voci di pace dagli Usa



«Con pace e amore»
Voci di saggezza e di pace dagli Stati Uniti

Dalla Lettera Quacchera (Notiziario dell'Associazione religiosa degli
Amici), n. 36, luglio-dicembre 2001.

Guardiamo due avvenimenti che hanno segnato gli scorsi mesi legandoli
insieme con una testimonianza di Susanna Thomas, la giovane studentessa
quacchera che è stata imprigionata a Voghera per poco meno di un mese, in
seguito ai fatti di Genova, e di sua madre. La madre Cathy Thomas ci ha
scritto il mercoledì 12 settembre:

«Ieri sera abbiamo avuto una riunione silenziosa. Anche le chiese
presbiteriana e quella cattolica, vicino a noi, hanno avuto tenuto simili
servizi. Qui il colpo è stato grave: dalla strada principale [di Summit,
N.J.] si può vedere New York City e fino a ieri si scorgevano chiaramente le
torri del W.T.C. Molti qui lavorano in città vicino al luogo del disastro.
Fra questi, il marito di Arlene Johnson, segretaria del nostro meeting. Ci
ha messo 8 ore per trovare il modo di uscire da New York City. Alla fine ha
traversato a piedi il ponte sino a Brooklyn e ha dormito presso amici.
Durante il meeting silenzioso, qualcuno ha lanciato un messaggio, dicendo
che un atto simile deve venire da un luogo di grande pena e disperazione.
Mi sembra che siano stati presi di mira i simboli della ricchezza e del
potere militare. Questo mi ricorda i messaggi di molta parte della protesta
nonviolenta di Genova, che cercava una più giusta distribuzione delle
risorse mondiali: se non vi fosse una tale enorme disparità forse la gente
avrebbe più speranza nel futuro e non sarebbe indotta a tali terribili
azioni.
Ora tutti preghiamo perché la risposta dei nostri capi e del nostro popolo
sia saggia e misurata».

Susanna ha scritto la seguente lettera per il giornale locale di
Philadelphia:

«Mi si dice che il 'Philadelphia Inquirer' vorrebbe ospitare un mio
editoriale. Per quanto malvolentieri - già abbastanza attenzione si è
puntata su di me - sento che gli eventi di oggi autorizzano una reazione da
parte di una pacifista. Spero che questa dichiarazione possa essere di
aiuto.
Salve, cari amici di Philadelphia. Le tragedie di oggi colpiscono il mondo
intero. E' un giorno terribile. Alla luce degli eventi odierni, è più
importante che mai difendere i valori che uniscono, piuttosto che quelli che
dividono: la comunicazione, il rispetto, la libertà di espressione e il
diritto a riunirsi pacificamente.
Credo che siano questi i valori su cui si basa ogni democrazia. Credo che la
salvaguardia di questi valori possa consentire alla gente di esprimere le
loro preoccupazioni e i loro punti di vista, senza sentire il bisogno di
ricorrere alla violenza, alla distruzione o alla forza. [...] Le persone
direttamente responsabili degli attacchi - i dirottatori - sono già morti,
con ogni probabilità. E' tuttavia di vitale importanza non criminalizzare le
pacifiche comunità islamiche nel mondo associando la loro fede a presunte
attività terroristiche.
Ricordiamo il significato letterale della parola "Jihâd", che vuol dire
lotta spirituale, la forza dell'anima. Ogni persona di fede conosce questa
lotta. E' anche importante ricordare il significato letterale della parola
"Salâm", su cui "Islam" di basa: questa parola vuol dire pace. Con pace e
amore».
Susanna Thomas

Commento di Pier Cesare Bori:

Questa riflessione, nella sua semplicità e immediatezza, è importante perché
viene dalla parte offesa, dalla parte "americana" (la Pennsylvania è legata
indissolubilmente agli Amici) [Società Religiosa degli Amici è il nome
preciso dei Quaccheri]; perché c'è un inizio di analisi delle cause sotto il
profilo economico (la disparità) e psicologico-sociale (la disperazione come
impossibilità di comunicare); perché articola la condanna della violenza
terroristica e il rispetto della cultura e della religione islamica; perché,
nel chiedere una risposta "saggia e misurata" indica la linea da seguire:
legalità nel perseguire giudizialmente gli autori del crimine, rispetto dei
diritti fondamentali.
Il riferimento all'Islâm e al jihâd richiederebbe un particolare
approfondimento, ma appunto solo nella comunicazione e nel dialogo sarà
possibile cercare con i credenti musulmani un chiarimento sul rapporto con
la violenza che sia anche un impegno contro di questa.


La Lettera Quacchera è curata da Pier Cesare Bori, via Angelelli 18 40137
Bologna, tel. 051/6237608.
E-mail bori at spbo.unibo.it.