[Nonviolenza] Telegrammi. 5165



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5165 del 9 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. La ferocia nazista di Hamas e dei padrini di Hamas
2. Raniero La Valle: Lo sdegno per l'efferatezza...
3. Giangino Gnoccoloni: Una lista per la pace alle elezioni di giugno per il Parlamento Europeo
4. Roberto Mancini: Fragilita' e riscatto della politica per la pace
5. Enrico Peyretti: Necessita' di una newsletter quotidiana per "Pace Terra Dignita'"
6. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
7. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
8. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
9. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
10. Omero Dellistorti: Buonasera
11. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
12. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'

1. L'ORA. LA FEROCIA NAZISTA DI HAMAS E DEI PADRINI DI HAMAS

La ferocia nazista di Hamas e dei padrini di Hamas
non legittima ad usare altrettanta ferocia contro altre vittime innocenti.

La ferocia nazista di Hamas e dei padrini di Hamas
ha come prima vittima tanto la popolazione di Israele quanto il popolo palestinese.

La ferocia nazista di Hamas e dei padrini di Hamas
fomenta il ritorno del nazismo in Europa e nel mondo intero.

La ferocia nazista di Hamas e dei padrini di Hamas
e' nemica dell'umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Siamo un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Sconfiggere la violenza con la nonviolenza.
Sconfiggere il male facendo il bene.

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Chi salva una vita salva il mondo.

2. L'ORA. RANIERO LA VALLE: LO SDEGNO PER L'EFFERATEZZA...
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]

Lo sdegno per l'efferatezza con cui viene colpita la popolazione palestinese a Gaza deve rivolgersi all'esercito e al governo d'Israele, non agli Ebrei come tali ne' allo stesso Stato di Israele di cui fanno parte anche minoranze di cittadini non ebrei.
In realta' le Forze Armate israeliane (IDF) e il governo di Netanyahu sono artefici di una sempre piu' incontrollata violenza. Tale violenza si presenta anche come un puntuale rovesciamento del precetto biblico di dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati e dare soccorso ai poveri, e ferisce la sensibilita' dei fedeli di altre confessioni che si ispirano alle stesse Scritture.
Contro il pericolo di un eccitamento all'avversione verso lo Stato di Israele e a un incoraggiamento all'antisemitismo, provocato dallo stesso Israele, insieme a un profondo cordoglio e solidarieta' al popolo palestinese, occorre mantenere sul piano strettamente politico la condanna di questi crimini militari, mentre tutti gli attori europei e internazionali dovrebbero compiere ogni azione utile a ottenere con la massima urgenza l'arresto della lotta fratricida in corso.

3. LETTERE DALLA MONTAGNA. GIANGINO GNOCCOLONI: UNA LISTA PER LA PACE ALLE ELEZIONI DI GIUGNO PER IL PARLAMENTO EUROPEO
[Dal nostro vecchio amico Giangino Gnoccoloni riceviamo e diffondiamo]

Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Leggo che tra le persone che si candiderebbero con questa lista ve ne sono alcune che da molti anni lottano per salvare le vite; per contrastare la guerra e il riarmo, i poteri criminali e le dittature, la violenza e la schiavitu' piu' o meno mascherate; per realizzare una societa' giusta, solidale, responsabile, nonviolenta, prefigurandola con il proprio concreto agire.
Mi sembrerebbe una buona cosa che persone cosi' fossero elette al Parlamento Europeo.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. RIFLESSIONE. ROBERTO MANCINI: FRAGILITA' E RISCATTO DELLA POLITICA PER LA PACE
[Ringraziamo Roberto Mancini per averci messo a disposizione questo suo intervento.
Roberto Mancini, prestigioso filosofo e docente di filosofia teoretica all'Universita' di Macerata, pensatore della nonviolenza e dell'economia trasformativa, e' candidato alle elezioni per il Parlamento Europeo nella lista "Pace Terra Dignita'"]

1. Esiste "la politica"?
Non vorrei parlare della fragilita' specifica della "politica", come presupponendo che quest'ultima esista quale soggetto a se' stante. Bisogna sempre ricondurla a soggetti concreti e a responsabilita' precise, altrimenti si resta in una rappresentazione astratta per cui la politica stessa non sembra suscettibile di svolte qualitative perche' anzitutto non se ne vedono i protagonisti possibili.
L'impatto della pandemia del covid-19 ha portato ancor piu' allo scoperto il fatto che la nostra e' una civilta' mal costruita proprio perche' in radice e' informata da questa logica alienante, culminante oggi nello strapotere dei Mercati, della tecnocrazia e della geopolitica bellica. Questa e' la grande fragilita' della politica, se intendiamo il termine non in generale come vulnerabilita' naturale dei viventi, ma come stato di inadeguatezza e di incongruenza rispetto a quanto la realta' richiede. L'esito dell'efficacia maligna del potere e' la disgregazione del sistema delle relazioni vitali, con l'oppressione dell'umanita' e della natura. Il potere non governa, mortifica e distrugge, mentre persegue sempre solo la propria espansione. E in ogni caso non da' risposte ai problemi della societa', anzi li genera di continuo sfociando nella guerra come sistema globale.
E' necessario capire che esistono due forme di efficacia, una necrofila e una biofila. Cio' indica che la cosiddetta "politica", per come viene intesa comunemente, in verita' e' una deformazione della politica come facolta' umana di cura del bene comune. In questa prospettiva la politica autentica si sprigiona quando il potere viene riconvertito in servizio, cura, responsabilita', autorita' liberatrice, governo dei problemi e non sulle persone. Governare non significa comandare, significa mettere a punto risposte di giustizia per le questioni della convivenza sociale.
*
2. Chi agisce politicamente?
Occorre pero' capire chi effettivamente dara' attuazione alla svolta che porta dalla politica convenzionale alla politica umanizzata. E' una riflessione piu' onesta perche' fa luce su qual e' e quale sara' la parte che noi dobbiamo svolgere.
Quando si cercano protagonisti affidabili, il primo impatto e' scoraggiante. I leaders mondiali e delle nazioni, a parte rarissime eccezioni, andrebbero processati per crimini contro l'umanita'. Ogni tanto qualcuno si diverte a esprimere preferenze per qualcuno di loro con assurdi distinguo, dimenticando che si tratta comunque di ceffi che hanno sulla coscienza una moltitudine di vittime e di disastri. Basterebbe ricordarsi della sorte della Palestina, della Siria, del Kurdistan, dell'Afghanistan, solo per citare alcuni tra i Paesi crocifissi della terra, provando a verificare quali siano le potenze "buone" e quelle cattive che sono coinvolte nella storia di queste nazioni. Si vedrebbe subito che di potenze "buone" non ce ne sono.
Il dato piu' preoccupante e' la vacuita' dell'ONU, che per un verso sembra il palcoscenico globale delle ipocrisie dei governi e per l'altro un'organizzazione di beneficenza. Siamo tornati addirittura a prima del 1919, quando nacque la Societa' delle Nazioni. E non si vede come l'ONU possa essere riformata, visto che la sua inconsistenza dipende dai rapporti di forza tra le potenze mondiali. Non vanno meglio le unioni tra gli stati di uno stesso continente. Le contraddizioni dell'Unione Europea in questo senso sono esemplari.
Poi si puo' provare a cercare presso le forze politiche, a partire da casa nostra. Al di la' del giudizio su questo o quel partito - fermo restando che non sono certo tutti uguali -, si vede bene che e' il circuito stesso della politica istituzionale a girare a vuoto e che lo strumento del partito in quanto tale non puo' piu' funzionare cosi'. Chi, entrando in quel circuito, ha creduto che bastasse definirsi "movimento" e fare appello alla "rete" per essere migliore degli altri ha fatto un disastro. Se il partito per come oggi si struttura non ci porta lontano, e' altrettanto pesante la lunga crisi del sindacato.
E gli enti locali, le Regioni e i Comuni? Ci sono rari buoni esempi, ma di fronte allo spettacolo degli individualismi localistici, per cui ad esempio ogni regione presume di trovare la sua via di uscita dalla pandemia e dallo sconvolgimento economico, cadono le braccia. L'ottusa logica della "autonomia differenziata" perpetua quella mentalita' dell'esclusivismo che preclude all'umanita' la possibilita' di una geopolitica democratica e di pace, cioe' appunto di una vera "politica per la terra".
*
3. Osare di piu'
E allora, chi resta? Tutte le forme di soggettivita' che ho citato - ONU, unioni continentali, governi, partiti, sindacati, enti locali - sono imprescindibili, ma diventeranno attori positivi della trasformazione democratica ed ecologica solo a due condizioni. La prima consiste nella maturazione della coscienza collettiva, in maniera che il senso della vita come comunita' dei viventi e il conseguente senso della responsabilita' si sostituiscano alla logica del potere e alla passione per le identita' esclusive. La seconda e' data dal protagonismo, nell'ambito del circuito delle istituzioni a tutti i livelli della convivenza interumana, di persone e gruppi che siano orientati dall'etica del bene comune e alla pace.
Un mutamento spirituale, culturale, antropologico e morale cosi' profondo richiede che sia forte e costante l'azione dal basso di singoli, comunita', reti e movimenti popolari. Dovra' trattarsi di un'azione in grado di tradurre il criterio dell'interdipendenza che lega tutta l'umanita' e in generale gli esseri viventi. A ben vedere si tratta di dare seguito, nelle forme piu' concrete, a quel legame di fraternita' e di sororita' che costituisce la sostanza della pace. Senza l'attivazione tenace e creativa di una politica che sia cosi' ispirata, le istituzioni sprofonderanno nella loro patologia causando la desertificazione della societa' e la distruzione degli equilibri del mondo naturale.
Ma e' vano evocare questa svolta collettiva se ciascuno non affronta se stesso. Tutte le sapienze del mondo ricordano che questa lotta, imprescindibile e ardua, e' la prima condizione per fare politica. C'e' una rilevanza della qualita' dei soggetti nella vita pubblica che spesso non viene considerata, mentre invece e' fondamentale. Perche' il tipo di azione che realizziamo dipende dal tipo di persona che siamo. Perche' il male che volentieri vediamo negli altri e' lo stesso che dobbiamo combattere in noi stessi. Perche' il vero discernimento che dobbiamo attuare non e' mai nella divisione tra buoni (ovviamente noi) e cattivi (gli altri), ma sta nell'alternativa tra bene concreto (cio' che fa fiorire la vita dell'umanita' e della natura) e male concreto (cio' che mortifica, offende e distrugge). Perche' senza l'umilta' e il coraggio di fare della dedizione al bene comune un proprio stile di vita personale, non ci sara' alcuna liberazione dalla trappola del potere.
Soprattutto, bisogna finalmente osare di piu'. Osare, diceva Hannah Arendt, quello che sembra altamente improbabile. Il che significa uscire dal cerchio della quotidianita' ordinaria - fatta, nel migliore dei casi, di famiglia, lavoro, amicizie, volontariato - per agire politicamente. Si tratta di coinvolgersi nell'impegno finalizzato a guarire la vita delle istituzioni e delle comunita' politiche. Va spezzato il sortilegio per cui le persone potenzialmente piu' disposte a prendersi cura del bene comune restano al di qua dell'impegno politico diretto e invece gli individui esistenzialmente maleducati e narcisisti vi si dedicano a tempo pieno. L'identita' individuale e' stata costruita per lo piu' sulla logica dell'esclusivita' e della competizione. Oggi occorrono persone corali, riconoscibili dal fatto che il loro modo di agire e' consonante con il bene comune. E nel contempo servono movimenti politici corali, che siano organi di attuazione della democrazia ovunque.
Grazie a questa svolta, la fragilita' della politica potra' divenire un giorno soltanto quella fisiologica di ogni realta' umana, dunque non una perversione ma un'espressione della nostra dignita' di creature.

5. L'ORA. ENRICO PEYRETTI: NECESSITA' DI UNA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER "PACE TERRA DIGNITA'"
[Riceviamo e diffondiamo.
Enrico Peyretti (1935, per contatti: enrico.peyretti at gmail.com) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]

Vedo necessaria una newsletter quotidiana per invitare a firmare e poi votare la lista "Pace Terra Dignita'". E' necessaria per mandare avanti la causa suprema della pace, anche nelle vicine elezioni europee. Immagino praticamente un quotidiano agile, puntuale, che trasmette notizie, commenti, dati, e collega le attivita' locali. Senza una tale rete continua, non procediamo! Chi e' capace tecnicamente, operi subito. Grazie! Non occorre registrazione per una lettera come questa, non periodica, ma continuamente aggiornata.
Il sondaggio Censis sulle preoccupazioni degli italiani vede la pace al quarto posto, al primo l'ambiente. Non si pensa che la guerra, oltretutto, e' un gravissimo danno che si fa all'ambiente. E' molto grave che, votando per l'Europa, non si pensi oggi anzitutto alla pace. La lista "Pace Terra Dignita'" parte con questo grave handicap. Vogliamo risalirlo con un intenso continuo lavoro di sensibilizzazione di un popolo addormentato nel privatismo e nella impaurita rassegnazione? Le alternative alla guerra, nella difesa dei diritti umani e civili, ci sono, ma la cultura bellicista le occulta. Se studiamo la pace, passiamo a costruirla. Io sono stupito che i vari intelligenti movimenti per la pace non si impegnino nel momento elettorale.
Io posso fornire subito gli appunti dell'intervento di Raniero La Valle, "Per amore di Israele", tenuto nella moschea Taiba di Torino, il 3 aprile, sul suo libro "Gaza delle genti. Israele contro Israele" (Ed. Bordeaux, 2024).
Ognuno di noi puo' diffondere in ogni direzione tale newsletter per svegliare gli elettori alla coscienza civile e umana.

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

7. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
*
Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
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Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
*
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

8. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO

Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
 *
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1)   First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions.  Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

9. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

10. NELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: BUONASERA

"De le mie vene farsi in terra laco"
(Purg., V, 84)

- Buonasera.
- Buonasera a lei.
- Come va?
- Bene, grazie. E lei?
- Si fa quel che si puo'.
- Come tutti.
- Gia'.
- Gia'.
- Non mi ha riconosciuto, e' vero?
- Come dice?
- Non mi ha riconosciuto.
- Ah, ci conosciamo?
- Se le chiedo se mi ha riconosciuto...
- No, non l'ho riconosciuta, mi dispiace.
- Non importa.
- Invece importa. Le chiedo scusa. E' che proprio non riesco a ricordare. Dev'essere colpa dell'eta'...
- No, no, e' comprensibile che lei abbia dimenticato.
- Ma se lei mi aiuta...
- Dovrei aiutarla a fare cosa?
- A ricordare, no?
- Lei vorrebbe ricordare?
- Certamente.
- Se veramente lo desidera...
- Si', veramente...
- Allora glielo dico.
- Grazie.
- Sono quello che lei ammazzo' per rubargli il portafoglio vent'anni fa.
- Come?
- Ha capito.
- Guardi, lei mi confonde con qualcun altro.
- Le sembra che potrei sbagliarmi su una cosa del genere? Lei mi ha ucciso.
- Mi scusi, sa, ma se io l'avessi uccisa, cosa che non e' mai accaduta perche' io non ho mai ucciso nessuno, lei non sarebbe certo qui.
- No? E dove dovrei essere secondo lei?
- Non lo so, ma... no, ho capito, e' uno scherzo, eh?
- Non e' uno scherzo. Le sembra che io scherzi?
- Mi scusi ma qui ci sono due cose che non tornano.
- E sarebbero?
- La prima, che io non la conosco; la seconda: che io non ho mai ucciso nessuno, la prego di credermi.
- Quindi pensa che io stia mentendo?
- Non ho detto questo.
- Invece si'.
- No, non l'ho affatto detto, dico solo che lei si sbaglia.
- Pensa che io mi sbagli?
- Si'.
- Sarebbe meglio che pensasse a pentirsi per quello che ha fatto, non crede?
- Ma io non ho fatto nulla di quello che dice lei.
- E io che dico?
- Dice che io l'ho uccisa.
- Esattamente, venti anni fa.
- Ma, mi perdoni se mi permetto, se io l'avessi uccisa, il che non e' mai accaduto, lei sarebbe morto, no?
- Si'. Infatti sono morto.
- E se lei fosse morto non sarebbe qui.
- Invece sono qui.
- Senta, questo e' impossibile.
- Pero' e' reale: sono qui e le sto parlando. E lei mi sta rispondendo. Il fatto che mi sta rispondendo dimostra che sono qui.
- Si', certo, lei e' qui, ma di sicuro lei non e' morto, ne' io sono il suo assassino.
- Perche' continua a negare? Non serve a niente, non lo capisce?
- Senta, io veramente non so di cosa lei parli, e mi scusi se glielo dico, ma temo che lei sia, diciamo cosi', un po' confuso...
- Non sono confuso, sono morto, e i morti non si confondono, non si sbagliano, e non dimenticano.
- Senta, adesso avrei da fare...
- Anch'io ho da fare. Vuol sapere cosa ho da fare?
- No, grazie. Non mi interessa affatto.
- Invece la interessa eccome, poiche' la riguarda personalmente. Sono venuto a cercarla per farmi giustizia. Adesso ha capito?
- Senta, non vorrei essere scortese, ma se e' uno scherzo e' andato troppo oltre, e se non e' uno scherzo...
- Non e' uno scherzo, lo sa bene.
- Io non so un bel niente, e lei mi sembra che non stia tanto bene, eh, lei ha bisogno di cure, mi creda.
- Non ho bisogno di cure, sono gia' morto.
- Guardi, lei non puo' essere morto perche' e' vivo.
- Invece sono morto, perche' lei mi ha ucciso.
- Ma non e' vero.
- Si' che e' vero.
- Senta...
- Senta lei, piuttosto.
- Io non voglio sentire niente, voglio solo che adesso lei la smetta di infastidirmi, e' chiaro?
- Perche', altrimenti che fa?

11. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

13. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Piergiorgio Odifreddi, Bruno D'Amore, Antonio Rocca, Raffaello e le proporzioni geometriche, Le Scienze, Roma 2024, pp. 144, euro 12,90 (in supplemento a "Le Scienze").
*
Riletture
- Enrico Peyretti, Dialoghi con Norberto Bobbio, Claudiana, Torino 2011, pp. 256.
*
Riedizioni
- Primo Levi, La ricerca delle radici, Einaudi, Torino, 1981, 2018, Gedi, Torino 2024, pp. XXXVI + 266, euro 9,90.
*
Maestre
- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.
- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.
- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.
- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.
- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.
- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.
- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.

14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

15. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5165 del 9 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com

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