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nuclear madness
- Subject: nuclear madness
- From: "tom" <lau at elledi.it>
- Date: Tue, 25 Sep 2001 15:23:06 +0200
IALANA - ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI GIURISTI CONTRO LE ARMI NUCLEARI MEMBRO : INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LAWYERS AGAINS NUCLEAR ARMS Dichiarazione stampa L'Associazione Italiana contro le Armi Nucleari di fronte allo sviluppo politico internazionale esprime le sue profonde preoccupazioni. Il fatto che in un attacco terroristico contro New York migliaia di persone inermi hanno perso la loro vita, impone per se stesso un necessario momento di riflessione. L'importanza di verificare la responsabilità di questi atti criminali non ha bisogno di essere ripetuta; ed altrettanto in questo contesto la solidarietà con il popolo americano e il reciproco sostegno di tutti gli Stati civili. Si deve comunque ricordare all'USA e alla NATO che anche questo terribile attacco all'incolumità del centro del commercio internazionale non giustifica atti di rappresaglia nei confronti di altri paesi e della loro popolazione inerme. Le ultime notizie da parte del Pentagono, il quale ha invitato il Presidente degli Stati Uniti a utilizzare le armi nucleari nei confronti dei presunti terroristi islamici, spinge la IALANA Italia a chiedere con urgenza al Governo Italiano nonché a tutti gli altri Governi europei di ritrovare la strada della legalità. Già la dichiarazione della NATO di trovarsi in uno stato di guerra secondo l'art. 5 del Trattato Nordatlantico suscita notevole perplessità. "La guerra è una controversia tra due o più stati con le loro forze armate, con lo scopo di vincere l'uno sull'altro e di imporre condizioni di pace secondo il compiacimento del vincitore" come definito da uno dei più importanti commentatori del diritto internazionale, Lassa Oppenheim. Un attacco terroristico comunque non è un atto di guerra o il casus belli che potrebbe giustificare l'applicazione dell'art. 5 del Trattato NATO, salvo in un senso metaforico. Pertanto un tale attacco non può giustificare che uno Stato prenda misure di guerra contro un altro Stato come risposta a questo attacco, a meno che quest'altro non abbia assunto la sua responsabilità o tale sarebbe indubbiamente constatato. Fino ad oggi non è stato provato da parte del Governo americano che l'Afghanistan, che è nel mirino delle armate americane, abbia la responsabilità per la tragedia di Manhattan. Nel senso del diritto internazionale non è sufficiente, che uno Stato abbia dato supporto, tollerato o ospitato un terrorista, per poter iniziare una guerra. L'Arabia Saudita si è rifiutata fino ad oggi di consegnare 11 presunti terroristi, i quali sono sospettati di avere organizzato nel 1996 l'attacco terroristico al Khobar Towers nel quale sono stati uccisi 19 soldati americani e 370 sono stati feriti. Nello stesso modo la Svizzera si è rifiutata di consegnare all'Italia Licio Gelli , che era sospettato di aver ordinato l'attacco terroristico contro la stazione di Bologna, nel quale sono morte 82 persone. Uno recente studio fatto dal servizio di ricerca del Congresso Americano sostiene, che il presunto organizzatore dell'attacco a Manhattan, Osama Bin Laden, ha delle basi e collegamenti organizzativi in 37 paesi del Medio-Orient, Europa e Nordamerica. E' evidente l'assurdità da parte della NATO, di dichiarare la guerra a tutti questi paesi. L'uso stesso delle terminologie di guerra ha gravi conseguenze, sia al livello psicologico, sia al livello legale. Psicologicamente il Governo americano incita i normali e civili cittadini americani, di mutare il loro lutto impotente in uno sfogo razziale, pieno di sete di sangue. Al livello legale la dichiarazione di guerra, sia all'interno dello Stato, sia nel suo rapporto internazionale, comporta un'abrogazione e sospensione di vari diritti civili, molto più ampia di quanto fosse in uno stato di emergenza nazionale. Alla dichiarazione di guerra ed alle seguenti misure ed atti da parte di uno Stato segue indubbiamente il diritto dello Stato offeso di auto-difendersi. Infatti l'Afganistan, attualmente rappresentati dai Taliban, ha già dichiarato la Guerra Santa in difesa del suo regime. In mancanza di un sistema di missili intercontinentali ecc., i guerrieri talibani possono essere adesso facilmente convinti nella loro precarietà, di utilizzare atti terroristici nei confronti degli Stati Uniti e i paesi della Nato. Il ciclo di violenza nel nome della Giustizia Infinita e della Guerra Santa si è già creato. In questo ciclo vizioso l'annuncio da parte del Governo americano di voler utilizzare armi nucleari tattiche è un ulteriore impulso, ad aumentare la tensione internazionale; è un ulteriore passo di non-ritorno verso un conflitto con milioni di vittime innocenti, militari e civili. Tale minaccia è anche illecita. La Corte Internazionale di Giustizia nella sua decisione del 8.7.1996, Reg.Gen. No. 95/1994 ha sentenziato che "la minaccia o l'uso delle armi nucleari sono generalmente in contrasto con il diritto internazionale". Per la sez. italiana della International Association of Lawyers Against Nuclear Arms Firenze , 24.09.2001 Dr. Joachim Lau PORTAVOCE: PROF. G. NEBBIA - ROMA DR. J. LAU - FIRENZE CONTATTO: C/O STUD. LEGALE LAU I- 50122 FIRENZE VIA DELLE FARINE 2 TEL.055-2398546 FAX.0575-592243 SECRETARIO: AVV. F. TRIPPANERA CONSULENTE: AVV. ROMEO FERRUCCI
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