[Nonviolenza] Telegrammi. 5231



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5231 del 14 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Piu' necessario che mai
2. La "United States Parole Commission" ha ora 21 giorni per annunciare la decisione sulla liberta' vigilata per Leonard Peltier
3. Associated Press: Indigenous activist Leonard Peltier has first parole hearing in a decade
4. Zack Budryk: Who is Leonard Peltier? The Native American activist facing his first parole hearing in 15 years
5. Alessandro Marescotti: Ieri udienza per la liberta' vigilata dell'attivista indigeno americano Leonard Peltier
6. Ed Newman: Leonard Peltier's fate in the hands of U.S. Parole Commission
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
9. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. PEPPE SINI: PIU' NECESSARIO CHE MAI

Il risultato fondamentale delle elezioni europee e' il trionfo del partito della guerra.
Mentre la guerra dilaga, le stragi e le devastazioni continuano in un'orgia di orrore, i terroristi affaristi e gli affaristi terroristi al potere non intendono dare alcuna tregua all'umanita', in una pervicace, allucinata, totalitaria volonta' di morte che lascia sbigottiti. E la maggioranza dell'elettorato segue i suoi pifferai (la maggioranza dei votanti, ma anche dei non votanti che con la loro latitanza favoreggiano anch'essi il partito della guerra, dei massacri, dell'apocalisse).
Occorre fermare la guerra.
Occorre contrastare tutti i poteri assassini.
Piu' necessario che mai e' adesso costruire l'opposizione nonviolenta alla guerra: un'opposizione nonviolenta concreta e coerente, un'opposizione nonviolenta nitida e intransigente, un'opposizione nonviolenta fondata sull'azione diretta nonviolenta che contrasti materialmente la macchina dei massacri, i governanti terroristi e stragisti, l'industria della morte e i mercanti di morte, tutte le armi e tutti gli armigeri, gli eserciti tutti e il fascismo che torna.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

2. L'ORA. LA "UNITED STATES PAROLE COMMISSION" HA ORA 21 GIORNI PER ANNUNCIARE LA DECISIONE SULLA LIBERTA' VIGILATA PER LEONARD PELTIER

La United States Parole Commission dovrebbe essersi riunita il 10 giugno 2024 per decidere sulla concessione della liberta' vigilata a Leonard Peltier.
Ora la Commissione avra' 21 giorni per annunciare pubblicamente la sua decisione.
Speriamo che decida per il meglio.
Se non concedera' la liberta' vigilata sara' comunque possibile, e necessario, presentare ricorso.
*
In ogni caso, quale che sia il pronunciamento della Commissione (e naturalmente speriamo che sia positivo), e' opportuno, e doveroso, proseguire nel sostegno ad altre due iniziative:
a) la richiesta del "rilascio compassionevole" (compassionate release) rivolta al Procuratore Generale (Attorney General) degli Stati Uniti d'America;
b) la richiesta della grazia presidenziale, ovviamente rivolta al Presidente degli Stati Uniti d'America.
*
Scriviamo al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) affinche' sia concessa la "compassionate release" a Leonard Peltier.
Al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) vanno indirizzate le richieste di "compassionate release" ("rilascio compassionevole"), ovvero di ritorno in liberta' in considerazione sostanzialmente delle gravi condizioni di salute e dell'impossibilita' di adeguate terapie in carcere, delle condizioni esistenziali di particolare sofferenza, di violazione, privazione o perdita di diritti umani fondamentali, ovvero di pericolo di morte in cui Leonard Peltier si trova.
La richiesta di "compassionate release" per Leonard Peltier e' gia' stata presentata da autorevoli rappresentanti delle istituzioni statunitensi; e' opportuno sostenerla.
Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) usare il form disponibile alla pagina web:
https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
Un possibile testo della lettera:
Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
ci associamo alla richiesta di un provvedimento di "compassionate release" per il signor Leonard Peltier, richiesta gia' presentata da autorevoli rappresentanti delle istituzioni statunitensi.
Il signor Leonard Peltier, come e' noto, e' anziano, e' gravemente malato e non puo' ricevere cure adeguate in carcere; il senso di umanita' e l'esatta intellezione della norma giuridica suggeriscono che sia restituito all'affettuoso accudimento dei suoi familiari in questa parte restante della sua vita.
Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.
*
Scriviamo al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale a Leonard Peltier.
E' consuetudine del Presidente degli Stati Uniti d'America, avvicinandosi la conclusione del mandato ovvero nuove elezioni, concedere la grazia presidenziale ad alcuni detenuti.
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
Va inoltre ricordato che il 26 giugno ricorre l'anniversario dell'"incident at Oglala", ovvero dello scontro a fuoco avvenuto il 26 giugno 1975 a Pine Ridge, nei pressi della fattoria della famiglia Jumping Bull, in cui persero la vita due agenti dell'Fbi e un giovane militante dell'American Indian Movement. A Leonard Peltier, sulla base di cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, e di cosiddette "prove" dimostratesi altrettanto false, fu menzogneramente attribuita l'uccisione dei due agenti dell'Fbi: nonostante che l'errore giudiziario sia ormai universalmente riconosciuto come tale, Leonard Peltier e' ancora in prigione, vittima di una cinquantennale persecuzione determinata dal suo essere un nativo americano generoso e coraggioso difensore del suo popolo, un nativo americano generoso e coraggioso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani, un nativo americano generoso e coraggioso difensore della Madre Terra.
Il 26 giugno si svolgeranno iniziative di testimonianza e di coscientizzazione in varie parti del mondo. Speriamo che per allora Leonard Peltier sia gia' stato liberato sulla base del pronunciamento della United States Parole Commission, ma in ogni caso in quella giornata si faccia memoria e si esprima solidarieta'.
*
Con la forza della nonviolenza proseguiamo nella solidarieta' con Leonard Peltier.
Con la forza della nonviolenza proseguiamo nella solidarieta' con tutti i popoli oppressi e tutte le persone perseguitate.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 11 giugno 2024
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

3. DOCUMENTAZIONE. ASSOCIATED PRESS: INDIGENOUS ACTIVIST LEONARD PELTIER HAS FIRST PAROLE HEARING IN A DECADE
[Dal sito www.npr.org riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 10 giugno 2024]

Indigenous activist Leonard Peltier, who has spent most of his life in prison since his conviction in the 1975 killings of two FBI agents in South Dakota, has a parole hearing Monday at a federal prison in Florida.
At 79, his health is failing, and if this parole request is denied, it might be a decade or more before it is considered again, said his attorney Kevin Sharp, a former federal judge. Sharp and other supporters have long argued that Peltier was wrongly convicted and say now that this effort may be his last chance at freedom.
"This whole entire hearing is a battle for his life," said Nick Tilsen, president and CEO of the NDN Collective, an Indigenous-led advocacy group. "It's time for him to come home."
The FBI and its current and former agents dispute the claims of innocence. The fight for Peltier's freedom, which is embroiled in the Indigenous rights movements, remains so robust nearly half a century later that "Free Peltier" T-shirts and caps are still hawked online.
"It may be kind of cultish to take his side as some kind of a hero. But he's certainly not that; he's a cold blooded murderer," said Mike Clark, president of the Society of Former Special Agents of the FBI, in a letter arguing that Peltier should remain incarcerated.
Here are some things to know about the case:
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What happened in the '70s?
An enrolled member of the Turtle Mountain Chippewa tribe, Peltier was active in the American Indian Movement, which began in the 1960s as a local organization in Minneapolis that grappled with issues of police brutality and discrimination against Native Americans. It quickly became a national force.
AIM grabbed headlines in 1973 when it took over the village of Wounded Knee on the Pine Ridge reservation, leading to a 71-day standoff with federal agents. Tensions between AIM and the government remained high for years.
The FBI considered AIM an extremist organization, and planted spies and snitches in the group. Sharp blamed the government for creating what he described as a "powder keg" that exploded on June 26, 1975.
That's the day agents came to Pine Ridge to serve arrest warrants amid ongoing battles over Native treaty rights and self-determination.
After being injured in a shootout, agents Jack Coler and Ronald Williams were shot in the head at point-blank range. Also killed in the shootout was AIM member Joseph Stuntz. The Justice Department concluded that a law enforcement sniper killed Stuntz.
Two other AIM members, Robert Robideau and Dino Butler, were acquitted of killing Coler and Williams.
After fleeing to Canada and being extradited to the United States, Peltier was convicted and sentenced in 1977 to life in prison, despite defense claims that evidence against him had been falsified.
"You've got a conviction that was riddled with misconduct by the prosecutors, the U.S. Attorney's office, by the FBI who investigated this case and, frankly the jury," Sharp said. "If they tried this today, he does not get convicted."
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How has the FBI responded?
FBI Director Chris Wray said in a statement that the agency was resolute in its opposition to Peltier's latest application for parole.
"We must never forget or put aside that Peltier intentionally murdered these two young men and has never expressed remorse for his ruthless actions," he wrote, adding that the case has been repeatedly upheld on appeal.
And the FBI Agents Association, a professional group that represents mostly active agents, sent a letter to the parole commission opposing parole. The group said any early release of Peltier would be a "cruel act of betrayal."
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What is the legacy of the American Indian Movement?
Tilsen, a citizen of the Oglala Lakota Nation, credits AIM and others for most of the rights Native Americans have today, including religious freedom, the ability to operate casinos and tribal colleges, and enter into contracts with the federal government to oversee schools and other services.
"Leonard has been a part of creating that, but he hasn't been available to be a beneficiary because he has been incarcerated for almost 50 years," Tilsen said. "So he hasn't been able to enjoy the result of those wins and see how they have changed and transformed Indian country."
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When is the hearing?
The hearing is scheduled to start at 11 a.m. Monday at a high security lockup that is part of the Federal Correctional Complex Coleman. The Federal Bureau of Prisons said in a statement that the hearing is not open to the public.
Sharp, Peltier's attorney, said the hearing will have witnesses for and against parole. Family members of the two FBI agents who were killed will be there.
Sharp expects the hearing to last the day. The decision is required to come within 21 days. If parole is granted, there's a process for release which shouldn't take long. If denied, Peltier can look at his options for filing an appeal to a federal district court, Sharp said.
Parole was rejected at Peltier's last hearing in 2009, and then-President Barack Obama denied a clemency request in 2017. Another clemency request is pending before President Joe Biden.

4. DOCUMENTAZIONE. ZACK BUDRYK: WHO IS LEONARD PELTIER? THE NATIVE ACTIVIST FACING HIS FIRST PAROLE HEARING IN 15 YEARS
[Dal sito https://thehill.com/ riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 10 giugno 2024]

Leonard Peltier, a Native American activist controversially convicted in 1977 of murdering two FBI agents, is slated to receive his first parole hearing in 15 years Monday.
Peltier, a member of the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians, became involved in the American Indian Movement (AIM) in the 1970s and was one of several demonstrators who traveled to South Dakota's Pine Ridge Reservation in 1975 during the controversial tribal chairmanship of Richard Wilson.
Wilson's critics in the AIM denounced him as an authoritarian and a factotum for the federal government, and tensions on the reservation had already led to the 71-day occupation of Wounded Knee in 1973.
On June 26, FBI agents Ronald Arthur Williams and Jack Ross Coler drove onto the reservation following a truck carrying Peltier and two of his fellow protesters.
A confrontation erupted among the agents, the activists and the family on whose ranch the AIM members were camped. This was followed by a firefight involving more than 40 people, during which Williams and Coler were killed.
A third man, AIM activist Joe Stuntz, was killed by a Bureau of Indian Affairs agent sniper later that day. Dozens of people were present at the scene of the firefight, but the only people ever charged were Peltier and two other AIM demonstrators, both of whom were acquitted on the basis of self-defense in separate trials.
Peltier was extradited from Canada in 1977 and sentenced to two terms of life imprisonment.
His trial has remained controversial due to discrepancies in the prosecution. Specifically, advocates for his release have pointed to the prosecution's eyewitness Myrtle Poor Bear, who testified that she was Peltier's girlfriend at the time of the shooting and witnessed him kill both agents. Poor Bear later recanted her testimony, which she said was coerced by the FBI, and said she did not know Peltier.
A federal appeals court in 1978, while upholding the conviction, called the use of affidavits from Poor Bear to extradite Peltier "a clear abuse of the investigative process."
Peltier has maintained his innocence throughout his incarceration, and his attorneys have emphasized both his age, 79, and numerous health conditions, including diabetes, hypertension and a partial stroke that cost him his vision in one eye.
Advocates for his parole or release have included Pope Francis, Amnesty International, the late Mother Teresa and Coretta Scott King, as well as current Sens. Brian Schatz (D-Hawaii), Mazie Hirono (D-Hawaii), Ed Markey (D-Mass.), Bernie Sanders (I-Vt.), Tina Smith (D-Minn.), Elizabeth Warren (D-Mass.), and Peter Welch (D-Vt.).
The FBI, meanwhile, has vocally opposed parole or clemency for Peltier. In a statement before the parole board in 2009, Thomas J. Harrington, then-executive assistant director for the FBI's criminal, cyber, response and services branch, accused Peltier of an "intentional and vicious attack" and said lenience would "signal disregard and disrespect to the law enforcement community as a whole."
Current FBI Director Christopher Wray wrote in 2022 to oppose Peltier's petition for commutation of his sentence, calling him a "remorseless killer."
The FBI Agents Association, a nonprofit professional organization for bureau personnel, also continues to oppose Peltier's release, saying in a letter to the parole board that "Peltier's age and celebrity status among activists do not change the clear truth - Leonard Pelter is not an appropriate candidate for release under the U.S. Parole Commission's rules and procedures. The aggravated nature of Peltier's offense, his behavior while incarcerated, and the fact that he has refused to take responsibility for his crimes mean that any early release of Peltier would only promote disrespect for the law and law enforcement officers."
Peltier was denied parole in 2009 after he refused to admit to the killings as a condition, and then-President Obama denied a petition for clemency two days before leaving office in 2017.
Despite the FBI's consistent opposition to his parole, however, both Gerald Heaney, the judge who presided over Peltier's trial, and U.S. Attorney James Reynolds, whose office handled the prosecution, have eventually called for his release.
Peltier's age and health means Monday could be his last chance at parole, and unless President Biden makes the decision to offer him clemency or a commutation, his last chance at freedom.
In October, 33 members of Congress, led by House Natural Resources Committee ranking member Raul Grijalva (D-Ariz.), called on Biden to grant clemency.
"We applaud your commitment to criminal justice reform and your administration's work to address inequities in the criminal justice system and rectify the past wrongs of our government’s treatment of Native Americans," they wrote. "We urge you to take the next step by granting Mr. Peltier executive clemency or compassionate release."

5. DOCUMENTAZIONE. ALESSANDRO MARESCOTTI: IERI UDIENZA PER LA LIBERTA' VIGILATA DELL'ATTIVISTA INDIGENO AMERICANO LEONARD PELTIER
[Dal sito di Peacelink riprendiamo e diffondiamo.
Alessandro Marescotti  e' presidente di PeaceLink]

Ieri udienza per la liberta' vigilata dell'attivista indigeno americano Leonard Peltier
La Campagna per la Liberta' di Leonard Peltier: un sostegno globale di circa 39.000 firme
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Ieri [10 giugno 2024 - ndr], la Commissione per la Liberta' Vigilata degli Stati Uniti si e' riunita per discutere la liberta' vigilata di Leonard Peltier, un attivista indiano americano che e' stato detenuto per piu' di 45 anni. La campagna per la sua liberazione ha raccolto un sostegno significativo, con piu' di 39.000 firme raccolte attraverso petizioni online e lettere da parte di organizzazioni e individui da tutto il mondo.
Le petizioni online di Amnesty International Germania, Change.Org, NDN Collectics e AIM-GGC/Lakota Peoples Law Project hanno raccolto 37.749 firme, mentre la campagna EUROPE FOR PELTIER COALITION ha aggiunto altre 1000 firme, portando il totale a circa 39.000 firme. Questo sostegno globale e' un segno del grande apprezzamento per l'opera di Peltier e della sua lotta per i diritti degli indigeni americani.
La Commissione per la Liberta' Vigilata degli Stati Uniti ha 21 giorni per annunciare la sua decisione sulla liberta' vigilata di Peltier. Durante questo periodo, non e' piu' possibile inviare lettere, telefonate o e-mail alla Commissione, poiche' cio' potrebbe essere controproducente. Tuttavia, il sostegno raccolto fino a ora e' un chiaro segnale del desiderio di vedere Peltier libero e di continuare la sua opera per i diritti degli indigeni americani.
Leonard Peltier e' stato accusato di omicidio e condannato a vita nel 1977, ma molti sostengono che la sua condanna sia stata ingiusta e che egli sia stato vittima di una persecuzione politica. La campagna per la sua liberazione e' stata guidata da Amnesty International, Change.Org e altre organizzazioni che sostengono i diritti umani e la giustizia sociale, fra cui il Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo e PeaceLink.
La campagna per la liberta' di Leonard Peltier e' un esempio di come il sostegno globale possa essere un potente strumento per promuovere la giustizia e i diritti umani.

6. DOCUMENTAZIONE ED NEWMAN: LEONARD PELTIER'S FATE IN THE HANDS OF U.S. PAROLE COMMISSION
[Dal sito www.radiohc.cu riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo dell'11 giugno 2024]

Washington, June 11 (RHC) - A parole hearing was held Monday for Indigenous activist and political prisoner Leonard Peltier, who has spent most of his life in prison since his unjust conviction in the 1975 killings of two FBI agents in South Dakota.
At 79 [he turns 80 in September], Peltier's health is failing, and if this parole request is denied, it might be a decade or more before it is considered again, said his attorney Kevin Sharp, a former federal judge. Sharp and other supporters have long argued that Peltier was wrongly convicted and say now that this effort may be his last chance at freedom.
It's been about 15 years since Peltier's last parole hearing. A decision on Monday's hearing is expected within 21 days.
"This whole entire hearing is a battle for his life," said Nick Tilsen, president and CEO of the NDN Collective, an Indigenous-led advocacy group. "It's time for him to come home."
Peltier's spiritual advisor of 40 years, Lenny Foster (Dine'), said: "We are hoping and praying that the parole commission will grant Leonard parole so that he can go back to his people on the Turtle Mountain Reservation to be with his loved ones to serve out his remaining years to be with his grandchildren and great-grandchildren," Foster told me. "He is a revered elder among the Indian community."
Nearly 80 years old, Peltier suffers from multiple health issues and has to use a walker to maneuver the maximum-security prison. He also suffers from diabetes, blindness in one eye, and an aortic aneurysm. As with other elders, his advanced age has rendered him frail.
"Leonard Peltier is a Native American elder who poses no threat to society. He's old and broken. He has paid a price for an injustice to him, his family, and to all Native Americans. It is past time to free Leonard Peltier."

7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
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Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Joan Baez, Ballate e folksong, Newton Compton, Roma 1977, pp. 176.
- Violeta Parra, Canzoni, Newton Compton, Roma 1979, pp. 240.
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Classici
- Luis de Gongora, Soledades, Catedra, Madrid 1991, pp. 174.
- Luis de Gongora, Sonetos completos, Castalia, Madrid 1982, 1983, pp. 352.
- Luis de Gongora, Teatro completo, Catedra, Madrid 1993, pp. 392.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5231 del 14 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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