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Quattro ragioni per preparare lo sciopero generale contro la guerra
- Subject: Quattro ragioni per preparare lo sciopero generale contro la guerra
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 21 Sep 2001 17:24:37 +0200
Ad amici, associazioni e mezzi d'informazione impegnati per la pace, i diritti umani, la legalita', la democrazia Cari amici ed egregi signori, vi inviamo questo intervento, con preghiera di diffusione e discussione. Grazie per l'attenzione, un cordiale saluto, Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo tel. 0761353532; e-mail: nbawac at tin.it Viterbo, 21 settembre 2001 * * * QUATTRO RAGIONI PER PREPARARE LO SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA 1. Perche' una guerra scatenata a seguito degli attentati terroristici di un gruppo criminale (ancora neppure ben identificato) non ha fondamento nel diritto internazionale, e aggiunge crimine a crimine. strage a strage. 2. Perche' nel caso dell'Italia violerebbe anche la legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica Italiana, nell'art. 11 e non solo. Sarebbe quindi due volte un atto criminale. 3. Perche' aggiungendo vittime innocenti a vittime innocenti non solo non sconfiggerebbe il terrorismo, ma lo rafforzerebbe. 4. Perche' rischia di evolvere in una guerra mondiale che puo' mettere fine alla civilta' umana. Pertanto, se la guerra venisse scatenata e il nostro governo decidesse (illegalmente) che l'Italia ad essa dovesse prendere parte, occorre agire per difendere la Costituzione e per cercar di salvare le vite degli esseri umani effettivo bersaglio della guerra. Ed a tal fine occorre: a) l'azione diretta nonviolenta eseguita esclusivamente da persone persuase della nonviolenza (e non da parte di persone ambigue o confuse che sarebbero pericolose a se' e agli altri); un'azione diretta nonviolenta che contrasti concretamente, operativamente, e non solo simbolicamente, la guerra e i suoi apparati (un esempio: l'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere per la pace" con cui ostruire lo spazio di decollo delle basi da cui partono i bombardieri); b) la disobbedienza civile di massa: ovvero il rifiuto di cooperare con chi ha tradito la Costituzione e si e' posto fuori legge; disobbedienza civile che significa rompere la complicita' con chi ordisce assassinii, e pagare di persona tutte le conseguenze economiche, civili e penali della propria azione di noncollaborazione; la disobbedienza civile e' una cosa seria che richiede disponibilita' ad accettare le prevedibili sofferenze e i prevedibili danni da subire come conseguenza alla propria assunzione di responsabilita', come sapevano Thoreau e Gandhi che l'hanno praticata davvero (mentre cio' che nei mesi scorsi e' stato spacciato sotto questa etichetta in italia ne e' l'esatto contrario); c) lo sciopero generale contro la guerra: per bloccare il nostro paese cosi' da impedire l'uso dell'esercito italiano per commettere stragi, e con la forza della democrazia e della legalita' ricondurre alla ragione quel governo, quel parlamento e quel presidente della Repubblica che accettando di portarci in guerra avrebbero commesso un atto di alto tradimento del nostro ordinamento giuridico. Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo * * *
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