R: Come Grimaldi parla di Gandhi



Cari amici,
sinceramente credo che polemiche come queste non facciano che svilire il
senso di una mailing list che porta la pace nel suo nome.
Non credo che questi scambi siano serviti ad altro che radicalizzare in
ognuno le proprie idee, e quindi credo che non si sia trattato di un
confronto molto costruttivo né per la pace, né per noi stessi.
Forse dovremmo provare a smettere di giudicare l'operato altrui nei
confronti della pace, non erigerci a giudici, e cercare di capire cosa
stiamo facendo noi per costruire la pace. E per pace intendendo non solo il
silenzio delle armi, ma anche la fine dei rancori e degli odii.
Ma questa è solo una mia idea.

Fabio

----- Original Message -----
From: Enrico Peyretti <peyretti at tiscalinet.it>
To: lista Peacelink Pace <pck-pace at peacelink.it>
Sent: Thursday, November 01, 2001 8:55 AM
Subject: R: Come Grimaldi parla di Gandhi


> Signor Grimaldi,
> io non La conosco. Ma leggendo che mette insieme Gandhi e il Dalai Lama
con
> Marco Pannella, il quale non somiglia neppure lontanissimamente ai primi
> due, ma ne abusa (e Lei cade nell'effetto di quell'abuso), e soprattutto
che
> mette tra i "fasulloni"  (vuol dire figure molto false?) un uomo come
> Gandhi, la cui opera darà ancora frutti a beneficio dell'umanità quando
noi
> saremo da secoli nell'oblio degli uomini (non di Dio), allora capisco che
> Lei non sa di cosa parla, e ciò mi fa dubitare fortemente di tutti gli
altri
> Suoi argomenti.
> Rispettosi saluti
> Enrico Peyretti
> P. S. - E perché non si firma col Suo nome?
> ----------------
>
> ----- Original Message -----
> From: Fulvio Grimaldi <bassottovic at libero.it>
> To: <pck-pace at peacelink.it>
> Sent: Wednesday, October 31, 2001 10:33 PM
> Subject: Re: Grimaldi che ci dici di Telecom Serbia non Bombardata?
>
>
> > Telekom è stata risparmiata per la parte gestita da Telecom Italia...
> Quanto
> > agli arricchimenti del patriota, non cadere nella trappola degli
sterotipi
> > applicati a tutti i nemici dell'imperialismo. Nessuno ha potuto provare
o
> > trovare il "tesoro" di Milosevic. La famiglia Milosevic possiede una
casa
> in
> > costruzione a Belgrado e, nel frattempo, sta in una residenza
assegnatale
> > dal governo. Il tesoro di Milosevic sta nella Jugoslavia ricostruita in
un
> > anno dopo 78 giorni di bombardamenti e in pieno embargo. L'uomo non ha
mai
> > avuto altro che il suo stipendio di uomo di Stato, lo hanno ammesso gli
> > stessi quisling oggi messi al potere dai dollari USA.
> > Quanto alle milizie serbe, erano l'estrema, inevitabile difesa delle
> > comunità serbe cui il complotto spartitorio imperialista e il
nazionalismo
> > etnico di croati, bosniaci , sloveni e albanesi aveva riservato un
futuro
> di
> > minoranze emarginate e perseguitate in nuovi stati non da loro scelti.
Con
> > la loro difesa, Milosevic finanziava la difesa dello stato più
tollerante,
> > multietnico, multiregioso e democratico d'Europa. Il resto sono balle
come
> > quelle che dovrebbero oggi inquietarti sugli scopi della "guerra al
> > terrorismo".
> > Infine, per il tuo sbigottimento, ritengo con te che Milosevic non
meriti
> > per nulla la definzione di non-violento, come non la merito e non
> l'apprezzo
> > io che mi irrito a sentire disarmare i partigiani antichi e futuri. C'è
> una
> > bella differenza tra non-violento (solitamente psicologicamente
> > violentissimo) e anti-violenza. Lascia la nonviolenza a fasulloni come
> > Ghandi,  Dalai Lama e  Marco Panella.
> > iao, Bassotto.
> > ----- Original Message -----
> > From: "Pietro Reynaud" <reynaud at inwind.it>
> > To: <pck-pace at peacelink.it>
> > Sent: Tuesday, October 30, 2001 10:49 AM
> > Subject: Grimaldi che ci dici di Telecom Serbia non Bombardata?
> >
> >
> > > Caro Grimaldi,
> > > ho sempre apprezzato il tuo modo di fare giornalismo di trincea, e ho
> > > sempre provato simpatia per la modalità con cui presentavi i tuoi
> servizi,
> > > sempre graffianti ma velati dall'ironia, aiutato in questo dalla
> presenza
> > > del tuo fido bassotto , penso perciò che anche la tua ultima debba
> essere
> > > letta attraverso le lenti dell'ironia.
> > > Capisco benissimo che tu parli in prima persona, per esperienze e
> persone
> > > conosciute personalmente, e come sia difficile provare con documenti
> cose
> > > successe in periodi di guerra in cui si badava poco a documentare gli
> > > "orrori", (solo i nazisti, forse, sono arrivati a raggiungere livelli
> così
> > > bassi, di documentare, cioè, tutti gli orrori).
> > > Io, personalmente, ho conosciuto molti "Rom Kossovari" rifugiati in
> > Italia,
> > > e qualche cosa ho potuto capire parlando con loro.
> > > Che Milosevich non fosse il nuovo Hitler lo possono capire tutti, che
> però
> > > sia un eroe della democrazia, un partigiano della pace ed un martire
> della
> > > nonviolenza (questultima non l'ha detta nemmeno tu) ... è difficile da
> > > credere.
> > > Si potrebbe allora dire che sia stato un patriota?
> > > Mi rimane difficile credere che un patriota finanzi miliziani della
sua
> > > etnia per combattere altri suoi compatrioti (di altre etnie), invece
di
> > > utilizzare la polizia, le leggi, i parlamenti e le varie istituzioni
> > > democratiche che, bene o male, in Yugoslavia esistevano.
> > > Mi rimane difficile credere che un patriota accumuli ricchezze
> personali,
> > > approfittando della sua posizione politica.
> > > Che poi l'UCK sia formato da farabutti, che hanno approfittato
> > > dell'appoggio americano per fare i loro sporchi comodi, e non abbiano
> mai,
> > > dico mai, difeso il loro popolo, quello di cui si dichiaravano i
> > > liberatori,  è un'altra sacro santa verità ... ma le guerre, si sa,
sono
> > > sempre roba sporca ed i ratti ci sguazzano nella Merda! I
> > >
> > > Se sei arrivato fino a qua senza inc... troppo, vorrei farti una
> domanda.
> > > Nell'ultimo numero di Mosaico di Pace, Gianni Novelli racconta del suo
> > > ultimo viaggio nei Balcani e dice che il grattacielo della Telecom
Serba
> > > non ha mai cessato di funzionare durante i Bombardamenti, e che è
ancora
> > > intatto. In effetti anche io mi ricordo il bombardamento alla torre
> della
> > > TV, la fuga dei giornalisti e la morte dei tecnici, ma non ricordo che
> si
> > > sia mai parlato della Telecom Serba.
> > > Le questioni che ti pongo sono quindi due: I Bombardamenti non erano
> stati
> > > utilizzati anche per  interrompere le comunicazioni (tra cui le
> > > telefoniche, suppongo) in Serbia? Qualcuno ha mai scritto a proposito
di
> > > Telecom Serbia e Bombardamenti?
> > >
> > > paceebene Pietro
> > >
> > >
> > > At 20:53 2001.10.29., you wrote:
> > > >Rispondo con la brevità che la lettera richiede. Capisco il fascino
che
> > un
> > > >predicatore della non-violenza  suscita nei seguaci nel momento in
cui
> i
> > > >suoi amici si apprestano e portano a termine la più brutale e
> sanguinosa
> > > >frantumazione di una nazione multiculturale effettuata dopo la
seconda
> > > >guerra mondiale e programmata, pianificata, organizzata e armata da
un
> > > >feroce nazionalismo imperialista.
> > > >Vedi questi per me sono dati "oggettivi", e lo sono proprio, per
> > > >riconoscimento degli stessi autori dei delitti. Avere perplessità e
poi
> > > >"simpatie umane" per l'UCK quando queste soldataglie delle grandi
> > famiglie
> > > >mafiose schipetare, già allora narcotrafficanti agli occhi di
chiunque
> > > >volesse vedere,  fin dagli anni '80 perpetravano pogrom e "assassini
> > mirati"
> > > >di magistrati, professori, medici, poliziotti serbi, riportati da
tutta
> > la
> > > >stampa mondiale,  indica un davvero intens pcifismo, anche etico.
> Passare
> > > >con disinvoltura sulla costituzione violentissima di uno Stato
leghista
> > > >paralello, senza legittimazione democratica, etnicamente pulito ( a
> > > >sabotaggio di strutture pubbliche plurietniche), finanziato dal
bandito
> > > >internazionale della speculazione finanziaria George Soros e
> organizzato
> > > >dalla signora Maria Teresa di Calcutta, nota per i tuguri in cui
> > ricoverava
> > > >i malati indiani, "fortunati perchè poveri", per le amicizie con i
> > dittatori
> > > >centroamericani finan ziatori delle sue campagne antiabortiste, è
> > un'altra
> > > >grossa prova di non-violenza, etica.
> > > >Tutto questo è oggettivo.
> > > >Oggettiva sarà anche la tua buonafede nel ritenere innocente chi si
> > impegna
> > > >a fondo a sostenere i prodromi di una guerra civile funzionale ai
> > > >bombardamenti Nato.
> > > >Ma sicuramente non è verità oggettiva il tuo racconto del
> Kosovo-Methoja-
> > > >E non è per niente oggettiva la definizione di Milosevic come
> > "criminale".
> > > >Tanto che metà del mondo non a guida USA ritiene il presidente
> jugoslavo
> > un
> > > >difensore della Patria e della democrazia (oggi scomparsa), un nemico
> > > >dell'imperialismo, una persona onesta. Tanto che oggi si trova, non
in
> > cima
> > > >a una cattedra, ma nel carcere di un tribunale la cui procuratrice ha
> > > >affettuosamente inneggiato a Madeleine Albright come "madre del
> Tribunale
> > > >dell'Aja".
> > > >Che le tue verità possano essere equilibrate come il tuo stile.
> > > >Fulvio.
> > > >----- Original Message -----
> > > >From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
> > > >To: <pck-pace at peacelink.it>
> > > >Sent: Monday, October 29, 2001 10:41 AM
> > > >Subject: R: Incontro con il Prof. Alberto l'Abate
> > > >
> > > >
> > > > > Bravo Paolo! Hai scritto cose giuste in difesa di un uomo giusto
> come
> > > > > Alberto. Mi associo.
> > > > > E' inspiegabile e sconcertante che una persona come Grimaldi, che
> > vorrebbe
> > > > > agire per la pace, calunni un uomo di pace e gli attribuisca
> simpatie
> > per
> > > >la
> > > > > violenza.
> > > > > Enrico Peyretti
> > > > > peyretti at tiscalinet.it
> > > > > enrico.peyretti at tin.it
> > > > >
> > > > > ----- Original Message -----
> > > > > From: paolo nerozzi <di14907 at iperbole.bologna.it>
> > > > > To: <pck-pace at peacelink.it>
> > > > > Sent: Sunday, October 28, 2001 6:09 PM
> > > > > Subject: Re: Incontro con il Prof. Alberto l'Abate
> > > > >
> > > > >
> > > > > > Cara lista,
> > > > > > credo che sarebbe stato più giusto inviare questa lettera
> > direttamente a
> > > > > Fulvio Grimandi senza dover intasare la mailing-list con una
> > discussione
> > > > > povera e senza senso. Quindi se vedete tutta questa storia molto
> > puerile
> > > > > (non dico solo per Fulvio, ma credo anche per me che non riesco a
> non
> > > > > > scrivergli), vi consiglio di non perdere tempo a leggerla e
> > cancellatela
> > > > > direttamente.
> > > > > > La invio in mailing list per quelli che magari sono stati
toccati
> > dai
> > > > > discorsi di Fulvio e si chiedono se tutto quello che lui ha
scritto
> > sia
> > > > > vero.
> > > > > > Ciao, paolo.
> > > > > > ---------------------------------------------------
> > > > > >
> > > > > > Ciao Fulvio,
> > > > > >
> > > > > > > Piuttosto che esprimere il tuo leggittimo, per quanto un po'
> > mistico
> > > > > > > attaccamento a L'Abate, avresti potuto confutare quanto ho
> > scritto. Ma
> > > > > so
> > > > > > > che non puoi. E dunque ti tappi gli occhi, le orecchie e il
> naso.
> > > > > >
> > > > > > non riesco a capire perché ho dato l'impressione della mala
fede.
> > > > > > Se ci conoscessimo e ci fossero stati tra noi delle esperienze
di
> > > >sfiducia
> > > > > reciproca allora capirei maggiormente la tua diffidenza, ma perché
> sei
> > > >così
> > > > > convinto che le mie parole scritte siano per tapparmi gli occhi?
> > perché
> > > >dato
> > > > > che io ho un pensiero diverso dal tuo, sono per te in mala fede?
> > > > > > C'é da dire poi che non stiamo parlando di una divergenza di
idee
> ma
> > di
> > > > > considerazioni su una persona!
> > > > > > Ciò che scrivi sono accuse pesanti. é come se io ora che non ti
> > conosco
> > > > > dicessi che tu sei un seguace della Nato e dell'Uck. Un tuo amico
mi
> > > > > risponde (non accusandomi a sua volta di essere un calunniatore)
> > dicendomi
> > > > > che lui ti vede diversamente, che lui ti conosce da amico e che
> quello
> > che
> > > > > sto
> > > > > > dicendo é sbagliato. Ora io alla risposta del tuo amico gli dico
> che
> > lui
> > > >é
> > > > > in mala fede. La cosa bella é che direi queste cose di te e al tuo
> > amico
> > > > > senza conoscere bene nessuna delle due persone. Allora da che cosa
> mi
> > sto
> > > > > facendo questo mio castello di carta? Da quale congettura strana
> > > >particolare
> > > > > > riuscirei a pensare che avrei due persone davanti da me losche e
a
> > dir
> > > > > poco mafiose?
> > > > > >
> > > > > > Le cose che scrivi sono molto pesanti, sono cose che diffamano
una
> > > > > persona. sarebbe per me troppo facile ora riaccusare te di
> > un'operazione
> > > >di
> > > > > diffamazione, di distruggere l'onestà di una persona e denigrarti
> allo
> > > > > stesso modo, (anche se ciò che hai scritto sembra che vada più in
> > questa
> > > > > direzione che
> > > > > > in altre). Voglio invece cercare di capire perché hai questa
idea
> > > > > distruttiva nei confronti di Alberto. Ti confesso che non é
semplice
> > > >andare
> > > > > avanti su questo piano. Sarebbe più facile confrontarci su un
> pensiero
> > che
> > > > > non coinvolga una persona quasi come se fosse la pallina del ping
> > pong. E'
> > > > > per
> > > > > > questo motivo che per me questa sarà l'ultima lettera
> > sull'argomento.
> > > >Dopo
> > > > > puoi rispondermi come vuoi, ma se il confronto non si sposta dalla
> > persona
> > > >a
> > > > > quello che é sucesso in Kossovo, non risponderò più. Per me (e
penso
> e
> > > >spero
> > > > > anche per te) le persone non sono palline da ping pong!
> > > > > >
> > > > > > La prenderò un po' larga perché penso che dobbiamo fare uno
sforzo
> > per
> > > > > conoscerci un po'.
> > > > > > Fino allo scoppiare del cft in jugoslavia avevo idee sulla pace
> > tutte
> > > > > dirette verso la Nato, contro i "comunisti che mangiano bambini",
.
> le
> > > > > "sante" armi che servono per difenderci, ecc.
> > > > > > C'é chi con la guerra in jugoslavia ha perso il suo pensiero e
> > azione
> > > > > pacifista e chi come me l'ha invece incominciato a trovare. In
> quegli
> > anni
> > > > > mi ritrovai a leggere un libro che spiegava che cosa stava
> succedendo
> > in
> > > > > Kossovo. Pensai subito che quello era il luogo dove dovevo
> impegnarmi:
> > la
> > > > > guerra
> > > > > > in jugoslavia é nata in Kossovo, ma la guerra si combatteva in
> > Croazia e
> > > > > Bosnia, mentre in Kossovo la gente resisteva con la lotta non
> armata.
> > poi
> > > > > per alcuni quella era nonviolenza. In quel periodo ritenevo
> importante
> > > > > impegnarmi per il Kossovo appunto per aiutare un fronte dove la
> gente
> > > >stava
> > > > > > cercando di lottare senza le armi. Poteva essere un segnale
> diverso
> > in
> > > > > tutta la crisi Jugoslava.
> > > > > > Quindi entrai all'interno della campagna Kossovo dove trovai tra
> gli
> > > >altri
> > > > > Alberto L'Abate. Io ero quello più esterno che stavo ad ascoltare,
> non
> > > >avevo
> > > > > alcuna esperienza in merito, mentre dentro al gruppo c'erano
persone
> > che
> > > > > avevano già fatto dei viaggi in Kossovo che avevano esperienze in
> zone
> > di
> > > > > > guerre, in altre passate campagne.
> > > > > > La campagna nacque nel '93, quindi in tutto questo tempo si é
> > cercato di
> > > > > lavorare tanto. Dico cercato, perché non penso che qualcuno abbia
la
> > > > > bachetta magica.
> > > > > > Credo che qualsiasi nostro impegno dobbiamo vederlo sempre come
un
> > > > > cercare, senza avere delle certezze su risultati miracolosi, il
> nostro
> > > >fare
> > > > > non deve essere quello del presuntuoso che senza di lui non si fa
> > niente.
> > > > > Questa é anche tra l'altro l'approccio che sencondo me ha Alberto
> (e
> > come
> > > > > credo
> > > > > > che abbiano tante persone, io non ti conosco ma magari qualche
tuo
> > amico
> > > > > mi direbbe la stessa cosa di te) non si é mai posto con un
> > atteggiamento
> > > >di
> > > > > presunzione, del sapere a priori cosa fare, del senza di lui non
si
> va
> > > > > avanti,. anche se bisogna essere onesti Alberto é stato uno dei
> > pilastri
> > > > > > dell'azione della campagna Kossovo, era un riferimento per come
> > agire,
> > > >ma
> > > > > questo lo sentivamo noi, lui non si é mai messo in questo
> > atteggiamento.
> > > > > > All'interno degli incontri della campagna si parlava molto
> > schiettamente
> > > > > dei problemi e non ci si nascondevano dubbi o incertezze - come
del
> > resto
> > > > > succede in tutte le riunioni di qualsiasi movimento. Che ricorda
io
> > l'Uck
> > > >si
> > > > > é incominciato a sentirne parlare sporadicamente dopo gli accordi
> del
> > '95.
> > > > > > Il quadro completo come l'abbiamo oggi di quegli avvenimenti
> allora
> > non
> > > > > l'avevamo. E' normale questo tutti i fatti commentati a caldo sono
> > diversi
> > > > > da quelli commentati dopo un po' di tempo. Con il tempo hai più
> > notizie,
> > > >hai
> > > > > più elementi da confrontare. Così é per esempio con la guerra di
> oggi.
> > Gli
> > > > > > elementi che abbiamo ora sono sufficienti per dichiarci contrari
> > alla
> > > > > guerra, ma dopo la fine avremo ancora più elemnti e il quadro sarà
> > ancora
> > > > > più completo. Così anche su l'Uck é stata una scoperta man mano
che
> > gli
> > > > > avvenimenti si sviluppavano.
> > > > > > L'Uck é sempre stata condannata dalla campagna Kossovo, nessuno
si
> é
> > > > > espresso in suo favore e ne tanto meno Alberto. Anche all'interno
> > delle
> > > > > riunioni possono esserci stati mille dubbi su come valutare gli
> > > >avvenimenti,
> > > > > ma mai c'é stao un dubbio sul condannare chi imbracciava le armi.
> > Comunque
> > > > > fosse
> > > > > > costituita l'Uck (sia di un sincero esercito di liberazione, sia
> un
> > > > > esercito manovrato dagli Usa, ecc) é sempre in antitesi con
l'agire
> > della
> > > > > nonviolenza e quindi non condivisibile.
> > > > > > Prima che degenerasse avevamo più volte fatto presente che si
> stava
> > > > > creando uno spostamento dell'opinione pubblica kossovaro-albanese
> > dalle
> > > > > posizioni della politica dello stato parallelo alla simpatia per
> > l'Uck.
> > > > > > E qui non voglio entrare nel merito degli errori fatti dalla
> politca
> > > >delle
> > > > > varie diplomazie della comunità internazionale. Credo che su
questo
> > saremo
> > > > > solo a ripeterci cose condivise e risapute.
> > > > > >
> > > > > > La condanna all'Uck, non significa che all'interno ci fossero
solo
> > > > > mafiosi, gentaglia ecc.
> > > > > > Quando esplose il problema febbraio-marzo 98 ci sono stati ad
> > esempio
> > > > > anche degli studenti che magari si erano impegnati nelle
> > manifestazioni
> > > > > nonviolente che si convinsero che la nonviolenza era passiva e
> > andarono
> > > > > sulle montagne a combattere. Ciò non significa sconfessare che
l'Uck
> > non
> > > > > fosse poi
> > > > > > pilotata da finanziamenti che bla, bla, bla, ma significa che in
> un
> > > > > sistema di ingiustizie dove vivono grandi interessi di parte posso
> > > > > tranquillamente essere strumentalizzati tanta gente onesta.
> > > > > > Non può essere così anche per qualche Kamikaze islamico?
> > > > > > Probabilmente hai sentito parlare Alberto della complessità
della
> > > > > situazione e magari ti é rimasto impresso l'aspetto delle persone
> > > > > (chiamiamole così, non mi piace assolutamente il termine che sto
> > pensando)
> > > > > "umane" che si ritrovavano all'interno dell'Uck.
> > > > > >
> > > > > > Altro fatto magari che può averti insospettito é il fatto che la
> > > >campagna
> > > > > fin dall'inizio può aver dato l'impressione di parteggiare per i
> > > > > Kossovari-albanesi. Ci sono cose oggettive che non possono
divenire
> > > > > soggettive. Una di queste era appunto il fatto che la popolazione
> > > > > Kossovara-albanese era
> > > > > > tenuta dal 90-91 in uno stato di apartheit (sicuramente l'ho
> scritto
> > > >male,
> > > > > ma ci siamo capiti). Questo era un fatto che andava detto, come
> andava
> > > >detto
> > > > > che il regime di milosevic era un regime criminale.
> > > > > > Dire queste cose oggettive non significa che si vuole accusare
la
> > > > > popolazione Kossovara-serba di essere criminale, e la popolazione
> > > > > kossovaro-serba di non essere lei stessa schiacciata
> dall'oppressione
> > del
> > > > > regime e dagli stessi risentimenti che potevano avere i
> > > >Kossovari-albanesi.
> > > > > >
> > > > > > Caro fulvio,
> > > > > > mi dispiace non andare avanti ma non ce l'ha faccio, mi sembrano
> > cose
> > > > > molto ovvie. Non sono mai stato bravo in italiano e per me
scrivere
> é
> > > >sempre
> > > > > un impresa un po' "faraonica". Sto dicendo cose molto scontate e
non
> > vedo
> > > >il
> > > > > motivo per andare avanti ulteriormente anche sul discorso Nato.
Puoi
> > > > > > immaginarti la posizione che ha avuto la campagna.
> > > > > > Dico solo un ultima cosa. se Alberto fosse un tipo come l'hai
> > descritto
> > > >tu
> > > > > allora non vedo il motivo perché un tipo così dedicava due anni
> della
> > > > > propria cariera universitaria a stare (insieme a sua moglie
> Annaluisa)
> > in
> > > > > Kossovo e girare tra il Kossovo, Belgrado e L'Italia, quando
nessuno
> > > >sapeva
> > > > > che
> > > > > > cos'era il Kossovo. Non vedo perché nel passato si é persino
fatto
> > > > > processare per i missili a comiso, quando dovrebbe essere una
> persona
> > > > > favorevole alla Nato. Non vedo il motivo per cui si é fatto
> pignorare
> > > >dalla
> > > > > finanza perché non ha voluto dare i soldi delle tasse allo stato e
> poi
> > > > > dovrebbe essere
> > > > > > favorevole all'uso delle armi. Non vedo il motivo per cui ora ha
> > > >lavorato
> > > > > per mettere in piedi il primo corso di laurea in operatori di
pace,
> > > >cercando
> > > > > di inserire dentro al mondo universitario tutti i vari contenuti a
> noi
> > > >cari
> > > > > e poi dovrebbe essere un guerrafondaio.
> > > > > >
> > > > > > Ciao, paolo nerozzi.
> > > > > >
> > > > > >
> > > > > >
> > > > > >
> > > > > > >
> > > > > > > Bassotto
> > > > > > > ----- Original Message -----
> > > > > > > From: "paolo nerozzi" <di14907 at iperbole.bologna.it>
> > > > > > > To: <pck-pace at peacelink.it>
> > > > > > > Sent: Saturday, October 20, 2001 11:40 AM
> > > > > > > Subject: Re: Incontro con il Prof. Alberto l'Abate
> > > > > > >
> > > > > > > > E' un periodo che ho veramente poco tempo, e non riesco a
> > interagire
> > > > > per
> > > > > > > via telematica, ma a questo messaggio dovevo rispondere.
> > > > > > > > E' triste leggere queste parole su Alberto L'Abate.
> > > > > > > > Se c'é un persona che appunto mi ha insegnato a cambiare
idea
> su
> > > >Nato,
> > > > > > > guerra, sul capire la forza della nonviolenza sia come
filosofia
> > che
> > > > > come
> > > > > > > strategia. questa é appunto Alberto L'Abate.
> > > > > > > > Sono troppo giovane per aver conosciuto Aldo Capitini, ma se
> ora
> > > >posso
> > > > > > > immaginarmi questa figura anche nel suo aspetto di umiltà e
non
> > > > > arroganza di
> > > > > > > chi come professore a volte diventa é appunto anche grazie a
> > conoscere
> > > > > > > figure come Alberto L'Abate che ne é stato un suo ragazzo.
> > > > > > > > Non voglio qui ricordare come Alberto L'Abate spende
> > quotidianamente
> > > > > la
> > > > > > > sua vita perché basta conoscerlo per capire quanto siano
assurde
> > le
> > > > > parole
> > > > > > > scritte contro di lui.
> > > > > > > > Ciao, paolo nerozzi.
> > > > > > > >
> > > > > > > >
> > > > > > > >
> > > > > > > > Fulvio Grimaldi wrote:
> > > > > > > >
> > > > > > > > > Nell'elenco dei meriti del L'Abate c'è una dimenticanza:
il
> su
> > o
> > > > > totale,
> > > > > > > > > incondizionato e perenne appoggio alla fanteria NATO,
> > > > > narcotrafficante
> > > > > > > ed
> > > > > > > > > etnopulitrice, chiamata UCK e oggi in Macedonia come ieri
in
> > > > > Jugoslavia
> > > > > > > > > operativa, con tagliagole formati e inviati da Bin Laden,
al
> > > > > servizio
> > > > > > > della
> > > > > > > > > strategia USA di frantumazione di stati e popoli
multietnici
> e
> > > > > > > > > multiculturali, nonchè di creazioni di enclavi etnicamente
> > pure,
> > > > > > > premiate
> > > > > > > > > con licenze di narcotraffico e di amministrazione mafiosa.
> > > > > > > > > Bassotto.
> > > > > > > >
> > > > > > > >
> > > > > > > >
> > > > > > > >
> > > > > >
> > > > >
> > > > >
> > >
> > >
> >
>
>