Re: R: Appendiamo in giro cartelli Hate Free Zone?



Analogamente alle campagne sul nucleare un'altra possibilita' potrebbe essere:
"Vendetta? No grazie! Giustizia per tutti!" (forse e' troppo lungo?)
Ciao. Lucia Monari

Centro Studi Sereno Regis wrote:

> E' un'ottima idea, propongo di tradurla letteralmente con: "Zona libera
> dall'odio", come a suo tempo le zone denuclearizzate.
> Ciao Nanni Salio
> ----- Original Message -----
> From: Paola Lucchesi <paola.lucchesi at mail.inet.it>
> To: <pck-pace at peacelink.it>
> Sent: Wednesday, September 26, 2001 8:14 PM
> Subject: Appendiamo in giro cartelli Hate Free Zone?
>
> In un articolo del 22 settembre, a firma Federico Rampini, sulle proteste
> antimilitariste in California, ho trovato questa notizia:
>
> >In tutte le università californiane, le più multietniche del mondo, uno dei
> >timori è che si crei un clima di sospetto indiscriminato contro arabi e
> >musulmani. L'organizzazione terzomondista Global Exchange di San Francisco
> >sta distribuendo dei manifesti gialli con su scritto "Hate Free Zone", zona
> >libera dall'odio: da regalare ai negozianti di origine mediorientale perché
> >li appendano alle vetrine, contro atti di vandalismo o di ostilità.
>
> Mi sembra un'idea eccellente, per questo motivo: oggi la gente non ha tempo.
>
> I bellissimi appelli, riflessioni, dibattiti, analisi che vedo circolare su
> tanti forum, purtroppo toccano soprattutto chi e' gia' convinto (del "no"
> alla guerra).
>
> Sono convinta che un problema fenomenale del "fare qualcosa" che possa
> incidere veramente e' la mancanza di tempo delle persone. Ci sto sbattendo
> la tesa su da quando ero bambina. La gente, anche di buona volonta', e'
> travolta dagli impegni della sua vita quotidiana.
>
> Ci lamentiamo che si pensa poco, e' vero, per pensare ci vuole tempo. Il
> tempo e' diventato un lusso.
>
> Lo spazio vuoto viene riempito da chi sa creare slogan facili, veloci,
> rapidamente digeribili.
>
> Gli slogan guerrafondai sono cosi', le ragioni pacifiste sono spesso lunghe
> e complicate.
>
> (** la piu' geniale descrizione che io abbia mai letto di questo fenomeno,
> risale al.... 1954. Sta in "Farheneit 451, di Ray Bradbury. Storia,
> apparentemente di fantascienza, su un'America dove i pompieri bruciano i
> libri, che sono divenuti fuorilegge. Chi ha voglia di farsi venire i
> brividi giu' per la schiena se lo legga: ci trovera' il nostro oggi,
> descritto, appunto, nel 1954. E' il libro alter ego di "1984" di George
> Orwell: guarda caso, anche qui i libri sono fuorilegge.)
>
> Hate Free Zone - difficile da tradurre, accidenti. Magari lo lasciamo in
> originale?
>
> Un bell'adesivone giallo shocking, da appiccicare dappertutto, in quantita'
> industriali;
>
> Questa e' una cosa facile e rapida, difficile rifiutare con la scusa "non
> ho tempo", perche' ad attaccare un adesivo (sull'auto, sullo zaino di
> scuola...), piazzare un cartello in vetrina, ci si sta pochi secondi.
>
> E' banale, superficiale, schifosamente societa' dei consumi - quindi forse
> puo' funzionare.
>
> Chi si butta?
>
> paola
>
> *** ovviamente, se questo esempio riguarda solo gli atti ostili contro
> cittadini islamici, l'idea vale anche per un possibile slogan che vada sul
> concetto "no alla guerra" (non in questa forma, e' troppo banale: c'e'
> qualcuno bravo a inventare slogan, da queste parti?)