[Nonviolenza] Lettera al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America per chiedere il "rilascio compassionevole" del signor Leonard Peltier



LETTERA AL PROCURATORE GENERALE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA PER CHIEDERE IL "RILASCIO COMPASSIONEVOLE" DEL SIGNOR LEONARD PELTIER

Al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) Merrick Garland

Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
come Le sara' sicuramente noto, la "United States Parole Commission" in questi giorni, dopo l'udienza del 10 giugno 2024, sta valutando se concedere al signor Leonard Peltier la misura della "liberta' sulla parola" in considerazione della sua eta' avanzata e delle sue gravi condizioni di salute (il signor Peltier e' affetto da plurime gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in regime carcerario e la sua vita e' quindi in pericolo).
Ugualmente le sara' noto che da piu' parti e' stato reiteratamente chiesto al Presidente degli Stati Uniti d'America un provvedimento di grazia presidenziale che restituisca la liberta' tout court al signor Peltier.
Nelle more del pronunciamento della "United States Parole Commission" (che, come e' noto, ha 21 giorni di tempo per esprimersi), e nell'attesa che il Presidente Biden prenda finalmente in considerazione l'opportunita' di un provvedimento di grazia, mi permetto di scrivere anche a Lei, egregio Procuratore Generale, per rinnovare la richiesta - che so gia' esserLe stata posta da molte autorevoli personalita' istituzionali del suo Paese - di attivare il "rilascio compassionevole" ("compassionate release") del signor Peltier.
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Egregio Procuratore Generale,
credo che Lei conosca gia' quale sia la situazione del signor Peltier, figura del resto assai nota anche a livello internazionale.
Mi perdoni quindi se mi permetto di riassumerne il profilo in poche parole: Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente; e' detenuto ormai da 48 anni dopo essere stato condannato sulla base di cosiddette "testimonianze" dimostratesi grossolanamente false, e di cosiddette "prove" dimostratesi altrettanto scandalosamente false.
Il signor Peltier ha ormai quasi 80 anni ed e' affetto, come ricordavo sopra, da gravi patologie che non possono essere efficacemente curate in carcere.
In quasi cinque decadi di detenzione il signor Peltier ha dipinto quadri, scritto poesie e pubblicato un libro molto apprezzato e tradotto in varie lingue (come il francese, l'italiano, lo spagnolo e il tedesco); ha promosso iniziative educative ed assistenziali, ha sostenuto importanti iniziative di protezione della natura, ha appoggiato e contribuito a far conoscere molte importanti iniziative nonviolente in difesa dei diritti fondamentali e del bene comune dell'umanita' e del mondo vivente.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' insigni come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e Papa Francesco; da prestigiose associazioni umanitarie come Amnesty International; da alcune delle maggiori istituzioni democratiche internazionali come l'Onu (che alla vicenda di Leonard Peltier ha dedicato i lavori di una Commissione giuridica ad hoc) e il Parlamento Europeo.
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Egregio Procuratore Generale,
mi consta che il "rilascio compassionevole" ("compassionate release") sia un istituto appositamente previsto nell'ordinamento del suo Paese per una casistica in cui rientra perfettamente la situazione attuale del signor Peltier. Non vi e' certo bisogno che sia io a spiegarlo a Lei, che ne ha indubbiamente compiuta cognizione e piena coscienza. Se posso permettermi di aggiungerlo: alla luce della dottrina giuridica universalmente riconosciuta il "rilascio compassionevole" del signor Peltier dovrebbe avvenire "ope legis" sic et simpliciter.
Con la presente lettera sono quindi a pregarLa di voler attivare la procedura che metta capo alla decisione del "rilascio compassionevole" del signor Peltier, con la tempestivita' che la sua eta' e le sue condizioni di salute palesemente richiedono.
Ovviamente confido che nel frattempo gia' la "United States Parole Commission" abbia disposto la concessione della "liberta' sulla parola"; e confido altresi' che lo stesso Presidente degli Stati Uniti si determini infine alla concessione della grazia presidenziale; ma cionondimeno sollecito anche un positivo pronunciamento in merito alla richiesta di "compassionate release". Vale infatti sempre l'antico adagio secondo cui "melius est abundare quam deficere". Il signor Peltier ha subito una assai lunga detenzione, e' anziano e in gravi condizioni di salute: pertanto si adoperino tutte le istituzioni competenti - ciascuna nell'ambito delle sue funzioni - affinche' siano finalmente pienamente rispettati i suoi inalienabili diritti umani, sia messo in condizione di ricevere le cure adeguate cui ha diritto e - last, but not least - possa tornare a vivere con la sua famiglia, dopo quasi mezzo secolo, quest'ultimo scorcio della sua vita.
Non muoia in carcere una vittima innocente di un conclamato errore giudiziario.
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Egregio Procuratore Generale,
non dubito che Lei converra' con me che nelle questioni fondamentali "pietas" e "iustitia" sono una sola medesima cosa, la stessa virtu', lo stesso dovere: non vi e' giustizia dove non c'e' pieta'; ergo, sia concesso il "rilascio compassionevole" al signor Peltier.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
gia' Consigliere, Capogruppo e Presidente di Commissione del Comune di Vetralla
gia' Consigliere, Capogruppo e Presidente di Commissione della Provincia di Viterbo

Viterbo (Italia), 13 giugno 2024

Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.

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