Ora è necessario che i giovani.............



...................... Purtroppo molti giovani di talento non si dedicano
alla politica, ritenendola un affare sporco che non si riesce a
pulire, e preferiscono occuparsi di affari, tecnologia, elettronica,
dell'insegnamento universitario e criticano i loro governi. Ne risulta un
circolo vizioso. La politica, come tutto il resto in natura, non sopporta il
vuoto e in lei si lanciano coraggiosamente persone che non sono degne di
governare altri più intelligenti e più onesti di loro. Occorre cambiare il
mazzo bisunto delle carte politiche.

Ora è necessario che i giovani, che non
si sono ancora macchiati di nulla, si muovano verso la
politica.................
 
 
 

da La Repubblica

Qualcosa dentro di noi è diventato macerie LE IDEE

di EVGENIJ EVTUSHENKO  

TANJA Samojlova corre per la scala avvolta dal fumo dell'incendio scoppiato
subito dopo il bombardamento tedesco. Un pompiere con il volto annerito dal
fumo, simile a un minatore sporco di carbone, cerca di fermarla, ma lei
riesce a liberarsi e a spingere la porta del suo appartamento, dove sono
rimasti i suoi genitori. Il pavimento non c'è più. Oltre la soglia una
voragine, un solo paralume bruciacchiato dondola e ticchetta ancora l'antico
orologio a muro, da cui esce un uccellino meccanico con il suo "cucù"
d'addio.

MENO di una settimana prima dell'attacco terroristico a New York e
Washington questo bombardamento è passato sullo schermo dell'Università di
Tulsa in Oklahoma, dove ho mostrato ai miei studenti americani di
diciassette-diciotto anni il film russo "Letjat zhuravli" (Volano le
cicogne) del 1957. L'hanno guardato con il fiato sospeso, alcuni con le
lacrime agli occhi. Mi ha colpito però il commento di una studentessa nel
suo elaborato, quando dichiarava di essere stata felice che il mio corso di
cinema l'avesse aiutata a scoprire nei russi molti elementi positivi e
buoni, nonostante la Russia nella Seconda Guerra mondiale avesse combattuto
insieme ai tedeschi contro l'America. Mi è toccato dare qualche
spiegazione... Sono stato felice quando mi sono accorto che gli studenti
avevano apprezzato molto il film "Letjat zhuravli" oltre al mio film
preferito "Ladri di biciclette". In uno degli elaborati degli studenti c'era
scritto però che non era una cosa bella rubare le biciclette degli altri,
proprio davanti agli occhi del proprio figlio, non sarebbe stato più
semplice andarsi a comprare una bicicletta nuova? "Che fortunati..." ho
pensato a proposito dei miei studenti: si sono sempre potuti comprare una
bicicletta nuova e non hanno mai visto la guerra nella loro terra, solo al
cinema..." Ma ora la guerra è arrivata anche in casa loro. La formula
reaganiana dell'"impero del male" ha identificato un altro nemico, dirigendo
le punte dei propri aerei contro i propri grattacieli. Un obiettivo
allettante, certo, al momento non ci sono altri imperi potenti come gli
Stati Uniti. Tuttavia gli ideatori di questa guerra terroristica, che odiano
con invidia gli Stati Uniti, l'hanno messa in scena da veri produttori
hollywoodiani come un grandioso show mondiale con effetti speciali e sonori
e con scene di massa, dove non è stato necessario dirigere in modo
cinematografico il terrore negli occhi delle vittime e di quelli che
fuggivano per le strade per salvarsi dal soffocamento per il fumo e la
cenere. Gli aerei imbottiti di nient'altro fuorché di persone innocenti, tra
cui bambini, non hanno perforato solo i grattacieli. Hanno perforato libri
grandissimi: la Bibbia, il Corano, Dante, Shakespeare, Goethe, Hugo,
Dostoevskij. In molti musei del mondo si conservano libri perforati da
proiettili come oggetti di monito contro la morte della cultura. Ma dove si
conservano i libri perforati dagli aerei? Questi aerei sono esplosi dentro
di noi e le loro schegge vagheranno per sempre sotto la nostra pelle. Ci
torneranno a lungo in sogno le persone che si buttano giù sull'asfalto
dall'ottantesimo piano, ormai inghiottito dalle fiamme. Uno di loro nella
caduta ha ucciso con il suo corpo un soccorritore. Sentiremo ancora a lungo
di notte i segnali dei telefonini da sotto le macerie, anche quando le
macerie non ci saranno più. Qualcosa dentro di noi è diventato macerie.
Dobbiamo ringraziare Dio se sono solo le macerie del sentimento di
supremazia su tutti gli altri, le macerie della presunzione,
dell'autocompiacimento, dell'incuria. Non voglia Dio che siano le macerie
della nostra umanità, su cui danzerà selvaggiamente la vendicatività astiosa
che è sempre cieca e di regola non punisce chi è realmente colpevole. È
possibile difendere la civiltà solo in modo civile. Altrimenti diventeremo
simili a quegli abitanti del nostro pianeta crudelmente folli che invece di
dividere il cordoglio di tante infelici madri americane, con entusiasmo
agitano le braccia di fronte alle telecamere, mostrando con le dita il segno
di vittoria, non capendo che questa maledetta mattina soleggiata è stata una
giornata nera per tutta l'umanità, loro compresi. La pratica della "risposta
al terrore col terrore" è pericolosa perché rende gli uomini crudeli e il
desiderio di catturare i colpevoli prima possibile, di puntare il dito
contro di loro può portare ad errori imperdonabili. Più grande sarà il
terrore, meno spazio ci sarà per la bontà e la pietà. Non parlo della pietà
verso i terroristi, non la meritano. Sarebbe stupido se le mura delle nostre
case si trasformassero in ospitali, invitanti guance da offrire ai
terroristi, partendo da un cristianesimo erroneamente interpretato del tipo
"faranno saltare un muro, mettine un altro". Oggi i terroristi hanno trovato
il modo di trasformare degli aerei di linea in gigantesche bombe di benzina.
Gli sarà anche piaciuto. Dal momento che tutti i leader del mondo hanno
dichiarato di essere pronti alla guerra contro il terrorismo, allora anche
gli altri paesi possono diventare i futuri bersagli. Cosa succederà poi se
domani o dopodomani i terroristi si procureranno mini bombe atomiche o
qualche arma chimica a noi ancora sconosciuta? Il progresso del male
talvolta sorpassa quello del bene. Il moderno terrorismo è una follia
pericolosissima, ispirata da falsi profeti politico-religiosi e ben
calcolata dai computer, dietro cui si cela il freddo obiettivo di dominio
sul mondo. I nuovi kamikaze, a cui per il suicidio, che si trasforma in
omicidio di massa, i loro maestri criminali promettono le migliori vergini
sulla terra, sentendosi portatori della somma giustizia, saranno pronti
anche domani a trapassare con i loro aerei la Torre Eiffel, la Cappella
Sistina, la Cattedrale di Colonia, il Big Ben. Il fondamentalismo comincia a
far saltare le fondamenta. Io sono cresciuto ai tempi del terrore staliniano
contro il proprio popolo. Il fondamentalismo marxista giustificava questo
terrore, anche se Marx ed Engels sarebbero diventati antimarxisti, se
avessero visto in un incubo l'Arcipelago Gulag. Il fondamentalismo nazista
ha portato l'idea dell'Arcipelago Gulag fino alle camere a gas
dell'Olocausto. Il fondamentalismo marxista è iniziato con le esplosioni
delle chiese trasformate in depositi per le verdure, con l'esplosione della
morale cristiana e dell'elemento base spirituale dei classici russi, che si
riassume con le parole di Dostoevskij, secondo cui nessun ideale vale le
lacrime di un bambino tormentato senza colpa. Nonostante la loro
opposizione, il fondamentalismo marxista era molto simile all'aggressivo
fondamentalismo capitalistico nel cinismo politico. Il fondamentalismo
marxista, dopo aver schiacciato con i carri armati la Primavera di Praga, ha
sostituto l'idealista Dubcek con l'opportunista politico Hus&aacut;-k,
mentre il
fondamentalismo capitalista ha sostituito il liberal-socialista Allende con
il caporale Pinochet, con il principio comune "sì, è un mascalzone, però è
il nostro mascalzone". Il fondamentalismo maoista ha tentato di cancellare
tutta la cultura occidentale, cacciando i traduttori letterari dalle lingue
straniere nei campi di correzione. Il fondamentalismo ortodosso cento anni
fa ha condannato Tolstoj a una morte non religiosa, avendo pronunciato
l'anatema contro il grande scrittore, che finora non ci si è degnati di
revocare, mentre il fondamentalismo iraniano ha semplicemente condannato
Salman Rushdie a morte. Il fondamentalismo è la trasformazione di uomini
dello stesso pianeta in alieni che non dispiace eliminare. Noi stessi quando
diventiamo intolleranti verso le opinioni altrui, non ci trasformiamo in
fondamentalisti di piccola taglia? Se noi, uomini, vogliamo farla finita col
terrorismo, non dobbiamo diventare noi stessi dei terroristi, abbassarci ad
un livello di estrema diffidenza, che si trasforma in odio verso tutti
coloro che non sono simili a noi per opinioni politiche e confessioni
religiose. La politica dura verso il terrorismo in nessun caso deve portare
al controllo poliziesco, al corporativismo da gendarmi dei paesi più ricchi
nei confronti del terzo e del quarto mondo. Finché sul nostro pianeta ci
saranno la fame e la miseria, ci saranno la disperazione e il terrorismo. I
politici del mondo sono pronti a risolvere questi problemi? Non perdono
troppo tempo nelle campagne elettorali, che li estenuano nella lotta con i
loro concorrenti, e non appena conquistano il potere subito si preparano per
le successive elezioni o per un'uscita di scena con ogni comodità? Non
riservano forse troppa attenzione alla loro sicurezza personale a spese
della sicurezza di chi li ha eletti? Purtroppo molti giovani di talento non
si dedicano alla politica, ritenendola un affare sporco che non si riesce a
pulire, e preferiscono occuparsi di affari, tecnologia, elettronica,
dell'insegnamento universitario e criticano i loro governi. Ne risulta un
circolo vizioso. La politica, come tutto il resto in natura, non sopporta il
vuoto e in lei si lanciano coraggiosamente persone che non sono degne di
governare altri più intelligenti e più onesti di loro. Occorre cambiare il
mazzo bisunto delle carte politiche. Ora è necessario che i giovani, che non
si sono ancora macchiati di nulla, si muovano verso la politica. Altrimenti
non si scioglierà e non si taglierà il nodo gordiano dei tanti problemi
dell'umanità, uno dei quali è quello della reciproca creazione di alieni gli
uni dagli altri. Gli israeliani creano i loro alieni dai palestinesi, i
palestinesi dagli israeliani. I georgiani dagli abkhazi, gli abkhazi dai
georgiani. I baschi dagli spagnoli, gli spagnoli dai baschi. Gli irlandesi
dagli irlandesi, solo perché gli uni sono protestanti e gli altri cattolici.
E noi russi, quanti alieni abbiamo costruito dai russi e li abbiamo uccisi
in passato e continuiamo ad ucciderli ancora, ricordiamo almeno Dima
Kholodov, Galja Starovojtova ... Immaginatevi dei soldati russi, poco più
che ragazzi, di uno stesso villaggio, che si stringono impauriti l'uno
all'altro in una tenda di tela catramata, fredda, da qualche parte sperduta
nelle montagne della Cecenia. I ceceni per loro sono alieni. Due giovani
ceceni, anch'essi di uno stesso villaggio, si avvicinano strisciando alla
loro tenda. Anche per loro i soldati che dormono nella tenda sono alieni,
anche se poco tempo prima tutti e quattro erano cittadini della stessa
nazione... Uno dei giovani soldati esce dalla tenda, si allontana di poco
fino al primo cespuglio basso. Il secondo soldato si sveglia e non trovando
il compagno a fianco, stiratosi dolcemente, esce. E improvvisamente inciampa
nella testa insanguinata del suo compaesano, del suo amico d'infanzia,
tagliata da un pugnale ceceno. Se questo soldato non è un vigliacco e se ha
in mano un Kalashnikov, cosa farà? Correrà a cercare gli assassini, reso
feroce dal dolore nell'anima... In quel momento tutti i ceceni per lui sono
nemici e tutti gli ordini dimenticati di fronte al desiderio di vendicare il
compagno. E quando spara a due figure che ondeggiano nella nebbia del
mattino e che parlano ceceno, lo prendono e lo portano via per aver sparato
a due civili. Ma come si distinguono i civili dagli altri? Intanto solo a
quaranta chilometri da Groznyj c'è il villaggio di Starogladovskaja, dove si
trova l'unico monumento intatto a un russo, Lev Tolstoj, che fece qui il
servizio militare. Una famiglia cecena, che ha solo un piccolo fucile da
caccia, difende il museo del grande scrittore. Né il villaggio, né il museo
sono stati toccati. "Non si può fare la guerra dove c'è Tolstoj..." dice il
capo della famiglia che difende il museo. Forse all'umanità servono oggi
grandi uomini, le cui parole possano fermare l'odio, come le parole di
Tolstoj? Sopra la terra non volano solo gli aerei dei terroristi. Anche le
cicogne volano nonostante tutto. ...Tanja Samojlova continua a correre per
la scala avvolta dal fumo, distrutta dopo il recente bombardamento tedesco.
(traduzione di Irene Belloni)
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