Cambio idea ma in base a documenti precisi



At 22.33 31/10/01 +0100, you wrote:
Infine, per il tuo sbigottimento, ritengo con te che Milosevic non meriti
per nulla la definzione di non-violento, come non la merito e non l'apprezzo
io che mi irrito a sentire disarmare i partigiani antichi e futuri. C'è una
bella differenza tra non-violento (solitamente psicologicamente
violentissimo) e anti-violenza. Lascia la nonviolenza a fasulloni come
Ghandi,  Dalai Lama e  Marco Panella.
iao, Bassotto.

Sull'efficacia della nonviolenza come strumento di azione diretta e di cambiamento della realta' si potrebbero sprecare fiumi di bit, ma non penso che riuscirei a smuoverti dalle tue convinzioni, per cui lascio perdere e ti dico solamente che se il movimento nato attorno a Martin Luther King non fosse stato profondamente e maggioritariamente nonviolento, i neri d'america non sarebbero di certo entrati all'universita' a testa alta come invece sono riusciti a fare. E gli esempi potrebbero continuare...

E' questo, a mio avviso il grande errore politico della sinistra storica: aver creduto che con fini sbagliati si potessero perseguire mezzi leciti, e che la giustizia e la pace dovessero nascere dalla "levatrice della storia". Visto il fallimento dell'operazione, piuttosto che cambiare i mezzi impiegati si e' preferito cambiare gli obiettivi.

Comunque non e' per questo che ho provato l'impulso di scrivere, ma per la curiosita' di sapere da te se anche Arkan e' stato solo un umile servitore del suo paese, e se i rapporti di Milosevic con questo personaggio sono stati sempre guidati da idee di giustizia e di amore per i cittadini del suo paese. Se c'e' una cosa di buono che ci ha insegnato il comunismo e' a fare distinzione tra chi fa le guerre nei palazzi al caldo e con la pancia piena, e chi invece le fa per strada, in mezzo alle bombe e con la pancia vuota. Credo che Slobodan Milosevic non si possa collocare di certo in quest'ultima categoria. Ma sono francamente disposto ad ammettere di avere torto, se mi farai il favore di aiutarmi ad approfondire la questione citandomi uno straccio di libro, di articolo o di sito internet dove poter completare la mia visione delle cose, cosi' come ti sarei grato se tu mi segnalassi tra i vari lavori di Alberto L'Abate un articolo, un libro o anche un appunto preso su un tovaglioli di carta in cui viene fatta un'apologia dell'Uck.

Altrimenti il resto sono solo parole che scivolano via e lasciano il tempo che trovano.

ciao

carlo