Dal Corriere: I problemi economici e sociali alimenteranno il terrorismo internazionale, che si rafforzerà con inedite alleanze



dal 'Corriere della Sera' di Giovedì 15 Febbraio 2001

I problemi economici e sociali alimenteranno il terrorismo internazionale,
che si rafforzerà con inedite alleanze

 Tra quindici anni il mondo sarà una grande polveriera

ROMA - Tra quindici anni il mondo sarà una polveriera: sovrappopolazione,
malattie, siccità, malnutrizione, problemi economici e sociali
alimenteranno le tensioni etniche e religiose, e diventerà più forte il
terrorismo internazionale, attraverso inedite alleanze. Previsioni
apocalittiche quelle di John Gannon, vicedirettore analisi della Cia,
secondo cui anche l'Italia non è al riparo da rischi.
"Ed è per questo - avverte Gannon, durante il convegno di Priverno
sull'intelligence nel XXI secolo organizzato dal Centro studi "Gino
Germani" e dal Ceas - che bisogna correre ai ripari".
Gannon si è rifatto a un recente studio del suo ufficio - il Nic, National
Intelligence Council (un piccolo think tank di analisti che riferisce al
capo della Cia) - chiamato "Global trends 2015", vale a dire come sarà il
futuro prossimo del pianeta. Stando alle tendenze individuate dalla Cia, in
un anno di lavoro svolto anche con il contributo di esperti del mondo
accademico e del settore privato, il disordinato sviluppo della terra, i
forti divari tra Nord e Sud, saranno "terreno fertile per i terroristi" che
proprio grazie alla globalizzazione e alle nuove tecnologie troveranno
nuove alleanze: con i trafficanti di droga e di armi, con le organizzazioni
criminali nazionali e transnazionali.
Il terrorista che gli Stati avranno di fronte nei prossimi 15 anni -
secondo la Cia - sarà sempre più padrone dei mezzi tecnologici e
informatici e dunque la cyberguerra potrebbe essere una delle nuove
emergenze da fronteggiare.
I "fanatici armati sono la principale minaccia per la comunità
internazionale" anche per il professor Cristopher Andrew, famoso in Italia
per essere l'autore dell'"Archivio Mitrokhin", poiché "grazie alla
proliferazione delle armi di distruzione di massa ha un potere di
annientamento enorme".
Secondo Andrew, terroristi come Bin Laden, Massawi o Ramzi Yousef sono "gli
Hitler del XXI secolo". Per l'esperto di intelligence, "se uno di questi
avesse avuto armi nucleari le avrebbe probabilmente già usate".
"Il problema, quindi - ha proseguito - non è "se", ma "quando": individuare
la minaccia dei fanatici armati, di qualsiasi tipo, è oggi la sfida
principale dei servizi segreti che dovrebbero fare di tutto per far
"defezionare" i terroristi".

M. Antonietta Calabr
mcalabro at rcs.it
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