qualcuno abbia la
> > > > bachetta magica.
> > > > > Credo che qualsiasi nostro impegno dobbiamo vederlo sempre come un
> > > > cercare, senza avere delle certezze su risultati miracolosi, il
nostro
> > >fare
> > > > non deve essere quello del presuntuoso che senza di lui non si fa
> niente.
> > > > Questa é anche tra l'altro l'approccio che sencondo me ha Alberto
(e
> come
> > > > credo
> > > > > che abbiano tante persone, io non ti conosco ma magari qualche tuo
> amico
> > > > mi direbbe la stessa cosa di te) non si é mai posto con un
> atteggiamento
> > >di
> > > > presunzione, del sapere a priori cosa fare, del senza di lui non si
va
> > > > avanti,. anche se bisogna essere onesti Alberto é stato uno dei
> pilastri
> > > > > dell'azione della campagna Kossovo, era un riferimento per come
> agire,
> > >ma
> > > > questo lo sentivamo noi, lui non si é mai messo in questo
> atteggiamento.
> > > > > All'interno degli incontri della campagna si parlava molto
> schiettamente
> > > > dei problemi e non ci si nascondevano dubbi o incertezze - come del
> resto
> > > > succede in tutte le riunioni di qualsiasi movimento. Che ricorda io
> l'Uck
> > >si
> > > > é incominciato a sentirne parlare sporadicamente dopo gli accordi
del
> '95.
> > > > > Il quadro completo come l'abbiamo oggi di quegli avvenimenti
allora
> non
> > > > l'avevamo. E' normale questo tutti i fatti commentati a caldo sono
> diversi
> > > > da quelli commentati dopo un po' di tempo. Con il tempo hai più
> notizie,
> > >hai
> > > > più elementi da confrontare. Così é per esempio con la guerra di
oggi.
> Gli
> > > > > elementi che abbiamo ora sono sufficienti per dichiarci contrari
> alla
> > > > guerra, ma dopo la fine avremo ancora più elemnti e il quadro sarà
> ancora
> > > > più completo. Così anche su l'Uck é stata una scoperta man mano che
> gli
> > > > avvenimenti si sviluppavano.
> > > > > L'Uck é sempre stata condannata dalla campagna Kossovo, nessuno si
é
> > > > espresso in suo favore e ne tanto meno Alberto. Anche all'interno
> delle
> > > > riunioni possono esserci stati mille dubbi su come valutare gli
> > >avvenimenti,
> > > > ma mai c'é stao un dubbio sul condannare chi imbracciava le armi.
> Comunque
> > > > fosse
> > > > > costituita l'Uck (sia di un sincero esercito di liberazione, sia
un
> > > > esercito manovrato dagli Usa, ecc) é sempre in antitesi con l'agire
> della
> > > > nonviolenza e quindi non condivisibile.
> > > > > Prima che degenerasse avevamo più volte fatto presente che si
stava
> > > > creando uno spostamento dell'opinione pubblica kossovaro-albanese
> dalle
> > > > posizioni della politica dello stato parallelo alla simpatia per
> l'Uck.
> > > > > E qui non voglio entrare nel merito degli errori fatti dalla
politca
> > >delle
> > > > varie diplomazie della comunità internazionale. Credo che su questo
> saremo
> > > > solo a ripeterci cose condivise e risapute.
> > > > >
> > > > > La condanna all'Uck, non significa che all'interno ci fossero solo
> > > > mafiosi, gentaglia ecc.
> > > > > Quando esplose il problema febbraio-marzo 98 ci sono stati ad
> esempio
> > > > anche degli studenti che magari si erano impegnati nelle
> manifestazioni
> > > > nonviolente che si convinsero che la nonviolenza era passiva e
> andarono
> > > > sulle montagne a combattere. Ciò non significa sconfessare che l'Uck
> non
> > > > fosse poi
> > > > > pilotata da finanziamenti che bla, bla, bla, ma significa che in
un
> > > > sistema di ingiustizie dove vivono grandi interessi di parte posso
> > > > tranquillamente essere strumentalizzati tanta gente onesta.
> > > > > Non può essere così anche per qualche Kamikaze islamico?
> > > > > Probabilmente hai sentito parlare Alberto della complessità della
> > > > situazione e magari ti é rimasto impresso l'aspetto delle persone
> > > > (chiamiamole così, non mi piace assolutamente il termine che sto
> pensando)
> > > > "umane" che si ritrovavano all'interno dell'Uck.
> > > > >
> > > > > Altro fatto magari che può averti insospettito é il fatto che la
> > >campagna
> > > > fin dall'inizio può aver dato l'impressione di parteggiare per i
> > > > Kossovari-albanesi. Ci sono cose oggettive che non possono divenire
> > > > soggettive. Una di queste era appunto il fatto che la popolazione
> > > > Kossovara-albanese era
> > > > > tenuta dal 90-91 in uno stato di apartheit (sicuramente l'ho
scritto
> > >male,
> > > > ma ci siamo capiti). Questo era un fatto che andava detto, come
andava
> > >detto
> > > > che il regime di milosevic era un regime criminale.
> > > > > Dire queste cose oggettive non significa che si vuole accusare la
> > > > popolazione Kossovara-serba di essere criminale, e la popolazione
> > > > kossovaro-serba di non essere lei stessa schiacciata
dall'oppressione
> del
> > > > regime e dagli stessi risentimenti che potevano avere i
> > >Kossovari-albanesi.
> > > > >
> > > > > Caro fulvio,
> > > > > mi dispiace non andare avanti ma non ce l'ha faccio, mi sembrano
> cose
> > > > molto ovvie. Non sono mai stato bravo in italiano e per me scrivere
é
> > >sempre
> > > > un impresa un po' "faraonica". Sto dicendo cose molto scontate e non
> vedo
> > >il
> > > > motivo per andare avanti ulteriormente anche sul discorso Nato. Puoi
> > > > > immaginarti la posizione che ha avuto la campagna.
> > > > > Dico solo un ultima cosa. se Alberto fosse un tipo come l'hai
> descritto
> > >tu
> > > > allora non vedo il motivo perché un tipo così dedicava due anni
della
> > > > propria cariera universitaria a stare (insieme a sua moglie
Annaluisa)
> in
> > > > Kossovo e girare tra il Kossovo, Belgrado e L'Italia, quando nessuno
> > >sapeva
> > > > che
> > > > > cos'era il Kossovo. Non vedo perché nel passato si é persino fatto
> > > > processare per i missili a comiso, quando dovrebbe essere una
persona
> > > > favorevole alla Nato. Non vedo il motivo per cui si é fatto
pignorare
> > >dalla
> > > > finanza perché non ha voluto dare i soldi delle tasse allo stato e
poi
> > > > dovrebbe essere
> > > > > favorevole all'uso delle armi. Non vedo il motivo per cui ora ha
> > >lavorato
> > > > per mettere in piedi il primo corso di laurea in operatori di pace,
> > >cercando
> > > > di inserire dentro al mondo universitario tutti i vari contenuti a
noi
> > >cari
> > > > e poi dovrebbe essere un guerrafondaio.
> > > > >
> > > > > Ciao, paolo nerozzi.
> > > > >
> > > > >
> > > > >
> > > > >
> > > > > >
> > > > > > Bassotto
> > > > > > ----- Original Message -----
> > > > > > From: "paolo nerozzi" <di14907 at iperbole.bologna.it>
> > > > > > To: <pck-pace at peacelink.it>
> > > > > > Sent: Saturday, October 20, 2001 11:40 AM
> > > > > > Subject: Re: Incontro con il Prof. Alberto l'Abate
> > > > > >
> > > > > > > E' un periodo che ho veramente poco tempo, e non riesco a
> interagire
> > > > per
> > > > > > via telematica, ma a questo messaggio dovevo rispondere.
> > > > > > > E' triste leggere queste parole su Alberto L'Abate.
> > > > > > > Se c'é un persona che appunto mi ha insegnato a cambiare idea
su
> > >Nato,
> > > > > > guerra, sul capire la forza della nonviolenza sia come filosofia
> che
> > > > come
> > > > > > strategia. questa é appunto Alberto L'Abate.
> > > > > > > Sono troppo giovane per aver conosciuto Aldo Capitini, ma se
ora
> > >posso
> > > > > > immaginarmi questa figura anche nel suo aspetto di umiltà e non
> > > > arroganza di
> > > > > > chi come professore a volte diventa é appunto anche grazie a
> conoscere
> > > > > > figure come Alberto L'Abate che ne é stato un suo ragazzo.
> > > > > > > Non voglio qui ricordare come Alberto L'Abate spende
> quotidianamente
> > > > la
> > > > > > sua vita perché basta conoscerlo per capire quanto siano assurde
> le
> > > > parole
> > > > > > scritte contro di lui.
> > > > > > > Ciao, paolo nerozzi.
> > > > > > >
> > > > > > >
> > > > > > >
> > > > > > > Fulvio Grimaldi wrote:
> > > > > > >
> > > > > > > > Nell'elenco dei meriti del L'Abate c'è una dimenticanza: il
su
> o
> > > > totale,
> > > > > > > > incondizionato e perenne appoggio alla fanteria NATO,
> > > > narcotrafficante
> > > > > > ed
> > > > > > > > etnopulitrice, chiamata UCK e oggi in Macedonia come ieri in
> > > > Jugoslavia
> > > > > > > > operativa, con tagliagole formati e inviati da Bin Laden, al
> > > > servizio
> > > > > > della
> > > > > > > > strategia USA di frantumazione di stati e popoli multietnici
e
> > > > > > > > multiculturali, nonchè di creazioni di enclavi etnicamente
> pure,
> > > > > > premiate
> > > > > > > > con licenze di narcotraffico e di amministrazione mafiosa.
> > > > > > > > Bassotto.
> > > > > > >
> > > > > > >
> > > > > > >
> > > > > > >
> > > > >
> > > >
> > > >
> >
> >
>