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[Nonviolenza] A Viterbo una conversazione in ricordo di Alfio Pannega e per la pace in Medio Oriente e in Ucraina. Con quattro ricordi inediti di Alfio
- Subject: [Nonviolenza] A Viterbo una conversazione in ricordo di Alfio Pannega e per la pace in Medio Oriente e in Ucraina. Con quattro ricordi inediti di Alfio
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 27 Oct 2025 19:06:50 +0100
A VITERBO UNA CONVERSAZIONE IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA E PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE E IN UCRAINA. CON QUATTRO RICORDI INEDITI DI ALFIO
Lunedi' 27 ottobre 2025 in piazzale Gramsci a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione in ricordo di Alfio Pannega e per la pace in Medio Oriente e in Ucraina.
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Nel ricordo dell'indimenticabile poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre il centenario della nascita, ancora una volta si e' fatto appello ad ogni persona di volonta' buona e ad ogni umano istituto sollecito del bene comune ad impegnarsi con la forza della verita' e la scelta della nonviolenza contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche a sostenere la tregua in Medio Oriente; ad adoperarsi affinche' cessino tutte le uccisioni e siano soccorsi tutti i sopravvissuti; a sostenere il riconoscimento da parte di tutti gli stati rappresentati nell'Onu sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina entro i confini precedenti la guerra del sei giorni del 1967 e quindi smantellando tutte le colonie illegali in Cisgiordania; a chiedere la liberazione immediata e senza condizioni di Marwan Barghouti, il Nelson Mandela palestinese che puo' dare un contributo fondamentale al processo di pace e di riconciliazione.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche ad adoperarsi per la cessazione immediata della guerra in Ucraina.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche all'impegno per il disarmo che e' "conditio sine qua non" per costruire la pace e la cooperazione tra i popoli.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche affiche' cessi la violenza razzista e schiavista contro i migranti, e l'Italia e l'Unione Europea tornino finalmente al rispetto delle loro stesse leggi fondamentali che chiedono che siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Ripetiamo ancora una volta alcune fondamentali verita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi sempre a tutte le uccisioni.
Porsi sempre dalla parte di tutte le vittime contro tutti i carnefici.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Non "si vis pacem, para bellum", ma "si vis pacem, para pacem".
Non "fiat iustitia, pereat mundus", ma "vivat mundus et fiat iustitia".
Non "dulce et decorum est pro patria mori", ma "dulce et decorum est vivere et vivere sinere".
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In calce quattro ricordi inediti di Alfio e alcune ulteriori informazioni utili.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 ottobre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Erasmo Baccaglioni ricorda Alfio Pannega
In questo anno in cui ricorre il centenario della sua nascita, molte iniziative commemorative si sono svolte e molte persone che gli sono state amiche hanno ricordato Alfio Pannega con affetto sincero e profonda commozione.
Alle tante rievocazioni e riflessioni che sono gia' state dette e scritte vorrei aggiungere queste poche parole.
Era un uomo generoso ed ospitale, come gli eroi omerici per i quali l'ospite era sacro e veniva sempre accolto, e piu' una persona era straniera, piu' era bisognosa, e piu' ci si prodigava per essa. Alfio era cosi', accoglieva chiunque ed a chiunque dava tutto cio' che poteva dare. Quando l'intera umanita' sapra' essere come era lui, non ci saranno piu' guerre, ne' ingiustizie.
Erasmo Baccaglioni
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Fedele Panciafichi ricorda Alfio Pannega
Ho letto quello che hanno detto o scritto su Alfio Pannega tante persone che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. E mi pare che sia stato detto tutto, e con parole giuste, sincere e appassionate; cosa posso aggiungere?
Cosi' diro' soltanto che hanno ragione quelli che hanno ricordato la sua generosita'; che hanno ricordato come i ragazzi del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul" furono la sua grande famiglia che lui amo' di un amore infinito, lo stesso amore con cui aveva amato sua madre il cui ricordo sempre gli faceva sgorgare le lacrime dagli occhi; che hanno ricordato il suo impegno morale e civile, il suo antifascismo, la sua lotta nonviolenta contro tutte le guerre e le ingiustizie, il suo amore accudente per l'intero mondo vivente. Ed anche il suo amore per la poesia, per la cultura, per i libri, per ogni opera che nutre l'umanita' e la esorta al bene.
Mi ha dato una grande gioia in particolare che sia stato ricordato dai Facchini di Santa Rosa che gli hanno dedicato la "girata" della Macchina il 3 settembre di quest'anno, credo che ne sarebbe stato immensamente felice.
E mi ha dato una gioia altrettanto grande che l'epigrafe della lapide che si spera di riuscire a collocare sulla casa di due sole stanze in cui a lungo visse a Valle Faul sia stata scritta collettivamente dai suoi amici del centro sociale e dai suoi amici dell'Afesopsit (l"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" animata da Vito Ferrante).
Anche questo e' stato gia' detto, ma giova ripeterlo una volta di piu': chi vuole ricordare ed onorare Alfio Pannega ne prosegua la lotta nonviolenta contro tutte le guerre e le uccisioni, per salvare tutte le vite, soccorrendo e accogliendo ogni persona bisognosa di aiuto, condividendo tutto il bene e tutti i beni, proteggendo quest'unico mondo vivente unica casa comune dell'intera famiglia umana.
Fedele Panciafichi
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Terenzio Scatolari ricorda Alfio Pannega
Di prima del 1993, degli anni Settanta e Ottanta, di Alfio ho ricordi che ormai tendono a confondersi.
Lo ricordo col carretto carico di cartoni e il corteo dei suoi cani per le strade di Viterbo.
Lo ricordo a Valle Faul dove abitava quando ci vivevano ancora anche alcune famiglie sinte, che poi furono brutalmente allontanate. E qui voglio ricordare anche il mio amico Giovanni Caldaras, deceduto da molti anni, e forse sono l'unico che ancora ne ricorda il nome.
Lo ricordo alle feste dell'Unita' a Pratogiardino, e ricordo le nostre lunghe conversazioni notturne quando ormai restavano pochi compagni e tiravamo tardi a ragionare delle lotte da condurre a Viterbo, in Italia e nel mondo per realizzare giustizia e liberta' per tutti gli esseri umani.
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Ma nella vita di Alfio Pannega l'evento capitale e' stata l'occupazione da parte di un gruppo di giovani dell'impianto da decenni abbandonato dell'ex-gazometro a Valle Faul, adiacente alla casa di Alfio, e la nascita del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul". Era l'11 luglio 1993.
Fare la storia degli ultimi due decenni di vita di Alfio, dal 1993 al 2010, e' fare la storia del centro sociale. Poiche' del centro sociale Alfio fu luminoso il simbolo e pulsante il cuore, ed i ragazzi furono la sua famiglia e i suoi compagni di vita, di riflessione e di lotta. A quei giovani Alfio insegno' molto, dono' tutto se stesso, con la parola con l'agire con l'esempio li formo' all'amore per la verita', alla scelta della nonviolenza, alla lotta concreta e coerente contro tutte le guerre tutte le uccisioni tutte le oppressioni, alla condivisione e alla solidarieta' con ogni essere umano e con l'intero mondo vivente. Li formo' all'antifascismo piu' nitido e piu' intransigente che sempre si oppone ad ogni violenza, ad ogni iniquita', ad ogni abuso, ad ogni vilta', ad ogni indifferenza, e che sempre chiama a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Alcuni dei protagonisti dell'esperienza del centro sociale, come Alfio, sono ormai gia' scomparsi: Claudio, Mario, Roland, altri ancora; altri sono invecchiati e in non buone condizioni di salute; altri si sono dispersi in luoghi lontani; sarebbe necessario che si procedesse presto a raccogliere le testimonianze di chi a quella storia di amore e di lotta prese parte, a raccogliere la documentazione delle innumerevoli iniziative culturali e militanti, a raccogliere le tracce nelle cronache cittadine delle vicende di cui il centro sociale fu protagonista - le tante iniziative nonviolente realizzate, ma anche le non poche aggressioni subite -, a raccogliere le memorie di chi ne ha scritto. E' una storia, quella del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul", che merita di essere scritta e tramandata, cosi' come merita di essere scritta e tramandata l'intera vita e la preziosa testimonianza di Alfio, che di quell'esperienza fu l'anima, il volto, la voce. Una voce che grida e che chiama alla lotta nonviolenta per la pace, la liberazione, la salvezza dell'umanita' intera.
Terenzio Scatolari
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Berto Tressordi ricorda Alfio Pannega
"e di retro da tutti un vecchio solo"
(Purg., XXIX, 143)
Alfio Pannega era un uomo antico
sceso con una corda dalla luna
per tutti volle essere un amico
per tutti volle il bene e la fortuna
Lungo il cammino della schiera bruna
talora accade appaia palma o fico
a dare tregua a chi sempre digiuna
cosi' Alfio soccorse ogni mendico
In questo mondo in cui nulla perdura
e dove regna ovunque la paura
e tutto prima o poi la morte schiaccia
Alfio si prese di ogni vita cura
si oppose a ogni violenza e ogni minaccia
accolse ogni persona tra le braccia.
Berto Tressordi
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Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
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Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
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Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ
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Lunedi' 27 ottobre 2025 in piazzale Gramsci a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione in ricordo di Alfio Pannega e per la pace in Medio Oriente e in Ucraina.
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Nel ricordo dell'indimenticabile poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre il centenario della nascita, ancora una volta si e' fatto appello ad ogni persona di volonta' buona e ad ogni umano istituto sollecito del bene comune ad impegnarsi con la forza della verita' e la scelta della nonviolenza contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche a sostenere la tregua in Medio Oriente; ad adoperarsi affinche' cessino tutte le uccisioni e siano soccorsi tutti i sopravvissuti; a sostenere il riconoscimento da parte di tutti gli stati rappresentati nell'Onu sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina entro i confini precedenti la guerra del sei giorni del 1967 e quindi smantellando tutte le colonie illegali in Cisgiordania; a chiedere la liberazione immediata e senza condizioni di Marwan Barghouti, il Nelson Mandela palestinese che puo' dare un contributo fondamentale al processo di pace e di riconciliazione.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche ad adoperarsi per la cessazione immediata della guerra in Ucraina.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche all'impegno per il disarmo che e' "conditio sine qua non" per costruire la pace e la cooperazione tra i popoli.
Nel corso della conversazione ancora una volta e' stato rinnovato l'appello a tutte le istituzioni democratiche affiche' cessi la violenza razzista e schiavista contro i migranti, e l'Italia e l'Unione Europea tornino finalmente al rispetto delle loro stesse leggi fondamentali che chiedono che siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Ripetiamo ancora una volta alcune fondamentali verita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi sempre a tutte le uccisioni.
Porsi sempre dalla parte di tutte le vittime contro tutti i carnefici.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Non "si vis pacem, para bellum", ma "si vis pacem, para pacem".
Non "fiat iustitia, pereat mundus", ma "vivat mundus et fiat iustitia".
Non "dulce et decorum est pro patria mori", ma "dulce et decorum est vivere et vivere sinere".
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In calce quattro ricordi inediti di Alfio e alcune ulteriori informazioni utili.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 ottobre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Erasmo Baccaglioni ricorda Alfio Pannega
In questo anno in cui ricorre il centenario della sua nascita, molte iniziative commemorative si sono svolte e molte persone che gli sono state amiche hanno ricordato Alfio Pannega con affetto sincero e profonda commozione.
Alle tante rievocazioni e riflessioni che sono gia' state dette e scritte vorrei aggiungere queste poche parole.
Era un uomo generoso ed ospitale, come gli eroi omerici per i quali l'ospite era sacro e veniva sempre accolto, e piu' una persona era straniera, piu' era bisognosa, e piu' ci si prodigava per essa. Alfio era cosi', accoglieva chiunque ed a chiunque dava tutto cio' che poteva dare. Quando l'intera umanita' sapra' essere come era lui, non ci saranno piu' guerre, ne' ingiustizie.
Erasmo Baccaglioni
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Fedele Panciafichi ricorda Alfio Pannega
Ho letto quello che hanno detto o scritto su Alfio Pannega tante persone che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. E mi pare che sia stato detto tutto, e con parole giuste, sincere e appassionate; cosa posso aggiungere?
Cosi' diro' soltanto che hanno ragione quelli che hanno ricordato la sua generosita'; che hanno ricordato come i ragazzi del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul" furono la sua grande famiglia che lui amo' di un amore infinito, lo stesso amore con cui aveva amato sua madre il cui ricordo sempre gli faceva sgorgare le lacrime dagli occhi; che hanno ricordato il suo impegno morale e civile, il suo antifascismo, la sua lotta nonviolenta contro tutte le guerre e le ingiustizie, il suo amore accudente per l'intero mondo vivente. Ed anche il suo amore per la poesia, per la cultura, per i libri, per ogni opera che nutre l'umanita' e la esorta al bene.
Mi ha dato una grande gioia in particolare che sia stato ricordato dai Facchini di Santa Rosa che gli hanno dedicato la "girata" della Macchina il 3 settembre di quest'anno, credo che ne sarebbe stato immensamente felice.
E mi ha dato una gioia altrettanto grande che l'epigrafe della lapide che si spera di riuscire a collocare sulla casa di due sole stanze in cui a lungo visse a Valle Faul sia stata scritta collettivamente dai suoi amici del centro sociale e dai suoi amici dell'Afesopsit (l"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" animata da Vito Ferrante).
Anche questo e' stato gia' detto, ma giova ripeterlo una volta di piu': chi vuole ricordare ed onorare Alfio Pannega ne prosegua la lotta nonviolenta contro tutte le guerre e le uccisioni, per salvare tutte le vite, soccorrendo e accogliendo ogni persona bisognosa di aiuto, condividendo tutto il bene e tutti i beni, proteggendo quest'unico mondo vivente unica casa comune dell'intera famiglia umana.
Fedele Panciafichi
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Terenzio Scatolari ricorda Alfio Pannega
Di prima del 1993, degli anni Settanta e Ottanta, di Alfio ho ricordi che ormai tendono a confondersi.
Lo ricordo col carretto carico di cartoni e il corteo dei suoi cani per le strade di Viterbo.
Lo ricordo a Valle Faul dove abitava quando ci vivevano ancora anche alcune famiglie sinte, che poi furono brutalmente allontanate. E qui voglio ricordare anche il mio amico Giovanni Caldaras, deceduto da molti anni, e forse sono l'unico che ancora ne ricorda il nome.
Lo ricordo alle feste dell'Unita' a Pratogiardino, e ricordo le nostre lunghe conversazioni notturne quando ormai restavano pochi compagni e tiravamo tardi a ragionare delle lotte da condurre a Viterbo, in Italia e nel mondo per realizzare giustizia e liberta' per tutti gli esseri umani.
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Ma nella vita di Alfio Pannega l'evento capitale e' stata l'occupazione da parte di un gruppo di giovani dell'impianto da decenni abbandonato dell'ex-gazometro a Valle Faul, adiacente alla casa di Alfio, e la nascita del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul". Era l'11 luglio 1993.
Fare la storia degli ultimi due decenni di vita di Alfio, dal 1993 al 2010, e' fare la storia del centro sociale. Poiche' del centro sociale Alfio fu luminoso il simbolo e pulsante il cuore, ed i ragazzi furono la sua famiglia e i suoi compagni di vita, di riflessione e di lotta. A quei giovani Alfio insegno' molto, dono' tutto se stesso, con la parola con l'agire con l'esempio li formo' all'amore per la verita', alla scelta della nonviolenza, alla lotta concreta e coerente contro tutte le guerre tutte le uccisioni tutte le oppressioni, alla condivisione e alla solidarieta' con ogni essere umano e con l'intero mondo vivente. Li formo' all'antifascismo piu' nitido e piu' intransigente che sempre si oppone ad ogni violenza, ad ogni iniquita', ad ogni abuso, ad ogni vilta', ad ogni indifferenza, e che sempre chiama a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Alcuni dei protagonisti dell'esperienza del centro sociale, come Alfio, sono ormai gia' scomparsi: Claudio, Mario, Roland, altri ancora; altri sono invecchiati e in non buone condizioni di salute; altri si sono dispersi in luoghi lontani; sarebbe necessario che si procedesse presto a raccogliere le testimonianze di chi a quella storia di amore e di lotta prese parte, a raccogliere la documentazione delle innumerevoli iniziative culturali e militanti, a raccogliere le tracce nelle cronache cittadine delle vicende di cui il centro sociale fu protagonista - le tante iniziative nonviolente realizzate, ma anche le non poche aggressioni subite -, a raccogliere le memorie di chi ne ha scritto. E' una storia, quella del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul", che merita di essere scritta e tramandata, cosi' come merita di essere scritta e tramandata l'intera vita e la preziosa testimonianza di Alfio, che di quell'esperienza fu l'anima, il volto, la voce. Una voce che grida e che chiama alla lotta nonviolenta per la pace, la liberazione, la salvezza dell'umanita' intera.
Terenzio Scatolari
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Berto Tressordi ricorda Alfio Pannega
"e di retro da tutti un vecchio solo"
(Purg., XXIX, 143)
Alfio Pannega era un uomo antico
sceso con una corda dalla luna
per tutti volle essere un amico
per tutti volle il bene e la fortuna
Lungo il cammino della schiera bruna
talora accade appaia palma o fico
a dare tregua a chi sempre digiuna
cosi' Alfio soccorse ogni mendico
In questo mondo in cui nulla perdura
e dove regna ovunque la paura
e tutto prima o poi la morte schiaccia
Alfio si prese di ogni vita cura
si oppose a ogni violenza e ogni minaccia
accolse ogni persona tra le braccia.
Berto Tressordi
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Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
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Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
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Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ
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