[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 464



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 464 dell'8 aprile 2024

In questo numero:
1. Una parola che credo di dover dire prima che sia troppo tardi
2. Associazione "Respirare" di Viterbo: Vita, giustizia e liberta' per Leonard Peltier. Due appelli urgenti e due comunicazioni ulteriori
3. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
4. Alcuni riferimenti utili
5. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
6. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
7. Wikipedia: Raniero La Valle
8. Enrico Peyretti ricorda Giannino Piana

1. LETTERE. UNA PAROLA CHE CREDO DI DOVER DIRE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

Ai primi di giugno si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Tra le liste che si presentano a queste elezioni, per quanto io ne sappia, ve ne e' una sola in Italia che ponga l'esigenza della pace come primo, indispensabile, urgente dovere: e' la lista "Pace Terra Dignita'", promossa da un illustre maestro della cultura della pace e dei diritti umani come Raniero La Valle.
Affinche' questa lista possa partecipare alle elezioni, i suoi promotori devono raccogliere molte firme, ed hanno assai poco tempo per farlo. Se non vado errato, si puo' firmare in questi giorni (e per pochi giorni ancora) presso gli uffici di tutti i Comuni d'Italia (credo anche che in alcune localita' siano stati e saranno organizzati tavoli in piazza, ma non ne so di piu').
Ho letto che tra le candidate e i candidati di questa lista vi sono persone che hanno gia' dato buona prova in precedenti esperienze nelle istituzioni: penso ad esempio a Raniero La Valle, a Ali' Rashid, a Pino Arlacchi; e vi sono altresi' figure autorevoli sia della riflessione nonviolenta che della prassi della solidarieta'.
Indipendentemente da ogni altra considerazione, credo che ogni persona ragionevole possa convenire che sia giusto che anche questa lista possa partecipare alle elezioni; e perche' cio' accada occorre firmare per la sua presentazione.
Peppe Sini, quidam de populo
Viterbo, 6 aprile 2024

2. APPELLI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO: VITA, GIUSTIZIA E LIBERTA' PER LEONARD PELTIER. DUE APPELLI URGENTI E DUE COMUNICAZIONI ULTERIORI

Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi inviamo due appelli urgenti:
1. un drammatico appello del comitato di solidarieta' americano che rappresenta direttamente Leonard Peltier sull'aggravarsi delle sue condizioni di salute e recante la richiesta che sia trasferito in un luogo in cui sia curato adeguatamente; vi preghiamo con tutto il cuore di farlo circolare e di esprimere il vostro sostegno;
2. un recentissimo appello del comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier che evidenzia perche' occorra fare adesso il massimo sforzo per persuadere il Presidente Usa a concedere la grazia.
Ed aggiungiamo due comunicazioni ulteriori:
3. la mozione approvata dal XXVII Congresso del Movimento Nonviolento per la liberazione di Leonard Peltier; e' un documento importante (anche per il prestigio internazionale del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini) ma che ci sembra abbia avuto fin qui una scarsissima circolazione e che vi invitiamo quindi a diffondere ulteriormente;
4. una lettera da inviare alla Casa Bianca con tutte le istruzioni per farlo on line; anche questa lettera vi preghiamo di far circolare ulteriormente.
Grazie fin d'ora per quanto vorrete e potrete fare,
L'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 19 marzo 2024
L'associazione "Respirare" di Viterbo ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
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Allegato primo: Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
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THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
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Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
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Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
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Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
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US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
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(Any contacts you may have.)
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Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1)   First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions.  Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
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Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
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Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
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Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
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US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
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(Any contacts you may have.)
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If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
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Allegato secondo: Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
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Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
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Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
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Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
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Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
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Allegato terzo: Dal congresso del Movimento Nonviolento un importante attestato di solidarieta' per Leonard Peltier
Si e' svolto a Roma il 23-25 febbraio 2024 il XXVII congresso nazionale del Movimento Nonviolento, la prestigiosa organizzazione fondata dal filosofo, educatore, resistente antifascista ed apostolo della nonviolenza in Italia Aldo Capitini.
Il congresso ha approvato con voto unanime una mozione per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Di seguito riproduciamo il testo della mozione approvata dal congresso.
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Il testo della mozione approvata all'unanimita' dal congresso del Movimento Nonviolento svoltosi a Roma il 23-25 febbraio 2024
"Il Movimento Nonviolento ha da sempre nel suo DNA l'attenzione per le difensore e i difensori dei diritti umani, obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori e oppositori ai regimi totalitari e per chi, innocente, viene carcerato per le proprie idee. In un periodo come questo attuale in cui assistiamo quotidianamente all'intensificarsi della repressione nei confronti di queste persone diventa fondamentale non abbandonare queste persone e rinnovare anche dal nostro Congresso una ferma richiesta di garantire loro diritti basilari come liberta' e vita.
Citiamo solo a titolo di esempio i casi dell'attivista e giornalista australiano Julian Assange detenuto in Gran Bretagna, con il rischio di estradizione negli Stati Uniti, la carcerazione e morte dell'oppositore di Putin, l'attivista e blogger Aleksej Navalny e la Premio Langer 2009 e Premio Nobel per la Pace 2023, Narges Mohammadi, imprigionata per la sua lotta nonviolenta per i diritti di donne e uomini in Iran.
Il XXVII congresso del Movimento Nonviolento, riunito a Roma nei giorni 23-25 febbraio 2024, facendo proprie sia la proposta (...) del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo che l'appello di Amnesty International per un provvedimento di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto innocente, condannato all'ergastolo per crimini che non ha mai commesso sulla base di prove dimostratesi false e di testimonianze dimostratesi altrettanto false (come universalmente noto e riconosciuto dallo stesso pubblico ministero che sostenne all'epoca l'accusa e che da anni chiede anch'egli la concessione della grazia per Leonard Peltier);
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, da numerose altre persone insignite del Premio Nobel per la Pace, da figure prestigiose come il Dalai Lama e papa Francesco, e da innumerevoli altre persone benemerite dell'umanita';
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta anche dalla Commissione giuridica dell'Onu costituita ad hoc per riesaminare la sua vicenda giudiziaria, dal Parlamento Europeo, da numerose altre istituzioni pubbliche internazionali, statali e locali di tutto il mondo (tra cui i sindaci di molti Comuni d'Italia);
il Movimento Nonviolento si associa alla richiesta che Leonard Peltier sia finalmente liberato".
Mozione approvata all'unanimita'.
Tutti gli atti del Congresso del Movimento Nonviolento sono nel sito www.azionenonviolenta.it
Per contatti stampa: cell. 3482863190
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Allegato quarto: le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
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Allegato quinto: Una minima bibliografia essenziale
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".

3. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

4. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

5. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
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Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
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Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

7. PROFILI. WIKIPEDIA: RANIERO LA VALLE
[Da Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo e diffondiamo la seguente voce, purtroppo non aggiornata.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]

Raniero Luigi La Valle (Roma, 22 febbraio 1931) e' un giornalista, politico e intellettuale italiano.
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Biografia
Laureato in giurisprudenza, si dedica subito al giornalismo. Lavora al quotidiano politico della Democrazia Cristiana Il Popolo; per un breve periodo, all'inizio del 1961, e' responsabile del quotidiano durante la direzione di Aldo Moro (1). Nel febbraio 1961 viene chiamato a dirigere L'Avvenire d'Italia (2). Durante gli anni del Concilio Vaticano II, il quotidiano cattolico bolognese e' tra gli organi d'informazione che coprono piu' capillarmente l'evento. Si dimette dalla direzione del giornale nel 1967, negli anni difficili del post-Concilio, periodo in cui inizia la spinta "normalizzatrice" delle tendenze progressiste che si riconoscevano nel magistero del cardinale Giacomo Lercaro e della "scuola di Bologna".
Continua la sua attivita' giornalistica producendo per la RAI documentari e inchieste sui piu' scottanti temi dell'attualita', con un occhio sempre rivolto ai temi della pace e della giustizia internazionale (guerra in Vietnam, Cambogia, Palestina; dittature in America Latina, marcia dei pacifisti a Sarajevo). Dal 1969 al 1971 tenne una seguitissima rubrica, dal titolo "Uomini e Religioni", sul quotidiano torinese La Stampa (2).
Nel 1974 si schiera contro l'abrogazione della legge sul divorzio con lo schieramento dei cattolici democratici per il "No", contribuendo alla vittoria nel referendum.
Alle elezioni politiche del 1976 si candida al Senato della Repubblica, nelle liste del Partito Comunista Italiano nella circoscrizione Catania-Messina-Siracusa-Ragusa-Enna, venendo eletto senatore. Successivamente aderisce al gruppo parlamentare Sinistra Indipendente e lavora nelle commissioni parlamentari Esteri e Difesa delle due Camere fino al 1992, in particolare per la riforma della legge sull'obiezione di coscienza.
Alle elezioni politiche del 1992 viene candidato tra le file de La Rete di Leoluca Orlando.
Nel 1978 fonda con alcuni amici la rivista "Bozze", vivace strumento del dibattito ecclesiale e civile, dirigendola fino al 1994. Buona parte del suo impegno e' spesa a favore dei popoli oppressi, anche nelle istituzioni civili internazionali (e' stato giudice al Tribunale permanente dei Popoli), come nel racconto documentario confluito nelle sue numerose opere: Dalla parte di Abele (1971), Fuori dal campo (1978), Dossier Vietnam-Cambogia (1981), Marianella e i suoi fratelli (1983), Pacem in terris, l'enciclica della liberazione (1987).
Nel febbraio 1991 - durante la guerra del Golfo - fu tra promotori della campagna "Un Ponte per Baghdad", che poi avrebbe dato vita all'associazione umanitaria "Un Ponte Per" (3).
Dal 25 marzo al 29 novembre 1997 e' stato assessore del Comune di Roma, nella prima giunta di Francesco Rutelli.
Nel luglio 2008 e' promotore del Manifesto per la Sinistra Cristiana, che si propone anche il rilancio della partecipazione politica e dei valori fondanti del patto costituzionale del 1948 e la critica della democrazia maggioritaria (tra i primi cento firmatari compaiono le firme di Rita Borsellino, Giovanni Galloni, Giovanni Franzoni, Adriano Ossicini, Roberto Mancini, Mimmo Gallo, Patrizia Farronato, Nicola Colaianni, Giovanni Bianco, Tonio Dell'Olio, Giovanni Benzoni, Giovanni Avena, Giuseppe Campione, Enrico Peyretti) (4).
Il Manifesto il 4 ottobre 2008 ha portato alla nascita del movimento politico Sinistra Cristiana - Laici per la Giustizia (5).
Alle elezioni europee del 2009 La Valle si candida al Parlamento europeo, per la Lista Comunista Anticapitalista nella circoscrizione Italia centrale come rappresentante di Sinistra Cristiana (6).
Nel 2016 promuove il Manifesto dei "cattolici per il no" al referendum costituzionale, che ha suscitato un importante dibattito nel mondo cattolico e sulla stampa nazionale.
E' direttore di Vasti - scuola di critica delle antropologie e collabora con la rivista Rocca. Presiede inoltre il Comitato per la democrazia internazionale.
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Opere
Coraggio del Concilio. Giorno per giorno la seconda sessione, Brescia, Morcelliana, 1964.
Fedelta' del Concilio. I dibattiti della terza sessione, Brescia, Morcelliana, 1965.
Il Concilio nelle nostre mani, Brescia, Morcelliana, 1966.
La caduta del cielo: Dio e' morto?, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1971.
Dalla parte di Abele, Milano, A. Mondadori, 1971.
Fuori dal campo, Milano, A. Mondadori, 1978.
Dossier Vietnam-Cambogia, Torino, Claudiana, 1981.
Stato e societa' civile in Italia negli ultimi dieci anni, con Norberto Bobbio e Guido Quazza, Brescia, Fondazione C. Calzari Trebeschi, 1982.
Marianella e i suoi fratelli. Una storia latinoamericana, con Linda Bimbi, Milano, Feltrinelli, 1983; Torino, Loescher, 1985; Roma, Icone, 2007.
Pacem in terris. L'enciclica della liberazione, a cura di, San Domenico di Fiesole, Edizioni Cultura della Pace, 1987.
La pagina bianca, con altri, Roma, F.lli Palombi, 1997.
Prima che l'amore finisca. Testimoni per un'altra storia possibile, Milano, Ponte alle Grazie, 2003.
Chi e' dunque l'uomo? Conversazione, Palazzago, Servitium, 2004.
Agonia e vocazione dell'Occidente. Produrre, appropriarsi, dominare: alle radici del nuovo apartheid globale, Milano, Altra Economia, 2005.
Se questo e' un Dio, Milano, Ponte alle Grazie, 2008.
Paradiso e liberta'. L'uomo, quel Dio peccatore, Milano, Ponte alle Grazie, 2010.
Quel nostro Novecento, Ponte alle Grazie, Milano 2011.
Chi sono io, Francesco?, Cronache di cose mai viste, Milano, Ponte alle Grazie, 2015.
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Onorificenze
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - 27 dicembre 1963 (7)
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Note
1. Mauro Forno, I giornali: ombra e riflesso, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001.
2. Raniero La Valle, su finesettimana.org, Incontri di "Fine Settimana".
3. Un ponte per Baghdad Archiviato il 7 luglio 2022 in Internet Archive. Memoriainmovimento.org
4. Manifesto del movimento Sinistra Cristiana - Laici per la giustizia Archiviato il 17 novembre 2011 in Internet Archive.
5. Programma assemblea del 4/10/2008 Archiviato il 21 gennaio 2012 in Internet Archive.
6. I candidati alle europee del 2009 della Lista anticapitalista Rifondazione-Comunisti Italiani Archiviato il 19 dicembre 2009 in Internet Archive.
7. https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/259534

8. MEMORIA. ENRICO PEYRETTI RICORDA GIANNINO PIANA
[Dal sito de "Il foglio" (www.ilfoglio.info) riprendiamo questo ricordo del 18 ottobre 2023.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]

Giannino Piana e' stato uomo di amicizia, di fraternita' semplice e cordiale, rasserenante, incoraggiante, promotore di vita giusta. Come teologo, studioso della morale umana e cristiana, ha sentito Gesu' Cristo accompagnatore del cammino umano: per il suo funerale, secondo una sua preferenza nota, e' stato scelto il vangelo di Luca 24: Gesu' accompagna il cammino dei discepoli delusi, perduta la speranza: "Noi speravamo...". E li risveglia ad un nuovo cammino di fede e di annuncio.
Giannino Piana ha proposto una riflessione etica evangelica e umanistica, lontana da estremi opposti: lontana da quel modello etico "criminogeno" che andava alla caccia dei peccati nella povera vita degli esseri umani, come quei "manuali per confessori", che parevano una disperata malevola condanna dell'umanita' asservita al male, salvo esteriore "salvataggio" da parte della struttura-chiesa.
E una riflessione lontana anche (mi pare) da un modello "eroico", come proposta di alte pretese di perfezione volontaristica: questo modello, tra l'altro, accentuava la vita giusta come "sacrificio" della dimensione umana, dai "fioretti" dei bambini, alla colpevolizzazione del piacere, alla interpretazione della morte di Gesu' come offerta sacrificale per soddisfare e placare un Dio padrone, offeso dai peccati umani (questo linguaggio sacrificale, non evangelico, e' ancora oggi ripetuto nel rito ufficiale dell'eucaristia, ma soltanto nella versione italiana). (Contro tale teologia e spiritualita' sacrificale, valgono gli studi di Girard ripresi da Monticelli, Ferretti, Mancini...).
Giannino Piana ha cercato invece una seria attiva dinamica di cammino giusto nel difficile dell'esistenza complessa, cammino "accompagnato" (appunto) dalla parola evangelica che orienta in alto raccogliendo gli umani con pieta' fraterna nelle loro debolezze e fragilita': Gesu' e' venuto per i peccatori, per i malati, non per i (presunti) sani. E cio' senza concessioni alle mode e tendenze corrive, ma cercando di interpretare i bisogni e anche le nuove aspirazioni umane autentiche, anche quando si esprimono in tentativi storici incerti, meno buoni, o fallibili. Il teologo Piana non ha dato soluzioni tutte definite sui problemi complessi, ma orientamenti chiari illuminati dal vangelo, che e' salvezza e realizzazione di umanita'. Ha toccato con questa saggezza tutti i temi personali, sociali, politici, planetari, del nostro tempo. Questa teologia morale, ispirata dal Concilio, Piana l'ha maturata insieme al suo maestro Bernhard Haering.
In questo spirito giusto, Giannino ha vissuto gli ultimi anni di sofferenza fisica con pazienza, ma senza quell'elogio del dolore che fa parte di un malinteso omaggio al Creatore. Desiderava morire piuttosto che ancora molto soffrire, ed ha finalmente avuto questa grazia, accompagnato dall'amore di amici e familiari.
Ha cercato anche, osservando le tendenze culturali dei tempi, di riconoscere sia la ricerca di autenticita' e maturita' umana, sia i rischi di degrado, massificazione, esteriorita' conformistica e disfacimento della relazione umana. Ha condotto questa ricerca con libero e serio esercizio della critica, del confronto, del dialogo con le culture umane, religiose o non religiose, e con l'ascolto della sensibilita' umana attenta alla cura e solidarieta' coi propri simili.
Quella di Piana e' - mi pare - un'etica del cammino, "accompagnato" (appunto) dall'uomo Gesu', nel quale abita la pienezza dello Spirito del Padre, che salva e santifica, anche nel cammino storico, sia ogni singola vita personale, sia la possibile, promessa, sperata evoluzione spirituale dell'umanita'.
Tento e propongo una lettura di questo pensiero etico evangelico di Giannino Piana, come "etica della bonta'", nel senso pieno della parola (tra l'altro corrispondente alla sua personalita' "buona", da tutti riconosciuta): non la bonta' sempliciotta o passiva, ma una "vita nel Bene", ricevuto, riconosciuto, ricercato anche nelle situazioni e relazioni difficili; il Bene, che la fede crede possibile nelle nostre azioni perche' Dio, Bene vivente e pieno, e' con noi, per noi, e desidera ispirare il suo Bene nel nostri sentimenti e azioni. Quindi un'etica non pragmatistica, manualistica, casistica, ma precisamente teologica, cristiana, in collaborazione sincera e fraterna con ogni altra ricerca umana di vita giusta e buona.
Sara' utile una raccolta e rilettura dei suoi scritti e interventi (oltre i molti solidi volumi da lui pubblicati), riflessioni di occasione e su vicende etico-civili. Essa potrebbe costituire una specie di "cronaca morale" o "storia morale" del nostro popolo e del nostro tempo.
Riguardo alla chiesa cattolica a cui ha sempre appartenuto, Piana ha tenuto posizioni di ricerca seriamente fondate, senza polemiche ne' subordinazioni non convinte, senza cercare ne' clamore ne' premi ne' leaderismi. Riguardo allo stato clericale e ai relativi vincoli, mi pare che lo abbia lasciato lealmente, senza formalismi ne' urti, senza amarezze o polemiche, ma con il sereno collocarsi nel popolo di Dio, con la propria responsabilita' di studioso libero e attento, mosso da amore per la vita buona, semplice, giusta.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 464 dell'8 aprile 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
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