Bian Laden - Rassegna stampa



    Tratto dal Corriere della Sera  del 19 sett. 01

         Bin Laden  ed i suoi amici fondamentalisti ceceni
di Paolo Mieli - Direttore C.d.Sera

Ho appena finito di leggere le bozze di uno straordinario volume di Barbara Spinelli, " Il sonno della memoria " - Mondadori. La parte più intensa di questo libro è quella in cui si spiega come e perchè, nella scelta fra la Russia di Putin e la resistenza cecena, non bisogna aver dubbi e schierarsi a favore della Cecenia. Putin, ci ricorda la Spinelli, viene dal Kgb che " non era stato semplicemente un servizio segreto ma una polizia politica equivalente alla Gestapo ". Una vera e propria scuola del crimine. I ceceni sono stati trasformati in " capro espiatorio dello sfacelo russo ". E quanto alle accuse di loro prossimità al terrorismo islamico, la Spinelli capovolge la questione sostenendo che la Russia non ha i titoli democratici per giudicare, che la guerra efferata dei russi contro i ceceni ha alimentato il terrorismo, che il banditismo ed i sequestri di persona non sono un fenomeno ceceno ma dell'intera Russia caduta in mano a clan e mafie " . Ragion per cui bisogna sancire una volta per tutte che " non è possibile combattere la secessione di una provincia ribelle da secoli con l'arma dello sterminio " . Ragion per cui, " le persone impegnate di cuore al fianco dell'America colpita, per rallegrarsi davvero della solidarietà dichiarata dalla Russia, dovrebbero chiedere con più urgenza che la Cecenia non sia definitivamente schiacciata , come un piccolo e impudente fastidio periferico " . La verità è che in Cecenia la resistenza " più agguerrita " è, appunto, quella guidata da Basaev stretto alleato di Bin Laden. Perciò un'offensiva internazionale contro Bin Laden dovrà essere necessariamente diretta anche contro il leader dei fondamentalisti ceceni.


   IL  NEMICO  VERO   di Giovanni Sartori  pag.1

Ancora ci rifiutiamo di riconoscere,con insensata cecità, che scoppiamo di troppa popolazione e che il pianeta Terra sta entrando in agonia ecologica. Ma dall'11 settembre, non possiamo più far finta di non vedere che noi (noi occidentali )abbiamo creato una tecnologia dalla quale non ci sappiamo difendere. Per l'attacco al World Trade Center due aerei e una decina di kamikaze hanno ucciso 5000 persone . La moltiplicazione del danno è smisurata, e la facilità del danno è terrorizzante. Ovviamente, si può essere vulnerabili senza che accada nulla, senza essere vulnerati. Occorre un fattore scatenante. E il fattore scatenante dell' " uccidere terroristico " che sta assaltando il mondo occidentale è un FANATISMO politico-religioso, è il fondamentalismo islamico. Il terrorista occidentale uccide senza volersi uccidere, mentre il terrorista religioso si fa autoesplodere. E' un salto di qualità negativo che centuplica la minaccia. Tiziano Terzani nel suo intervento sul Corriere del 16 sett. ricorda che 2500anni fa Buddha diceva che l'odio genera solo l'odio, e che l'odio si combatte solo con l'amore. Venticinque secoli sono tanti ! Dunque oggi l'occidente non dubita più di avere un temibilissimo nemic, e sa che non è un nemico addomesticabile o integrabile. Del pari ha tardivamente scoperto che i nemici si devono combattere. Ma come? E, per cominciare, chi è il nemico? Il punto pregiudiziale è di non confondere la religione islamica con il fondamentalismo islamico. L'Islam non è una chiesa nel modo in cui lo è la chiesa cattolica. Semmai l'Islam è da avvicinare alla frammentazione protestante del cattolicesimo. Le componenti fondanti dell'Islam sono da un lato il suo testo sacro, il Corano, e dall'altro il diritto islamico. Il Corano ne è l'elemento fisso, il diritto ne è l'elemento variabile. Il punto da capire bene è cosa il fondamentalismo sia, e perchè oggi costituisca
l'epicentro dirompente dell'Islam.
L'argomento fondamentalista è che la decadenza e la umiliazione dei popoli musulmani derivano dall'abbandono dell'Islam autentico. I musulmani sono stati una nazione trionfante finchè hanno fedelmente osservato la via indicata da Allah; e hanno perduto il loro primato perchè se ne sono allontanati. Dunque occorre purificare l'Islam da qualsiasi contaminazione occidentale. Al tempo stesso è un argomento che riattiva l'istinto originario, la natura combattente e conquistante di Allah. Difatti il ritorno all'Islam autentico crea al suo interno gruppi militanti " violenti " che perseguono tre obiettivi : primo purificare il mondo musulmano; secondo conquistare alla fede i Paesi parzialmente musulmani; terzo riaprendo la guerra santa ( vedi l'assalto a gli USA ). Abbiamo visto la guerra santa in azione. Il nemico lo abbiamo. Ma nel combatterlo dobbiamo stare attenti a non ingrossarne le fila . Il talebanismo è ancora piccolo, l'Islam è grande.Attenzione.


LE ENERGIE OMICIDE DEL PRESENTE
                      di  H.M.Enzensberger,  pag. 1
Proprio quando nessuno sa come andrà a finire, c'è qualcosa che invita a tentare di guadagnare distanza. Un esempio è ciò che sta avvenendo con la globalizzazione. Uno scienziato tedesco a nome Karl Marx aveva analizzato questo processo in maniera piuttosto approfondita già 150 anni fa. Non sarebbe certo giunto alla decisione se essere " pro " o " contro " . Nel conflitto esploso in luoghi come Seatle, Goteborg, Genova , avrebbe visto poco più di un combattimento tra ombre. La protesta contro un fatto storico così inponente può essere degna di plauso, ma nel miglior dei casi si traduce in una montatura televisiva su scala mondiale che già mostra come gli ingenui stessi contestatori facciano parte di ciò che combattono. Chi considera unicamente la globalizzazione come una dinamica economica, non lo ha capito. Oggi non esiste più nulla che le si possa sottrarre : nè la religione, nè la scienza, nè la cultura nè la tecnica possono ignorare il mondo dei consumi e dei media. Per questo i suoi costi ricadono ovunque e in ogni sfera. Questo vale anche per una religione del tutto rispettabile come l'Islam, che tuttavia da tempo non sviluppa più alcuna idea produttiva. La sua forza si è manifestata finora eslusivamente nella negazione certa della modernità, alla quale rimane proprio per questo legato. Tuttavia, alla domanda da dove provenga l'energia psicologica che alimenta il terrore, l'analisi ideologica non è in grado di dare una risposta. Concetti come sinistra o destra, nazione o setta, religione o movimento di liberazione conducono esattamente agli stessi modelli di azione. Il comune denominatore è la PARANOIA . Anche nel caso della strage di New York è doveroso chiedersi fin dove può portare il movente islamico; qualsiasi altra motivazione avrebbe fatto altrettanto. In uno scenario tanto oscuro è inpensabile avere delle certezze, o il livello di autodistruzione a cui gli attori sono disposti. E dal momento che probabilmente esistono migliaia di bombe viventi, la loro violenza ci accompagnerà nel Ventunesimo secolo. Anche il sacrificio umano, consuetudine antichissima della specie, va incontro
in tal modo alla propria globalizzazione.