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LIBRO DON MILANI
- Subject: LIBRO DON MILANI
- From: "Laneve Valentina" <solimon at libero.it>
- Date: Fri, 29 Jun 2001 20:31:20 +0200
Carissimi, se ci permettiamo di entrare - con discrezione - nelle vostre case con questa e-mail che presenta il nostro più recente lavoro editoriale è perché vi riteniamo interessati a quanto potrete leggere nel libro DEDICHE A DON MILANI. Ci siamo imbarcati in questa impresa perché anche a noi sta a cuore (we care) l'impegno che ogni giorno dobbiamo profondere per costruire una umanità di cui non vergognarci. We care gli interessi, le ansie, le gioie, i sogni, le tragedie di chi ci vive accanto come di chi non abbiamo mai incontrato: «uscire insieme dai problemi è la politica, risolverli da soli è l'avarizia». Le dediche a don Milani, raccolte in questo libro dal lavoro meticoloso e appassionato di Liana Fiorani, fanno sentire il lettore meno solo nella lotta di resistenza ad una globalizzazione dell'egoismo e dell'indifferenza. Le migliaia di firme depositate su quei fogli al cimitero di Barbiana, in un angolo di mondo situato "al di fuori delle mura" di ogni centro di potere, servono a ridare vita e voce a quel prete esiliato che continua a scuoterci dal nostro menefreghismo con il suo I care ripetuto quasi ossessivamente in tantissime dediche. Abbiamo ritenuto opportuno informarvi personalmente della pubblicazione di questo libro, scavalcando le varie fasi distributive. Nel caso decideste di leggerlo e farlo leggere, non avete che da inviarci una E-mail indirizzata a: <sudest at iol.it> Pasquale Iannamorelli Torre dei Nolfi, 28 giugno 2001 Liana Fiorani DEDICHE A DON MILANI dal cimitero di Barbiana Edizioni Qualevita Questo libro raccoglie le numerose dediche che ogni anno i pellegrini in visita alla tomba di Don Lorenzo Milani lasciano sui quaderni del cimitero di Barbiana, in un angolo di mondo situato "al di fuori delle mura" di ogni centro di potere. Servono a ridare vita e voce a quel prete esiliato che continua a scuoterci dal nostro menefreghismo con il suo I care ripetuto quasi ossessivamente in tantissime dediche. DEDICHE A DON MILANI è una sorta di diario a più mani, portato avanti da cattolici e laici, tutti legati alla figura di don Lorenzo Milani per ragioni affettive ma soprattutto perché l'opera da lui svolta va ben oltre quella circoscritta dal ruolo sacerdotale; sono pensieri che, pur nei diversi "generi letterari" praticati, vengono tutti lasciati in segno di profonda gratitudine, sono ricchi di grande luminosità. Le dediche, oltre che dal nome di chi le lascia, sono accompagnate dalla indicazione della località di provenienza dei firmatari; la collocazione geografica disegna in questo modo un paesaggio sconfinato; le incancellabili parole di don Lorenzo "Io non ho confini" trovano qui conferma storica. Il lavoro è stato affrontato per far conoscere sempre più Don Milani, oltre che per invitare tutti ad interrogarsi sul fenomeno che questo mondo di dediche rappresenta; le dediche non sono infatti che l'infinitesima parte dell'immenso fiume di firme che ogni anno viene depositato. Bisogna riconoscere che né l'isolamento e neppure la morte, avvenuta 34 anni fa, sono riusciti a far cadere il silenzio sul sacerdote di Barbiana. Un obiettore dice che non avrebbe avuto la forza di affrontare tre volte il carcere senza il sostegno trovato nelle parole e nell'opera di Don Milani. Vi è anche chi afferma di aver trovato linfa per adoperarsi in difesa della pace (e di tutti i valori umani) solo dopo aver visitato il luogo dove Don Milani ha svolto il suo operato. Una voce, dal Brasile, assicura di essere giunta sulla tomba di Don Milani per rinnovare la memoria della sua scuola che insieme a quella di Paulo Freire tanto hanno dato: sono stati i pedagogisti della speranza. Hanno voluto seppellirlo vivo ma non ci sono riusciti, nemmeno da morto. La sua presenza continua. Il tempo ci conferma una sua paradossale ineluttabile verità: "Perché dovrei fare fatica ad andare io a cercare la gente? Quando è la gente che viene a cercare me?". Verità confermata: nonostante i tanti anni che lo separano da noi in molti vanno ancora a cercarlo per la sua particolare capacità di scuotere coscienze. Ciò che resta incancellabile del Priore di Barbiana è la sua intuizione di riscatto dei poveri, senza compromessi. Basta saper costruire uomini, non burattini. È convinto che una scuola seria e un maestro impegnato sappiano risvegliare nei ragazzi la sete del sapere, sappiano dare lo stimolo che fa vibrare i loro cuori. "Il maestro deve avere le idee chiare in fatto di problemi sociali e politici. Non bisogna essere interclassisti, ma schierati. Bisogna ardere dall'ansia di elevare il povero a un livello superiore. Più uomo, più spirituale, più cristiano, più tutto". Il problema è tutto qui, ma uno non può dare quello che non ha. Lorenzo, il 14 luglio 1952, scrive: "Ho la superba convinzione che le cariche di esplosivo che ho ammucchiato negli anni di San Donato, non smetteranno di scoppiettare per almeno cinquanta anni sotto il sedere dei miei vincitori". Quell'esplosivo continua a scoppiettare, quei rumori richiamano a Barbiana tutti coloro che hanno condiviso e condividono ciò che ha detto e fatto e che riconoscenti ringraziano e pregano. Liana Fiorani "Studiarti non basta". Se ricordo bene, dovrebbero essere queste le parole che ho scritto su uno dei tanti quaderni che raccolgono da sedici anni le dediche di chi "sale" a Barbiana. A chi studia Don Milani, studiarlo non basta. Sembra un gioco di parole ma è quello che si legge tra le righe di tante dediche: il bisogno di vedere con i propri occhi, il bisogno di toccare con mano i luoghi in cui si è volta l'esperienza di Barbiana, non per desiderio feticistico ma per ciò che lo stesso Don Milani insegna. Ciò che più mi piace è che Don Milani compare quasi sempre come esempio, testimone, maestro, al limite "profeta", ma raramente come un "idolo", un "santo", o un "mito". A lui pochi chiedono miracoli o intercessioni: i più cercano nel suo esempio il sostegno e l'ispirazione per una vita da spendere al servizio del più debole. Prevale, dunque, la promessa, la prospettiva, la ricerca di una vita spesa con impegno, rispetto al ricordo nostalgico e al rimpianto di un "mito" scomparso. Né potrebbe essere altrimenti, perché l'atmosfera austera di Barbiana, il ricordo ancora fresco delle parole di Don Milani, l'essenzialità della tomba, sono un chiaro ammonimento che dissuade dall'abbandonarsi a lacrimevoli rimpianti. Chiara Ludovisi Risuonano profetiche le parole scritte da don Lorenzo alla mamma nella seconda lettera da Barbiana (28 dicembre 1954): "La grandezza di una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutt'altre cose. E neanche le possibilità di fare del bene si misurano sul numero dei parrocchiani. Sai bene che ormai non ho più bisogno di andare a cercare nessuno, sono loro che mi cercano". Lo dimostra in modo eloquente questo appassionato e rigoroso lavoro di Liana Fiorani. Che, a nome di tanti e a nome mio personale, ringrazio di tutto cuore. Ý Silvano Card. Piovanelli Una delle tantissime dediche: Sono arrivato a trent'anni senza aver mai saputo dell'esistenza di un prete: don Milani. Sono diventato prete e se non fosse stato per il Congresso dei DS che lo hanno tirato in ballo, forse non avrei mai saputo che esistesse un prete chiamato don Milani. Ma nulla accade per caso, ogni avvenimento, per quanto imprevedibile, appartiene a un "disegno" buono. E, proprio mentre stavo calando le brache e la tonaca davanti all'ottusità dei forti, ho incontrato questo prete che decenni prima ha fatto lo stesso che a mio modo faccio io. Ho incontrato il suo "I care" e il suo "Sono un prete!". E ora anch'io I care... Grazie don Lorenzo, da un tuo confratello incazzato laddove serve per ciò che vale! DON ABRAMO, Brescia 29-6-2000 Liana Fiorani, DEDICHE A DON MILANI dal cimitero di Barbiana Edizioni Qualevita, 2001, pagg. 736, Lire 50.000 Chi volesse ricevere il libro - che raccoglie le numerose dediche che le persone in visita alla tomba di don Milani lasciano sui quaderni del cimitero - ci contatti via E-mail: <sudest at iol.it> oppure ci telefoni: 349.5843946 o allo 0864.46448 Per facilitare l'acquisto di «DEDICHE A DON MILANI» soprattutto a studenti e giovani lavoratori, ma anche a parrocchie, gruppi, associazioni, librerie, scuole, botteghe equo-solidali che intendessero diffonderlo, offriamo la possibilità di sconti consistenti: 1 copia Lire 40.000 cadauna 3 copie Lire 35.000 cadauna 5 copie Lire 30.000 cadauna 10 copie Lire 25.000 cadauna (Le spese di spedizione sono comprese nel prezzo).
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