[Nonviolenza] Invito a realizzare una serie di iniziative commemorative di Alfio Pannega nella ricorrenza del centenario della nascita



Alla sindaca di Viterbo
all'assessore alla cultura

e per opportuna conoscenza:
- alle assessore e agli assessori
- alle consigliere e ai consiglieri

Oggetto: invito a realizzare una serie di iniziative commemorative di Alfio Pannega nella ricorrenza del centenario della nascita.

Gentile sindaca,
gentile assessore,
gentili signore e signori tutti,

ricorre quest'anno il centenario della nascita di Alfio Pannega (21 settembre 1925 - 30 aprile 2010), persona assai amata da quanti lo conobbero (pressoche' tutti i viterbesi suoi contemporanei) e figura assai rilevante nella cultura popolare della citta'.
Sarebbe bene che il Comune di Viterbo, che gia' gli rese omaggio ripetutamente e solennemente sia nei mesi precedenti l'improvvisa scomparsa sia in occasione delle esequie, promuovesse una serie di iniziative per onorarne la memoria, ricordandolo a quanti lo conobbero e proponendone la figura ai piu' giovani come luminoso testimone della dignita' umana ed adamantino esempio di impegno culturale, morale e civile in difesa della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani cosi' come in difesa dell'intero mondo vivente.
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Mi permetto di segnalare alcune delle molteplici risorse umane e materiali disponibili e valorizzabili per realizzare varie possibili iniziative, come convegni, spettacoli teatrali, mostre ed altro ancora.
a) la testimonianza, le ricerche e i lavori di Antonello Ricci, intellettuale viterbese benemerito quant'altri mai, che con Alfonso Prota fu curatore dell'unico libro fin qui edito di e su Alfio Pannega;
b) lo spettacolo teatrale ad Alfio Pannega dedicato (gia' molte volte rappresentato in varie parti d'Italia con viva commozione di ogni sorta di pubblico che vi ha assistito) realizzato con straordinaria empatia e potenza evocativa dal valoroso regista e finissimo interprete Pietro Benedetti;
c) per una eventuale mostra fotografica il prestigioso fotografo viterbese Francesco Galli ha un prezioso portfolio di fotografie di Alfio Pannega da lui realizzate, ed e' altresi' conservatore di altre fotografie di Alfio Pannega scattate dal compianto Mario Onofri, altro prestigioso fotografo viterbese scomparso alcuni anni fa;
d) sempre per una eventuale mostra potrebbero essere utilizzate le opere grafiche dedicate ad illustrare alcune poesie di Alfio Pannega, realizzate dalla giovane artista Giselle Dian;
e) altri materiali utili verosimilmente potrebbero essere messi a disposizione dall'editore Davide Ghaleb, che ha pubblicato il libro sopra citato ed ha ospitato nel suo sito un ampio reportage fotografico della sua presentazione.
Altro vari materiale testimoniale e documentario - cartaceo, pittorico, video, audio e di memorabilia - e' disperso tra varie altre persone ancora: la realizzazione di una serie di iniziative di commemorazione potrebbe anche essere occasione per raccoglierlo finalmente in un "Archivio Alfio Pannega" che ne tenga viva la memoria oltre la circostanza del centenario.
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Senza alcun altro titolo che quello di cittadino viterbese e di vecchio amico e compagno di lotte di Alfio Pannega, auspicherei vivamente che il Comune di Viterbo, in nome e per conto dell'intera cittadinanza ed ovviamente con l'unanime persuasa partecipazione dell'intera Giunta e dell'intero Consiglio Comunale, realizzasse nel corso di quest'anno una o piu' iniziative di ricordo da parte della citta' di Viterbo di uno dei suoi figli piu' generosi e piu' amati da ogni persona di volonta' buona e di retto sentire.
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So - e confido - che anche altri soggetti, istituzionali e non, ed in primo luogo i suoi vecchi amici e compagni di vita e di lotte, l'associazionismo democratico piu' strenuamente impegnato in difesa della Costituzione della Repubblica italiana e dei suoi principi fondamentali di pace e di solidarieta' in questi tempi terribili di guerre ed orrori in tante parti del mondo, si predispongono a realizzare iniziative commemorative, e tutte queste iniziative meritano il piu' ampio e profondo apprezzamento e sostegno; ma mi sembra evidente che naturalmente incomba innanzitutto all'Amministrazione Comunale rendere l'omaggio della citta' e del popolo viterbese al sensibile poeta e al generoso militante per la causa della preservazione della natura e della cultura, della giustizia e della liberta', della liberazione di tutti i popoli e di tutte le persone oppresse, della solidarieta' che ogni persona riconosca e raggiunga e difenda e sostenga, della pace e del bene comune dell'umanita' intera, che Alfio Pannega e' stato lungo l'intero corso della sua vita.
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Allego in calce una minima notizia biobibliografica.

Vogliate gradire distinti saluti,

Peppe Sini, cittadino viterbese

Viterbo, 21 febbraio 2025

Mittente: Peppe Sini, strada Santa Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

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Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci e Alfonso Prota): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5477, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.

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