No alla guerra no al terrorismo - Un nuovo mondo è indispensabile

["migliori" <migliori at tiscalinet.it>]

No alla guerra no al terrorismo
Un nuovo mondo è indispensabile

Il terrorismo non lastrica la strada per la giustizia, ma è il cammino più
breve verso l'inferno per i popoli che lottano per l'autodeterminazione e
per i movimenti di massa che si battono per un mondo migliore.

Noi deploriamo questo crimine orrendo e condanniamo chi lo ha pianificato e
preparato con tutte le parole della denuncia e della condanna di cui il
vocabolario dispone.

Nessuna ragione al mondo è tale da poter giustificare questo terrorismo che
impasta la carne umana con il ferro, il cemento e la polvere, allo stesso
modo nessuna barbarie, che macchia la storia dell'umanità, deve assecondare
una divisione manichea del mondo in due sfere eternamente contrapposte, una
di bene assoluto e l'altra di assoluto male.

La civiltà è il risultato finale del contributo culturale dei diversi
popoli, frutto di accumulazione delle esperienze e di interazione tra i
vari gruppi umani.

Perciò l'americana dovrebbe abbandonare il concetto di "conflitto di
cultura" e il bisogno di identificare un nemico sempre presente per testare
la "supremazia occidentale" approdando invece ad una arena politica
allargata a tutti gli Stati del mondo (anche i più "diseredati") nella
quale confrontarsi e meditare sulla sincerità della propria politica estera
. Basti pensare  alla situazione politica del  Medio Oriente, dove i grandi
valori americani di libertà, democrazia e diritti umani, non trovano alcun
riscontro nel contesto palestinese all'interno del quale si è sempre dato
sostegno all'occupazione israeliana sollevandola altresì dalla
responsabilità di  dover rispondere al diritto internazionale e fornendo al
comportamento israeliano, "che spesso raggiunge la portata di terrorismo di
stato", la giustificazione di cui necessita.

Il terrorismo no ha localizzazioni o confini, non risiede in una sua
geografia, la sua patria è la disillusione e la disperazione
.
Il mondo non può essere diviso in due società: una per i ribelli e l'altra
per i tutori della legge, non possiamo rassegnarci di fronte al tentativo
di azzeramento della coscienza, che si profila dalle macerie fumanti della
strage dell'11 settembre.

Continuiamo a restare dalla parte degli oppressi , rivendichiamo le nobili
ragioni  del conflitto sociale contro i potenti della terra, conto i
signori della guerra e del terrore.


Riteniamo che un nuovo mondo è indispensabile.

ROMA 21 09 01
Confederazione Cobas Inpdap
Rsu Paolo Migliori
Rsu Franco Cavallo
Rsu Armida Pratesi
Rsu Mario Di Stefano


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